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Autore: piperina    29/12/2013    5 recensioni
Spin-off di "Mistake - L'Errore più Grande". È una raccolta di Missing Moments con protagonista il piccolo Altair in vari momenti della sua vita che non sono stati descritti nella storia principale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Draco&Hermione -Leather&Libraries'
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Buona lettura!

 

 

 

 

11 ANNI – L’Hogwarts Express

 

 

 

 

 

Il treno era appena partito. Altair si era infilato subito in un vagone vuoto, aveva riposto in ordine il suo baule e si era seduto accanto al finestrino.

Dal corridoio veniva un gran vociare. Gli studenti del primo anno erano sovraeccitati, quelli più grandi erano impegnati a raccontare agli amici le imprese estive.

Altair stava osservando la stazione – e la sua famiglia – sparire attraverso il vetro quando sentì una voce.

«Scusa, sono liberi gli altri posti?»

Si voltò e vide una bambina dalla carnagione chiarissima e lunghi capelli neri. Dietro di lei ce n’era un’altra, un poco più bassa, dalla carnagione caffelatte e i capelli corti castani.

«Sì, ci sono solo io.»

«Bene.»

Le bambine presero posto e sistemarono con calma il bagaglio. La morettina, che come lui aveva una civetta nella gabbia, lo fissò a lungo prima di farsi avanti.

«Tu sei Malfoy?»

Accidenti, era così riconoscibile? «Malfoy Granger. Ho due cognomi.»

«Forte! Allora sei proprio tu quello che ho visto in stazione. Tua mamma è Hermione Grager!» esclamò lei con entusiasmo.

«Sì, è lei.»

«Che fortuna» continuò, con occhi sognanti. «I tuoi genitori sono molto famosi.»

«A quanto pare…» sua madre gli aveva detto che i primi giorni sarebbero stati difficili a causa della popolarità del Golden Trio e della fama dei Malfoy, per non parlare dello scandalo riguardo proprio il suo concepimento.

Molti studenti avrebbero cercato di avvicinarlo con svariate intenzioni, per capire se fosse più Malfoy o più Granger.

«Sono contenta di averti conosciuto. Ammiro molto Harry Potter e tutti quelli che hanno combattuto insieme a lui. A proposito, io sono Bianca McNair.»

Altair osservò la mano che quella bambina gli stava porgendo. McNair. Conosceva quel nome. L’aveva letto in alcuni libri e i suoi genitori gli avevano parlato di lui e del suo schieramento politico.

McNair era stato uno spietato Mangiamorte.

Guardò gli occhi azzurri di Bianca e vi scorse una disperazione che stonava con il tono allegro della sua voce. Si chiese cosa avesse passato durante la sua infanzia.

Lui era un Malfoy. Suo padre non era sempre stato una brava persona e suo nonno era in prigione.

Sorrise e le strinse la mano. «Io sono Altair.»

Il sorriso che ricevette in risposta gli scaldò il cuore.

«Lei è mia cugina Mathilde. In questi giorni ha mal di gola e non riesce a parlare, ma dovresti sentire come canta!»

Anche Mathilde gli strinse la mano e notò che aveva gli stessi occhi di Bianca. Altair sperò di capitare nella loro stessa casa. Sentiva già di avere molto in comune con le due cugine.

Bianca parlò ininterrottamente. Era nervosa, si vedeva, e sembrava voler fare buona impressione su di lui, come se volesse assicurarlo che lei non era il cognome che portava. Proprio come lui era un Malfoy diverso da tutti i suoi antenati.

Le chiacchiere vennero bruscamente fermate dall’arrivo di due ragazzi del terzo anno, che aprirono la porta dello scompartimento senza preavviso e puntarono subito lo sguardo su Altair.

Guai in vista.

Portavano le divise di Serpeverde. Tutti i Malfoy erano stati orgogliosi membri di quella Casa, anche sua nonna e zio Severus. Altair non sapeva dove sarebbe finito e se fosse stato un Serpeverde se ne sarebbe fatto una ragione, ma sperava tanto di interrompere la tradizione di famiglia.

Sapeva che, se la sua Casa fosse stata quella del buon Salazar, il suo destino sarebbe stato segnato unicamente da quello. Non voleva essere giudicato per un nome o per due colori sulla divisa.

«Eccolo lì, il piccolo Malfoy» disse uno de due, con i capelli corti rossicci e le lentiggini sul naso.

«Mi chiamo Altair» disse lui, stizzito.

L’altro ragazzo, che aveva i capelli castani ed era poco più alto dell’altro, si sporse in avanti per guardarlo meglio. «È proprio un Malfoy. Ha lo stesso viso del padre e lo sguardo severo del vecchio Lucius.»

«Sono solo mezzo Malfoy» ribatté il piccolo, aggiungendo con orgoglio «Sono metà Granger.»

Bianca lo guardò con ammirazione. Altair portava fieramente il cognome di entrambi i suo genitori. Il figlio di un Mangiamorte e dell’eroina del mondo magico.

I due ragazzi storsero il naso.

«La Sanguesporco amica di Potter»

Altair sapeva che volevano provocarlo, ma lui non voleva litigare. Aveva ereditato il coraggio di sua madre e l’astuzia di suo padre. Li avrebbe usati a tempo debito. «Mia madre è stata la strega più brillante di tutta la scuola.»

«Altair conosce tutti gli incantesimi più potenti del mondo e sa fare delle pozioni fortissime!» Bianca intervenne quasi sovrapponendo la voce alla sua. «E Ginevra Weasley gli ha insegnato tutte le Fatture Orcovolanti che esistono. Fossi in voi starei attenta!»

Il rossiccio aprì la bocca per ribattere, ma una Caposcuola del settimo anno passò da lì proprio in quel momento per fare l’appello dei presenti e controllare che non ci fossero problemi.

«Ancora voi due? A chi state dando fastidio questa volta?» esclamò la ragazza con voce acuta. Si sporse all’interno della cabina, mostrando due grandi occhi verdi e corti riccioli biondi. «I vostri nomi?»

«Bianca e Mathilde McNair» rispose educatamente la bambina, attirando su di sé l’attenzione dei due ragazzi.

«McNair? Tuo padre era un grande uomo» disse il rosso con uno strano sorriso in viso. Lei lo ignorò.

«Segnate. Tu sei?» disse poi la Caposcuola guardando Altair.

«Altair Malfoy Granger.»

«Aah, ecco perché questi due idioti sono qua» diede una gomitata ai terzini, spostandoli e rivelando la divisa di Grifondoro. «I tuoi genitori te l’avranno di sicuro già detto, ma ignora i tipi come loro, sono stupidi. Io sono Carmilla Cordelia Canon, ma puoi chiamarmi C.C.»

Strinse la mano dei bambini e sorrise affettuosamente ad Altair. «Harry e tua madre hanno salvato la vita di mio zio Colin, gli sono davvero riconoscente. Salutali da parte mia quando li senti, per favore.»

«Lo farò.»

Una volta rimasto solo con la sua nuova amica e sostenitrice Bianca e la momentaneamente muta Mathilde, Altair si perse tra il paesaggio e i propri pensieri. Ricordava ciò che era successo durante il primo viaggio su quello stesso treno che avevano fatto i suoi genitori: Hermione aveva dato sfoggio del suo intelletto, mentre Draco si era comportato come quei due Serpeverde.

Era felice di sapere che suo padre fosse cambiato durante gli anni, anche se era sempre spocchioso e viziato.

Si chiese distrattamente cosa sarebbe successo all’ingresso a Hogwarts delle gemelline Potter, visto il successo che aveva già avuto lui.

Aveva la sensazione che la sua vita al castello sarebbe stata un’avventura fantastica.

 

 

 

 

   
 
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