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Autore: Gemad    29/12/2013    3 recensioni
-Oh Harry! Io e Draco ci siamo chiariti ed ora siamo solo amici- disse Pansy -Sai stavo pensando che voi due potreste essere grandi amici-. -Cosa? Io e Malfoy.... Amici! Tu sei matta Pansy- disse Harry dandole un pugnetto sulla spalla.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 10: L’ultima giornata ad Hogwarts
Il mattino seguente, Harry fu svegliato da Draco verso le 9:15, -Harry! Harry svegliati!- cercò di dire il biondo, -Muoviti dobbiamo andare ad Hogsmade!-.
Ma Harry non dava cenno di volersi alzare; non è che non era stanco, ma non voleva farsi vedere in giro dopo quello che è successo la notte precedente. -Harry, tesoro- questa volta era Pansy che tentò di farlo scendere dal letto < -Non lo so- gli disse lui con la voce stanca.
-E’ per quello che è successo ieri notte?-, -Si- rispose Harry.
-Dai, su, alzati! Cercheremo di non farci vedere da quelli della tua casa ok?-.
C’era riuscita, pensò Harry, era riuscita a convincerlo di scendere dal letto; guardò fuori dalla finestra, il tempo era il solito tempo che faceva agli inizi di Novembre; nevicava.
Così si vestì, e scese con Pansy nella Sala Comune, sotto c’erano Draco e Blaise -Finalmente!- disse il moro di Serpeverde -Credevamo che stavate facendo sesso- disse ancora Blaise, questo fece sorridere Harry, era proprio quello che ci voleva.
Così i quattro entrarono in Sala Grande, molti stavano indicando Harry, probabilmente sempre facendo riferimento a quello che era successo la sera prima. Pansy teneva la mano di Harry, e cercarono di andare nel tavolo Verde-Argento, ma Harry fu preso di forza e portato nel tavolo dei Grifondoro.
-Neville?! Che stai facendo- chiese Harry sbalordito vedendo l’alta figura dell’amico.
-Senti, io e gl’altri dovevamo sapere- disse lui con decisione.
-Gli altri chi?- chiese Harry curioso.
-Noi Grifondoro, dovevamo sapere- disse Neville facendolo sedere proprio nella tavolata Rosso-Oro; passarono alcuni secondi di silenzio -Senti Harry- incominciò lui -Chi era quella ragazza di ieri notte?-.
Harry lo guardò, ormai doveva dirlo, non doveva mentire -Era la mia ragazza Neville-.
-E chi è di preciso la tua ragazza?- chiese Seamus che aveva ascoltato la conversazione; non solo lui, notò Harry, ma quasi tutta la tavolata dei Grifondoro, tranne Ron, che tanto sapeva già tutto, e non degnava Harry nemmeno di uno sguardo. -Pansy Parkinson- rispose lui.
A quel nome, molti dei presenti lo guardarono male, -Sentite ragazzi, non è che dobbiamo incolpare Harry per questo!- intervenne Baston -Se Harry ha scelto una Serpeverde come ragazza, che motivo c’è di prenderlo di punta? Lui è cambiato? No! Ha detto la parola d’ordine del nostro dormitorio? No! Ha per caso tentato di ammazzarci? No!-, Harry era commosso, non pensava che Baston potesse dire una cosa del genere.
-Ha ragione Baston- disse Dean questa volta < -Già scusaci Harry- dissero all’unisono Fred e George, e così dissero Neville, Seamus e poi tutti gl’altri, tranne Ron, che sembrava non si fosse ancora convinto del fatto che Harry stesse con Pansy.
Quando tutti finirono le loro scuse, e si misero a fare colazione, Harry andò da Baston, -Grazie, sono in debito con te!- disse lui mettendogli una mano sulla spalla. 
-Non c’è di che Harry, basta solo che vinciamo il campionato di quest’anno- rispose lui.
Alla fine Harry tornò al tavolo dei Serpeverde, per sedersi vicino a Pansy, Draco e Blaise. -Allora?- chiese Blaise -Cosa ti hanno detto?-.
-Ecco, loro- incominciò Harry -volevano sapere se era vero se stavo con te Pansy, io gli ho detto che era vero, e tutti erano pronti a darmi le spalle, ma poi è intervenuto Baston, e ha fatto mettere la testa a posto a tutti quanti-.
-Tutti quanti?- chiese Pansy, -No, non proprio- disse Harry -Solo Ron-.
-Lenticchia, adesso gliel’ha faccio vedere io- disse Draco alzandosi con la bacchetta in mano.
-No, no Draco!- disse Harry facendolo di nuovo sedere -Vedrai, alla fine tutto si sistemerà per il meglio, me lo sento-.
Dopo che Harry, Pansy, Draco e Blaise terminarono di fare colazione, Gazza e la professoressa McGranitt, dissero che chiunque, doveva andare ad Hogsmade di seguirli. Così, i quattro si alzarono, e si diressero verso le carrozze che gli attendevano ai cancelli del castello. Harry, mano nella mano con Pansy, entrarono in una carrozza per quattro, e per tutto il viaggio si misero a chiaccherare.
-Allora dove andiamo?- chiese Draco come prima cosa.
-Bè pensavo che potevamo andare ai Tre Manici di Scopa, prendiamo qualcosa, e dopo rimaniamo un po’ a Mielandia che ne dite?- chiese Blaise, -Si d’accordo- disse Harry.
Il viaggio è stato molto piacevole, fuori si poteva notare la neve che scendeva dal cielo, e si poteva anche capire che ci sarebbe stato un grande freddo. Appena le carrozze si fermarono, i quattro scesero, e subito si dispersero per le strade; come prima tappa, andarono ai Tre Manici di Scopa.
Entrarono, era già mezza piena, presero un tavolo, e si presentò davanti a loro Madama Rosmerta per prendere loro le ordinazioni -Allora signori, cosa prendete?- chiese lei.
-Prendiamo tutti e quattro un bicchiere di Whisky Incendiario grazie- disse Blaise.
Dopo solo un minuto, Madama Rosmerta tornò con quattro grandi bicchieri pieni di Whisky. Erano tutti abbastanza silenziosi quel giorno, Harry; pensò, avrebbe preferito passare del tempo con Pansy, andare in giro con lei, bere qualcosa insieme.
-Oh merda!- esclamò Draco, -Cosa? Cosa c’è?- disse Pansy preoccupata, -Mi sono rovesciato il Whisky addosso!-, Harry pensava che fosse qualcosa di più preoccupante.
Come Draco abbassò la testa sui pantaloni macchiati, vide la professoressa McGranitt, parlare col professor Piton, con un aria alquanto strana secondo Harry. -Torno subito!- disse Harry ai tre Serpeverde.
Si mise in un tavolo, dando le spalle ai due professori, cercando di udire quello che dicevano -E quando arriveranno i risultati degli esami Severus?- chiese la professoressa McGranitt, -Fra poche ore- disse Piton -Presto sapremo che cosa è successo al signor Zabini, e faremo luce su questo mistero-.
A Harry venne un colpo, ora stava decisamente male, non doveva più fare feste, fine, sono andati troppo avanti, non voleva pensare nemmeno a quello che sarebbe successo se gli avrebbero beccati con tanti litri di alcool, e musica a tutto volume.
Harry si alzò, si avvicinò a Draco, Blaise e Pansy, dicendo -Dobbiamo andare, ora!- disse Harry prendendo per mano Pansy e trascinandola fuori, con gli amici alle spalle.
-Harry che cosa ti prende?- gli chiese la ragazza.
-Sentite, ho visto la McGranitt e Piton parlare tra di loro-.
-E allora? Due persone e colleghi non possono parlare tra di loro?- chiese Draco.
-Il punto è che- incominciò Harry camminando per le strade piene di neve seguito dalla sua ragazza e dai suoi due amici Serpeverde -Mi sono avvicinato e ho sentito delle cose-.
-Delle cose su che cosa?- chiese Blaise curioso.
-Delle cose sulla festa Blaise- disse Harry guardandolo serio -Delle cose sulla festa, e sugli esami che hanno fatto su di te!-, Blaise sbiancò tutto in una volta, -E Piton, ha detto che gli esami, arriveranno fra poche ore-.
-Questo quindi significa- incominciò Draco, -Che siamo fottuti! E che probabilmente, ti faranno delle domande, sul perché hai l’alcool nel sangue Blaise- disse Harry preoccupato -E che è anche il momento di finirla con queste feste, siamo andati troppo in avanti, abbiamo toccato il fondo- terminò Harry fermandosi a sedersi in una panchina.
-Hai ragione Harry- disse Pansy sedendosi vicino a lui, -Ma ora, dobbiamo dirlo agl’altri, questo è il punto-.
-Si, ma non facciamogli preoccupare- disse Draco, Harry lo guardò strano -Voglio dire- incominciò Malfoy giustificandosi -Che non bisogna dirlo adesso, siamo ad Hogsmade, siamo venuti qui per rilassarci, per divertirci e distrarci un po’; semmai, diciamolo al castello-.
-Si forse è meglio dirglielo al castello- disse Harry -Per ora, lasciamoli divertire-.
Blaise, era bianco, probabilmente, stava pensando a che cosa gli sarebbe aspettato quando avranno letto gli esami, che cosa gli chiederanno, se lo minacceranno; -Su con la vita amico- disse Draco -Si certo, forse ti faranno un interrogatorio, ma se non hanno le prove, non possono farti assolutamente niente-.
-Già- disse Blaise facendo un sorriso -Hai ragione, se non hanno prove, non possono incastrarmi!-.
-Ehi Blaise!- disse Draco -Ragazze a ore dodici, che ne dici?-.
-Buona idea, ci vediamo dopo Pansy, ciao Harry- terminò Blaise avviandosi con Draco verso due ragazze. -Che idioti!- disse Pansy ridendo; ora era da solo con Pansy.
-Che facciamo?- chiese lei, -Io ho un idea- disse Harry incominciandola a baciare.
-Buona idea, ma non qui in pubblico- disse Pansy.
-E dove?- chiese Harry curioso.
-Alla Stamberga Strillante- disse Pansy.
Camminarono insieme, mano nella mano, nessuno era presente in strada, e di conseguenza, nessuno poteva vederli. Arrivarono davanti al cancello della casa abbandonata, incominciarono a baciarsi, appassionatamente, Harry era contentissimo di essere da solo con lei, Harry gli toccava i fianchi e oltre, Pansy invece gli toccava il petto, anche Harry, ma lui infilò la mano, dentro la maglietta di lei, Harry stava per aprire la porta, sapeva che dentro ci sarebbero stati i fuochi d’artificio, Pansy gli stava avidamente baciando il collo, e trascinando le mani sotto i pantaloni, aprì la porta, ma qualcuno lo fece voltare e staccare da Pansy.
-Ma che diavolo?- disse Harry puntando la bacchetta d'istinto contro una figura femminile, un po’ più bassa di lui, con i capelli cespugliosi, lunghi e bruni, aveva le mani alzate in alto.
-Ti prego Harry, non schiantarmi, sono io!- disse lei.
-Hermione? Ma che stai facendo, ci stavi spiando?- chiese Harry mettendo la bacchetta dentro la tasca dei pantaloni.
-Oh,! Be vi ho visti allontanare, e vi ho seguiti, ma non sapevo, che sareste arrivati a questo, scusate- disse lei tutta d’un fiato, e facendo cenno di andarsene.
-Aspetta Hermione!- disse Harry prendendole il braccio.
-Volevo presentarti Pansy, probabilmente già la conosci, ma è meglio se vi presentiate-.
Le due si guardarono, ma tennero gli sguardi verso il basso, guardandosi i piedi imbarazzate, -Pansy, forza presentati- disse Harry sottovoce all’orecchio della ragazza.
-Piacere, sono Pansy Parkinson, Pansy per le amiche- disse lei, rossa in faccia porgendole la mano -Piacere, ehm- Hermione probabilmente, pensò Harry, non sapeva come chiamarla -Chiamala Pansy- disse Harry autorizzandola.
-Oh si, chiamami Pansy, le amiche di Harry sono anche amiche mie- disse la Serpeverde, -Piacere, Pansy!- disse Hermione stringendogli la mano.
Ora Harry era davvero contento, finalmente la sua ragazza, e la sua migliore amica si sono conosciute.
-Sei da sola?- chiese Harry, -Oh no, c’è R....- si interruppe Hermione mettendosi le mani sulla bocca.
-Cosa? Ron è qui?- disse Harry cercandolo.
-Ti prego, non cercarlo, è arrabbiatissimo, perché l’ho trascinato qui, ti prego non chiamarlo- lo implorò Hermione.
-Bè forse è meglio- disse Harry guardando Pansy, che gli sorrideva; anche Harry sorrise, e gli diede un bacio sulla fronte abbracciandola.
-Oh, forse è meglio se vado, ci vediamo al castello Harry- disse Hemione allontanandosi.
Come la figura della bruna Grifondoro sparì, con una chioma rossa, Harry chiese -Allora? Come ti sembra Hermione?-, -Oh, bè sembra simpatica a dire la verità- disse Pansy.
-Ma senti Harry- disse Pansy avvicinandosi a lui -Vuoi parlare dei tuoi amici, oppure- disse lei incominciandolo a baciare di nuovo -Vuoi portarmi dentro?- chiese lei.
Harry, non se lo fece ripetere due volte, aprì la porta e la trascinò dentro, ed il resto, furono solo emozioni. Pansy ed Harry, per la seconda volta, si unirono, in una piccola catapecchia, in un letto pieno di polvere, ma ai due, non importava dove, quando e come, ma bastava solo che ci fosse l’altro; alla fine, Harry e Pansy, erano senza vestiti, sotto le lenzuola, completamente sudati, e rivolgendosi dei continui sorrisi, e dandosi baci, questa volta, senza andare oltre, erano stanchi, per tutto quello che avevano fatto, preferivano dormire, ma era ora di andare.
Così si rivestirono, e uscirono nel freddo d’inverno, verso le carrozze. Trovarono davanti ad una carrozza Blaise e Draco; -Ehi, ma dove eravate finiti?- chiese Draco, -In giro- disse sorridente Pansy, che era abbracciata ad Harry.
-E voi invece?- chiese Harry.
-In giro con quelle due che abbiamo avvistato- disse Blaise salendo sulla carrozzina; anche Draco, Pansy ed Harry lo seguirono, e come la porta si chiuse, la carrozza partì.
-Di che Casa erano quelle due?- chiese Harry curioso.
-Non sono di Hogwarts- rispose Draco -Quelle due venivano dalla Svezia, però avevano un ottimo inglese, sono brave con la lingua- disse Draco guardando Blaise, che si mise a ridere.
Il viaggio di ritorno, parve essere più corto; appena arrivarono al castello, si misero in cerca di Neville, Seamus e Dean. Harry guardò l’orologio; era davvero tardi; quasi le dieci e mezza, com’era volato il tempo, a questo punto i risultati delle analisi di Blaise, dovevano essere già arrivati, e la gita è andata per le lunghe -Dobbiamo dirgli di spargere la voce sulla fine delle feste- disse Harry che saliva verso i dormitori.
Appena arrivarono al quadro della Signora Grassa, Harry costrinse a non ascoltare ai tre Serpeverde, e per sicurezza, gettò un Muffliato. -Fiamme di campagna!- esclamò Harry, ed entrò -Aspettatemi qui!- disse ai tre che annuirono.
Appena varcò il buco del ritratto, vide Alicia Spinnet, che parlava con Hermione e Angelina. -Ehi Hermione!- disse Harry chiamando l’amica; la Grifondoro si allontanò dalle due cacciatrici della squadra di Quidditch e si avvicinò -Cosa c’è Harry?- chiese lei, dolce come sempre.
-Senti, hai visto per caso Dean, Neville e Seamus?-.
-O si, sono andati al settimo piano-, -A fare che?- chiese Harry preoccupato.
Hermione si avvicinò e disse sottovoce -Alla festa di stanotte-.
Harry sbiancò -COSA?!- urlò lui.
-Ehi, non urlare! Ho detto che sono andati alla festa, sarà già piena a quest’ora, stavo giusto andando-, -Hermione!- incominciò Harry prendendo Hermione per le spalle, con voce totalmente preoccupata -Sono arrivati gli esami del sangue di Blaise Zabini del mese scorso, ci hanno scoperto!-.
-Cosa? Dobbiamo andare ad avvertirli- incominciò lei, ma Harry la interruppe -No, tu resta qui, dov’è Ron?-.
Hermione sembrò molto preoccupata, -Non dirmi che è andato alla festa?-, Hermione non rispose, fece solo cenno di si con la testa, con una espressione di orrore. Harry si catapultò fuori, con Draco, Blaise e Pansy che lo stavano aspettando. -Bè allora?- chiese Draco.
-C’è una festa in corso, dobbiamo andare a dirgli di andarsene, o ci scopriranno- disse Harry correndo -Pansy rimani qui!- disse lui.
-No! Io vengo con te Harry- disse lei.
-Pansy se ti prendono- incominciò Harry, sempre correndo, ma fu subito interrotto dalla ragazza, -Se mi prendono, sono cavoli miei!- Harry non rispose. Entrarono nella Stanza della Necessità, c’era tanta musica, Harry cercò subito i tre Grifondoro, non li trovava, tutti stavano provando a fermare il Grifondoro ed il trio di Serpeverde, ma loro gli scostavano per farsi spazio tra la folla; ed eccoli la, Seamus, Neville e Dean stavano bevendo un po’ di Burrobirra.
-Neville, Dean Seamus- incominciò Harry.
-Oh eccoti qua Harry, scusaci se non te l’abbiamo detto, ti abbiamo cercato per tutta Hogsmade e....- ma Neville venne interrotto subito dal Ragazzo-Che-E’-Sopravissuto.
-Ascoltatemi, oggi ho sentito la McGranitt e Piton parlare ai Tre Manici di Scopa, dicevano che sono finalmente arrivati gli esami del sangue di Blaise del mese scorso-.
-Che cosa intendi dire Harry?- chiese Dean.
-Intendo dire- incominciò Harry -Che ci hanno SCOPERTI!- disse Harry urlando questa ultima parola.
Neville prese subito il microfono dicendo -Ascoltate! Tornate subito nei dormitori, vi spiegheremo tutto domani- ma Neville fu subito interrotto, qualcuno stava cercando di abbattere il muro. -Chi è la?- gridò Baston.
-Sono il Ministro della Magia Cornelius Caramell in persona, aprite questa porta, o ne subirete le conseguenze-, tutti erano nel panico dentro la stanza.
-Scappate, scappate tutti! Correte! Correte!- disse Neville urlando nel microfono.
-Questo è il mio ultimo avvertimento- disse il Ministro -O aprite voi, oppure lo faremo noi con la forza!-.
Pansy era totalmente attaccata ad Harry, -Pansy!- disse Harry sentendo gli incantesimi che gettavano gli Auror del Ministero per abbattere la porta -Tu ora va, vai con Draco e Blaise, corri nei dormitori, io cercherò di distrarli-.
-No Harry! T-ti prego, l-lascia che rimanga c-con te!- cercò di protestare lei con le lacrime agl’occhi -Se prendono te, allora devono prendere anche me!-.
-No Pansy! Loro non mi prenderanno, scapperò da qui, andrò lontano, non preoccuparti tenterò di contattarti in tutti i modi-.
-No p-per favore, non l-lasciarmi!-, ma Harry aveva già chiamato Draco -Draco, io cercherò di distrarli, porta Blaise e Pansy nei vostri dormitori-.
-Harry lascia che rimanga con te!- disse Draco.
-No tu devi salvare Pansy, te stesso e Blaise, quella porta non resisterà a lungo, quindi è meglio che vi sbrighiate! Tenterò di contattarvi, in qualunque modo, ora va! Arrivederci Pansy- disse Harry dando un ultimo bacio dolce, sulle labbra di Pansy.
Lei stava piangendo, tantissimo, tentava di opporre resistenza, diede il cinque a Blaise e Malfoy, da veri amici, -Forza e coraggio amico!- disse Draco, mentre lui e Blaise stavano trascinando via a forza Pansy, -A presto Harry!- urlò Blaise.
-Tornerò!- disse Harry.
Ma la porta aveva ceduto, e subito Auror del Ministero irruppero nella stanza tentando di schiantare chiunque. Harry prese Neville, Seamus e Dean, portandoli dietro di sé; la stanza era già stata quasi demolita, -Sentite, io cerco Ron, e poi ci Smaterializzeremo in qualche posto ok?- disse Harry urlando, e i tre fecero cenno di si con la testa.
-Stupeficium!- urlò Harry schiantando già un Auror, -Pietrificus Totalus!- disse un Auror del Ministero contro Harry -Protego!- rispose Harry rimandando l’incantesimo al mittente.
-Bombarda Maxima!- urlò Baston, facendo cadere il soffitto, che fece spargere polvere dappertutto; Harry correva per la stanza, sembrava enorme, non trovava Ron. Poi eccolo là, affrontava McNair, detto anche il boia, che gli stava infliggendo una Maledizione Cruciatos, -Aaaaaaaah, basta per favore!- stava urlando Ron, -Questo è quello che ti meriti!- disse con la bacchetta in mano l’adulto col cappuccio.
-Bell’esempio McNair! Sei proprio uno da cui prendere esempio- disse Harry.
-Potter, Harry Potter, quale onore di combattere contro di lei, ora mi ricorderanno, come l’uomo che incastrò Harry Potter, sarò ben ricompensato…. Expulso!-,
-Protego!- urlò Harry.
-Bene, bene! Siamo piuttosto esperti qui-.
-Ma non ti vergogni?! Attaccare gli studenti-.
-Il Ministero della Magia, deve fare qualsiasi cosa per far rispettare le regole e proteggere le persone- rispose McNair.
-E come?- incominciò urlando Harry -Infliggendo Maledizioni proibite sui giovani?-.
-Non dirmi come devo svolgere il mio lavoro! Expelliarmus!- urlò il boia, Harry schivò il colpo, aveva ormai rabbia, gli stava ribollendo dentro, come osava, si stava chiedendo, come poteva torturare uno studente, lo poteva anche uccidere o condurre alla pazzia. Harry guardò Ron, che era sveglio, ma era stanco, stava ancora soffrendo, probabilmente, poi guardò McNair, ma questa volta con disprezzo, odio e collera.
-Non ti perdonerò mai! MAI! STUPEFICIUM!- urlò Harry, facendo piombare l’incantesimo sul petto del alto uomo col mantello nero e il cappuccio sulla testa. McNair, il boia del Ministero, cadde a terra privo di sensi, su un mucchio di macerie.
Harry andò vicino a Ron, e lo mise in piedi -Harry, mi hai salvato la vita, perché? Dopo tutto quello che ho detto e pensato su di te e la Parkinson?-.
-Bè tu sei mio amico, il mio migliore amico- disse Harry, il rosso sorrise, e si abbracciarono, Harry si era rimpatriato con Ron, che bella sensazione, pensò lui.
-Ehi, guardate che è in corso un combattimento tra gli studenti ed il Ministero!- disse Neville.
-O giusto! Ron senti, dobbiamo arrivare ai cancelli e Smaterializzarci appena saremo fuori- disse Harry rivolto a Ron.
Ma Ron non era convinto -Ma perché?- chiese lui.
-Ron, ci hanno visto, ci accuseranno, dobbiamo andare!-.
-Lasciami salutare Hermione, per favore!-; Harry per un attimo esitò ma poi disse -D’accordo, ma sbrigati, almeno avrò tempo di prendere il Mantello dell’Invisibilità e la Mappa del Malandrino-.
-Hai un Mantello dell’Invisibilità, e una Mappa di cosa?- chiese Seamus.
-A dopo le spiegazioni!- disse Harry -Andiamo!-.
I cinque corsero arrivando e sorpassando il buco del ritratto, Ron trovò subito Hermione.
-Ron- disse Hermione correndogli in contro e abbracciandolo -C’è l’avete fatta!- disse lei guardando i due, ma Harry fece segno di no con la testa.
-Perché quelle facce?- chiese lei.
-Hermione- incominciò Ron -Io, Harry, Seamus, Dean e Neville, siamo stati visti, stiamo scappando-.
-In che senso state scappando?- chiese lei, ma sapeva già la risposta.
-Dobbiamo fuggire da Hogwarts- disse Ron, ora Hermione aveva le lacrime agl’occhi.
-No! T-ti p-prego, fammi v-venire con te-, Ron le diede un bacio sulle labbra, -Arrivederci tesoro- disse Ron.
Harry aveva già recuperato Mantello e Mappa, -Hermione, stai con Pansy, io e Ron ci faremo sentire-, Hermione stava piangendo, non voleva staccarsi da Ron. 
-Scusami Hermione, per quello che sto per fare…. Immobilus!- disse Ron, e la ragazza si immobilizzò -L’effetto durerà almeno dodici minuti, andiamo!- disse Ron dando un bacio sulla fronte dell’immobile Hermione.
Harry chiamò a sé Neville, Ron, Seamus e Dean, e si misero sotto il Mantello, erano tutti e cinque molto grandi, quindi dovettero rannicchiarsi al massimo. Riuscirono a passare, videro molti studenti che correvano verso i loro dormitori, e molti fantasmi, che aiutavano gli studenti a nascondersi; alla fine arrivarono ai cancelli, si tolsero il Mantello, e camminarono; si voltarono dando un ultima occhiata a Hogwarts, videro anche che gran parte del settimo piano era distrutta.
-Non la rivedremo per un bel pezzo!- disse Neville sorridendo.
-Già- risposero all’unisono Dean e Seamus.
-Ehi ma come faremo a sapere che cosa succede nel Mondo Magico?- chiese Neville.
-Non ti preoccupare- incominciò Ron -Ho sempre questa in tasca, di solito la uso per le partite di Quidditch, ma possiamo sentire qualsiasi stazione si trovi, sempre che ci sia campo- concluse Ron estraendo una piccola radiolina.
-E per il cibo come faremo?- chiese Seamus.
-Lo troveremo da soli- disse Harry -Ho una tenda a Privet Drive, prenderemo quella, e ci accamperemo chissà dove- concluse il Grifondoro con la cicatrice a forma di saetta.
-Bene tutti pronti?- chiese Harry.
-Puoi contarci amico!- rispose Ron, e i cinque si aggrapparono ad Harry, girò su se stesso e si Smaterializzò nel nulla; appena toccarono terra, dopo la disgustosa sensazione di soffocamento, Harry sentì l’aria della città babbana, Harry era davanti al numero quattro di Privet Drive, con la cassetta della posta che diceva “Famiglia Dursley”.
   
 
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