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Autore: perfectlouis    30/12/2013    1 recensioni
"Se un giorno dovessimo lasciarci perché siamo lontani, sappi che tu rimarrai la persona che ho amato di più in assoluto."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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25 giugno 2013

Respira Anna, respira.
Mi sento mancare l’aria, l’agitazione palpita dentro di me. Ci hanno messi tutti qui, in questa classe minuscola ad aspettare per essere chiamati per il nostro esame orale di terza media. Sono settimane e settimane che ripasso e adesso è giunto il fatidico momento.
Non siamo in tanti. Ci sono io, poi Katerina, Cecilia, Abd e basta. Noi siamo i primi ad essere esaminati oggi pomeriggio.  
Kate ripassa velocemente letteratura, non è una buona studentessa e non lo sarà mai. Non capisce che ripassare all’ultimo non le cambierà nulla, ha il cervello limitato la poverina. Pensa hai suoi milioni di ragazzi. Ha la mia età eppure le vanno dietro ventenni, diciottenni, forse perché sono gli unici che la cagano. Non è brutta, anzi. E’ alta, un fisico stupendo, lunghi capelli ricci e rossi. Attira, attira parecchio. Non come me.
Vicino alla finestra c’è Cecilia. La Cece è stressata, tanto. Ha passato giornate a studiare eppure ripassa ancora. E’ una “duemila”, ha fatto la primina, forse è questo il motivo per cui ha un viso così tenero e paffutello. Occhi grandi e verdi, labbra rosse, capelli neri. Dio, a guardarla bene sembra Biancaneve, solo un po’ più bassa e poco più robusta. E’ una brava persona la mia Cecilia. La conosco dalle elementari e non è cambiata di una virgola. Non penso che lo farà mai.
Dall’altra parte della classe, in fondo, in un angolo c’è Abd. Lui è un ragazzo marocchino. Ha due anni più di noi ed è fantastico. Sempre allegro, vivace, pronto ad aiutarti, solo un po’ rompi scatole. Però si sa, nessuno è perfetto. Non ho ancora capito come è arrivato all’esame, forse si è fatto volere bene dai professori, anche se nell’ultimo periodo è migliorato. “Migliorato”. Adesso è lì, col cellulare in mano. Non dovrebbe ripassare?
 
-Ma Abd! Ripassa al posto di usare quel cellulare!-
Inizio a ridere.
-Senti Anna, io sono stressantissimo. E anche tu lo sei. Questo è l’unico modo per distrarmi.-
 
Wait a minute. Ha ragione.
Mi siedo accanto a lui e accendo il Lumia.
Entro su Whatsapp e scorro sulla rubrica dei preferiti.
Sorrido. Tutti che scrivono stati sull’esame, siamo davvero messi male.  
Arrivo alla “D” e mi soffermo su un nome.
 
Davide.
 
Oh, già. Dopo quel giorno su Omegle ci eravamo scritti per una settimana o poco più. Parlavamo di cazzate, delle nostre vite, dei casini con la scuola, delle nostre famiglie. Sembrava che ci conoscessimo da una vita. Mi è subito sembrato un bravo ragazzo, educato e gentile. Mi aveva anche mandato una sua foto e non era male. Mi faceva piacere parlare con lui, come amici ovvio. Lo immaginavo come un mio piccolo diario dove poter annotare tutte le mie “avventure”, sicura che si sarebbe presto dimenticato dei “segreti” e di me. Però stavo bene con lui, forse il destino voleva davvero che ci conoscessimo.
Solo che poi, boh, ci siamo persi. E non me importava un gran che. Insomma, eravamo lontani e non ci saremo mai e poi mai incontrati. Mi mancavano un po’ le sue cazzate, però meglio così. Magari ci saremo affezionati e chi l’avrebbe sopportata la distanza?
 
Una donna dai capelli biondi mi chiama dalla porta e mi allontana dalle riflessioni e dai ricordi. E’ Gloria, la bidella. Dice che tocca a me.
 
Faccio mente locale.
 Anna. Fai vedere chi cazzo sei.
 
 
 
 
 
 
10 settembre 2013

Dopo l’esame, finito benissimo, mi ero ripromessa di passare un’estate fantastica e così è stato. Spiaggia tutti i giorni, quando madre natura me lo permetteva, uscite, cavolate con le amiche, serate a girare per la mia città, serate a mangiare fuori con i miei, vacanza a Londra.
 
Tutto fottutamente perfetto.
 
Micheal, il tipo che mi pressava e che ho lasciato a Maggio, mi ha scritto un po’ di volte ma l’ho sempre tagliato. Male, ma l’ho pur sempre tagliato.
 
Comunque tra poco inizia il liceo.
Dio, inizio il liceo e sarò di nuovo una primina del cazzo. Secondo mia mamma saranno “gli anni più belli della mia vita”. Lo spero, lo spero davvero. E onestamente spero anche un ragazzo. Un ragazzo dolce con cui trascorrere gli intervalli a scuola e con cui divertirmi la sera. Ma i miei non approvano “fidanzamenti” a quest’età.
“Sei troppo piccola.”
“Sei ingenua.”
“Non commettere errori.”
Sese.
 
Stronzate.
 
Non so se sono psicologicamente pronta ad iniziare questo percorso che durerà cinque anni al Liceo Scientifico Scienze Applicate. Ho già scelto di non fare latino e di fare informatica, non ho voglia di imparare una “lingua” nuova, per di più se è una lingua morta.
 
 
“Davide”.
 
Ogni tanto il suo nome lampeggia nella mia mente.
Perché?
Non lo so. Davvero non lo so.
Sono sicura che si sarà già dimenticato di me. Si sarà già dimenticato tutte le chiacchierate e le cavolate che ci eravamo detti. E’ normale.
Ma perché io non le ho dimenticate?
E’ come se lui avesse lasciato una specie di “macchia”, “segno” nella mia mente e adesso io continuo a pensarlo. Non sempre, non costantemente, però alcune volte lo faccio. E quelle volte mi preoccupano.
 

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IL MIO ANGOLO.
Yee. Ecco il secondo capitolo finalemente. Diciamo che l'avevo scritto tre giorni fa, ma mi sono dimenticata di pubblicare. Ops.
Nel capitolo precedente, alias il primo, non avevo fatto questo mio 'angolo', perché prima volevo vedere se mi sarebbe piaciuto continuare questa storia.
E vorrei proprio continuarla.
Allora, in questo capitolo sono segnate due date in cui racconto quello che è successo dopo la prima chiaccherata su Omegle.
Personalemente non mi piace come è venuto, però vabbé.
E' un capitolo di 'transizione'.
Volevo solo dirvi che 'Anna' sono io e che questa è una storia vera, la mia.
Poi volevo ringraziare le 25 visualizzazioni del primo capitolo e spero davvero che aumentino.
Ringrazio la ragazza che ha recensito nel precedente e mi piacerebbe leggere un po' più delle vostre recensioni e capire se vi piace come scrivo oppure no.
Beh, adesso scappo.
Baci e alla prossima.
 
 
 
 
  
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