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Autore: I_OneDirection    30/12/2013    0 recensioni
*Paura*
*Solitudine*
*Rabbia*
*Fiato sospeso*
"HAI UNA SCELTA: VIVERE O ESISTERE"
-'Ho paura'
-'Non ti faranno del male'
-'Lei Mi appartiene'
...........................
FAITH
NIALL NORAN
HARRY STYLES
...........................
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Two -"Faith"- *RIEPILOGO* ………………………………… Sentivo il bisogno di andarmene da li, loro non erano come me , loro erano diversi. Ero uscita da un inferno e ne ero entrata in un altro, questo non potevo permettere che accadesse di nuovo. Mi allontanai lasciando loro tra i litigi, scappai via da quella casa, di nuovo intenta a fuggire . I cancelli erano chiusi non sapevo che fare , dovevo andarmene da li, da loro. Sentì un qualcosa appoggiarsi sulla mia spalla …mi voltai .. -"Chi se..". dissi fra lacrime. -"Shh.. calmati io sono Niall , tu chi sei ?" -"I-io sono Faith…". dissi fra i singhiozzi . -"Tu sei come me ,non come loro'". mi afferrò con forza intrappolandomi fra le sue potenti braccia. che voleva dire ?! Era un angelo..?!.. …………………………….... Non avevo alcuna idea di dove fossimo, avevo paura, tutto intorno a me mi era sconosciuto, l’unica cosa sicura era lui. Avevo ancora la mia mano stretta alla sua , non vedevo nulla, scese la notte , la nebbia impediva la visuale , mi feci trasportare da lui, come ha detto di chiamarsi (?)! a si Niall! Delle luci si intravedevano in lontananza , faticavo a vedere , il gelo si impossessò si me, stentavo a camminare , lo avevo già fatto abbastanza pochi minuti fa , non ero abituata . ‘Va tutto bene?!’- no,non andava niente bene . ‘D-dove siamo? Torniamo indietro ti prego’ – le sue mani bloccarono le mie spalle, fra quel buio riflettevano i suoi occhi, non mi ero soffermata un attimo a guardarlo negli occhi, mi lasciai trasportare da quello sguardo.. ‘No, non gli permetterò di fare ancora del male, di farti del male’ – perché ? perché tutta questa premura verso me? Che avevano loro che non andava ? oh meglio forse ero io che non andavo. ‘Non capisco..’ – sorrise. ‘Col tempo capirai, adesso entra’ – cosa era? Una casa ? un po’ piccola per esserlo. ‘Cosa è?’ – mi guardò stranito. ‘Una casa, un po’ piccola ma lo è’- mi guardai attorno , osservai ogni minimo particolare di quell’ambiente indifferente per me, strano, familiare. ‘Tieni bevi’- si avvicinò a me con una ‘tazza(?)’ proprio come quella che avevano in quell’immenso edificio da cui sono scappata. ‘Cosa è?’- chiesi insospettita ,la paura ritornò. ‘Thè caldo, vedrai ti farà stare meglio’ – lo afferrai era caldo e lo rilasciai fra le sue mani . ‘ahi!.., ma che ha questo thè?!’ – rise e melo porse di nuovo . ‘Attenta è caldo , scotta ‘- lo ripresi fra le mani , cercai di stare più attenta. ‘Scotta? Non capisco .’ – mi fece accomodare su un piccolo divano ,se sempre si chiamava così. ‘E’ la sensazione che hai sentito quando hai afferrato quella tazza calda’ – adesso cominciavo a capire. ‘Come quando piccoli pezzi di vetro ti arrivano addosso ferendoti’-ripensai a quelle immagini. ‘Esatto ,perché dici così ?’- posai quella grande tazza sul piccolo tavolo che avevo davanti, sentivo le guance bagnate , lacrime , non ne potevo più. ‘Ti va di raccontarmelo , o preferisci domani meglio?’- lo guardai sorrisi, avevo bisogno di riposare . ‘Domani , se non ti dispiace’- si avvicinò a me le sue labbra finirono sulla mia fronte, sussultai sorpresa a quel gesto,sorrisi. ‘Vieni ti prendo degli abiti puliti e poi vai a riposarti’.- lo seguì, entrammo in una piccola stanza e da li mi porse dei vestiti .’Li c’è il bagno vai pure a cambiarti’- presi quell’abito fra le mani e mi diressi in bagno. C’èra un enorme lastra di vetro alla mia destra , mi avvicinai e rimasi sbalordita , impressionata a quella visuale. #Flashback ‘Mamma guarda un po’!’ –la vidi paralizzarsi e scoppiare a ridere. ‘Ma che hai fatto , sei proprio monella tu eh? Ahahah’- risi anch’io insieme a lei. ‘Non sono bella?!’- avevo messo il suo vestito preferito , indossato le sue scarpe e usato i suoi trucchi. ‘Vieni tesoro , abbiamo una modella per figlia’- vidi spuntare anche mio padre dietro mia madre. ‘Guardati allo specchio, guarda come sei bella’ …… #FineFashback Eravamo tutti e tre davanti a quell’enorme specchio a ridere e scherzare su come stavo crescendo.E proprio adesso mi ritrovo davanti a quell’enorme vetro a guardarmi da sola e vedere i cambiamenti che avevo subito in tutti questi anni. Da quell’ultima volta non mi ero mai rivista, non sapevo com’ero come stavo crescendo e i cambiamenti che avevo assunto, ero strana , diversa , non ero più una bambina. Vedevo solo una ragazza ormai grande, piangere , sola, senza nessuno che gli ripetesse quanto era bella o almeno quanto lo stava diventando. Scacciai i pensieri dalla mente, levai di dosso gli orribili stracci , mi fermai un attimo ad osservarmi, il mio corpo era grande e rovinato, era pieno ti tagli, ogni uno di quello rappresentava tutto il dolore di tutti questi anni … Li ripulì vedendo che quelle cicatrici non andavano via, proprio come quelle della mia vita, sono cicatrici che segnano e non vanno più via. Molte non si vedono all’esterno si sentono all’interno. L’acqua scorreva lungo tutto il mio corpo, mi sentivo diversa , rilassata, finalmente libera. ** Indossai veloce quell’abito, misi delle scarpe(?) che mi aveva dato Niall e uscì da quel bagno. ‘Tutto bene ?’- venendomi in contro. ‘Credo di si’ – Mi sdraiai su quell’enorme letto proprio di fronte . ‘Notte ‘-lo vidi andarsene ma non fece in tempo che lo fermai. ‘No ti prego, non lasciarmi sola’- sorrise, mi venne in contro sdraiandosi accanto a me. ‘Non sarai sola, ci sono io’ – le sue labbra finirono di nuovo sulla mia fronte , le mie mani strinsero forte la sua maglietta , fino a quando da li a poco mi addormentai. ** ‘Ehy buon giorno, dormito bene?’ – aprì leggermente gli occhi e mi resi conto che non era un sogno ,ero davvero libera. ‘Si grazie’- mi alzai e con lui andammo in quella che è la cucina . Ci sedemmo in tavola, c’èra tantissimo cibo, non ne avevo mai visto tanto in vita mia. Presi dei biscotti, se non ricordo male si dovrebbero chiamare cosi. Afferrai con attenzione la tazza di latte, ancora calda , ma non troppo come quel thè (?) di ieri. ‘Vieni con me’ – si alzò venendomi in contro, afferrò la mia mano , lasciando posare la tazza , spostai la sedia e lo seguì. Uscimmo fuori, la luce , l’aria , chiusi gli occhi per un istante , sorrisi, mi resi conto che era vero. ‘Dove mi porti?’- si girò , sorrise, ma non rispose, afferrò nuovamente la mia mano e con cautela facevamo attenzione a dove mettere i piedi, gli alberi e i rami intracciavano il cammino . Gli alberi erano immensi, con la luce era tutto più bello, i colori , gli uccelli liberi, cantavano , era tutto così magico. Spostavo con le mani le foglie e i rami che si impigliavano al mio vestito o mi impedivano di vedere. Vedevo lui a volte voltarsi e osservarmi per poi continuare nuovamente a camminare ..ancora. ‘Eccoci qui…’ – alzai lo sguardo da terra,rimasi stupita, era così bello, un’enorme giostra in mezzo ad un enorme foresta , lo guardai sorrisi, ci avvicinammo per poi notare i grandi poni su quella giostra. Proprio come da bambina , quando per farmi felice bastava portarmi alle giostre e tutto passava. ‘Allora? ti piace?’- ero talmente felice… ‘E’ stupendo , ma..come hai fatto a trovare questo posto?’- chiesi sorpresa. ‘Da bambino ci venivo spesso, ma non con i miei genitori, loro non melo avrebbero mai permesso . Prima qui c’èrano tanti altri giochi, ma sono stati levati tutti , tranne questo. ‘Perché li hanno levati’- salimmo su quei cavalli. ‘Sono successe molte cose brutte qui e quando è stato scoperto nessuno più gli ha messo piede, ecco perché poi si è formata questa bellissima foresta. ‘Tranne te, perchè tu ancora vieni qui se sono successe cose brutte?’- il suo sguardo si rivolse in basso per qualche attimo , per poi ritornare al mio . ‘Non capiresti..’- cosa? No adesso voglio saperlo. ‘Capirò, ti prego raccontamelo.’- fece cenno di no con la testa. ‘Prima raccontami di te e dopo prometto che te lo dico’- annuì . ‘Ero piccola potevo avere 4 anni circa, i miei genitori incominciarono a dirmi cose orrende fino a quando mi mi avevano promesso che mi avrebbero ripresa , ma come vedi non fu così. Scoprii che quello era un manicomio ma non ero pazza, non ne avevo bisogno, loro mi avevano solo abbandonato li, ancora oggi non riesco a spiegarmene il motivo. Un giorno bensì ieri,vidi aprire la finestra di quell’immensa stanza bianca, una delle guardie mi aveva portato una tazza con dentro latte , non la bevvi ma la schiantai alla finestra permettendole di rompersi..’ ‘Ecco spiegati i tuoi tagli e quella frase legata a questo..continua’-così feci. ‘Scappai da loro e mi rifugiai in un’altro edifico, ad ospitarmi sono stati quattro ragazzi e una ragazza , ma non so perché avevano qualcosa contro me, mi guardavano male e uno di loro voleva farmi del male fino a quando , poi lo sai sei arrivato tu.. adesso tu che dovevi dire?!’ ‘Riguarda proprio loro..’- cosa? Loro?. ‘ loro non sono come te ..’-in che senso?. ‘Che vuol dire? Cosa sarebbero? ‘- non riuscivo a capire. ‘Loro sono … Vampiri’- e che sarebbero?’ ‘Chi sono i ‘Vampiri’?’- mi fece scendere da quella giostra e ci sedemmo in una panchina proprio li di fronte. ‘Loro non sono umani come te o come me ok? Loro uccidono … persone , animali, loro si cibano di sangue’- all’improvviso mi prese una fitta allo stomaco il mio sguardo si impaurì , allora loro…. ‘Quindi volevano …. uccidermi ’- avevo una paura tremenda ero terrorizzata. ‘Si loro …’-non fece in tempo a parlare che … ‘Noi cosa ?!....’- il terrore si impossessò di me … ………………………. CONTINUA ……………………….. SPAZIO AUTRICE ED ECCOMI SCUSATE IL RITARDO SPERO TANTO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO LASCIATE ANCHE QUALCHE RECENSIONE MI FAREBBE PIACERE LA VOSTRA OPINIONE A PRESTO c; KISS KISS xx -Faith
Two -"Faith"-

*RIEPILOGO*
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Sentivo il bisogno di andarmene da li, loro non erano come me , loro erano diversi. Ero uscita da un inferno e ne ero entrata in un altro, questo non potevo permettere che accadesse di nuovo. Mi allontanai lasciando loro tra i litigi, scappai via da quella casa, di nuovo intenta a fuggire . I cancelli erano chiusi non sapevo che fare , dovevo andarmene da li, da loro. Sentì un qualcosa appoggiarsi sulla mia spalla …mi voltai ..
-"Chi se..". dissi fra lacrime.
-"Shh.. calmati io sono Niall , tu chi sei ?" -
"I-io sono Faith…". dissi fra i singhiozzi .
-"Tu sei come me ,non come loro'". mi afferrò con forza intrappolandomi fra le sue potenti braccia.
che voleva dire ?! Era un angelo..?!..
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Non avevo alcuna idea di dove fossimo, avevo paura, tutto intorno a me mi era sconosciuto, l’unica cosa sicura era lui. Avevo ancora la mia mano stretta alla sua , non vedevo nulla, scese la notte , la nebbia impediva la visuale , mi feci trasportare da lui, come ha detto di chiamarsi (?)! a si Niall! Delle luci si intravedevano in lontananza , faticavo a vedere , il gelo si impossessò si me, stentavo a camminare , lo avevo già fatto abbastanza pochi minuti fa , non ero abituata . ‘Va tutto bene?!’- no,non andava niente bene .
‘D-dove siamo? Torniamo indietro ti prego’ – le sue mani bloccarono le mie spalle, fra quel buio riflettevano i suoi occhi, non mi ero soffermata un attimo a guardarlo negli occhi, mi lasciai trasportare da quello sguardo.. ‘No, non gli permetterò di fare ancora del male, di farti del male’ – perché ? perché tutta questa premura verso me? Che avevano loro che non andava ? oh meglio forse ero io che non andavo. ‘Non capisco..’ – sorrise. ‘Col tempo capirai, adesso entra’ – cosa era? Una casa ? un po’ piccola per esserlo. ‘Cosa è?’ – mi guardò stranito. ‘Una casa, un po’ piccola ma lo è’- mi guardai attorno , osservai ogni minimo particolare di quell’ambiente indifferente per me, strano, familiare. ‘Tieni bevi’- si avvicinò a me con una ‘tazza(?)’ proprio come quella che avevano in quell’immenso edificio da cui sono scappata. ‘Cosa è?’- chiesi insospettita ,la paura ritornò. ‘Thè caldo, vedrai ti farà stare meglio’ – lo afferrai era caldo e lo rilasciai fra le sue mani . ‘ahi!.., ma che ha questo thè?!’ – rise e melo porse di nuovo . ‘Attenta è caldo , scotta ‘- lo ripresi fra le mani , cercai di stare più attenta. ‘Scotta? Non capisco .’ – mi fece accomodare su un piccolo divano ,se sempre si chiamava così. ‘E’ la sensazione che hai sentito quando hai afferrato quella tazza calda’ – adesso cominciavo a capire. ‘Come quando piccoli pezzi di vetro ti arrivano addosso ferendoti’-ripensai a quelle immagini. ‘Esatto ,perché dici così ?’- posai quella grande tazza sul piccolo tavolo che avevo davanti, sentivo le guance bagnate , lacrime , non ne potevo più. ‘Ti va di raccontarmelo , o preferisci domani meglio?’- lo guardai sorrisi, avevo bisogno di riposare . ‘Domani , se non ti dispiace’- si avvicinò a me le sue labbra finirono sulla mia fronte, sussultai sorpresa a quel gesto,sorrisi. ‘Vieni ti prendo degli abiti puliti e poi vai a riposarti’.- lo seguì, entrammo in una piccola stanza e da li mi porse dei vestiti .’Li c’è il bagno vai pure a cambiarti’- presi quell’abito fra le mani e mi diressi in bagno. C’èra un enorme lastra di vetro alla mia destra , mi avvicinai e rimasi sbalordita , impressionata a quella visuale. #Flashback ‘Mamma guarda un po’!’ –la vidi paralizzarsi e scoppiare a ridere. ‘Ma che hai fatto , sei proprio monella tu eh? Ahahah’- risi anch’io insieme a lei. ‘Non sono bella?!’- avevo messo il suo vestito preferito , indossato le sue scarpe e usato i suoi trucchi. ‘Vieni tesoro , abbiamo una modella per figlia’- vidi spuntare anche mio padre dietro mia madre. ‘Guardati allo specchio, guarda come sei bella’ …… #FineFashback Eravamo tutti e tre davanti a quell’enorme specchio a ridere e scherzare su come stavo crescendo.E proprio adesso mi ritrovo davanti a quell’enorme vetro a guardarmi da sola e vedere i cambiamenti che avevo subito in tutti questi anni. Da quell’ultima volta non mi ero mai rivista, non sapevo com’ero come stavo crescendo e i cambiamenti che avevo assunto, ero strana , diversa , non ero più una bambina. Vedevo solo una ragazza ormai grande, piangere , sola, senza nessuno che gli ripetesse quanto era bella o almeno quanto lo stava diventando. Scacciai i pensieri dalla mente, levai di dosso gli orribili stracci , mi fermai un attimo ad osservarmi, il mio corpo era grande e rovinato, era pieno ti tagli, ogni uno di quello rappresentava tutto il dolore di tutti questi anni … Li ripulì vedendo che quelle cicatrici non andavano via, proprio come quelle della mia vita, sono cicatrici che segnano e non vanno più via. Molte non si vedono all’esterno si sentono all’interno. L’acqua scorreva lungo tutto il mio corpo, mi sentivo diversa , rilassata, finalmente libera. ** Indossai veloce quell’abito, misi delle scarpe(?) che mi aveva dato Niall e uscì da quel bagno. ‘Tutto bene ?’- venendomi in contro. ‘Credo di si’ – Mi sdraiai su quell’enorme letto proprio di fronte . ‘Notte ‘-lo vidi andarsene ma non fece in tempo che lo fermai. ‘No ti prego, non lasciarmi sola’- sorrise, mi venne in contro sdraiandosi accanto a me. ‘Non sarai sola, ci sono io’ – le sue labbra finirono di nuovo sulla mia fronte , le mie mani strinsero forte la sua maglietta , fino a quando da li a poco mi addormentai. ** ‘Ehy buon giorno, dormito bene?’ – aprì leggermente gli occhi e mi resi conto che non era un sogno ,ero davvero libera. ‘Si grazie’- mi alzai e con lui andammo in quella che è la cucina . Ci sedemmo in tavola, c’èra tantissimo cibo, non ne avevo mai visto tanto in vita mia. Presi dei biscotti, se non ricordo male si dovrebbero chiamare cosi. Afferrai con attenzione la tazza di latte, ancora calda , ma non troppo come quel thè (?) di ieri. ‘Vieni con me’ – si alzò venendomi in contro, afferrò la mia mano , lasciando posare la tazza , spostai la sedia e lo seguì. Uscimmo fuori, la luce , l’aria , chiusi gli occhi per un istante , sorrisi, mi resi conto che era vero. ‘Dove mi porti?’- si girò , sorrise, ma non rispose, afferrò nuovamente la mia mano e con cautela facevamo attenzione a dove mettere i piedi, gli alberi e i rami intracciavano il cammino . Gli alberi erano immensi, con la luce era tutto più bello, i colori , gli uccelli liberi, cantavano , era tutto così magico. Spostavo con le mani le foglie e i rami che si impigliavano al mio vestito o mi impedivano di vedere. Vedevo lui a volte voltarsi e osservarmi per poi continuare nuovamente a camminare ..ancora. ‘Eccoci qui…’ – alzai lo sguardo da terra,rimasi stupita, era così bello, un’enorme giostra in mezzo ad un enorme foresta , lo guardai sorrisi, ci avvicinammo per poi notare i grandi poni su quella giostra. Proprio come da bambina , quando per farmi felice bastava portarmi alle giostre e tutto passava. ‘Allora? ti piace?’- ero talmente felice… ‘E’ stupendo , ma..come hai fatto a trovare questo posto?’- chiesi sorpresa. ‘Da bambino ci venivo spesso, ma non con i miei genitori, loro non melo avrebbero mai permesso . Prima qui c’èrano tanti altri giochi, ma sono stati levati tutti , tranne questo. ‘Perché li hanno levati’- salimmo su quei cavalli. ‘Sono successe molte cose brutte qui e quando è stato scoperto nessuno più gli ha messo piede, ecco perché poi si è formata questa bellissima foresta. ‘Tranne te, perchè tu ancora vieni qui se sono successe cose brutte?’- il suo sguardo si rivolse in basso per qualche attimo , per poi ritornare al mio . ‘Non capiresti..’- cosa? No adesso voglio saperlo. ‘Capirò, ti prego raccontamelo.’- fece cenno di no con la testa. ‘Prima raccontami di te e dopo prometto che te lo dico’- annuì . ‘Ero piccola potevo avere 4 anni circa, i miei genitori incominciarono a dirmi cose orrende fino a quando mi mi avevano promesso che mi avrebbero ripresa , ma come vedi non fu così. Scoprii che quello era un manicomio ma non ero pazza, non ne avevo bisogno, loro mi avevano solo abbandonato li, ancora oggi non riesco a spiegarmene il motivo. Un giorno bensì ieri,vidi aprire la finestra di quell’immensa stanza bianca, una delle guardie mi aveva portato una tazza con dentro latte , non la bevvi ma la schiantai alla finestra permettendole di rompersi..’ ‘Ecco spiegati i tuoi tagli e quella frase legata a questo..continua’-così feci. ‘Scappai da loro e mi rifugiai in un’altro edifico, ad ospitarmi sono stati quattro ragazzi e una ragazza , ma non so perché avevano qualcosa contro me, mi guardavano male e uno di loro voleva farmi del male fino a quando , poi lo sai sei arrivato tu.. adesso tu che dovevi dire?!’ ‘Riguarda proprio loro..’- cosa? Loro?. ‘ loro non sono come te ..’-in che senso?. ‘Che vuol dire? Cosa sarebbero? ‘- non riuscivo a capire. ‘Loro sono … Vampiri’- e che sarebbero?’ ‘Chi sono i ‘Vampiri’?’- mi fece scendere da quella giostra e ci sedemmo in una panchina proprio li di fronte. ‘Loro non sono umani come te o come me ok? Loro uccidono … persone , animali, loro si cibano di sangue’- all’improvviso mi prese una fitta allo stomaco il mio sguardo si impaurì , allora loro…. ‘Quindi volevano …. uccidermi ’- avevo una paura tremenda ero terrorizzata. ‘Si loro …’-non fece in tempo a parlare che …
‘Noi cosa ?!....’- il terrore si impossessò di me …

……………………….
CONTINUA
………………………..

SPAZIO AUTRICE

ED ECCOMI SCUSATE IL RITARDO SPERO TANTO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO LASCIATE ANCHE QUALCHE RECENSIONE MI FAREBBE PIACERE LA VOSTRA OPINIONE A PRESTO c;
KISS
KISS xx

-Faith
  
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