Capitolo
dieci
La vita senza Edward è ogni giorno più difficile,
passo le mie giornate nel mio
appartamento, alla fine mi sono trasferita davvero in Italia,
è stato difficile
ma qui nonostante i ricordi che mi tormentano sto bene. Lavoro in una
pizzeria
proprio sotto casa, e grazie ad un'anziana signora di nome Marta, che
è
diventata come una seconda mamma per me, sono riuscita ad ambientarmi.
È più di
un anno che sono qui. Non esco mai, non ho molti
amici ma va bene
così.. è la giusta punizione per aver avuto
troppo prima.. Non ho più cercato
Edward, non ho più sentito Renèe e tanto meno
Lauren. So che mi hanno cercata
però.. Alice, la sorella minore di Edward, l'unica che
sapeva di noi, mi
telefonava spesso. Mi diceva tutto quello che succedeva. Mi ha
raccontato che
Ed e Lauren si sono separati definitivamente, l'ha mandata via da casa,
poiché
era sua e poi si è trasferito facendo perdere le sue tracce.
Da quando le ho
chiesto di non chiamarmi più perché volevo
riiniziare una nuova vita, mi ha
capita e anche se dal suo tono di voce ho potuto intuire che c'era
rimasta
davvero male, ha fatto come le avevo chiesto. L'apprezzo per questo, e
spero
che un giorno mi possa perdonare per il mio comportamento.
Ci ha aiutato molto Alice, durante le nostre fughe d'amore,
inventandosi spesso
che Edward andava a trovarla nei fine settimana a Phoenix dove abita
con Jasper
e i loro tre figli, quando invece veniva da me per rendermi
la donna più
felice del mondo quando mi stringeva a lui. E molte volte ci ha
prestato la sua
casa a San Francisco. Alice è la persona a cui voglio
più bene dopo mamma e
Edward, e siamo stati davvero fortunati ad averla dalla nostra parte.
"Signorina.. la pizza?!"
Mi risveglio dai miei pensieri, notando il giovane uomo seduto al
tavolo che
sto servendo, mi guarda con aria divertita, la mia faccia tutta rossa
dall'imbarazzo delle figura appena fatta deve divertirlo parecchio.
"Mi scusi."
Dico dopo aver posato la sua Margherita davanti a lui. Torno in cucina
ripetendomi che sono a lavoro e che non devo distrarmi se non voglio
essere
licenziata, quando entro trovo Marta, che anche lei mi guarda ma con
aria
pensierosa.
"Cara cosa ti succede?"
Anche lei deve aver notato che oggi non ci sono con la mente ma solo
con il
corpo, è già qualche giorno infatti che mi perdo
tra le nuvole, Edward è sempre
tra i miei pensieri ma ultimamente lo è molto di
più. La sua mancanza si sente
maggiormente rispetto a prima e la voglia di sentirmi a casa tra le sue
braccia
cresce a dismisura in continuazione.
"Marta, nulla.. sono solo un po' stanca, e ho mille pensieri per la
testa.."
"Ancora Edward?"
Quando arrivai qui, raccontai a Marta, dopo che capii che di lei potevo
fidarmi, quello che mi era successo. Della mia storia con Edward, di
Lauren,
dei due anni di tradimento, dei mille sensi di colpa e infine della mia
fuga. E
le parole che Marta mi disse spesso mi tornano alla mente,
facendomi
riflettere, forse con Edward non doveva finire, forse sono ancora in
tempo per
un futuro insieme. Forse..
"Tesoro devi solamente seguire il
tuo cuore, alla mia epoca l'uomo che sarebbe diventato tuo marito, non
potevi
sceglierlo, ti veniva scelto dalla tua famiglia, e io così
non potei mai
sposare il mio Antonio. Tu tesoro puoi scegliere, puoi scegliere la tua
vita.
Segui il tuo cuore e torna dal tuo Edward, segui il tuo cuore e farai
sempre la
cosa giusta."
Quando ripenso a quelle parole mi convinco a
ritornare sui miei
passi, ma poi quando sto per chiamarlo o cercarlo cambio idea. Non so
cosa
fare.. seguire il mio cuore come dice Marta oppure lasciarmi tutto alle
spalle
e ricominciare a vivere?
È la decisione che cambierà la mia vita. E prima
o poi dovrò prenderla.
"Si Marta.. è sempre Edward."
Sospiro frustrata e torno al mio lavoro ma con una strana sensazione
addosso,
come se qualcuno mi stesse fissando insistentemente. Quando finalmente
finisco
il mio turno noto che il ragazzo a cui prima non volevo dare la pizza
mi sta guardando,
alla fine si alza e viene verso di me.
"Piacere, Tommaso."
Dice porgendomi la mano.
Gaia.