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Autore: Freddy16    02/01/2014    0 recensioni
Perché hai preso lui e non me? Perché hai permesso che accadesse questo? Come farò ad andare avanti?
La morte di Fred è inconcepibile alcuni non l’accettano, altri perdono se stessi, perchè purtroppo, quando ami tanto una persona, un figlio, un fratello cerchi la risposta a domande incomprensibili, la cerchi ovunque e non la trovi, ma in ogni caso non puoi fare a meno di cercare.
Scritta dopo aver sentito la canzone di Liga “Hai un momento Dio”, ho immaginato varie situazioni in cui possono essersi trovati i Weasley dopo aver perso una persona importante.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Senza Fred ogni cosa perde senso.'
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Angolo dell’Autrice:
Eccoci qui con il terzo capitolo!
Charlie e il secondo, dopo Percy, ad aver fatto qualcosa. Io l’ho sempre immaginato molto esuberante e attivo,incapace di restare troppo tempo fermo nello stesso posto senza un’avventura e perciò la frase riguardante il viaggio mi sembrava la più adatta a lui. Ah le date a inizio capitolo sono da contare da dopo il giorno della battaglia.

 

Spero vogliate farmi sapere cosa ne pensate!

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Due mesi e due settimane dopo!

 

Charlie chiuse gli occhi lasciandosi cullare dal rumore del motore dell'aereo, aveva una paura matta di viaggiare con quella macchina volante, ma il posto in cui voleva andare era troppo lontano per poter essere raggiunto con altri mezzi.

Il segnale per le cinture di sicurezza si accese e l'aereo cominciò a inclinarsi paurosamente.
E, nel panico, il ragazzo cominciò a chiedersi per quale assurdo motivo avesse intrapreso quel viaggio.
La risposta era stata quasi immediata.

“Perché voleva farlo lui".

 

Ginny stava cercando di riordinare tutte le carte che si trovavano per casa e che erano state lasciate da Fred, non voleva che andassero perdute o si rovinassero e perciò aveva cominciato quel duro lavoro. Dopo vari moduli riguardanti il negozio aveva trovato un foglio che le aveva impedito di continuare.
Ore dopo lui l'aveva ritrovata nella stessa posizione con il volto rigato di lacrime, pur non essendo sicuro di voler sapere cosa ci fosse scritto aveva preso il foglio tra le mani.
Era stato ritagliato da una vecchia rivista per maghi, era l'itinerario di un viaggio, lo riconobbe subito era lo stesso che aveva intrapreso anche lui una volta diplomatosi, lo stesso che intraprendevano tutti i giovani maghi.
D'un tratto capì cosa aveva provocato le lacrime di Ginny: in fondo al foglio, con la sua solita calligrafia confusionaria, Fred aveva scritto una frase, poche parole capaci di spezzare un cuore.

 

Cose da fare quando la guerra sarà finita


Ci aveva pensato per un po' senza dire nulla a nessuno e alla fine aveva deciso d'intraprendere lui quel viaggio in onore del fratello.

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Quando finalmente l'aereo toccò terra e il suo battito tornò normale Charlie cominciò a guardarsi intorno cercando il primo passo da fare.

"Mi sembrava di aver capito che questo viaggio fosse per qualcun altro.”.

 


"Infatti è così, sono in Francia adesso, 
ma non ho la più pallida idea di cosa fare, di cosa lui volesse!”.

"Sicuro che non ci fossero altre informazioni?”.

 

Per un attimo Charlie ripensò a quelle parole, in fondo lui oltre che due occhiate veloci non si era soffermato molto a lungo sulla cartina.

Accanto al nome Parigi era stata aggiunta una destinazione: Torre Eiffeil!

Finalmente, trovato il primo passo da fare, cercò un posto in cui smaterializzarsi.
 

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Sul piano più alto della torre Charlie non potè fare a meno di pensare a come da lassù la vita sembrasse diversa, meno caotica, meno problematica e soprattutto a rallentatore.
Immerso nella pace più completa si sentiva calmo, senza fretta, nessuno che lo inseguisse e nulla da inseguire.

"C si sente sempre così...?”.

 

“Col tempo si comincia a farsi l'abitudine…”.


“Lui, anche lui si è sentito così, anche lui si sente così?

 

"C'è davvero bisogno che sia io a risponderti?”



Charlie quasi rise di quella risposta, come se non conoscesse il suo Fred!
Il fratello probabilmente da lassù non faceva altro che divertirsi, prendendo in giro le persone senza pietà


“Che gran divertimento però.”.

 

“Lui a differenza di voi altri é un'ottimista,
una persona capace di trarre il meglio da quello che ha.
State guardando lo stesso cielo eppure lo fate in maniera differente.”





Mentre rifletteva su quelle parole Charlie non si accorse di essere stato avvicinato da una ragazza finché lei non gli rivolse la parola.

"È uno spettacolo meraviglioso vero?”

Notò che l'accento della ragazza, tra l’altro molto attraente, era inglese.

"Già, da togliere il fiato".

Quasi come incitata dalla sua risposta la ragazza, Lucy, cominciò a chiacchierare allegramente, e lui si chiese da quanto tempo non parlava con qualcuno di argomenti che non fossero la guerra, la morte e la disperazione.

 

“Tanto, troppo!”.



Vedendolo assorto nei suoi pensieri la ragazza si zittì..

"Scusami so che ho la cattiva abitudine di straparlare, forse potremmo prenderci un caffè così potrai “assillarmi” anche tu con le tue chiacchiere".

Charlie rise, quella ragazza lo attraeva sempre di più, ma l'itinerario nella sua tasca sembrava bruciare come a ricordargli il motivo per cui era partito.

 

“Vai Charlie, ricomincia a vivere anche per te, divertiti, ama e lasciati amare.”




"E il viaggio? Chi lo farà per lui?"

 

"Nessuno, è lui stesso che lo sta facendo.”



Pur non capendo appieno il significato di quella frase Charlie sorrise, lo rendeva felice pensare che Fred stesse girando il mondo.


"Almeno dì se il viaggio è unico e se c’è il sole anche là?"


Lucy si spostò leggermente di lato e i raggi solari da cui prima lo aveva coperto lo investirono in pieno.

Sorrise pensando che se era vero che si trovavano sotto lo stesso cielo allora il sole c'era e il viaggio era esattamente come lo desiderava.


E, mentre camminava accanto alla donna che un giorno poi avrebbe sposato, gli sembrò quasi di sentire la sua voce.
Squillante, allegra, pronta a prendersi gioco di tutti, pronta a ridere anche di lui.

 

"Era ora che anche il nostro scapolo d'oro si trovasse una ragazza”.

   
 
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