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Autore: martinalovesoned2    02/01/2014    1 recensioni
E' strano come una persona possa fidarsi di te senza conoscerti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Primo capitolo.
"I'm here for you"

La luce del sole penetrò fra le grandi e chiuse finestre, svegliandomi.
I miei occhi si aprirono lentamente, il mio viso ancora assonnato supplicava riposo, ma la mia fottuta mente sapeva che era ora di alzarsi da quel morbido letto.
Guardai dalla finestra, il cielo era azzurro, come le onde di un infinito mare che non avevo mai potuto osservare.
La felpa morbida ed enorme che indossavo era l’ unico ricordo di mio padre.
La collana attorno al mio aggraziato collo possedeva precedentemente alla madre che non avevo mai conosciuto.
Nella mia piccola e disordinata camera faceva freddo, un freddo invernale che gelava il mio esile corpo.
Era il periodo natalizio, tutte le persone dell’ amata Londra si affrettavano per comprare regali o per preparare la tavolata di fine anno.
Io avrei trascorso il Natale immersa nei pensieri, rinchiusa in quel carcere, in quell’ orfanotrofio in cui nacqui.
Non conoscevo la mia storia, non conoscevo nulla di me stessa a parte il nome : Elisabet.
Nell’ orfanotrofio in cui nacqui, le poche ragazzine che conoscevo erano solitarie e poco amichevoli.
Non alloggiavano maschi, nessuno si preoccupava per me.
Ero sola, completamente sola.
Mi lavai e sistemai i sottili e lunghi capelli mori, che scendevano sulle spalle come fili d’argento.
Mi osservai allo specchio.
Una ragazza bassa, esile, con occhi color nocciola e capelli mori. Ecco com’ ero. Una ragazza come tante altre.
Mi stesi sbuffando sul letto, quando qualcuno bussò alla mia porta.
-Avanti- dissi, con tono debole.
Una donna alta, robusta e con sguardo severo mi osservò da testa a piedi.
-Bene ragazza, fra esattamente tre giorni compierai 18 anni. Le regole dell’ orfanotrofio indicano perfettamente che nel momento in cui si diventa maggiorenni, si viene buttati fuori da qui.- disse la donna.
-Ma…- cercai di dire con occhi lucidi per il terrore, ma venni subito zittita.
-Quindi provveda subito a preparare le sue valigie. Buona giornata- disse la signora, chiudendo successivamente con forza la porta.
Iniziai a piangere, non potevo credere alle parole che mi stava dicendo.
Ero senza soldi, senza una compagna, senza una meta. Iniziai a cantare,mentre preparai la mia valigia.

24 Dicembre.
Quella mattina mi svegliai di malumore, come se avessi trascorso tre anni in guerra, alla ricerca di un alloggio dove stare al sicuro.
Accesi la luce e mi avviai verso il bagno per sprofondare nei miei pensieri, facendomi un lungo e caldo bagno.
Mi lavai i capelli, uscii dalla doccia e decisi di vestirmi con un semplice vestito marrone decorato con fiori gialli.
Presi la mia valigia e osservai la mia piccola stanza.
Quello era il giorno definitivo, il giorno in cui dovevo andarmene per sempre e vivere una nuova avventura.
Due lacrime scesero dai miei occhi e rigarono il mio viso.
Ero contenta di andarmene, di trascurare e dimenticare tutto cio’ di quell’orfanotrofio, ma allo stesso tempo ero impaurita del mondo esterno.
Aprii la porta, la chiusi e mi diressi verso la sala principale dell’orfanotrofio.
Salutai con occhi lucidi le suore che mi avevano maleducatamente cresciuta e uscii una volta per tutte.

Rimasi sbalordita.
Era da tre anni che non mettevo piedi fuori dall’orfanotrofio, e vedere tutte le luci di Natale, i Taxi, la gente che rideva e i bambini felici davanti ai miei occhi era meraviglioso.
C’era un problema, però.
Non sapevo a chi chiedere un passaggio, un aiuto.
Iniziai a piangere come una bambina e mi appoggiai ad un palo, quando sentii delle urla di ragazze provenire da un negozio di vestiti.
Corsi per controllare cosa fosse successo, quando tutto intorno a me si bloccò.
Un ragazzo dagli occhi verdi, capelli ricci dal colore castano e con un sorriso smagliante stava firmando autografi e facendo foto con ragazzine impazzite, probabilmente sue fan.
Il cuore iniziò a battermi velocemente, le gambe mi iniziarono a tremare e arrossii.
Non ero mai stata innamorata, non avevo mai creduto nell’amore, tanto meno in quello a prima vista.
Come poteva una persona mai vista provocarmi tutte quelle emozioni?
Lasciai perdere e tornai davanti all’orfanotrofio correndo e piangendo, nella speranza di trovare una persona capace di aiutarmi.
Ad un certo punto tutte le ragazzine se ne andarono e quel meraviglioso ragazzo restò solo, camminando a passo regolare verso la mia direzione.

-Ehi, tutto bene?- mi chiese una voce rauca dal tono dolce.
Alzai lo sguardo e lo stomaco provocò una sensazione strana, di piacere.
-Ehi, smetti di piangere. Che succede? Hai bisogno di aiuto?- ripetè il ragazzo guardandomi direttamente negli occhi, come se stesse cercando una risposta alle sue domande.
-Si, si, tutto okay… O almeno penso. Tu chi sei?- chiesi imbarazzata nel non conoscerlo.
-Wow, è strano che tu non mi conosca. Ormai tutto il mondo mi riconosce…- disse il misterioso ragazzo sedendosi affiancato a me.
-Comunque piacere, Harry. Harry Edward Styles, precisamente.
Sono un cantante, faccio parte della band One Direction- mi rispose sorridente il ragazzo.
-Oh, scusami, non la conoscevo…- risposi abbassando il viso e arrossendo.
-Tranquilla, piccola. In ogni caso, perché piangevi? Che è successo?- mi chiese Harry con uno sguardo interrogativo.
-Sono appena uscita dall’orfanotrofio in cui sono nata, e non so dove andare,cosa fare…- risposi, lasciando che alcune lacrime scendessero lungo la mia guancia.
Il ragazzo allungò il suo pollice e mi asciugò le lacrime, abbracciandomi forte.
E’ strano come una persona possa fidarsi di te senza praticamente conoscerti.
Ed era soprattutto strano la sensazione che provavo stando fra le sue braccia.
Mi sentivo protetta, come se fossi al sicuro fra due braccia potenti, ricoperte da tatuaggi.
All’improvviso Edward sciolse l’abbraccio e mi prese per mano, alzandomi con cautela.
-Vieni con me, ora ti porto a casa mia e ne parliamo tranquillamente- disse Harry, facendomi entrare nel Taxy poco distante da noi.

SPAZIO AUTRICE lol

Ciao a tutti, sono Martina.
Ho deciso di scrivere una Fan Fiction su EFP perchè avevo voglia di sfogarmi, di scrivere.
Continuerò la storia quasi ogni giorno, forse un giorno si, uno no. (OVVIAMENTE SE PIACE!)
Buona lettura. :)

  
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