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Autore: Axelle_    30/12/2013    10 recensioni
E mentre osservavo tutto di lui, le lunghe ciglia, e alcuni riccioli che ora gli cadevano scomposti sulla fronte, notai crescere in me una nuova sensazione. Forse era amore, forse solo adrenalina, ma ero perfettamente sicura di esserne appena diventata dipendente.
-
Harry. Harry Styles. Il fratello di Alexa. L’incidente. Il coma.
Questi pensieri mi invasero la mente come un tornado.
Dritto e veloce, aveva spazzato via tutto quello che concepivo come ‘realtà’.
Sentii l’aria mancarmi nei polmoni e la testa girarmi.
[…]
“Tu non sei reale!” ribadii quasi urlando.
“Neev. Io sono una fantasma” disse con un filo di voce.
“Dimmi qualcosa che non so già” ribattei quasi ironicamente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 [ XIX ]
 
The winter is over.

[epilogo]

 
Dakota.


 
Ormai l’appartamento sembrava un luogo infestato da fantasmi.
Alexa, dopo essersi chiusa in camera qualche giorno fa, non è più uscita. O almeno non quando io ero sveglia.
Neanche Louis si è più fatto sentire.
Lentamente, la convinzione di essere arrivati a capolinea ci aveva travolti come un onda si infrange sugli scogli.
Non avevo più visto Harry. Mi mancava. E non c’era niente che potesse impedirlo.
 
Mi rannicchiai di più nella coperta sul mio letto.
Ormai non riuscivo più a pensare ad altro. Dovevo distrarmi.
Alzai lo sguardo e notai che sul comodino giaceva ancora il libro che avevo ricominciato, quando? Un paio di mesi fa?
Allungai una mano e lo presi. Passai le dita sul titolo in rilievo e aprii alla pagina segnata con l’orecchietta.
Fui subito catturata dalle parole sottolineate a matita.
 
"L'uomo vuole avere delle certezze. Non riesce a sopportare l'idea che la morte sia un nero e immenso nulla,
il pensiero che i suoi cari non esistano più, e tanto meno può immaginare se stesso come non esistente.
Conclusi affermando che l'uomo crede nell'aldilà perchè non ha la forza di non crederci." 
 
Strinsi gli occhi. Tempismo schifosamente perfetto per leggere questo libro.
Sbuffai e lo lanciai dall’altra parte della stanza.
Mi passai una mano sugli occhi e l’altra tra i capelli, con fare nervoso.
Un secondo dopo, Logan entrò con gli occhi sbarrati in camera mia.
“E’ tutto okay?”
Sbuffai e lo guardai male.
Senza dire una parola in più, si avvicinò e si sedette al bordo del letto, accanto a me.
“Senti, so che è difficile ma-“
“Non iniziare” scandii con forza quelle due parole.
“Non dirmi… ciò che stavi per dire, okay? Tutte quelle stronzate su ‘non ti preoccupare, passerà’ e ‘ci sono io qui con te’. Non mi interessano.” Dissi acidamente.
“Voglio solo starti vicino” ammise, e notai gli occhi diventargli lucidi. Non mi scomposi.
“Oh, e perché?” mi alzai di scatto.
“Pensi che possa combinare qualche cazzata? Tipo, distruggere la mia camera” presi la cornice di una fotografia dal comodino e la buttai a terra con forza.
“Scappare di qui?” gesticolai e alzai il tono di voce.
“Farmi del male per cercare di dimenticare il dolore della perdita?” risi amaramente, simulando un taglio sul braccio.
“Smettila, cominci a-“ anche lui si alzò e gridò per sovrastare la mia voce.
“Spaventarti?” conclusi per lui. Mi fissò. Ora le lacrime scorrevano incontrollate sulle sue guance.
“Aggiungiamolo ai ‘motivi per far ricoverare mia sorella’ “ mi finsi pensierosa, mentre contavo sulle dita.
“ La sua migliore amica mi chiama per dirmi che dice di vedere suo fratello morto”.
“Ancora con questa storia?” chiese amareggiato.
“Oh, vorresti dirmi che non sei venuto qui per questo, ma perché ti mancavo?” sorrisi falsamente, prima di riprendere.
“Si chiude in camera e non mangia. Probabilmente è depressa. E sai cosa? credo tu abbia ragione” affermai.
“Distrugge la camera. Comincia a farmi paura. Ahia, potrei diventare pericolosa”.
“Smettila” mi urlò contro. Mi zittii e lo fissai.
“Smettila” ripetè a voce più bassa, passandosi i pugni chiusi sugli occhi umidi.
“I-io” balbettò. “Oh fanculo” esplose. Uscì dalla camera e dopo poco sentii sbattere la porta di casa.
Bene. Perfetto.
Mi guardai intorno e osservai il casino che aveva prodotto quella sfuriata.
 
“Che diavolo è successo?” chiese Alexa sul ciglio della porta.
Non l’avevo neanche sentita arrivare.
La fissai senza dire una parola.
Abbassò lo sguardo.
“Ha appena chiamato mamma” mi informò.
Rimasi impassibile. Sapevo cosa stava per accadere.
Avevamo chiesto al signor Styles di prolungare l’attività delle macchine attaccate ad Harry. A quanto pareva avevamo scaturito l’effetto contrario.
“Mi ha detto di raggiungerla in ospedale” mormorò deglutendo rumorosamente.
“Vai allora”.
“Vieni con me”.
“No” risposi seccamente.
“Okay.”
La osservai in silenzio, mentre si cambiava e usciva di casa.
Probabilmente l’auto l’aveva presa Logan, dato che non la vidi prendere le chiavi.
Senza pensarci due volte, presi le chiavi dell’appartamento e mi prestai ad uscire.
Infilai il cappotto, ma esitai sulla sciarpa.
La presi e la buttai a terra, prima di andarmene.
 
Camminai con calma, come se avessi tutto il tempo del mondo.
Non mi guardai intorno, fissai solo i miei piedi muoversi sul marciapiede grigio.
Raggiunsi il parco in poco meno di mezz’ora.
Fissai con un sospiro le sbarre del cancello aperto.
Entrai e andai dritta verso il salice.
Mi sedetti con la schiena contro il tronco, aspettando Harry.
Per l’ultima volta.
Chiusi gli occhi, e lo sentii cantare.
Ancora le parole dell’ultima volta, di quel giorno.
 
I promised one day I’d bring you back a star


I caught one and it burned a hole in my hand oh


Seems like these days I watch you from afar


Just trying to make you understand


I’ll keep my eyes wide open yeah

Don’t let me

 
Don’t let me

 
Don’t let me go
 
‘Cause I’m tired of feeling alone.
 
Riaprii gli occhi e lo trovai al mio fianco.
“E’ davvero una bella canzone” gli sussurrai.
“Non è ancora finita”.
Quelle parole rimasero nell’aria. Sapevamo entrambi che non sarebbe mai finita.
“Non siete più venute” affermò con una nota di tristezza.
“Mi dispiace”.
“Lo so”. Aveva capito.
Ovviamente, pensai ridacchiando appena.
“Mi mancherai, Harry”.
“L’inverno è finito” disse solamente. Ecco che riemergeva la sua vena filosofica.
“Interessante come io…noi, questa ‘cosa’ “ mimò un gesto d’intesa tra noi due”.
“Si sia sciolta come neve al sole” disse pensieroso.
Per la prima volta, riuscii a capire perfettamente ciò che mi aveva detto.
“Dirlo ad alta voce farà solo più male” aggiunsi qualche secondo dopo.
“Allora non farlo”.
“Ti amo”.
Harry mi fissò intensamente negli occhi, poi il suo sguardò si posò di poco più in basso.
“Vorrei così tanto baciarti, ora”.
Sorrisi di sbieco, mentre sentivo gli occhi inumidirsi.
“Ti amo Dakota”. Quella frase non mi sorprese più del fatto che mi avesse chiamato col mio nome completo.
“E ‘Neev’ “ mimai con le virgolette il mio soprannome. “Che fine ha fatto?”.
Harry alzò semplicemente le spalle e sorrise, guardando in alto.
Lo imitai. Dalle fitte fronde del salice riuscii a scorgere un pezzo di cielo grigio.
“Sai una cosa? Ti amo e ti prometto che questo non sarà il nostro ultimo incontro” disse con decisione.
Chiusi gli occhi per un secondo e risi trattenendo le lacrime.
Che strano deja vù.
“Ti a-“ mi girai, ma lui era scomparso.
Tastai con una mano dove era seduto qualche secondo prima.
Iniziai a ridere e decisi di lasciarmi andare e piangere.
Mi coprii una mano per trattenere i singhiozzi, che si alternavano con risate isteriche.
Non so quanto tempo passai in quello stato, ma una volta che mi decisi ad alzarmi, era perché avevo esaurito le lacrime.
Mi incamminai per tornare a casa.
Forse, vista da fuori, sembravo davvero una pazza.
Gli occhi e le guance rosse, tipiche del pianto, i capelli arruffati, i pantaloni sporchi di terra e l’espressione vuota dipinta in viso.
Sentii distrattamente il cellulare squillare nella tasca.
Non avevo voglia di sentire Alexa.
Dopo un po’ la suoneria cominciò a infastidirmi, così decisi di spegnerlo.
A sorprendermi fu però il fatto che non mi stava chiamando Alexa.
Al contrario, una serie di numeri sconosciuti lampeggiavano sullo schermo.
Schiacciai il tasto verde e portai l’apparecchio vicino al viso.
“Pronto?” chiesi. Si sentivano dei forti rumori in sottofondo, e una sirena.
“Pronto, parlo con Dakota?” urlò la voce dall’altra parte, probabilmente per sovrastare il casino.
“Sono io, chi parla?” chiesi stranita.
“Sono l’agente Walker. C’è stato un incidente, stiamo portando il paziente in ospedale” continuò.
“Non so di cosa stia parlando”.
“Logan Johnson, a quanto dicono i suoi documenti, incidente d’auto. Abbiamo da poco rinvenuto il corpo e lo stiamo portando in ospedale. Lei è sulle chiamate d’emergenza del suo cellulare e volevamo informarla di raggiungerci al London Hospital al più presto.”
Chiusi la chiamata.
“No” sussurrai. No stava accadendo davvero.
Logan non poteva morire, lui non…
La testa mi girava e mi sentii mancarmi il fiato, ma cercai di resistere.
Chiamai distrattamente un taxi e gli indicai di portarmi all’ospedale.
Mi presi il viso tra le mani, disperata.
Sentii ancora il cellulare squillare e risposi frettolosamente.
“Dakota!” la voce di Alexa mi sorprese.
“Devi venire subito in ospedale!” evidentemente, avevano chiamato anche lei.
“Sto arrivando” borbottai. Rimasi confusa però dal suo tono di voce.
“Log-“ iniziai, ma lei mi interruppe.
“Oh dio” rise. “Harry. Harry si è svegliato!”









 
 
A L O H A
Sì, avete il diritto di picchiarmi.
Mi picchierei anche io.
Questo è l’ultimo capitolo, mie care ragazze!
L’avevo scritto nel capitolo precedente ‘tre o quattro capitoli’ e ci credevo anche.
Ringraziate pure Sherlock e Supernatural per tutto questo dolore e questa fine improvvisa.
Giààà * sospira *.
Ma, ovviamente, ci sarà un sequel.
E verrà spiegato anche in parallelo tutto ciò che è successo ad Alexa, tranquille v.v
E per Logan, beh, ve lo avevo già annunciato che un morto ci sarebbe stato, giusto?
Probabilmente due, sospetto che vi stiate coalizzando contro di me in questo momento.
Ma come di dice (in realtà lo dicono solo in Merlin) ‘Una vita per una vita. Uno muore l’altro vive, per mantenere l’equilibrio delle anime’ o qualcosa del genere…
Giuro che ho scritto con le lacrime agli occhi la scena Hakota.
Spero abbiate apprezzato la sottigliezza del titolo e dei dettagli TT^TT
Ringrazio tutte le meravigliose ragazze che hanno recensito, messo nelle preferite/seguite/ricordate. Love u <3
Cercate di stringere i denti fino all’arrivo del sequel.
Ah, e aspetto con ansia le recensioni eh u.u
E grazie ancora mille volte a Aghs Efp per il banner.
P.s. se avete dubbi sul capitolo, non dovete fare altro che chiedere :D
 
Adios,
 
Flake.
 
Twitter: @_Fredek
Ask: Thefredek
Facebook: *Ultimamente sto sempre meno sul fake. Se volete aggiungermi nel real contattatemi in messaggio privato :) *

 


Dakota.
  
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