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Autore: sunrise_1000    30/12/2013    1 recensioni
Ogni cellula nel corpo mi urlava : pericolo, scappa!
Il cuore iniziò a pompare più velocemente e nella mia mente regnavano le immagini di questa notte e dell'altra. Il brutto presentimento che mi ero portata a presso per tutto questo tempo era fortissimo e sembrava che mi volesse uccidere da un momento all'altro.
Erano quei 3 la mia paura, il mio timore ma … siamo seri, perché dovrei aver paura di loro? Cosa posso farmi in fondo?
Il forte tuono che sentimmo non mi rassicurò per niente.
Il ragazzo biondo sembrò notare la mia paura e mi sorrise misterioso, iniziando a studiarmi.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Demetri, Nuovo personaggio, Volturi
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Più libri/film
Capitoli:
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La luce che entrava dalla finestra mi abbagliò in pieno viso e mi fece svegliare.

Alla fine mi ero addormentata, ma come?

Mi ricordavo soltanto che stavo piangendo tra le braccia di Marcus, sfogando tutto il dolore che provavo; lui era felice nel vedermi scaricare l'ansia con il pianto e non disse niente. Lì non mi era importato che era un vampiro, avevo bisogno solo di una spalla a cui piangere.

Dopo tanti giorni finalmente non avevo più sognato niente. Era veramente un sollievo dormire senza incubi.

Dopo qualche secondo mi resi conto che ero su un letto, immersa tra morbide coperte che mi proteggevano dal freddo e il sole era ritornato dopo il diluvio di ieri sera.

Un raggio del sole mi fece brillare il petto. Abbassai lo sguardo e vidi qualcosa che si illuminava : il medaglione etrusco.

Guardando il medaglione provai dei sentimenti molto … strani. Non sentivo sofferenza né malinconia solo … tranquillità, forse indifferenza.

Cosa ci faceva legato al mio collo? Me l'avrà rimesso qualche vampiro, forse Marcus.

Vampiro … anche in questa parola sentivo sensazioni diverse, non più di rabbia o di paura. Sentivo che era … normale. Perché normale? Perché quei sentimenti? Cercavo di ragionare ma non ci riuscivo.

Mi sentivo per la prima volta bloccata, in senso che non riuscivo a capire, ad arrivare al risultato finale usando la logica.

Ma era anche la prima volta, dopo tanti anni, che mi sentivo così spensierata, così tranquilla, così … felice.

Poi sentii la porta bussare tranquillamente, anche se sobbalzai per la sorpresa.

<< Avanti >> dissi con una dolce vocina insicura.

Nella stanza entrò una ragazza, una vampira. Questa aveva i capelli castano chiaro ed era pallida e con un volto magnifico.

<< Spero di non averti svegliata. Non so esattamente a che ora vi svegliate voi umani specialmente a seconda dell'età. Non mi ricordo tanto bene a quale ora mi svegliavo io secoli fa, ma … credo presto. Comunque mi è stato detto di svegliarti a quest'ora. Sono le 9 del mattino >> e mi sorrise.

<< Mi chiamo Chelsea e sono qui per darti una mano. Adesso credo che avrai fame perciò ti accompagno giù. Spero che non ti dispiaccia >>.

<< No no >> dissi automaticamente. Stavo iniziando a tremare ma stavolta non di freddo, dalla fame. Dovevo assolutamente mangiare qualcosa.

Scesi dal letto e mi infilai le scarpe e uscimmo dalla stanza.

Non mi feci paranoie su fidarmi della vampira o no, mi sembrava naturale camminare a fianco a lei, come se l'avessimo fatto chissà quante volte. E poi non riuscivo a pensare affamata com'ero; non mangiavo da ieri mattina!

Dopo ci dirigemmo in una piccola cucina. Sopra al bancone c'era un cornetto con pane tostato e una tazza di caffè fumante.

Mi diressi velocemente sul bancone. Dopo essermi seduta iniziai a mangiare e qualche minuto più tardi finii tutto con la pancia piena.

Sospirai di piacere. Non mi ero accorta che Chelsea mi stava osservando.

<< E' così buono mangiare il cibo? >> mi chiese curiosa.

<< Certo, specialmente se hai fame. E … bere sangue? >>.

Non so perché gli feci questa domanda, non mi sentivo più disgustata da questa idea e … non ci feci molti problemi. Sinceramente ero molto curiosa.

<< Certo, specialmente se hai sete >> e si mise a ridere.

<< Che ne pensi di cambiarci d'abito? Meglio se indossi cose un po' più pesanti, da come hai potuto sentire qui a Volterra fa freddo >>.

<< Siete in collina, vi trovate in una posizione molto alta, perciò il vento tira di più e rende in clima gelido. Anche io quando vivevo qui in Toscana era così. Devo ammettere che ci sono un po' abituata però qui mi ha preso alla sprovvista >>.

<< Già. Sai, mi sembri una ragazza molto intelligente. Non è così? >>.

<< Può darsi >> tagliai corto. Non mi andava di farmi i complimenti.

<< Sei più speciale di qualsiasi patetico umano di questa terra, ecco perché Aro ti adora tanto … >> disse e mi guardò con un espressione pensierosa, come se stesse cercando di arrivare a qualcosa.

Io non sapevo cosa dire. Volevo ribattere fortemente su come aveva definito la mia razza ma sentivo qualcosa che mi faceva rimanere in silenzio.

Esseri umani. Una parola che adesso mi fa pensare a persone che hanno il mio stesso aspetto fisico e basta. Nessun sentimento positivo ne negativo. Non riuscivo a capire perché adesso avessi questi pensieri che non sembravano neanche i miei.

<< Bene. Cosa potrei farti mettere? Non ti dispiace se scelgo io, vero? Sempre meglio del petulante Demetri! >> e si mise a ridere divertita.

<< Perché? >> chiesi incuriosita.

<< Perché è un grandissimo fanatico in fatto di moda! Non ti puoi neanche immaginare! >>.

Demetri e la moda. Mah … stranamente ce li vedevo bene.

Infatti lui era uno tutto elegante che metteva sempre in mostra ciò che indossava … anche se io non facevo tanto caso a quale diavolo di capo stilistico sfoggiava.

Demetri … sentivo di avere una diversa opinione su di lui, come se non mi fosse poi così tanto sconosciuto …

A risvegliarmi dai miei pensieri fu lo strusciare delle stampelle. Non mi ero resa conto che ci trovavamo in un guardaroba più grande di una stanza da letto normale. Sembrava un negozio :c'erano tantissime taglie, non molto differenti. Capi dal casual all'elegante. Se ci fosse stata Elena …

Pensare quel nome mi faceva ricordare solo a una ragazza vista per strada. Le davi un'occhiata e basta. Pura indifferenza. Ma lei è la mia migliore amica … mi sembrava di pensare a una cosa non tanto vera, come i copioni di un film. Qualcosa che reciti a memoria ma dentro di te è finta.

Pensavo veramente queste cose? E da quando? O mio Dio! Ma cosa …

<< Ecco fatto! Ti staranno benissimo. … non mi sembri una che ama vestirsi giusto? Sinceramente all'inizio neanche io ma con il secoli si inizi ad avere nuovi interessi … >> disse interrompendo di nuovo i miei pensieri.

Continuava a parlare e io a fermi delle domande. Poi sentii come qualcosa espandersi e i pensieri, che mi stavo ponendo, divennero delle cose irrilevanti e senza senso.

Chelsea mi guardava concentrata ma quando si accorse che la stavo osservando si riprese e mi diede gli abiti.

Era un vestitino lungo fin sopra le ginocchia blu elettrico a shiffon con una giacchettino a maniche lunghe corto elegante nero e calze bianche e tacchi con zeppa.

Mi misi gli abiti e dovevo dire che ci stavo molto bene. E non sentivo neanche freddo con questi. Sembrava che fossi uscita da una sfilata di moda.

<< Se hai bisogno di scarpe, calze, intimo o accessori basta che vieni qui. Ormai fai parte di noi perciò puoi usare in guardaroba riservato a noi vampire femmine - naturalmente ce ne uno anche per i maschi. Abbiamo anche trucchi e parrucche, gel, tinte, shampi, smalti … tutto quello che serve per una ragazza, specialmente se è umana. Vuoi che ti trucchi? >> disse speranzosa.

Prima che dicessi qualcosa mi mise a sedere su uno sgabello in pelle e iniziò a truccarmi.

<< Scusa cara ma mi piace un sacco truccare le persone, però a molte delle nostre vampire non piace per niente perché credono che sia una cosa troppo esagerata. Vedrai … >>.

E si fermò pensando di dire una cosa sbagliata.

<< Io non ho bisogno di truccarmi. Per chi mai dovrei farmi bella? >>.

<< Prima di tutto per te ma anche per i nostri signori. Ti trovano già molto bella ma un tocco in più non fa mai male e poi per qualcun altro … >> restò sul vago.

<< Cosa intendi dire? >>.

<< Sai ho sentito che hai suscitato l'attenzione di molti vampiri maschi qui, il che è molto strano devo dirti. Specialmente di qualcuno che ti sta molto vicino >>.

<< Chi? >>.

Non mi sono mai piaciuti gli ammiratori umani e lo stesso varrà per i vampiri.

<< Lo scoprirai e poi oggi ti faremo conoscere le altre guardie. Tutti devono sapere che adesso fai parte del nostro clan e non vogliamo assolutamente che qualcuno ti trovi e ti scambi per uno spuntino >>.

Conoscere vampiri che ti guarderanno dalla testa ai piedi con l'acquolina in bocca. Questo pensiero mi doveva fare ribellare o mettere in agitazione.

Invece niente, calma totale anche se un brivido mi percorse tutto il corpo.

Dopo aver finito di truccarmi, Chelsea mi girò e ne restai sorpresa.

Non era un trucco eccessivo il mio, assolutamente no. Un trucco che faceva risaltare i miei occhi e i miei dolci lineamenti. Ombretto, matita, mascara, lucidalabbra e blush e chi più ne ha più ne metta, mischiati nel mio viso in un modo a dir poco fantastico. Per fortuna non mi mise lo smalto visto che ce lo avevo già. Bianco panna.

<< Chelsea, sei un eccellente make up artist! Adesso capisco perché ti piace tanto incipriare la gente! >> gli dissi ammirando il mio viso. Era luminosissimo!

Lei alzò le spalle : << Lo so! >> e rise. La sua risata mi ricordava le campane che suonavano.

Uscimmo dalla stanza “Paradiso delle ragazze” e ci inviammo in un altra stanza. Un vampiro, che al primo impatto sembrava Santiago si diresse verso di noi.

Per fortuna non era lui ma Felix che ci domandò :

<< Avete finito? Lì vi stanno aspettando >> disse in tono alquanto stufo.

Si girò per guardarmi e rimase sorpreso. Ma si riprese facendomi l'occhiolino.

<< Hey bellezza! Allora era vero che eri bellissima … >>.

Io, naturalmente, lo guardai male.

<< Taci Felix! Per tua informazione abbiamo finito e muoviamoci, non voglio che i capi se la prendano con me >> disse Chelsea.

Falix stacco gli occhi da me e guadò Chelsea : << Scusami tesoro! Che c'è? La nottata con Afton non ne stata una delle migliori? >> e si mise a ridere.

Chelsea si limitò a fulminarlo, anche quando Felix gli diede una pacca sulle spalle per farsi perdonare.

<< Avevo ragione … >> sussurrò Felix tra se mentre Chelsea gli dava le spalle.

 

Questo castello sinceramente non me lo immaginavo tanto grande. Corridoi, corridoi e corridoi, ma finalmente ci fermammo davanti una porta e Felix, da gentiluomo, ce l'aprì.

Era una grande stanza, con uno stile modernissimo. Alcune pareti erano bianche, altre rosso vino, moquette nera, poltroncine in pelle scure in perfetta sintonia con la camera e tavolini. Sembrava una stanza per locali vip, elegante ma anche un po' paurosa. Si addiceva molto ai vampiri.

Nella stanza c'erano credo più di dodici vampiri. Tutti mi guadavano con gli occhi puntati addosso ma non mi sentivo tanto intimorita, mi sentivo … a mio agio?!?

<< Clarissa, Chelsea! Siete venute, vi attendevamo con ansia! >>.

Questa era la voce di Aro che si avvicinava sempre di più a noi. Era vestito in modo elegante (penso che sia sempre così) con le mani che si rivolgevano a noi. Lo guardai e divenni subito felice della sua presenza. Gli feci un sorriso aperto. Lui mi guardò sorpreso, invaso dai ricordi.

<< Oh mia cara, oggi se devo ammetterlo sei più bella del solito. La tua bellezza mi fa pensare alla meravigliosa dea Afrodite, dea bellezza e dell'amore >>.

<< Grazie signore. Tutta opera di Chelsea, anche se non credo di riuscirmi a paragonare alla splendida Venere>> e risposi semplicemente continuando a sorridergli.

<< Grazie mille cara di esserti occupata della mia cara nipotina >> gli disse Aro.

<< Mi sono divertita molto con lei mio sire. È una ragazza molto simpatica e anche molto tenace >> rispose Chelsea guardano Aro. Quell'ultima parola diceva qualcos'altro ma non capivo esattamente cosa, al contrario di Aro che comprese subito.

<< Allora mia cara, come ti senti? >> mi disse quest'ultimo prendendomi le spalle.

Non mi diedero fastidio questi gesti affettuosi, mi sembravano fraterni, normalissimi.

<< Beh, ecco … mi sento molto confusa ma assolutamente felice e serena … come non mai. Sentimenti che contrastano l'uno all'altro >>.

<< Ne sono contento tu sia più serena ma cerca di non pensare a questa tua confusione e continua a mantenere il buon umore >>.

Lui mi guardò profondamente e io annuii. Sentivo puzza sotto al naso.

<< Bene Clarissa, ho chiesto alla nostra Chelsea di portarti qui e di sistemarti per farti conoscere il resto della nostra famiglia, visto che un giorno ne farai parte. Come tu sai conosci già Caius e Marcus >> mi gli indicò.

Caius mi sembrava più tranquillo della scorsa volta e Marcus mi sorrideva affettuoso. Sorrisi apertamente ai due Volturi. Era bello vederli.

<< Loro invece sono mia moglie Sulpicia e la moglie di Caius, Atheneodora >>.

Mi girai e vidi le due vampire che mi guardavano dolcemente.

Sulpicia aveva i capelli castano chiaro, quasi biondi. Era magra e di media statura, invece Atheneodora era bionda e slanciata con un comportamento molto signoresco, da vera dama.

Come i loro mariti avevano una pelle un po' polverosa e gli occhi con pellicola lentigginosa ma non le rovinava per niente.

Strinsi la mano a tutte e due, avevano guanti ma erano comunque fredde come il ghiaccio.

<< Piacere di conoscervi signore >> dissi.

<< Mia cara, sei uguale alla nostra Didyme, solo adesso me ne accorgo. E sei anche speciale come lei giusto? >> mi disse Sulpicia sorpresa,

<< Lei è assolutamente speciale, unica vorrei dire >> disse Aro dietro di me.

<< Loro invece sono i nostri gioiellini : Jane e Alec, come puoi vedere sono fratelli gemelli >>.

Alec lo avevo già conosciuto. Come si fa a scordare quel viso d'angelo?

Anche Jane sembrava un piccolo angioletto soltanto che dimostrava meno anni del fratello a causa dell'altezza. Aveva i capelli biondi raccolti con uno splendido chignon che mostrava i lineamenti delicati, ma al contrario di Alec, mi sembrava molto più annoiata, apatica direi. La sua faccetta neutra mi guardava senza espressione.

<< Noi due ci siamo già visti ieri, mio signore. Sono felice di rivederti Clarissa >> disse Alec, prendendomi la mano per baciarla. Aveva le labbra freddissime, come le sue mani ma ti davano una strana scarica elettrica, molto piacevole.

<< Piacere di conoscerti >> si limitò a dirmi Jane.

La prima impressione che mi davano tutti e due di essere figli di una famiglia molto ricca : Alec il gentiluomo addestrato per essere esattamente così e Jane la figlia viziata e superficiale.

Aro poi mi fece conoscere altri come Renata (il suo corpo di guardia personale), Corin e Afton (il fidanzato di Chelsea). Sapevo già di Santiago e Demetri.

Santiago mi guardava con un sorriso strano mentre Demetri perso.

Non so perché ma avrei voluto battergli le mani in faccia per poi svegliarlo.

Ma a guardarlo sentivo un sentimento strano. Mi sentivo felice insieme a lui come con gli altri.

Una cosa strana e un po' insolita, solo adesso me ne rendo pienamente conto. Non ci dovrei pensare ma ...

Aro si accorse della mia espressione pensierosa e mi informo di Heidi e della sua assenza e che l'avrei conosciuta meglio un altra volta. Non mi disse perché non c'era ma non ci voleva tanto per capire il motivo. Chissà se gli piaceva fare quel lavoro.

Dopo le presentazioni iniziai a parlare un po' con tutti. Erano molto gentili con me ma sembrava che si sforzassero ad usare tatto. Avevano paura di dirmi una cosa strana che probabilmente mi avrebbe fatto avere dei dubbi o schifata e terrorizzata.

Ma la cosa che mi colpii di più era che riuscii a parlare con tutti i vampiri con una grandissima facilità, senza entrare nel panico o non sentirmi a mio agio.

Era facile … più facile degli umani.

 

<< Allora, ti piace stare qui? >> mi chiese premuroso Demetri. Eravamo in un angolino della stanza, lontano da tutti i vampiri che conversavano tranquillamente.

Sbaglio o è diventato improvvisamente premuroso?

Perché faceva così? Io ancora gliene dovevo dire quattro.

<< Beh ecco, se devo dire la verità mi sento come quando era una bambina, felice, tranquilla e solare. È fantastico ma … mi sento anche … strana.

Comunque io e te abbiamo ancora un conto in sospeso! >>.

Non mi sembrava che mi stesse ascoltando. Notò che lo stavo guardando stranita.

<< Scusa ma devo ammettere che Chelsea ci sa veramente fare con il trucco. Sembri … la cosa più deliziosa e bella che abbia mai visto in mille anni >>.

<< Ehm, grazie per il bel originare complimento. Lo so Chelsea è fantastica in questo campo. Hai capito quello cheti ho appena detto?>>.

Pero Demetri continuava a guardarmi ammirato e iniziò ad alzare lentamente la mano verso il mio viso. Poi però si fermò all'istante ricordandosi chi c'era in sala. Credo che nessuno ci stava guardando, ognuno era immerso nella propria discussione.

Abbassai gli occhi imbarazzata per quello che stava per fare. Non so cosa avrei fatto a quel contatto gelato, forse mi sarei automaticamente scansata o non avrei fatto niente e sarei continuata a stare ferma assaporando il suo tocco.

No! Ma che idee sono queste? A me non piace lui! Forse tutti i vampiri si comportavano così, specialmente con gli umani. In fondo ci vedono come esserini e alcuni di questi potrebbero essere graziosi.

Immersa dai miei pensieri, saltai dalla paura sentendo una mano fredda che mi prese la vita.



Athenodora                                            Sulpicia                                                              Renata

Jane                                                                                       Corin
 

Afton                                                                                  Chelsea 
 

 

  
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