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Autore: you are nineteen    01/01/2014    2 recensioni
ATTENZIONE: LA STORIA NON E' INVENTATA DA ME. E' SOLO LA TRADUZIONE IN ITALIANO DELL'ORIGINALE.
Mallory non si aspettava di trovarsi in una situazione in cui, ogni giorno, si svegliava chiedendosi cosa gli sarebbe successo. E’ possibile per lei iniziare a fidarsi del suo aggressore?
E l'incontro di un nuovo ragazzo potrebbe fargli dimenticare il suo oscuro passato?
Genere: Dark, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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HARRY'S POV

Mi sedetti sul marciapiede, i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani. Era passato quasi un mese da quando Mallory era scomparsa. Ero l'ultimo ad averla vista. La notizia si propagò molto velocemente. Il dolore mi stava uccidendo visto che non sapevo dove fosse e se stava bene. La paura mi paralizzava; e se io fossi il motivo per cui lei era stata rapita di nuovo?

"T-tu fottuto bastardo!" un urlo mi fece scattare dai miei pensieri. Alzai lo sguardo al viso rosso della madre di Mallory.

Mi alzai rapidamente. "Mi dispiace, non capisco. Sono preoccupato quanto lei." dissi educatamente, cercando di mantenere la calma. Doveva essere la centesima volta che aveva camminato verso di me, sputando accuse e bestemmie. Ma oggi, c'era un uomo accanto a lei. Un uomo della polizia.

"Signora, preferirei che si calmasse e andasse di là." l'ufficiale indico il lato opposto della strada, dove un altro officiale della polizia stava aspettando.

Andò via furiosamente, ma prima mi rivolse uno sguardo di puro odio.

"Signore, mi piacerebbe che lei venisse con me per un interrogatorio." l'ufficiale sembrava come se fosse pronto a tirare fuori la pistola in ogni momento.

Oh mio dio. Pensa veramente che io abbia rapito Mallory?

"Perché?" gli chiesi senza pensarci. "Voglio dire, giuro, non volevo." strinsi la mascella.

"Ho paura che il suo passato non sia molto pulito e se l'ha rapita già una volta, probabilmente è capace di rapirla di nuovo." mise una mano sul mio braccio, come se avesse un pò paura di me. Sembrava come se fosse il suo primo giorno di lavoro.

"Ma non l'ho fatto!"

"Per favore si calmi, Non abbiamo altri sospettati al momento, e lei è il più sicuro al momento. Non aveva nemici o persone che aveva provocato, l'aveva rapita già una volta, e c'è la probabilità che l'abbia fatto di nuovo."

Sospirai, sapendo che mi avrebbe costretto ad andare con lui comunque. Inoltre, se mi fossi rifiutato, sarebbe stato un male per me. Scossi la testa per la frustrazione e andai insieme a lui alla centrale di polizia.

 
***
I palmi delle mie mani erano sudate mentre ero seduto in una piccola stanza. Non erano un pò troppo le manette? Non potevo fare altro che rispondere a qualche domanda. Alzai le mani, ancora ammanettate, per spostare un ciuffo di capelli dagli occhi e immediatamente mi puntarono una pistola contro. "Cosa ho fatto?" chiesi annoiato. Il ragazzo con in mano la pistola era molto nervoso.

"Rilassati, Bob." un agente più anziano e con più esperienza lo tranquillizzò poggiando una mano sulla spalla del collega. Ridacchiai in silenzio; chi viene chiamato con il nome Bob al giorno d'oggi?

Bob mi diede un occhiataccia e andò via dopo che un altro agente arrivò nella stanza. Mi contorsi sulla sedia nera e sentii la mie mani immobili.

"Che cazzo stai facendo?" gridai, desiderano di non avere veramente detto una parolaccia. Non mi sarebbe stata d'aiuto in quel momento.

"Verrai analizzato da un poligrafo, studierà molti dei tuoi eventi fisici come la pressione sanguigna, la respirazione e la conducibilità della pelle mentre ti interrogherò." una voce tagliente parlò dietro di me, vidi una donna di mezza età con i capelli raccolti in uno chignon stretto e un naso a punta che vagamente mi ricordava quello di un uccello.

Quando non risposi, parlò di nuovo con un tono di voce sprezzante, come se fossi uno schifoso scarafaggio che desiderava schiacciare sotto la suola delle scarpe. "In poche parole, sarai analizzato da una... macchina della verità."

"So cos'è un poligrafo." risposi irritato.

Potevo ben dire che fosse il tipo di persona a cui non vorresti mai mentire, ed era qualcuno che credeva al 100% che io fossi colpevole e non si sarebbe fermata davanti a nulla, e dico nulla, pur di farmi pagare le conseguenze.

Si sedette di fronte a me e iniziò a sbattere le sue lunghe e ossuta dita contro la scrivania di legno, mentre aspettava che l'ufficiale finisse di attaccarmi il poligrafo sulla testa e sulle braccia.

L'ufficiale uscì velocemente dalla stanza e mi lasciò da solo con la signora naso d'uccello. Si mise subito a lavoro.

"Questo è un poligrafo-"

La interruppi "Lo so, me l'hai già detto."

Lei mi ignorò e continuò, "-e mentre ti interrogo, registrerà le tue pulsazioni, la tua sudorazione e-"

La interruppi di nuovo. "Mi hai già detto anche questo."

La prima volta che l'avevo interrotta i suoi occhi erano rimasti impassibili mentre adesso si erano induriti, ma continuò comunque. "E' importante che rispondi sinceramente, altrimenti, beh, non vuoi veramente sapere cosa succederà altrimenti. La verità verrà trovata e-"

Qualcosa nel suo atteggiamento sprezzante e pressato mi fece venir voglia di infastidirla. Sembrava come se stesse per esplodere "No, dai! Si chiama macchina della verità per un motivo."

Fece un lungo respiro, "Signor Styles, sono felice che sa cos'è un poligrafo. Ora vedremo se il poligrafo funziona bene, poi iniziamo l'interrogatorio." disse la frase in fretta, come se stesse cercando di non essere di nuovo interrotta.

Strinse le labbra quando vide che non la interruppi e continuò.

La interruppi di nuovo, la sua faccia si era colorata di un colore rosso scarlatto. "Sai, una volta ho letto il libro di Roald Dahl e c'era un Roly-Poly Bird. Non ti ricorda la parola "poligrafo"?" ridacchiai, pensando al suo naso.

"Starai tranquillo adesso." sibilò.

Risi come una ragazza. Ma nel profondo stavo gridando dalla paura. Sapevo che il mio atteggiamento non mi stava aiutando ad uscire da questa situazione, ma ero tutto tremolante e incerto. Cercavo di mantenere il morale alto per non affondare.

La sua fredda voce mi tagliò dai miei pensieri, "Dì una bugia così ti mostro come è accurato il poligrafo."

Dannazione, no! Fu il mio pensiero immediato. "Il tuo naso mi ricorda quello di un uccello." i miei occhi si spalancarono, non credevo di averlo detto veramente. Ero molto maleducato nei confronti della donna che mi poteva sbattere in cella.

I suoi occhi uscirono di fuori. "Vero." strinse i denti mentre leggeva il risultato del poligrafo.

Non potei fare a meno di ridacchiare.

 
***
 
Non posso credere che sia passato più di un mese dall'ultimo aggiornamento. Mi vergogno così tanto. Scusate ma non ho proprio avuto il tempo, però oggi mi sono imposta di aggiornare la storia.
Questo è il penultimo capitolo e prima della fine vorrei ringraziare tutte coloro che mi hanno seguita nella mia prima traduzione.
Forse tradurrò altre storie migliorando il mio modo di scrivere però prima di ciò voglio finire la storia che sto scrivendo di mio pugno. 
Anzi, mi piacerebbe se passaste a dare un occhiata anche per sapere cosa dover migliorare. Per chi vorrebbe farmi questo favore, ecco il link:
Thanks for goodnight kiss
Tornando alla storia! Povero Harry, questa volta viene incolpato per qualcosa che non ha fatto e sotto sotto ha paura, anche se non lo da a vedere.
Cosa succederà nel prossimo capitolo secondo voi? Fatemi sapere cosa ne pensate e sopratutto se vi piace il capitolo. xx
  
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