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Autore: Paperink    02/01/2014    1 recensioni
Maark Helson, figlio di Atena, non è ancora al corrente della sua vera natura. Pensa di essere un semplice ragazzo con qualche problema d dislessia, ma con un amore profondo verso l'architettura e l'arte. Dopo una gita con la scuola al Metropolitan Museum succederà qualcosa che segnerà definitivamente la sua vita, e sarà costretto a lasciare i suoi cari per rimanere in protezione. Ma la pace non finirà...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atena, Chirone, Gli Dèi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chapter One-


Era una mattina come le altre. Una semplice giornata invernale, gelida e nevosa. Ero lì sul letto a fissare il soffito, quando mio padre cominció a bussare alla porta della mia camera. 
-Maark, svegliati! Sono le 7.00, e fra mezz'ora passa l'autobus che ti viene a prendere!- Questa frase mi svegliò. Quel giorno sarei dovuto andare con la scuola al Metropolitan Museum of Art di New York,  e per questo avrei dovuto prepararmi mentalmente.
Era un evento che assolutamente non potevo perdere, data la mia innata passione per l'architettura Greco-Romana. Ero sempre incuriosito da queste strutture maestose che si innalzavano sulle parti più alte di antiche città greche.
-Arrivo subito Papà!- dissi , mentre uscii dalla stanza dirigendomi in cucina. Abitavamo sulla 5th Avenue, e per quello stipendio che mio padre guadagnava, potevamo permetterci un appartamento del genere.
Nel corridoio si poteva sentire già l'odore dei pancake, forse una delle migliori delizie della colazione americana. Mio padre era con un'altra ragazza quel giorno. Ogni settimana si presentava una giovane 25enne a colazione, che papà portava dopo una serata trascorsa in qualche locale disperso.
-Papà, chi è questa adesso?- gli chiesi in presenza di lei. Era una ragazza facile, con capelli rossi ed occhi verdi. Sensuale, alta e provocante. Forse una delle tante che ha portato a casa che sia decentemente presentabile.
-Maark, sii gentile con Johanna.-mi fulminó con lo sguardo, ma questa affermazione venne seguita da un bacio tra mio padre e la famosa 'Johanna'. Non sapevo come comportarmi, quindi per non rischiare di vomitare decisi di ritornarmene in camera mia.
Mi preparai e decisi di tirarmi "a lucido". Una felpa grigia, jeans blu scuro e le solite scarpe da ginnastica. Mi diressi nel bagno, collegato alla mia camera, dove mi lavai completamente e aggiustai i miei capelli biondi. Mi fissai dentro lo specchio, con gli occhi grigi puntati su me stesso.
-Mamma perché non sei rimasta? Perché hai deciso di lasciarci? Ho capito che Papà é uno spirito libero, ma perché mi hai lasciato qui da solo ad affrontare tutte le mie difficoltà?-
Non avevo mai conosciuto mia madre, l'unica cosa di cui ero al corrente era che mi assomigliava estremamente di viso. 
Guardai dalla finestra, l'autobus stava arrivando. Presi la mia borsa contenente: una macchina fotografica, una mela per pranzo e un taccuino con matita per disegnare qualcosa durante il viaggio.
-Papà, ci vediamo oggi pomeriggio!- chiusi la porta alle mie spalle e mi fiondai al piano terra, tanto velocemente che rischiai di cadere e sbattere la fronte sullo spigolo del passamano.
L'autobus mi stava aspettando davanti al portone, ci salii sopra e partì. Mi sedetti in fondo all'auto insieme ad un altro gruppo di ragazzi con cui non ho mai avuto troppa confidenza.
Presi il mio iPod e le cuffiette, e mentre ascoltavo la musica cominciai a disegnare qualche statua vista su internet.
Ero perso tra i miei pensieri mentre delineavo alla perfezione le linee di Afrodite. Quando improvvisamente una cuffietta mi cadde e per rimetterla al suo posto sentii:
-Bel disegno. L'hai fatto tu?- era Ilary White che mi parlava, considerata "la più carina della classe". La guardai incredulo, e cominciai ad arrossire. -bhè in un certo senso sì. Ma peccato solamente che non ho ideato io una statua del genere, perché sicuramente non sarei qui a parlare con... te!-
Non mi si era mai avvicinata una ragazza tanto carina ma sinceramente non ero come mio padre, non ero un rubacuori. 
-È molto bello, complimenti. Sei Maark, giusto? . Tutti in classe dicono che sei un appassionato d'arte. Ti chiedo gentilmente se oggi puoi farmi da guida nel museo, almeno potrai spiegarmi qualcosa di davvero interessante.- ero rimasto a bocca aperta, e senza dire niente annuii diventando sempre più rosso.
Arrivati al Metropolitan ci dividemmo tutti in diverse direzioni e Ilary decise di dirigersi nel padiglione Greco-Romano. 
Ci soffermammo davanti alla statua di Atena, la quale alla base aveva delle incisioni scritte in greco antico. 
-Chi sarebbe?- chiese lei dolcemente. Io sorridendo dissi: -Questa é Atena, generalmente denominata come dea della Sapienza e Saggezza...- mi interruppe -E cosa c'è scritto lì sotto?-
Guardai l'incisione in greco e stranamente le lettere cominciarono a muoversi e sportarsi. Non riuscivo a leggere, tanto che per non rovinare l'atmosfera dissi. 
-Scusa, ma non sono esperto in Greco antico!-.
Continuammo a girare il museo, quando arrivò l'ora di tornare a casa. 
Ilary mi salutò dandomi un bacio sulla guancia, che mi fece arrossire, e scesi dall'autobus che mi riportò a casa. 
Entrai nell'appartamento e avvertii che qualcosa di strano era successo. I muri e i pavimenti erano ricoperti da ragnatele, la luce era spenta e sentivo solamente il gemito di qualcuno provenire dalla cucina. Cercai di accendere la luce ma invano. C'era qualcuno in casa, qualcuno di molto pericoloso. Mi diressi verso la direzione dalla quale proveniva il gemito e ritrovai mio padre imprigionato in un bozzolo di ragnatela.
-Cos'è successo?- mio padre mi guardò e con voce spaventata disse. -È in casa...-


 

Author's Corner
Ciao a tutti!
Sono tornato con una nuova fanfic, solamente ambientata in un altro libro. Spero che con questa abbia maggior ispirazione che con la precedente. 
Devo dire grazie a Francesca per avermi aiutato e anche per avermi fatto tornare la voglia di scrivere. 
Per qualsiasi errore o incomprensione contattatemi via Messaggio Privato o Twitter (@lifeofpanem). Spero veramente che piaccia a tutti, e che possa appassionare anche quelle persone che non conoscendo la saga, possano essere spinte a leggerla grazie a me.
Accetto gentilmente ogni tipo di Recensione (e spero che presto siano molte) e vi lascio al testo. Buona Lettura e attenti ad ogni tipo di Dio che potrebbe tentare di uccidervi,

Marco (Maaruko).

 

  
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