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Autore: Kvothe97    30/12/2013    1 recensioni
"E arriverà un giorno in cui il Verbo avrà corpo e sarà di straordinaria bellezza. Per lei gli eserciti si schiereranno, per lei ci sarà morte e sangue, per lei si soffrirà.
Porterà rovina ma verrà chiamata Salvatrice.
Porterà Morte ma verrà chiamata Vita"
Profezia della Suprema Rivelazione
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 6

La forza dei sentimenti

 

Il viaggio continuò senza altre preoccupazioni. Ayliss tendeva a stare sempre vicino a Kalad e sicuramente avvertiva gli sguardi che le lanciavano i soldati. In particolare Joran e Loyd. Se c'è una cosa che può far impazzire un uomo quella è senz'altro una bella ragazza.

-Appena troveremo un ruscello potrà lavarsi, Vostra Luminescenza.- disse Petros.

-La ringrazio.-

Dopo poco tempo arrivarono nei pressi di un corso d'acqua in cui si trovava pure una piccola cascata. L'acqua era limpida e pulita. Decisero di accamparsi là per la notte.

-Ragazzo.- disse Petros rivolto a Kalad.

-Accompagna la ragazza. E proteggila qualunque cosa accada.-

-Sissignore.-

Kalad guardò Ayliss e le porse la mano.

-Venga con me, mia signora.-

Lei gli prese la mano. La mano di Kalad era ruvida e le dita erano forti. Ma il suo tocco era delicato. In quel momento erano abbastanza distanti dall'accampamento.

Lei tocco con la punta del suo piede l'acqua.

-Non è troppo fredda.-

Poi rimase ferma là, guardando Kalad.

-Oh... si certo. Perdonatemi.- disse girandosi.

Riuscì a sentire il suono della sua veste che cadeva a terra e trattenne con enorme fatica l'impulso di girarsi.

Poi senti dei movimenti sull'acqua.

Idiota! Ti sei girato e le hai dato una facile possibilità di scappare.

Ma appena si girò lei era immersa fino al collo.

Non riusciva a vederla attraversa l'acqua e questo gli porto molta frustrazione.

Calmati

-Non siete scappata. Avreste potuto ma non l'avete fatto.-

Lei alzò lo sguardo.

-è da loro che voglio scappare, non da te. E ora tu sei qui.-

Lui annuì.

-Dev'essere stato terribile per voi restare prigioniera di quel Q'uoin. Immagino solo cosa vi ha fatto.-

-Non farlo. Perché non servirebbe a nulla e faresti viaggiare la tua mente a vanvera. Non mi ha fatto nulla. A differenza di quel Ball.-

-Vi chiedo umilmente scusa da parte sua.-

-Le scuse non cambiano le cose.-

-Posso immaginarlo. Ma stento a credere che quel Q'uoin...-

-Kanda.-

-Kanda... non vi abbia fatto nulla. Non temete di parlarne. Quando lo troveremo avrà la giusta punizione.-

Lei sospirò.

-Non mi ha fatto nulla. Se non istruirmi. Se sono rimasta viva per giorni da sola nel bosco è solo grazie a lui. Siete voi i cattivi.-

Kalad sussultò.

-Perché lo pensate?-

-Perché è la verità. Avete attaccato la mia casa e avete catturato... e picchiato il mio amico. E ora non so nemmeno che gli è successo. Povero Kanda.-

Kalad rifletté un istante.

-Posso dirvi che è evaso dalla Torre Inquisitoria. Ora ipotizziamo sia a Nibeluria, in giro per la città. Le truppe Inquisitorie sono state già incaricate di setacciare la città.-

Lei si agitò nell'acqua.

-Ma perché lo volete uccidere?-

-Perché vi ha tenuto in ostaggio.-

-Lo state facendo anche voi.-

-Noi siamo stati incaricati di accompagnarvi a Nibeluria dal Grande Inquisitore stesso.-

-Lui non è buono.-

Kalad questa volta non rispose.

-Kalad... tu sei diverso dagli altri. Lo sento. Tu non sei fiero di ciò che sei... e ora rinneghi anche il tuo passato.-

Kalad si paralizzò.

-Non so come faccio a saperlo. Ma vedo dentro di te. C'è vergogna per ciò che sei... e per ciò che chi era vicino a te era.-

Kalad aprì la bocca per parlare ma non uscì alcun suono.

-Non sei fiero di ciò che sei. E ti capisco. L'Inquisizione non è quello che dice di essere. Credo che mio padre non gradirebbe tutto questo.-

-Lo credo anch'io.- riuscì a dire.

-Allora perché non scappi? Perché non ti ritiri?-

Kalad si toccò il mento. La sua barba pizzicava.

-Quando entri nell'Inquisizione non puoi più uscirne. Se non con la morte.-

-Scappiamo assieme!- disse lei spalancando i suoi meravigliosi occhi azzurri.

-Mia signora...-

-No, niente discussioni. Voglio andare via. Loro mi faranno del male ma tu no. Tu sei buono anche se stai con loro. Ti prego.-

I suoi occhi.

Imploranti.

Come quando l'aveva trovata.

Era bellissima.

Troppo.

Le sue parole sembravano entrargli nel cervello.

-Se state usando qualche stregoneria su di me non servirà.-

-Stregoneria? Non so nemmeno come ho fatto a fare quello che ho fatto. Io non voglio andare con loro. Loro mi useranno, mi terranno prigioniera. Tu sei speciale. Voglio stare con te.-

-La stanchezza le sta facendo perdere la ragione, mia signora.-

-Non credo proprio. Se io vengo presa prigioniera inizierà la guerra, se scappo inizierà comunque. Ma preferisco vivere libera anche se braccata piuttosto che prigioniera da delle persone infide e meschine. E voglio che tu mi protegga.-

Kalad si avvicinò. Per far in modo che le parole non venissero udite.

-Voi avete letto dentro di me. Non so come... ma avete capito ciò che mi affligge da anni. Ma vi prego di guardare oggettivamente le cose. Con l'Inquisizione sarete al sicuro.-

-Ma sarò prigioniera! Kanda mi ha insegnato che non c'è nulla di più puro che vivere nella natura. Nulla di più esaltante che toccare coi piedi nudi la terra, che accarezzare la corteccia degli alberi, che sentire l'aria tra i capelli. Se tu resti al mio fianco posso farcela. Scappiamo assieme. Magari cerchiamo pure Kanda, potreste diventare buoni amici. Ma non voglio restare con loro.-

Kalad sospirò.

-Basta. Mi dispiace ma non abbiamo dei vestiti di ricambio.-

Lei mise il broncio.

-Mi va bene il vestito strappato. Basta lavarlo.-

-Anche se è strappato?-

-A te andrà benissimo. Ho visto come mi guardavi da dietro.-

Kalad si sentì diventare rosso.

Le porse i vestiti e lei li immerse nell'acqua.

Che io ti guardi da dietro o da davanti. Rimani sempre stupenda.

Chissà se il Supremo lo sentiva?

Lui si girò nuovamente e lei venne fuori dall'acqua. Aveva indossato il vestito bagnato.

Si girò a guardarla. Sentì un moto d'eccitazione travolgente nelle brache.

La sua veste bagnata avvolgeva i suoi seni perfetti. La gonna attaccata ai fianchi mostrava la loro perfetta curva.

-Vostra Luminescenza permettetevi di coprirvi.- Disse togliendosi il mantello.

-Guarda che con te non mi vergogno mica, anzi.-

Lui cercava di tenere lo sguardo sui suoi occhi.

Lei si avvicinò. Muovendosi in modo felino.

Cazzo se è brava. Supremo dammi la forza. Per tutto ciò che è caro in questo mondo, trattieni la mai fottuta virilità!

Erano ad un passo di distanza. Lei era molto più bassa di lui.

Gli arrivava sul petto.

Fanculo a me e alla mia dannata passione per le ragazze basse.

-Credo che tu sia inflessibile, mh?-

-è giusto.-

-Va bene. Allora promettimi questo.-

-Ditemi.-

Lei gli prese la testa con entrambe le sue piccole, delicate, mani e lo tenne fermo.

Il suo sguardo si posò sui suoi seni perfetti.

Oh Padre di ogni cosa!

-Promettimi che mi difenderai. Promettimi che nessuno mi farà più del male.-

Kalad annuì.

-Lo prometto.-

Lei gli diede un lieve bacio sulle labbra. Sapeva di fragole.

-Ora dammi il mantello.-

Kalad sorrise.

-Hai detto che non ti vergogni con me.- disse dandoli del tu.

-Con te no, ma con loro sì.-

 

 

 

 

 

  
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