Ed
è come un bambino che ha bisogno di cure
devi stargli vicino devi darli calore
preparargli il cammino il terreno migliore
quando nasce un amore, un amore.
E
ti pareva che non
finivamo per litigare?
Io
e Azzurra Leonardi
siamo stati programmati per litigare, è l’unica
cosa su cui siamo d’accordo,
l’unico punto di incontro e penso di avere riassunto
perfettamente il tipo di
rapporto che ci lega.
Ma
cos’altro mi potrà
mai legare ad una che articola i periodi, anellando una sfilza di
aggettivi,
senza metterci il sostantivo? E quando glielo faccio notare non solo
non
capisce l’errore commesso, ma scambia sostantivo con qualcosa
che a che fare
con il seno! Parlava di push up, quella roba lì che usano le
donne per sostenere,
io questa roba qui a Manuela, a Beatrice non gliel’ho mai
sentita nominare. Loro
non si preoccupavano di sostenere il seno, loro si sono sempre
preoccupate di
sostenere le conversazioni, loro!
E
di sicuro erano
perfettamente in grado di distinguere una critica da un complimento,
non è che
sublime può essere usato solo in accezione positiva come
pensa lei.
Ma
cosa posso mai
pretendere dalla “regina
dell’ignoranza”?
Nomignolo perfetto, proprio. L’ho
“azzeccato”.
L’altra
sera a quella
specie di cena a quattro in cui mi sono trovato invischiato con lei,
Umberto e
Beatrice di inesattezze ne ha infilate una dietro l’altra,
non sapevo se
correggerla per tamponare la situazione, ridere prendendola in giro
come
facevano quegli altri due o arrabbiarmi e criticarla perché
su certe cose era
ingiustificabile.
Sicuramente
al
ristorante era lei al centro della scena ed io non le ho mai tolto lo
sguardo
di dosso, ma non perché avessi chissà quale
interesse sia ben chiaro, volevo
solo vedere Umberto dove aveva intenzione di arrivare.
Per
me Azzurra può
frequentare chi vuole a me non importa, se ho fatto in modo che
troncasse con
Abati è perché io quello lì non
l’ho mai digerito, non potevo accettarlo.
Speriamo
che lei non
abbia frainteso il mio atteggiamento e soprattutto speriamo che non
l’abbia
frainteso suor Angela, io ho provato anche a spiegarglielo “Azzurra non è un investimento economico
vantaggioso ed era mio dovere dirlo ad Umberto”.
Il
mio amico, inoltre,
voleva solo divertirsi ed io questo non lo avrei permesso.
Con
Azzurra, no!
E
non si tratta di gelosia,
possessività, affetto, assolutamente no, proprio nulla di
tutto questo è una
questione di senso del giusto, Abati può trovarsi
un’altra con cui divertirsi,
perché poi se finiva nei casini con Azzurra la cosa avrebbe
coinvolto me. In
qualità di datore di lavoro di lei e di amico di lui, se
vogliamo chiamarlo
amico, mi avrebbero messo in mezzo, un’altra volta, ed io in
queste storie per
colpa di quella lì non voglio finirci.
Lei
troverà una persona
più adeguata alle sue esigenze, ha fatto la lista e come le
ho detto “volevo dare una chance
anche agli altri
concorrenti”, anzi il mio è stato un
atto di generosità!
Ho
preferito
intervenire prima e stroncare una cosa che non aveva senso sul nascere,
piuttosto che intervenire dopo quando sarebbe stato troppo tardi.
E
comunque, Umberto ha
sempre avuto quel viziaccio di mettere le mani addosso, pure con lei
quella
sera a cena allungava troppo le mani e questo mi dava fastidio, va bene?
Sempre
e soltanto per
una questione di giustizia e di generosità, non per altro!
Mi
ha seccato per
giorni Umberto di qua, Umberto di là menomale che adesso le
è passata. Quando
stava con Abati non faceva nemmeno bene il suo lavoro di tata, dopo
quel
matrimonio dove ha raccolto in giro informazioni su tutti si
è messa in testa
di creare quell’elenco di nomi ed è sparita dalla
circolazione, alla fine mi
ritrovavo sempre io ad occuparmi di Davide, a fargli vedere i compiti,
tra la
storia dell’accusa di omicidio colposo a Margherita e il
mondo delle sue
frequentazioni stava sempre da tutt’altra parte e mai con il
bambino al bar o a
casa.
Infatti,
i risultati si
sono visti Davide si è beccato la nota dalla maestra ed io
sono stato
richiamato dalla scuola perché lei non faceva bene il suo
dovere, adesso le
cose sono un po’ migliorate, comunque da giorni mi sto
assicurando
personalmente che il bambino faccia tutti gli esercizi che deve
eseguire.
Non
c’è niente da fare
lei è stata assunta per prendersi cura di Davide e alla fine
sono io che devo
tenere d’occhio il piccolo e lei. E’ questa cosa ci
tengo a precisarla mi porta
via tempo, energie, concentrazione e serenità, non mi
piace… no, non mi piace
perché mi tiene troppo impegnato.
Anzi,
mi piace, mi
piace proprio perché mi fa sentire attivo, mi da energie
nuove. Ma bado bene
che questo non lo capisca mai nessuno qua dentro e soprattutto che non
lo
intuisca Azzurra altrimenti per me è finita, da professore
universitario
finisco io per diventare il babysitter di tutte e due. O forse a
pensarci
meglio io e Davide dobbiamo tenere a bada lei e solo questo pensiero mi
fa
venire i capelli bianchi prima del tempo.
Già
quello che mi
riserva ogni giorno mi basta, lei si infila nei guai ed io devo tirarla
fuori e
prima il matrimonio della sua amica Camilla e poi si voleva sposare con
Umberto, finisce con lui e trova quell’indubbio scuolabus per
Davide, la sua
macchina ferma, i bolli e il giudice di pace, quella ragazza fa
più eruzioni
dell’Etna ed io a cercare di arginare la lava incandescente
che ne fuoriesce.
Ma
è normale che per
colpa delle sue scelte non ponderate ha fatto prendere la congiuntivite
al
bambino?
Si
è vero poi è stata
lei a medicarlo efficientemente.
Ma
prima fa e dopo
pensa.
Suvvia,
una ragazza che
dovrebbe essere prudente non accetta di essere scarrozzata in giro da
quel tipo
che nemmeno conosce basta che è belloccio e che ha la
Ferrari senza porsi il
minimo problema. Le loro conversazioni saranno state sulle riviste
sportive che
leggerà lui e su quelle di moda che tanto appassionano lei.
Povero Davide che
avrà assistito a quegli scempi.
Da
uno che mi ha dato
un pugno all’improvviso e senza motivo, figuriamoci, se mi
potessi aspettare
che si fosse preoccupato di avere cura della salute di un bambino.
E
per la precisione di
Davide si doveva preoccupare lei, non posso prendermela con lui e per
quanto
riguarda i pugni sferrati all’improvviso forse in questo io
non posso espormi
più di tanto, non sono uno stinco di santo nemmeno io in
merito.
E
la colpa è di
Azzurra, c’è sempre di mezzo lei, è
sempre colpa sua per qualcosa.
Pure
per la questione
del giudice, si è arrabbiata così tanto, prima mi
ha medicato e poi se ne è andata
come una furia, che le dovevo dire?
Perché
dovevo mentirle?
Io ho solo detto la verità.
Punto.
Devo
solo capire bene
se ho detto la verità a lei poco fa, che quelle cose non le
pensavo oppure se
mi è scappata la verità su di lei dal giudice e
poi ho cercato di
ridimensionare perché altrimenti Azzurra si illude e poi si
illude Davide e
Suor Angela e mezzo convento e pure io mi posso illudere e dalle
illusioni alle
delusioni è un passo!
Ed
io di passi non ne
voglio fare ne in bene ne in male.
Mettiamola
così “aldilà
delle apparenze questa ragazza ha
delle potenzialità, del talento” su
questo sono convinto, dicevo il vero,
invece, sul fatto che la stimo e credo in lei diciamo che ci
riuscirò
pienamente solo con il tempo, conoscendola meglio e se
riterrò di poterlo fare.
Io
l’ho vista come mi
guardava quando ho detto quelle cose, aveva l’espressione
sognante e le donne
quando hanno quell’espressione prima o poi ti portano su un
altare!
Quindi
negare e
dissimulare mi ci ha costretto proprio lei, inutile che ora ce
l’abbia con me.
Piuttosto
io sto qui a
scervellarmi perché lei è arrabbiata con me e non
mi parla, ne mi guarda, ne mi
considera, invece, dovrei ringraziare che le cose stanno
così punto primo
almeno spero che non volendo avere a che fare con me, non piombi
più a casa
senza bussare e una volta mi becca in boxer e un’altra a
torso nudo, tra poco
me la ritrovo che mi passa l’accappatoio quando esco dalla
doccia. Poi, punto
secondo Azzurra Leonardi più lontano sta da me, meglio
è!
Si,
perché quando ci
avviciniamo se non mi controllo sono scintille, è questo il
motivo per cui a volte
la evito, spesso ci sono davvero cose più importanti da
fare, ma in altri casi
ho l’impressione che sia lei ad esser troppo importante per i
miei pensieri.
Quando
abbiamo
preparato il ricorso al Giudice di Pace ed ha fatto cadere quella
stupida penna,
siamo stati così vicini, eravamo ad un soffio, ho sentito il
suo respiro
affannarsi come il mio, ho visto il suo sguardo intrecciarsi nel mio e
le
nostre labbra… si le nostre labbra…
l’avrei baciata, inutile mentire!
Ma
sarebbe stato
stupido ancora più stupido dell’altra volta e
passi una sbandata durante una
finzione a fin di bene, ma lì non c’era un bel
nulla da fingere e sbandare di
nuovo sarebbe stato solo pericoloso e insensato.
Io
sto con Beatrice e
non sono pronto per mettermi in gioco per niente e per nessuno, non lo
sono ora
e forse non lo sarò mai più. E non
sarà Azzurra Leonardi a cambiare questo!
O
forse si?
Che
Dio ci Aiuti