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Autore: Kvothe97    30/12/2013    2 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 4

Per proteggerla.

 

Nibeluria era in movimento. Soldati che correvano per le strade e che entravano nelle case. Sussurri che venivano passati da orecchio ad orecchio. Le campane della cattedrale suonavano. Il loro suono era forte come il battito degli angeli, come un colpo di cannone. Ma armonioso, sembrava quasi emettere luce ad ogni suono. Il popolo si radunò e il Grande Inquisitore, Gran Sacerdote della Suprema Rivelazione, Emissario del Supremo e massima autorità di Noveria si rivolse al popolo.

-Mio popolo, ascoltate! Non voglio tediarvi quest'oggi con parole d'incoraggiamento. Quest'oggi vi spingo ad agire! Due giorni fa un Q'uoin è fuggito dalla Torre dell'Inquisizione. Egli è chiamato Kanda T'mail. Ha lunghi capelli verdi ed occhi viola. Naso aquilino e mento appuntito. Non è poi difficile da riconoscere infondo. Egli è un Impuro! Egli è un Possessore. Detiene la capacita di piegare le cose al suo volere! E come ogni impuro deve essere ucciso! È ancora qui, nella vostra città. Che si aggira per le vie, che entra nelle camere dei vostri figli e con un comando impedisce loro di respirare. Volete questo? Volete che un Impuro, per di più straniero, faccia questo a voi?-

Il popolo urlò. Un urlo feroce che chiarì ciò che pensavano.

-Esatto! Cercatelo, colpitelo con la forza del Vostro Signore e poi... portatelo da me.-

 

La locanda del Guercio Barbuto era affollata come il solito. Ma questa volta c'era un'atmosfera diversa. Ciò che aveva detto il Grande Inquisitore aveva insospettito il popolo. Si diceva che i Possessori potessero comandare al loro corpo di cambiare aspetto. Chiunque poteva essere lui. Appena Kanda entrò venne subito guardato in malo modo. Portava una lurida tunica marrone, i capelli verdi nascosti dal cappuccio.

Poche ore prima avevano preso un pover'uomo e l'avevano linciato perché i suoi occhi erano viola.

A volte la paura spinge a fare brutte cose.

-Ehi tu!- lo chiamò uno.

-Si tu, col cappuccio. Perché non te lo togli, eh? Hai qualcosa da nascondere?-

-Ehi amico non vedi che è un sacerdote?- disse quello al suo fianco.

-Si be' certo. Allora non controlliamo nessun sacerdote della città, eh? Togliti quel cappuccio o ti taglio al gola.-

L'uomo venne colpito da un pugno del tizio a fianco.

A Noveria, ma sopratutto a Nibeluria i sacerdoti erano intoccabili.

-Lo perdoni, vostra imminenza.-

-Figurati, caro. È solo la paura.- disse Kanda cercando di modificare il più possibile la sua voce.

Si avviò verso il bancone e le conversazioni tornarono dove erano state interrotte.

-Vostra eccellenza cosa le servo?- chiese il locandiere.

-Andiamo Lem, basta con questa farsa.- disse Kanda scostando leggermente il cappuccio, quel poco che bastava a Lem per vederlo.

-Kanda? Sei tu?-

-Hai mai visto altri Q'uoin a Noveria? Comunque della birra, bionda.-

-Per Dio che ci fai tu qui?- Lem era un uomo dai folti baffi grigi e dal volto solcato da rughe profonde. I capelli restavano solo sulle tempie.

E tanti saluti al ciuffo che piaceva tanto alle ragazze, eh Lem?

-Per te chi è il Q'uoin che è fuggito dalla Torre e che è pure un Possessore?- disse Kanda mentre Lem gli porgeva la birra.

-B' ho pensato a te ovvio. Ma non sapevo fossi qui.-

-Così pare.-

-Che hai fatto per farti prendere?-

-Ho tenuto con me una persona molto importante.-

-La persona sbagliata?-

-No.- disse Kanda bevendo un sorso. -Non lo era.-

-Be' ti sarai pentito di averla tenuta con te se ti ha portato a fare una capatina alla Torre.-

-Non mi pento di nulla. Fino all'ultimo istante.-

-Fammi indovinare? Una ragazza?-

-Già.-

-Molto importante.-

-Molto importante.- confermò Kanda.

-Ma chi sarebbe? La puttanella di un sacerdote?- disse Lem sorridendo.

-No. È solo una persona molto importante. Chi sia non è affar tuo.-

-Ok, ok. Col tempo ho capito che è meglio tenersi lontano dai tuoi affari. Sei uno storico, miseriaccia. Come può uno storico mettersi sempre nei casini come te?-

Kanda sorrise e bevve un altro sorso. La birra era freschissima.

-Ah, sempre ottima la tua birra, Lem.-

-Grazie. Comunque non hai risposto.-

Kanda borbottò.

-Ma che vuoi che ti dica? Uno storico ha bisogno di sapere ciò che succede in un determinato luogo. Anche le cose più misteriose. Quella cosa fra anche solo dieci anni sarà storia. Anche dopo un anno. E i libri di storia hanno sempre bisogno di essere riempiti.-

-Ah, amico. Sei il solito. Ricordi a Kevva?-

-Quello fu tutt'altra storia.-

-Certo un cazzotto in faccia ad un sacerdote non è nulla di che.-

-Shh! Abbassa la voce, cazzo!-

-Scusa.- disse Lem facendo ciò che gli era stato ordinato.

-Comunque quella volta sono stato fortunato.-

-Grazie a il mio aiuto.- precisò Lem.

-Lo ammetto, sei stato utile.-

-Utile? Cosa sono un oggetto?-

-Finiscila.-

-Va bene. Comunque si può sapere perché cazzo sei qui? Tutta la città...- si guardò attorno ed abbassò la voce ancora di più.

-...tutta la città ti cerca. E stando qui mi fai rischiare le chiappe, amico.-

-Tranquillo, amico. Sono bravo a non farmi notare.-

-Oh certo. Un evasione con due guardie morte ed un muro abbattuto sono cose invisibili.-

-Avresti fatto diversamente? Rimanendo la sarei morto. Dopo atroci torture.-

-Non augurerei nemmeno al mio peggior nemico di finire nella Torre. Al confronto quelle che subimmo a Talah sono solletico.-

-Bah, quelle erano una cazzatella. Ci rimisi un po del mio orecchio destro e un dito del piede sinistro.-

-Io 'sto taglio sulla guancia. Se non fosse stato per quei tuoi poteri ora il mio uccello sarebbe a cinguettare su un albero, non so se mi spiego.-

-Ti spieghi, ti spieghi. Ultimamente però i miei poteri mi stancano troppo. Basta che ordino ad uno di ammazzarsi e ho il fiatone. Se abbatto un muro vedo come se mi fosse cascato un pietrone sulla testa.-

-Be' sai com'è. Non sono molto normali le cose che fai.-

-Già.-

-Comunque voglio una camera dove dormire per sta notte. Al sicuro. Domani mattina voglio cercare di andarmene e cercare la ragazza.-

-Amico te l'ho detto! C'è un dannato casino in città. Ieri sera due soldati dell'Inquisizione hanno fatto a botte. Uno era quello schizzato di Atras. La gente diventa violenta in queste situazioni. Non voglio che il mio amico finisca ammazzato nella mia locanda.-

Kanda sorrise. -Sei un caro amico, Lem. Ma anche stando là fuori farò la fine del cane. Qui sono più al sicuro. Ed è meglio stare in una camera che per strada. Sopratutto oggi.-

-Non mi ascolti! Trova un altro rifugio.-

-Eh dai!-

-No.- Disse lem chiudendo gli occhi risoluto.

-Andiamo, Lem! Mi mandi al macello comunque.-

-Sei un Possessore, amico. Non morirai. E poi non potrei sopportare di trovarti morto in una mia camera. Questo no.-

Kanda esitò. Poi sorrise.

-Ok... ok come voi. Allora inavvertitamente potrei spargere la voce di quello che successe cinque anni fa a Gormandar.-

Lem spalancò gli occhi.

-Non oseresti.-

-Oh, io oserei-

-Tu piccolo... andiamo, ero al verde!-

-Se vuoi che tutto stia nell'ombra fammi dormire qui.-

Lem rimase a guardare i profondi occhi viola di Kanda.

-Ah, fottuto Q'uoin! Cosa non si farebbe per gli amici?-

Kanda sorrise.

-Ah, ti voglio bene lo sai questo?-

-Se, se. Comunque toglimi almeno questa curiosità. Perché vuoi uscire dalla città, con l'Inquisizione che ti da la caccia, per quella ragazza di cui non so nulla?-

Kanda bevette l'ultimo sorso e se lo godette fino in fondo.

-Per proteggerla.-

 

Il letto era molto comodo e non si poteva certo dire che la locanda di Lem non fosse accogliente. Kanda aveva conosciuto Lem ormai quindici anni fa. Allora Lem era più giovane e molto più scavezzacollo. Non che ora sia tanto diverso, ma decise di mettere la testa un po' apposto e di aprire una locanda. Che fece il suo discreto successo. Era un brav'uomo. Ma aveva ragione. Il tipo che aveva tentato di smascherare Kanda si presentò nella sua stanza con un suo amico. Entrarono silenziosamente. Uno di loro era armato di coltello. Quello fu il suo errore. I raggi della luna si riflessero sul coltello. E ciò svegliò Kanda. Era abituato da anni a dormire col pericolo di un agguato. Si sposto in tempo, prima che il pugnale perforasse il cuscino. Colpì il tizio con una gomitata sul volto. Il secondo si agguantò su di lui, soffocandolo. Aveva le mani grosse e pelose la sua stretta era notevole.

Cercò di mugugnare qualche Comando ma non veniva alcun suono dalla sua voce. Colpì con un calcio sui testicoli l'uomo e cadde dal letto. Il tizio col pugnale era pronto a colpirlo ma Kanda lo placco contro l'armadio. Senti le mani dell'altro tizio prenderlo per le spalle. Si era ripreso troppo in fretta. Lo spinse a terra e cerco di soffocarlo ancora. Ma questa volta Kanda fu più veloce. Mise una mano sul collo dell'uomo e disse: -Soffocati!-

L'uomo si agguantò il collo con le sue stesse mani finché la faccia non gli divenne come un pomodoro.

Kanda si alzò. Il tizio col coltello era pronto ad attaccarlo. Attaccò con un fendente destro. Kanda lo deviò con il proprio braccio. Colpì il tizio con un pugno, poi un altro ancora. Lo afferrò per il collo, sbattendogli la testa con forza contro il muro. Il tizio però lo accoltello al braccio, subito dopo sulla coscia destra.

Devo toglierli il pugnale, pensò Kanda.

Il tizio però lo teneva stretto come se fosse un sacchetto di monete d'oro.

A mali estremi... pensò Kanda.

Questa volta il tizio fece un affondo e Kanda fece la follia di prendere in pieno il colpo sulla mano sinistra. Il coltello perforò la mano. Il bruciore era lancinante. Kanda dovette fare questo gesto per poter usare i suoi poteri. I Comandi sono alla base dei poteri di ogni Possessore. Anche se i possessori sono molto pochi. La “magia” se così la vogliamo chiamare si trasmette attraverso la voce ma è necessario anche un tocco. Se Kanda avesse detto “Pugnale. Rompiti” non sarebbe successo nulla, era necessario toccarlo. Nella Torre dell'Inquisizione Kanda era riuscito ad uccidere le due guardie senza toccarle. In realtà c'era stato un contatto. Kanda era incatenato con le catene che le guardie stavano tenendo. Ad esempio se un uomo è appoggiato al muro Kanda può ordinare che quell'uomo sbatta la testa sul muro semplicemente appoggiandosi su di esso: basta semplicemente che entrambi gli individui stiano toccando la stessa cosa.

Perciò disse: -Coltello. Rompiti.- e la lama si ruppe. Togliere la lama dalla mano fu molto più doloroso della coltellata stessa. Il tizio lo guardò sconvolto. Tornò all'attacco con quel poco che restava del suo coltello.

-La vuoi finire?- disse Kanda. Il suo cuore batteva molto più forte di prima e le sue orecchie fischiavano. Fortunatamente la vista era normale.
Devo imparare a cavarmela anche senza i Comandi, pensò.

Deviò l'ennesimo colpo, prese la testa del tizio e la girò con un violento strattone. Il collo si ruppe con un sonoro CRACK.

Lo scontro era terminato. Si appoggiò al muro. Aveva il fiatone ed era terribilmente stanco.

-Avrei dovuto ascoltare Lem.- disse tra sé.

 

 

 

  
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