Epilogo del mercoledì
Camminando camminando
anche nel dolore
e disprezzo e amore
fermarsi non si può
si va.
(Camminando camminando- Anna Oxa)
Ho telefonato a casa.
Mia moglie - Dio, quanto è difficile chiamarla ex! – mi ha passato Angela dopo un vivace saluto e una risata aperta, contagiosa.
“E’ papà”, l’ho sentita dire.
Angela mi ha chiesto per l’ennesima volta quando torno.
“Non torno, piccola”, le ho detto, “ma vengo a prenderti prestissimo.”
“Ah, va bene… Ciao, papà!” mi ha risposto, ed è corsa via.
Sono sempre così le telefonate con la figlia. Telegrafiche.
E’ troppo presa da tutto. Ha tanto da vedere, recepire, assorbire e far suo che penso non abbia ancora davvero compreso quello che è successo.
Quello che mi manca più di lei sono proprio le sue chiacchiere che tanto mi seccavano e a volte mi assale una nostalgia struggente di lei, di poterla tenere tra le braccia la sera per accompagnarla verso il sonno ed ascoltare i suoi piccoli segreti bisbigliati con la voce già remota di chi è lì lì per addormentarsi.
E qualche volta mi manca anche mia moglie e quei sorrisi che le illuminavano tutto il viso. Così rari per me, sempre pronti per Angela.
Eppure questa malinconia nasconde un sentimento di cui quasi mi vergogno.
E’ sollievo e alla fine quello che penso è che ne sono fuori, finalmente.
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Risponderò ai commenti a disfida ultimata e al mio ritorno dalle meritate vacanze, ma una cosa devo dirla subito: i Bi Bi li trovate a questo indirizzo:
Ecco i Bi bi
A presto.