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Autore: eppy    30/12/2013    12 recensioni
Se vi dicessi..Summer? E se vi dicessi..Harry? Che cosa vi viene in mente?
..Niente? Allora vi do qualche indizio.
Un ragazza, un ragazzo, i loro amici, un'estate, un camping, e un amore grande quanto il mondo e forse ancora di più, che è partito proprio da lì. Occhi innamorati, sguardi infuocati, mani tremanti, baci ardenti, messi a dura prova da distanze incolmabili, assenze insopportabili, mancanze asfissianti, e un maledettissimo trasferimento.
Un incontro al bar un anno più tardi, un abbraccio convulso, e la devastante e rigenerante conferma di non essere mai riusciti a dimenticarsi. Mangiarsi con gli occhi, tenersi per mano, fissarsi senza parlare, baciarsi clandestinamente, e poi, finalmente lasciarsi tutto alle spalle per tornare quelli di sempre.
Un fidanzato infortunato fuori dai giochi, e il trionfo più assoluto, più chiassoso e più felice di quello stesso amore nato al camping e mai finito.
Sum e Harry. Harry e Sum. Questa è la loro emozionante storia..ma che ne dite di fare una capatina nelle loro vite a Natale?
********** Dedicato a tutti coloro che hanno sognato insieme a me in 'Summer Paradise' e 'Nobody Compares To You' **********
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi fissi sulla strada, su quell'asfalto che minuto dopo minuto, sguardo dopo sguardo, stava cambiando colore. Fino a diventare bianco, completamente bianco, puro e soffice. Appoggiò le braccia, facendo pressione sui gomiti sul marmo del davanzale, reggendosi il viso con le mani a coppa e sporgendosi fin dove riusciva a vedere..aveva sempre amato la sua città, ma inutile dire che con la neve, Dublino veniva avvolta dalla magia.
Fuori doveva fare veramente freddo, pensò sorridendo, mentre i suoi occhi osservavano attentamente candidi fiocchi bianchi volteggiare nell'aria, per poi fermarsi sulle poche auto in circolazione, sui lampioni della strada, nei vialetti che conducevano alle abitazioni, sugli alberi che contornavano l'area urbana, e persino sulle luminarie natalizie, ricoprendo tutto di un incantevole manto bianco e soffice.
Il termometro posizionato sull'insegna luminosa della farmacia, su quella croce verde appena visibile da casa sua che si illuminava a intermittenza, indicava che ci fosse un solo grado sopra lo zero, l'aria era gelida e il cielo prometteva neve per l'intera durata la notte, ma tutto quel freddo, quel ghiacchio che si sarebbe sicuramente formato all'alba della mattina successiva, stonava alla grande con ciò che Summer Jonson provava nel cuore. Stonava con quel calore, con quel fuoco, con quella passione e quella gioia che bruciava nella parte più intima di lei..o forse no, forse non stonava per niete, forse freddo e caldo, ghiaccio e fuoco, bianco puro e rosso ardente, si combinavano bene insieme, completandosi a vicenda, e dando luogo a quell'atmosfera candida ma frenetica, dolce e caotica, bella e incalzante, fredda lungo le strade e calda nei cuori, inconfondibile, e tipica del Natale. 
Si decise a distogliere lo sguardo da ciò che avveniva all'esterno, soltanto quando sentì due braccia cingerle la vita e spostarle lentamente i capelli su un solo lato, per poi poggiare il mento sulla sua spalla e far aderire perfettamente il petto alla sua schiena. Lei abbassò lo sguardo fino a rivolgerlo su quelle mani che le stringevano i fianchi con dolcezza e vigore nello stesso tocco; portò le proprie mani su quelle di lui, accarezzandole e sprofondando in quell'abbraccio che sapeva tanto d'amore. Harry, era lui che le aveva rubato il cuore quell'estate che sembrava così lontana, e che non glielo aveva mai più restituito; era lui che con quegli occhi magnetici, quel sorriso mozzafiato e quelle tenerissime fossette, continuava a farla innamorare ogni singolo giorno, facendole credere di non poter desiderare niente di meglio che svegliarsi tra le sue braccia al mattino, godersi il suo buongiorno condito di baci e carezze, convidivere con lui praticamente tutto, dalla cena ai piatti da lavare, alle lavatrici, alla poltrona in soggiorno, alla tv, dal bagnoschiuma da doccia alla tazzina di caffè. Lo amava da morire, lo aveva sempre amato, ed era più che sicura che sarebbe stato così per il resto dei suoi giorni.
" Che meraviglia!" sussurrò il ragazzo, chinandosi appena su di lei per baciarle dolcemente l'incavo del collo "guarda che sono ancora arrabbiata con te" lo provocò Sum, il tono di voce da bambina fece intenerire Harry, che di tutta risposta la strinse ancora di più "perchè amore?" mormorò, soffiandole quelle parole sulla pelle "lo sai" si limitò a rispondere la ragazza, riferendosi a un aggeggio che avevano visto quel pomeriggio esposto in un mercatino, e che Sum aveva insistito per comprare "ma se era orribile!" si giustificò lui, riprendendo a baciarla, questa volta accanto al lobo dell'orecchio; la ragazza scoppiò a ridere realmente divertita, perchè non le mai importato nulla di quel macchingegno, lo aveva dimenticato il momento esatto in cui lui, per trascinarla via da lì, l'aveva spinta in un vicoletto, per guardarla negli occhi e baciarla fino a restare senza fiato. Tutti e due sapevano che Sum non fosse per niente arrabbiata, e che si divertiva a tenergli il broncio solo per farsi coccolare, e che in ogni caso riusciva a fare la diffidente solo per qualche secondo, se le andava bene.
Harry era irresistibile in tutto e per tutto, e lei era completamente dipendente dai suoi occhi che le facevano venir voglia di annegarci dentro ogni volta, dai suoi sorrisi che le bloccavano il respiro, dalle sue carezze che le scombussolavano gli organi interni, dai suoi abbracci che la facevano sentire sicura e protetta, dalla sua risata che le scaldava il cuore come conseguenza diretta, e dai suoi baci che la spedivano direttamente su Marte, come se fosse stato un razzo infuocato sparato nell'universo a una velocità supersonica, come una meravigliosa e luccicante cometa.
Sum gli allacciò le braccia al collo, mentre si voltava a guardarlo e si accorgeva che lui portava in testa un cappello molto particolare, interamente rosso, ad eccezione del bordino e del pon-pon bianco "sembri Babbo Natale" esclamò sorridendogli, era ancora più affascinante in versione natalizia "l'intenzione non era quella" specificò il ragazzo, guardandola negli occhi nocciola "vuol dire che mi vedi grasso, vecchio e con la barba" lei rise di nuovo "sei bellissimo amore mio" si lasciò scappare, ricevendo un bacio sulle labbra come ricompensa.
Quando si staccarono, Sum si imbambolò nei suoi occhi come al solito, e sorrise guardandolo, perchè pensava sul serio che fosse perfetto: i jeans aderenti, il maglione invernale, quel viso che avrebbe riempito di baci ventiquattro ore al giorno, e quel cappello che si piegava di lato lasciando che alcuni ricci gli ricadessero sulla fronte..si, perfetto.
" Facciamo l'albero?" domandò Harry con l'entusiasmo di un bambino, riportandola sul pianeta Terra, la ragazza annuì con un luccichio negli occhi..era il primo anno che facevano l'albero di Natale insieme e c'era qualcosa di assurdamente intimo e romantico nell'addobbare casa per le festività, insieme. Lui lasciò la stanza con l'intenzione di andare a prendere tutti gli scatoloni, e mentre caricava cartoni su cartoni rischiando di perdere l'equilibrio, Sum lo raggiunse offrendosi di dargli una mano, e Harry non potè fare a meno di pensare ancora una volta quanto l'amasse. Lei era tutta la sua vita, la ragione del suo sorriso, il suo ossigeno, la sua oasi nel deserto, l'ancora in mare aperto, l'aria che respirava e molto di più di questo; l'amava in tutti i modi possibili, tutti giorni, tutte le ore, tutti i secondi, e la considerava bellssima dentro e fuori. Era la sua anima gemella, tutto ciò per cui valeva la pena combattere, lottare e sacrificarsi, era l'altra metà del suo cuore, l'unica in grado di farlo sentire uomo e bambino contemporaneamente, l'unica che voleva stringere e coccolare come se il tempo non esistesse, l'unica capace di sanargli il cuore. Solo con Sum si sentiva completo, quando i loro sguardi si incatenavano, quando i loro corpi combaciavano, i loro respiri si fondevano un uno solo, semplicemente quando facero l'amore, e quando ridevano insieme, scherzando e prendendosi in giro, quando camminavano mano nella mano e quando progettavano il futuro rendendo meraviglioso il presente..lei lo faceva stare bene, quella ragazza era la chiave della sua felicità e del cassetto dei suoi sogni, era tutto ciò che desiderava e tutto ciò che aveva, e non esisteva sensazione più bella del sentirla completamente sua.
" Dobbiamo sbrigarci, se Louis arriva e non trova l'albero potrebbe restarci male" esclamò lei " e se Niall non trova dolci è anche peggio" rispose Harry, risero entrambi, mentre comincivano a separare tutti i rami dell'abete, per poi disporli a cerchio e realizzare l'amatissimo albero di Natale "per quello c'è Mary..ha detto che pensa a tutto lei" "tanto ci toccherà aspettare Liam e Sarah..se tutto va bene, arriveranno per le dieci" continuò lui accendendo lo stereo, e pochi secondi dopo le canzoni natalizie riecheggiarono nella stanza. Sum tornò ad affacciarsi alla finestra per vedere se nevicava ancora, e dopo aver avuto una conferma positiva, riprese a separare i rami dell'abete fin quando lui non le si avvicinò mettendole in testa un cappello come il proprio, che aveva trovato negli scatoloni "adesso sembri anche tu Babbo Natale" la prese in giro ,sorridendole diveritito, la ragazza si sporse verso di lui e gli rubò un bacio per poi allontanarsi di poco, ma Harry non le permise di andare da nessuna parte, le cinse la vita con un braccio attirandola a sè e baciandola ancora, sorridendole a pochissimi centimetri dal viso e premendo subito dopo le proprie labbra su quelle di lei, di nuovo, fino a quando non fu costretto a interrompere quel contatto così giusto, così naturale, e così perfetto, per necessità di riprendere fiato.
" Dai amore, dobbiamo realizzare l'albero di Natale più bello di tutta Dublino" sussurrò la ragazza, spingendolo via controvoglia "di tutto il mondo, vorrai dire" Harry la baciò di nuovo di sfuggita, prima di concentrarsi sull'abete, che sembrava essere in attesa di essere decorato.
Era il pomeriggio del ventiquattro dicembre, e Sum e Harry si erano ridotti a fare l'albero l'ultimo giorno, perchè erano stati troppo impegnati a sistemare casa e arredarla, sì, proprio quella casa che lui aveva affittato l'anno prima, facendole il regalo più bello di sempre, la stessa casa dove vivevano insieme da agosto..si erano trasferiti dopo la vacanza trascorsa al camping che mai avrebbero dimenticato, e in un certo senso l'avevano costruita insieme quella casa, avevano scelto insieme il colore dei muri, i mobili, le tende, la televisione, le poltrone, il letto, i quadri da appendere alla parete, la cucina, gli armadi e persino la libreria. Quando erano vi entrati quattro mesi prima, avevano trovato l'abitazione completamente spoglia e vuota, e in pochi mesi, da un'immobile situato in una viale tranquillo di Dublino, l'avevano trasformata nella casa dei loro sogni, e lo avevano fatto insieme, passo dopo passo, senza l'aiuto di nessuno, frequentando l'università e impegandosi di tanto in tanto in qualche lavoretto. Harry aveva lavorato come cameriere in una pizzeria, e Sum come babysitter, e ce l'avevano fatta, avrebbero trascorso la vigilia di Natale nella loro casa con i loro migliori amici, i quali sarebbero arrivati in serata. Quello sarebbe stato il loro Natale, in tutti i sensi.
Dopo aver riempito l'albero di palline, luci e nastri, Harry fece salire la sua ragazza sulle proprie spalle per permetterle di posizionare la cometa alla sommità dell'abete, poi sistemarono i regali, e immancabilmente finirono labbra contro labbra proprio davanti all'albero di Natale. Dolci e teneri baci, che esprimevano tutto l'amore che provavano l'uno nei confronti dell'altra, e che furono brutalmente interrotti dal suonare di un campanello.
" E' qui la festa?" non appena Sum aprì la porta, una Valerie incappucciata da capo a piedi le si parò davanti "no! prova alla casa accanto!" Harry richiuse il portone impedendole di entrare, sotto lo sguardo incredulo di Valerie e divertito della sua fidanzata..era troppo presto, avrebbe voluto ancora un po' di tempo da trascorrere con la sua dolce metà, perchè nonostante avesse la possibilità di coccolarla tutte le sere quando entrambi tornavano a casa dall'università, e tutte le mattine al risveglio, non ne aveva mai abbastanza di lei, non riusciva nemmeno a immaginare di stancarsi di amarla, per lui non era nemmeno concepibile, e se solo avesse potuto si sarebbe trasferito su un'isola deserta insieme a lei. Loro due e il niente più assoluto, sarebbe stato da favola.
Però un po' di buon senso gli era rimasto, e un attimo dopo, riaprì la porta con il sorriso sulle labbra "questa me la paghi Styles!" la voce squillante di Valerie risuonò nella stanza, ed Harry andò ad abbracciare l'amica per farsi perdonare "dai..a Natale siamo tutti più buoni!" esclamò "è per questo che mi avete lasciato fuori!" a quel punto scoppiarono tutti e tre in una fragorosa risata, mentre Sum si affrettava a riaprire la porta per far spazio a Lou "scusa, non ci eravamo accorti che ci fossi anche tu" disse facendolo entrare "infatti non c'ero! sono arrivato adesso, ho impiegato qualche minuto per parcheggiare" spiegò divertito, Sum lo guardò confusa e il nuovo arrivato si limitò a toglierle il cappello da Babbo Natale che ancora indossava, e scompigliarle i capelli.
Qualche minuto dopo, Harry e Louis si sistemarono in salotto, e cominciarono a dire cavalate come al loro solito, sfidandosi alla playstation, mentre Valerie e Sum si recarono in cucina. "Domani a pranzo siete dai tuoi?" le domandò la sua migliore amica "si, andiamo da nonna come ai vecchi tempi" Sum sorrise, ricordando il Natale precedente trascorso a Roma con Harry e Zayn, era stato bello a modo suo, pur non essendoci stato il classico pranzo in famiglia; invece quell'anno i suoi genitori erano riusciti a raggiungere la loro città originaria almeno per le festività natalizie, poi a gennaio sarebbero ripartiti per l'Italia.
 "Ovviamente sei invitata per il dolce" aggiunse "e anche Louis.. in effetti pensavo di dirlo anche agli altri, sempre che non abbiamo altri programmi" ipotizzò Sum " ci saremo sicuramente" si erano sedute al tavolo rotondo in cucina per chiacchierare un po' tra di loro, come facevano almeno un paio di volte a settimane, da quando lei era ritornata a Dublino "mia madre sarà contenta di vederti!" "cosa hai detto che c'è per dolce?" il tono della ragazza era fin troppo interessato per non trattarsi di una provocazione "penso che avrai l'imbarazzo della scelta" le rispose Sum divertita "in questo caso, anch'io non vedo l'ora di riabbracciare tua madre!" l'altra ragazza rise "no, a parte gli scherzi, è vero quello che ho detto...penso di aver trascorso più notti a casa tua che a casa mia quando eravamo al liceo" a quel punto entrambe sorrisero a quel ricordo, quel periodo era stato stupendo, soprattutto da quando Harry, Louis, Zayn, Liam e Niall erano entrati a far parte delle loro vite.
" hai preparato qualcosa per stasera?" "no" rispose Sum, Valerie era una di quelle persone con le quali poteva permettersi il lusso di essere sincera "Sum!" la rimproverò l'amica con tanto d'occhi sgranati, pensando nello stesso momento che avrebbe dovuto aspettarselo "se io e Harry siamo a casa da soli...è impossibile" confessò con un sorriso sognante "e non mangiate mai voi?" il tono della sua migliore era un misto tra l'ironico e il divertito, tipico di Valerie "in realtà spesso cuciniamo insieme, a lui piace ed è anche bravo..il problema è che ci distraiamo dai fornelli, e a volte finiamo per bruciare il cibo!" Sum rise mentre lo raccontava, e l'amica la seguì a ruota "e la cosa più preoccupante è che a me va bene così...mangiare alimenti al limite della commestibilità pur di baciarlo in ogni istante" ammise "ma smetterete mai di comportarvi come aveste sedici anni  e steste insieme da due giorni?" "non credo" rispose Sum, gli occhi le brillavano come ogni volta che parlava di lui, di loro due. 
"Io e Louis non siamo così, non lo siamo mai stati, e forse non lo saremo mai, ma credimi, non è affatto un problema..ci amiamo a modo nostro, ed è tutto perfetto così" "è questa la cosa più importante Vale" "in lui ho trovato tutto ciò che inconsapevolmente cercavo da una vita, è il ragazzo che mi fa battere forte il cuore, ma è anche il mio migliore amico, e voglio tra noi le cose restino come sono adesso" Sum si intenerì a quelle parole, soprattutto perchè conosceva la sua migliore amica meglio di chiunque altro, e sapeva bene che prima di imbattersi in Lou, Valerie credeva addirittura di non essere la ragazza adatta ad innamorarsi...quindi lui l'aveva cambiata, il suo amore le aveva fatto scoprire un mondo per lei ancora ignoto, e lei continuava ad esplorarlo giorno dopo giorno.
" quanto sono felice per te!" Summer le gettò le braccia al collo, stringendola in un abbraccio sincero "dovremmo iniziare a preparare qualcosa" Valerie restava tra le due la meno sentimentale, se così si può dire, ma le voleva un bene immenso, e Sum lo sapeva bene "ottima idea!" esclamò alzandosi e comcinciando ad aprire credenze, frigo e armadietti per munirsi dell'occorrente "ho preferito aspettare te.. non mi sembrava carino mettere a tavola cibo bruciato anche stasera" si giustificò, e l'altra ragazza si trovò d'accordo, anche perchè aveva capito che se Sum si fosse messa ai fornelli con Harry che le girava intorno, l'amica avrebbe fatto tutt'altro che cucinare. "A Santo Stefano io e Lou siamo stati invitati dalla sua famiglia..è un passo importante, no?" "si certo, ma voi state insieme da quattro anni, e poi li conosci già i suoi genitori" vedendo che l'amica titubava ancora, visibilmente nervosa, Sum l'afferrò per le spalle costringendola a guardarla negli occhi "ei, Vale, andrà tutto bene" le disse con un sorriso, e la ragazza parve ritornare quella di sempre, allegra e disinvolta.
" Domani invece, sarete da te?" domandò Sum un attimo dopo, l'amica annuì, mentre tutte e due riprendevano a preparare le tartine "non ci credo! io arrivo con il dolce e voi due siete ancora all'antipasto?" "ciao anche a te Mary" così dicendo Sum andò ad abbracciare la nuova arrivata seguita da Valerie "non è stata colpa mia" sussurrò quest'ultima all'orecchio di Mary "okay, okay, ho capito..vi do una mano" concluse la ragazza, liberandosi di cappotto, sciarpa e guanti e mettendosi al lavoro. Fortunatamente Mary aveva deciso di dare un taglio a tutti quegli stage che la portavano in giro per il mondo, ed era tornata a studiare stabilmente a Dublino, nella sua città, e anche se adorava viaggiare, le andava bene così, perchè Zayn la raggiungeva spesso (un fine settimane si recava lei a Bradford, e quello successivo era lui a tornare nella capitale irlandese), e lei non poteva chiedere di meglio. Si, lo amava, e da quando se ne era resa conto, la sua vita era diventata completa..lo stesso ovviamente valeva per il ragazzo. Si erano fidanzati quella stessa estate, ma avevano tutta la voglia di viverne altre cento di estati, insieme.
Pochi minuti dopo, le taritne e il resto degli antipasti furono pronti, e Sum diede l'incarico ai ragazzi di apparecchiare la tavola, mentre lei si occupava di disporre ciò che aveva preparato con l'aiuto di Valerie e Mary, che intanto continuavano a chiacchierare in cucina preparando le lasagne. Proprio quando gli uomini di casa stavano sistemando piatti, bicchieri e posate, il campanello suonò nuovamente, e Liam si aggiunse al gruppo. Dopo averlo salutato i ragazzi gli chiesero di Sarah e lui rispose che la propria metà aveva preso impegni con la zia per quel pomeriggio, ma che sicuramente sarebbe arrivata nel giro di una mezzoretta. Sum annuì con la testa mentre ritornava in cucina, ma qualcuno l'afferrò per il braccio facendola voltare "non si saluta più?" Zayn fece il finto offeso, e la ragazza stette al gioco come sempre "e chi saresti? l'arciduca di Costantinopoli?" domandò divertita, scatenando la risata di Lou e di Harry "solo il tuo migliore amico" a quel punto Sum sorrise e lo abbracciò come aveva fatto con Liam e Louis "ciao Zayn" esclamò, salutandolo teneramente e lasciandosi stringere ..non lo aveva  fatto apposta, seriamente non si era resa conto dell'arrivo dell'amico, il quale doveva essere entrato con Mary, ma la ragazza era stata l'unica a raggiungerle in cucina. Le venne da ridere al solo pensiero...Zayn in cucina? Okay che aveva imparato a preprarsi qualcosina per non morire di fame, ma pretendere che lui fosse accorso in loro aiuto, sarebbe stato veramente troppo.
" le lasagne sono nel forno" la informò Valerie quando la vide rientrare "io sto preparando l'insalata" aggiunse Mary "la frutta è mia!" si prenotò Valerie "a te tocca il vitello tonnato" aggiunse Mary, rivolgendosi a Sum "cena piuttosto leggera, mi dicono" disse lei divertita, il menù lo avevano scelto tutte insieme, senza rendersi conto che forse avevano esagerato "e io che faccio?" tutte e tre si voltarono quando sentirono la voce di Sarah, che era entrata in cucina già pronta a dare una mano, anche se un po' troppo tardi  "tu lavi i piatti con Ellen!" le rispose Valerie, ovviamente scherzando...poi si chiedevano come faceva a stare con Lou..erano praticamente uguali, anzi, uno peggio dell'altra, e forse erano riusciti a trovare il giusto equilibrio proprio per questo motivo, perchè pur essendo così spiritosi di natura, riuscivano a porsi un freno a vicenda.
Sarah le rispose con una linguaccia, anche se fu costretta ad ammettere che in effetti fosse già tutto pronto, poi abbracciò le amiche per salutarle; "Ma a proposito di quei due.. dove sono finiti?" domandò Mary alle altre, riferendosi a Niall e la sua fidanzata, le ragazze scrollarono le spalle come risposta "aspettiamoli in salotto, tanto le lasegne sono in forno e tutto il resto è pronto" propose Sum, avviandosi verso la stanza adiacente. Si sedette sulle gambe di Harry, che l'accolse prontamente stringendola tra le proprie braccia, e tenendola ancorata contro il proprio corpo, la schiena di lei perfettamente aderente al suo petto, mentre continuava a scherzare con i suoi migliori amici, i quali tenevano a loro volta tra le braccia le proprie ragazze.
Poco dopo, il gruppo fu finalmente al completo. "Biondo, stai perdendo colpi!" cominciò Louis, appena lo vide "Sarah è arrivata prima di te" rincarò la dose Liam, facendo ridere tutti, Niall compreso, perchè era l'amica ad essere sempre riconosciuta come una ritardataria patentata "forse voi non vi siete accorti che stiamo per essere tutti sommersi dalla neve" gli fece notare Ellen, la sua mano intrecciata a quella del ragazzo "è stata un'impresa arrivare fin qui!" aggiunse Niall, intanto tutti gli altri si accalcarono alle finestre per rendersi conto di ciò che stava succedendo all'esterno "ti conviene preparare i letti per tutti" annunciò Zayn, rivolgendosi a Summer "se sarà necessario, in qualche modo ci arrangeremo" disse lei, per niente preoccupata...quella sera sarebbe potuto crollare il mondo intero, e lei non avrebbe perso il sorriso, semplicemente perchè stava bene, perchè c'era lui, la persona che aveva più al mondo, e tutti i loro migliori amici. E ovviamente quel calore all'altezza del cuore era condiviso.
Si misero a tavola, e prima di fiondarsi sul cibo, fecero un brindisi tutti insieme "a noi, alla nostra amicizia, al Natale, alla neve che ci bloccherà, ai dolci che ingurgiteremo, all'amore che proviamo per quella persona in particolare che nella maggior parte dei casi ci sta seduta accanto..e ovviamente, a quell'estate di quattro anni fa, a quel camping che ha fatto incrociare i nostri destini per non dividerli mai più!"
Dieci bicchieri riempiti per metà si scontrarono tra loro al centro della tavola, produdendo un tintinnio e un sorriso sul viso di tutti..erano diventati dieci con Ellen, la ragazza si era integrata piuttosto bene all'interno del gruppo già formato e affiatato, e nonostante l'abitazione non fosse molto estesa in termini di metri quadrati, loro non avvertivano quel problema, non gli importava se i loro gomiti rischiavano di scontrarsi quando portavano la forchetta alla bocca, e non gli importava se avrebbero dovuto guardare la tv seduti uno addosso all'altro, o anche per terra sul tappeto..Sum e Harry avevano voluto festeggiare la vigilia di Natale nella loro dimora, nel loro rifugio, insieme a tutti i loro amici, e tutto il resto passava in secondo piano.
Chiacchierano scherzando tra loro per tutta la durata della cena, e quando fu il momento di andare a prendere il dolce, toccò a Summer recarsi in cucina e fare gli onori di casa, ciò che però la ragazza non aveva calcolato era che due braccia le cingessero la vita e delle labbra si posassero dolcemente sul suo collo, nel momento esatto in cui prese tra le mani la pirofila contenente il dolce. Harry la trascinò con sè in un angolo nascosto della casa, e lei non ebbe voglia di obiettare "abbiamo bisogno di una mano in cucina!" gridò lui in modo tale da farsi sentire dagli altri, prima di far aderire la schiena di lei al muro e baciarla sulle labbra "tu sei pazzo! e io sono più pazza  di te, perchè adoro quando fai queste cose" sussurrò la ragazza, quando si furono staccati "quali cose?" sul viso di Harry il più bel sorriso del mondo e nei suoi occhi la felicità pura "queste..cose" erano vicinissimi, Sum avvertiva il suo respiro sulla pelle, lui fa faceva stare bene "ah..queste cose tipo-" le cinse i fianchi con un braccio attirandola sempre di più a se, mentre con la mano libera le accarezzava la schiena, un attimo dopo la baciò di nuovo, questa volta con foga "intendi questo, vero?" soffiò quelle parole sulle sue labbra, facendole combiaciare nuovamente con le proprie l'istante successivo, e donandole un piccolo assaggio del paradiso che solo lui era in grado di farle vivere senza morire, semplicemente trasferendola per qualche minuto in un mondo dove non esisteva nient'altro al di fuori di loro due, era quello il paradiso.
Quando ritornarono in salotto poco dopo, trovarono i loro amici intenti a gustare il dolce. Niall e Ellen avevano già finito e si coccolavano teneramente sul divano, pensando a ciò che li attendeva il nuovo anno: la ragazza sarebbe ritornata in Spagna per proseguire gli studi, e il suo fidanzato aveva tutte le intenzioni di fare domanda per un nuovo stage universitario con destinazione Barcellona, giusto per starle accanto ogni giorno. Ellen lo aveva colpito dal primo istante, e anche se aveva impiegato di tempo per riuscire a decidere di lottare contro la distanza, alla fine l'amore aveva avuto la meglio su tutto il resto, dimostrandogli che quando è esso è vero, puro e grande, vince..non importa dopo quanto tempo, vince sempre. E Harry e Sum ne erano la dimostrazione più grande, loro due che si erano rivisti a Roma dopo un anno, e che avevano avuto l'ennesima conferma di non aver mai smesso di amarsi nel momento esatto in cui si erano guardati negli occhi di nuovo, stretti in un convulso abbraccio.
E poi c'erano Zayn e Mary...lui si era ridotto a salire su un aereo per Zagabria un'ora dopo aver superato un temutissimo esame, soltanto per dirle che non poteva più stare senza di lei, e che era rimasto imbambolato all'aeroporto, impalato senza dire una parola, perchè quel bacio che Mary gli aveva rubato al momento della partenza, lo aveva ipnotizzato, destabilizzato, paralizzato, e al tempo stesso, reso consapevole di aver perso la testa per quella che aveva sempre considerato una cara amica. Adesso stavano insieme, e stavano bene, avevano già tanti progetti per il futuro, avevano fiducia cieca l'uno nell'altra, e contevano di realizzare tutti i loro sogni, insieme.
Valerie e Louis erano gli unici a cui del tanto temuto e atteso domani, non era mai importato un bel niente. Stavano insieme da quattro anni, non avevano mai litigato così duramente da non riuscire a far pace nel giro di qualche ora, erano complici in tutto e per tutto, pazzi nel senso più lato della parola, innamorati anche se non gli piaceva molto darlo a vedere, e avevano resistito per millecinquecento giorni circa alle interperie della vita, senza mai preoccuparsi di cosa avrebbero fatto tre giorni dopo, la settimana dopo o il mese dopo. L'improvvisazione, la spontaneità più assoluta, erano i loro punti vincenti, e il sentimento che li legava era molto più forte di quanto loro stessi credessero.
Sarah e Liam non erano meno affiatati di tutti gli altri, anzi, erano gli unici che essendo (non si sa come) sempre avanti con i programmi di studio, di tanto in tanto riuscivano a concedersi qualche breve vacanza fuori porta. Entrambi appassionati d'arte, recitazione e di musica, si regalavano serate da trascorerre a teatro o in un'arena, e giornate all'interno di musei con sezioni interattive e coinvolgenti che non mancavano mai di tenerli con il fiato sospeso fino alla fine. La verità era che era stato Liam a trasmetterle le proprie passioni, e lei gli sarebbe stata debitrice in eterno per questo. Si amavano intensamente anche loro, come le restanti coppiette.
Sum e Harry erano quelli che più di tutti gli altri, sentivano il costante bisogno di passare le giornate, i mesi, gli anni e la vita l'una tra le braccia dell'altro..loro due non riuscivano a resistere più di qualche ora senza abbracciarsi, senza guardarsi negli occhi, e senza scambiarsi un bacio, erano completamente dipendenti l'una dell'altro, avvertivano la necessità di stare vicini sempre, giorno e notte, ma ciò non deve far pensare che il loro rapporto fosse basato soltanto sulla fisicità. Si, loro si baciavano nei vicoli stretti, negli angoli nascosti, al cinema, e durante tutto il tempo che trascorrevano a casa, ma il loro modo di amarsi era completo. Si amavano con cuore e anima, e il corpo costituiva soltanto il mezzo attraverso il quale questo sentimento impossibile da contendere, si manifestava nella sua essenza.

Attesero l'arrivo della mezzanotte continuando a chiacchierare, ridere e scherzare. Sia le ragazze che i cinque ragazzi, erano tra di loro migliori amici, e il tempo volò tra una battuta di Louis, una risata di Niall, una provocazione di Zayn, un'ammonizione di Liam e un sorriso di Harry. La loro, era un'amicizia della quale era lecito essere invidiosi fino al midollo, troppo bella, troppo importante e troppo grande per poter essere descritta. E lo stesso valeva per le ragazze.
Allo scoccare dei dodici rintocchi, dopo essersi dati gli auguri di Natale, scartarono i regali precedentemente posizionati sotto l'albero tra esclamazioni di sorpresa, sorrisi, risate e ringraziamenti, prima di finire per recuperare tutti i plaid possibili e accamparsi per la notte, chi in salotto e chi nelle camere.
Aveva smesso di nevicare, ma com'era giusto che fosse, alla vigilia di Natale, nessuno si era preuccupato di liberare le strade, tutti meritavano di trascorere quella serata in famiglia, tra amici, perchè il Natale è speciale, a prescindere dal fatto che si resti svegli tutta la notte per sentire Babbo Natale scendere dal camino, e magari trovare Rudolph in giardino, o se ci si accontenti di abbracciare le persone care, che sono molto più preziose di qualsiasi altro regalo. 
" Ti amo Harry" sussurrò lei stringendosi al suo petto e lasciandosi coccolare "anche io, amore mio" il ragazzo la baciò sulla fronte e poi sulle labbra, attirandola di più a sè, prima che entrambi cedessero al sonno, così, abbracciati, come sempre.





Buonsalveeeeeeeee :DD
Beh che dire, non avevo la minima intenzione di scrivere una one-shot del genere, ma nel momento in cui mi sono resa conto che alcune di voi erano rimaste un po' deluse nell'accorgersi che non ero riuscita ad aggiornare 'Don't let me go' prima dello scorrere di una settimana, come mi ero ripromessa di fare, mi è venuto un lampo di genio! :D
Questo è il mio regalo di Natale per tutte voi! Ve lo dovevo, e poi è stato stupendo tornare a scrivere di Sum, Harry e tutti i loro amici ♥
Spero tanto che quest'idea vi sia piaciuta, e mi raccomando, non esitate a dirmi cosa ne pensate, sapete bene che adoro interagire con voi :DD
Allora...buone feste!!! :DDD E a prestoooooo!!
.. Recesensite, sempre se vi fa piacere ♥♥♥ Vi voglio bene!  

      








           
    
   
  
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