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Autore: la luna nera    29/12/2013    1 recensioni
Io non volevo combattere. Volevo essere semplicemente Urania. E basta.
Ma mi resi conto che fuggire faceva di me una codarda e quella parte di me rimasta assopita per tanti anni mi stava continuando a chiamare.
Ed io dovevo rispondere.
Estrellon, luogo al di fuori del tempo e dello spazio, era la mia casa. Lì avrei ritrovato il mio passato, la verità su me stessa e la forza per annientare quel nemico contro cui le altre essenze di stella già combattevano. Estrellon, mondo magico in cui crescono piante dagli straordianri poteri, fra le quali si nascondono i dink e si intrecciano storie, amori, passioni che una volta accarezzate non si dimenticano mai più.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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TUTTO CON UN BACIO
 
 
Dieci metri o pochi di più ci separavano dal cratere del vulcano.
Eravamo dunque rimaste in due: io e Marik.
“Ecco finalmente la meta… Ci siamo Urania.”
“Già.” Mi guardai attorno. Non c’era anima viva.
“Senti… Tu sai benissimo di essere l’unica a poter sconfiggere la Osborv. Devi trovare Heeron e porre fine a tutta questa guerra.”
“Certo… E’ quello che ci siamo ripromesse… E tu..”
“Io farò quello che mi sarà chiesto di fare. Devo difenderti, devo difenderti fino all’ultimo per darti la possibilità di far splendere il cielo stellato e sconfiggere l’oscurità.”
“Che diavolo dici Marik?!”
“Tranquilla, me la caverò. Ho parlato con Zac prima di partire ed ho chiarito tutto. Abbiamo deciso di lasciare in sospeso la nostra storia e di ricominciare dopo la fine della battaglia, quando saremo sulla Terra. E quindi non posso farmi sconfiggere da quella, ti pare?” Mi guardò sorridente. “E ricordati che nessuno di noi due ha mai dubitato di te. Sappiamo che non ha rivelato a nessuno della nostra storia segreta.”
“Grazie amica mia….”
Già, Marik era veramente un’amica speciale. L’avrò ripetuto un miliardo di volte che per me era come quella sorella maggiore che non ho mai avuto.
“Bene! Adesso non resta che perlustrare il cratere alla ricerca del nemico.”
 
L’aria risuonò di quell’odiosa risata.
“Ah ah ah! Ben arrivate stelle! Siete solo in due? Oh, quanto mi dispiace.” Rise di nuovo. “Non voglio essere scortese con voi, dopo tutto ne avete fatta di strada per venirmi a trovare.”
Si presentò nella sua ombra nera.
E dietro di lei scorsi un’altra ombra.
“Urania, la vedo…”
“No, tu riesci a vedere solo l’altra ombra che si trova dietro di lei.”
“Ma chi diavolo è? Forse Yona?”
“Già… E’ possibile.”
“Bene, Cielo Stellato! Fatti sotto se hai coraggio! O sei così vigliacca da mandare avanti la tua amica? Fin ora non hai fatto altro!”
“Maledetta! Io…”
Marik bloccò il mio braccio già pronto a sferrare l’attacco. “Ferma! Ti sta solo provocando!”
“Lasciami andare!”
“No! Se la colpisci ora, sprecheresti energia. Tienila per te ed usala per lo scontro finale. Devo affrontarla io.”
“Cosa?!”
“Fatti da parte.” Balzò in avanti. “Prima devi sconfiggere me! Energiae Sirius!”
 Raccolse nelle sue mani una quantità enorme di energia stellare e la lanciò verso il punto da cui proveniva la voce della Osborv.
“Se è questo che vuoi, ti accontento subito, stella Sirio! “
Respinse con un rapido gesto il colpo di Marik che si vide arrivare contro un scarica di energia colma di negatività.
Fu presa in pieno.
Senza cacciare un misero grido fu sbalzata a terra. Aveva gli occhi fissi verso il cielo, dalla bocca uscì un rivo di sangue.
Provò ad alzarsi con le ultime forze che le erano rimaste. Riuscì a mettersi in piedi, si voltò verso di me e dai suoi occhi mi fece comprendere di farmi da parte. Strinse i pugni e quasi simultaneamente il suo vestito iniziò a riempirsi di gocce di luce.
“Brucia essenza di Sirio, brucia nell’infinità del cosmo, dammi il potere supremo per far trionfare la luce sulle tenebre. Ascoltami, essenza di Sirio, ascolta la mia voce!”
Dal cielo piombò un raggio di luce fortissimo che invase il corpo di Marik.
“Prendi questo Osborv!”
Fece partire un bolide impressionante che questa volta non tornò indietro.
Io potevo vedere nettamente che, nonostante tutti i suoi sforzi, quella megera non riusciva a contrastare Marik.
La mia amica stava avendo la meglio!!
L’energia di Sirio era al massimo.
Ed arrivò quel momento.
Dopo un urlo, Marik gridò a gran voce: “Zac! Ti amo!!!”
Un  lampo accecante e tutto tacque di nuovo.
Quando riaprii gli occhi, vidi l’ombra della Osborv piegata su se stessa, l’altra ombra immobile come prima e Marik distesa a terra esanime.
Mi precipitai da lei. “Marik… coraggio…”
Mi sorrise dolcemente, quasi come una mamma. E chiuse gli occhi.
Anche il suo costume si spense lentamente e lei, in una nuvola di scintille argentate, raggiunse le altre stelle nella mia pietra.
 
Restai per qualche attimo lì, immobile, ad attendere qualcosa che non sapevo.
Anche Marik aveva raggiunto la pienezza della sua essenza.
Ed ora era il mio turno.
Dovevo affrontare il nemico nella battaglia finale.
E dovevo vincere per non rendere vano il sacrificio di ognuna delle mie amiche.
I loro spiriti erano con me. Saremmo rimaste per sempre unite sotto il segno delle stelle.
 
“La tua amica era forte, ma non abbastanza, Cielo Stellato. Io sono ancora qui e non sarai certo tu a sconfiggermi.”
“Ah no? Beh, lo vedremo!”
Presi la mia posizione di attacco ed invocai il potere del Vento delle Stelle. Dalle mie mani usciva un vortice sempre più impetuoso.
“Fermati finché sei in tempo!”
“Mai! Prendi questo!!”
Scagliai contro di lei l’incantesimo e la sua risposta fu come un pugno nello stomaco, qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Con un rapidissimo movimento prese l’altra ombra che stava presso di lei e con essa si fece scudo. Come il mio colpo la raggiunse, sentii un urlo.
E non era un urlo qualunque.
Quella voce…
Quella voce!
L’avrei riconosciuta in mezzo ad un miliardo di voci!
“Heeron! Amore mio!”
Il mio incubo si materializzò non appena il Vento delle Stelle dissolse la nube di oscurità che avvolgeva quell’ombra che ora aveva anche un volto ed un nome.
Quello che non mi sarei mai immaginata.
Era lui!
Schiavo ed in totale potere del nemico!
I suoi capelli nei quali intrecciavo le dita erano arruffati e spenti, il suo volto pallido, i suoi occhi nei quali mi perdevo ogni volta che incrociavo il suo sguardo erano due pezzi di vetro verde, privi di ogni scintilla di vita, di ogni minima luce, di ogni emozione  che portava con sé nei bei momenti trascorsi mano nella mano. Quei momenti mi sembravano già troppo lontani. Yona aveva cancellato tutto con qualche oscuro incantesimo e me lo aveva ridotto in quel modo. Ed io, da perfetto pesce lesso, ero caduta in quella trappola, finendo addirittura per colpire la mia unica ragione di vita.
Il mondo mi crollò addosso in un istante.
 “Ah ah ah! Visto che bella sorpresa? Credevo lo amassi, Cielo Stellato, invece mi sbagliavo.” Rise di nuovo. Poggiò le sue mani sulle spalle di Heeron e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. A quel punto, lui alzò la testa e mosse qualche passo verso di me. Prese in mano la sua spada, quella spada che più di una volta mi aveva difesa.
Era incredibile come in ogni suo gesto riuscissi a vedere tutto quello che avevamo passato insieme. E ora davanti a me c’era l’incubo più atroce che potessi mai fare.
“Preparati a soccombere Cielo Stellato.”
“Che dici Heeron!? Non vorrai…”
“Fa’ silenzio e fatti sotto se hai coraggio!”
Si scagliò contro di me con una violenza tale da infilzare la spada per molti centimetri nel ghiaccio.
“Heeron, per l’amor del cielo, torna in te! Non mi riconosci?! Sono Urania, la tua Urania!!”
“Taci! Tu sei solo quella maledetta che mi ha attaccato senza una ragione! E per questo ti punirò! Prendi questo!!!”
Puntò la sua spada verso di me. Ero pronta ad affrontare la Osborv, ma Heeron no!!
Mi sentivo totalmente paralizzata, non avevo la forza di difendermi.
Qualcuno però lo fece per me.
Dalla mia pietra stellare uscì uno scudo azzurro che bloccò la punte della spada di Heeron.
“Che scherzo è questo?!” Urlò il ragazzo indispettito.
Riconobbi all’istante il potere di Britt! Amica mia!
“Urania, riesci a sentirmi?”
“Britt!! Sei tu?!”
“Si, ascoltami: lancia su di lui il potere della purificazione! Uniremo anche le nostre energie così potrai liberare parte della sua mente dall’incantesimo che lo ha reso schiavo del nemico. Non crediamo di poterlo far tornare esattamente come prima, l’incantesimo è troppo forte, ma dobbiamo tentare il tutto e per tutto.”
“D’accordo… Proviamoci lo stesso.”
Afferrai i polsi di Heeron con il cuore in gola. Tentava di dimenarsi con tutte le sue forze. Non era facile mantenere quel contatto, ma dovevo riuscirci.
Lo guardai fisso negli occhi con il terrore di fallire, di perderlo sul serio, di fargli del male.
Era irriconoscibile.
Quando sentii che l’energia aveva raggiunto il massimo, gridai a gran voce ed invocai il potere della purificazione.
Dalle mie mani si sprigionò una luce bianchissima che invase totalmente i nostri corpi.
Dalla sua bocca uscì un disperato urlo che mi spezzò il cuore e il respiro.
Creai attorno a noi una barriera energetica, non volevo interferenze da parte della stella spenta.
Heeron respirava a fatica. Quanto tutto si placò, lasciai la presa sui polsi e lo aiutai a mettersi seduto.
Tremava, lo sentivo perfettamente.
Portai una mano sulla sua guancia. “Heeron… come stai?”
Si voltò verso di me. Il mio cuore sussultò quando vidi che i suoi occhi erano tornati quasi quelli che mi avevano fatta innamorare. La sua bocca si piegò in un leggerissimo sorriso, ma per me era come un raggio di sole dopo una tempesta.
Una lacrima uscì dai miei occhi. Finalmente stava tornando da me.
 
Quel momento meraviglioso fu presto interrotto dalla Osborv che a suon di incantesimi, stava mandando in frantumi la barriera.
Balzammo in piedi, mi posizionai davanti a lui in quanto troppo debole e vulnerabile.
Lei, accompagnata da quell’odiosa risata, strinse il pugno della mano destra e simultaneamente Heeron cacciò un urlo di dolore. Lo vidi portarsi le mani all’altezza del cuore e senza che potessi far nulla, venne come risucchiato da un vortice negativo che lo riportò al fianco della Osborv.
Tutto quello che avevo fatto non era servito a niente.
Lo accolse fra le braccia e lo baciò sotto i miei occhi.
Heeron era di nuovo schiavo del male: lo capii subito, poiché come terminò quel bacio, si scagliò di nuovo verso di me per attaccarmi.
 
E la mia mente si illuminò.
Con un bacio lei lo aveva reso schiavo e con un bacio io lo avrei liberato.
 
Assieme a questa consapevolezza, in me si affacciò un altro inquietante dubbio.
Ma non era il momento di pensare, era il momento di agire.
Heeron si catapultò su di me brandendo la sua spada come un guerriero inferocito. Stava per trafiggermi quando con un rapidissimo movimento mi spostai, di modo che la sua arma si conficcasse nel ghiaccio. Data la potenza sprigionata si aprì una profonda spaccatura che ci fece precipitare verso il basso: perfetto! Era ciò che volevo.
Con le lacrime agli occhi materializzai una sfera di energia e la scagliai contro di lui perché perdesse i sensi. Era l’unico modo per poter agire senza che opponesse resistenza.
Lo adagiai sul terreno ghiacciato e mi avvicinai a lui. Iniziai ad accarezzargli i capelli, poi le guance e infine le labbra. Avevo il cuore in gola.
Ero a pochi millimetri dalla punta del suo naso, sentivo il suo respiro e il suo calore. Quanto mi erano mancati!
“Torna da me, amore mio, ti prego….”
Lo guardai un ultimo istante e lo baciai.
In quei momenti il mio corpo fu pervaso da una sensazione indescrivibile. Quasi inconsciamente avvolsi le braccia attorno a lui, lo strinsi, lo accarezzai e fu in quel frangente che iniziai a provare una sensazione del  tutto nuova, un qualcosa che ti invade il corpo e l’anima e che ti prende totalmente. Forse il desiderio di lui?
Contemporaneamente tutte le stelle che ornavano il mio costume presero a reagire fra loro e diedero vita ad una strana nebbia luminosa… almeno è quello che mi sembrava.
I nostri corpi furono ben presto avvolti da questa nebbia, le mie labbra si rifiutavano di allontanarsi dalle sue e le mie braccia non volevano saperne di lasciarlo andare.
Eravamo tutt’uno.
Io e lui.
Lui e me.
Sentii improvvisamente una mano poggiarsi delicatamente sulla mia schiena, poi un’altra mano poco distante dalla prima. E mi stringevano.
Iniziai a realizzare che lui rispondeva appieno al mio bacio, come quella sera nel suo giardino. Non era una sensazione, stava accadendo sul serio.
Smisi di baciarlo con gran fatica, allontanai le mie labbra dalle sue per quei pochi centimetri necessari a vedere finalmente quei due occhi verdi aperti, mi guardavano fissandomi intensamente. Ed erano di quel verde che ricordavo.
Accennai un lievissimo sorriso, incredula com’ero.
Anche lui sorrise. “Ciao bambolina…”
“Sai benissimo che ti detesto quando mi chiami così.”
“Certo che lo so.”
I miei occhi si stavano gonfiando di lacrime: era il chiaro segno che era tornato quello di sempre. E a conferma di ciò, aggiunse una delle sue solite adorabili battute.
“Vuoi battere il record del bacio? Mi hai quasi mozzato il respiro!”
Scoppiai a piangere stringendolo forte. Mi serrò fra le sue braccia accarezzandomi come solo lui sapeva fare. Affondai il viso nel suo petto per ascoltare il battito del suo cuore per realizzare che quello non era il sogno che facevo da tempo, era la realtà.
C’ero riuscita! Heeron, il mio Heeron, la sola ragione per cui volevo vivere era tornato da me!  Il mio cuore stava per esplodere dalla gioia, il mio respiro interrotto da singhiozzi e quella mano mi accarezzava i capelli incessantemente come a volermi tranquillizzare, come a volermi ribadire che c’ero riuscita, che l’incantesimo era spezzato, che il nostro amore non si era mai spento.
 
 
 
 

 
Ciao a tutti!  : )
Speravo di terminare la storia entro l’anno, ma non ce l’ho fatta. Nelle ultime due settimane sono stata talmente impegnata che il tempo da dedicare alla storia è sparito.
Cercherò di recuperare al meglio!
Allora, come promesso Heeron è tornato! Ho cambiato un paio di volte la scena del suo risveglio e spero di non aver deluso le vostre aspettative. In tutto quello che è accaduto c’è un piccolo indizio che porta alla vera identità di Yona. Forse qualcuna di voi l’ha già intuito, ma svelerò nel prossimo capitolo chi si nasconde dietro quel faccino apparentemente angelico. E ora che succederà?

Approfitto per augurare a tutti un felice 2014!!
La Luna Nera  ;  )

 
  
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