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Autore: ChiaraLilianWinter    02/01/2014    2 recensioni
Camilla Herstood ha quindici anni, un'amica fantastica che cambia fidanzato con la stessa velocità con cui si fa zapping in tv, una madre depressa che, dopo la fine di un matrimonio sbagliato, tenta di rifarsi con il primo che le capita sotto mano.
Camilla ama scrivere, ma, a forza di essere circondata da persone superficiali, ne ha assunto il carattere: non riesce a completare una storia, che già sta lavorando ad un'altra, e così di continuo.
Camilla ha un segreto, un segreto terribile che è costretta a trattenere all'interno del suo cuore.
Camilla incontra William, e da allora cambia tutto. Il ragazzo gli propone di esaudire dieci desideri, per superare la sua superficialità, e Camilla accetta. Tra i due nasce qualcosa che diventa sempre più profondo, ma il tempo a loro disposizione è poco, e ogni secondo che passa diminuisce.
Perchè anche William nasconde un segreto. E non solo lui.
I segreti, le bugie, i tradimenti, sono fili insidiosi che avvolgono tutto, in un intreccio terribile che Camilla dovrà districare. Ma ciò che rimarrà alla fine potrebbe non essere quello che lei e William hanno sperato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Non sono sicura di aver capito bene. Assolutamente, non credo di aver capito bene. Inanzitutto, dove mi trovo ora? L'ultima cosa che mi ricordo è il volto stupefatto di Veronique, poi un dolore alla testa e niente più. Adesso sono su un divanetto bianco, in un enorme salotto che mi appare familiare: ma certo, sono a casa di Veronique. Sopra di me c'è William, preoccupato e dispiaciuto.
<< Non capisco.. Cosa.. >>
<< Hai preso una bella botta in testa, Camilla. Come stai? >>
<< Male. >>
Mi metto seduta accanto a lui, e in un attimo metto a fuoco la figura di Veronique, il suo volto divertito e scocciato al tempo stesso. È seduta elegantemente davanti a noi, le gambe accavallate, e ci fissa, senza preoccuparsi di essere fastidiosa o invadente.
<< Sei spuntata dall'ascensore puntandomi, e la mia guardia del corpo ci ha messo meno di un attimo a stenderti. >>
<< La tua guardia del corpo? >>
Non ricordavo che Veronique avesse una guardia del corpo. Lei alza le spalle.
<< Sono tempi duri. >>
Il modo in cui lo dice mi dà l'irritante sensazione che mi stia prendendo in giro, ma non approfondisco. Adesso mi sono ricordata quello che è successo, le parole che ha detto al cellulare.
Mi volto verso William, che non ha aperto bocca e sembra non avere intenzione di farlo. Guarda fisso davanti a sè adesso, ed è stranamente pallido, il che mi fa pensare che non sapesse nulla sulla condizione del fratello. Oppure lo sapeva, ma non voleva che io ne venissi a conoscenza?
<< Allora, Camilla. Da quanto non ci si vede. Come mai qui? >>
Mi concentro nuovamente su Veronique, aggrottando le sopracciglia e rivolgendole uno sguardo infuocato.
<< Tu, piuttosto! Perchè stavi parlando con quell'uomo? >>
Lei alza le spalle, guardandomi con un'espressione da finta innocente.
<< Uomo? Quale uomo? >>
<< Jul.. Cioè, il fratello maggiore di William. >>
Il suo sguardo si posa su William, percorrendolo da capo a piedi.
<< E così sei tu William. >>
Sul suo volto si distende un sorrisetto, che non fa altro che aumentare il mio fastidio, già di per sè alto per il fatto che abbia ignorato la mia domanda.
<< Stai scatenando un bel putiferio, lo sai.. >>
William drighigna i denti, ma sta zitto. Io decido di intervenire, chiedendole nuovamente la stessa cosa.
<< Perchè stavi parlando con Julio? Che c'entri tu in tutto questo? >>
<< Che c'entro io? Oh, beh, fino a un'oretta fa non c'entravo assolutamente nulla. Ma poi... Si sono create delle.. Situazioni... >>
<< Che genere di situazioni? >>
Lei alza lo sguardo su di me, rivelandomi un'espressione gelida.
<< Non vedo perchè dovrei dirtelo. >>
Restiamo per un po' in silenzio, fino a quando Veronique non si alza in piedi.
<< Questo ragazzo mi ha causato già abbastanza fastidi. Non voglio averlo qui. >>
La guardo allibita e faccio per dire qualcosa, ma la mano di William su la mia spalla mi ferma. Lui è accanto a me, poi mi passa davanti fino ad arrivare alla porta. La apre e esce in corridoio, tranquillamente. Vorrei raggiungerlo subito, ma prima di seguirlo mi rivolgo a Veronique.
<< Ero solo venuta a dirti che sei una persona orribile, e a quanto pare non sei cambiata per niente. >>
Mi sorride.
<< A volte occorre essere orribili. Se si è gentili con tutti, se si aiuta tutti, senza scegliere da che parte stare, alla fine ci si ritrova da soli. E nessuno vuole rimanere da solo, nemmeno io. >>

Non so che ore siano. Potrebbe essere mezzanotte, forse è più tardi, non mi interessa. Il silenzio della notte ha qualcosa di affascinante. Mi tranquillizza. Mia madre non è tornata stanotte. E nemmeno ieri notte. Non dorme a casa da tanti giorni, non la vedo da quella volta sul pianerottolo. Non è che mi manchi o chissà che. Mi chiedo solo che significhi avere una madre che fa la madre. Che stia a casa quando torni da scuola. Che ti prepari la cena. Che guardi la televisione con te, ridendo con te per le battute sciocche di qualche film di seconda categoria. Ma quando sento il rumore della porta che cigola e che si apre, capisco che è meglio non averla qui: perchè nonostante tutto, voglio bene a mia madre, e non voglio coinvolgerla in quello che sta succedendo. Mi alzo e mi dirigo in sala, già sapendo cosa troverò. Victoria è seduta su una poltroncina, si rigira tra le mani una fotografia. La riconosco subito: siamo io, mia madre e mio padre, uno dei nostri pochi momenti felici; ricordo che Victoria si era soffermata proprio su quella foto, la prima volta che era "venuta a farmi visita".
<< Chi sono? >>
<< Io e i miei genitori. È stata scattata tanti anni fa. >>
<< Sembrate felici. >>
<< È stata scattata tanti anni fa. Te l'ho detto. >>
Lei la rimette a posto e finalmente mi guarda. Stavolta non indossa nessuna tutina nera; solo un vestito leggero, e ha le spalle coperte da una giacca di pelle. Mi siedo davanti a lei, sbadigliando.
<< Mi stavi aspettando. Cosa hai da dirmi di così importante? Domani ho scuola. >>
Lei ignora la mia domanda. Non sono più di tanto irritata da questo, sembra essere il passatempo preferito di tutte le persone che mi stanno intorno, in questi giorni.
<< Dove sono adesso i tuoi genitori? >>
Mi mordo il labbro, consapevole che ci stiamo addentrando in una zona proibita per me. Spero cambi discorso, ma sembra davvero interessata alla mia risposta.
<< Mio padre non lo so. Mia madre... Beh, in realtà non so nemmeno questo. >>
<< I miei sono lontano, ma anche da laggiù riescono a rendere la vita complicata a me e mio fratello. Incredibile. >>
<< Perchè sei qui, Victoria? >>
Lei sorride. I suoi occhi azzurri scivolano lungo il mio corpo, e quando incontrano i miei, socchiude le palpebre.
<< Non sei stufa di giocare, Camilla? Io sì. >>
<< Il gioco è appena iniziato. Vi stancate facilmente. >>
<< Ti sbagli. Stiamo continuando questa sceneggiata da ben prima che tu ne estrassi a far parte. >>
<< Se continuate a parlare in questo modo, io non capirò mai nulla. Se non sbaglio, volete che mi metta da parte, giusto? Che mi levi dalle scatole. Datemene un motivo. Voglio dire, se non so in cosa mi sto addentrando, come posso darvi una mano? >>
Victoria affila lo sguardo, si morde il labbro. Per la prima volta mi sembra in difficoltà. Dopo qualche minuto, si alza dalla poltrona e inizia a vagare per la stanza.
<< Tu sai già tutta la storia della parentela tra noi e William, giusto? >>
Non posso crederci. Vuole veramente parlare. Mi iniziano a tremare le mani.
<< Sì. Molto in generale, ma la so. >>
<< Capisco. Opera di mio fratello, immagino. Bene... Non credo ci sia altra scelta che parlarti di Julio, allora. >>
Si risiede, sospirando e torturandosi le mani e le labbra.
<< Una decina di anni fa successe qualcosa alla famiglia Harstrong. Al tempo William aveva 8 anni, Julio 14. Noi eravamo ancora in Inghilterra, la notizia ci giunse solo più tardi.. >>
<< Cosa successe? >>
Victoria sospira, si passa la mano sul viso.
<< Riguardava Anne, la madre di Julio e William. Lei era sempre stata cagionevole di salute. Una sera si sentì male, la vennero a prendere con un'ambulanza per portarla in ospedale. Ma durante il tragitto, un'auto andò a schiantarsi contro quell'ambulanza. Anne morì sul colpo. Successe un disastro. Anne non era solo un'attrice, era una donna nobile, erede di un'enorme patrimonio. In molti iniziarono a pensare che quell'incidente non fosse stato così causale. Questo provocò molti problemi, che andarono a pesare su William e Julio: loro padre impazzì e si rinchiuse in casa. Quei due fratelli... Erano troppo giovani per affrontare tutto. Si erano sempre voluti bene, ma dopo quell'avvenimento si separarono. Compiuti i 14 anni, William fuggì. >>
Victoria si ferma, recupera fiato, e così devo fare io. E così, è questo quello che è successo? Ma ancora non capisco...
<< Perchè.. Non mi pare poi qualcosa di così grave.. Voglio dire, è orribile quello che è successo, ma.. >>
Victoria mi guarda.
<< Julio... Assomiglia davvero molto alla madre. Ha preso tutto da lei. Anche la salute, purtroppo. >>
Si appoggia alla poltrona, come se ogni parola fosse stancante da pronunciare.
<< Non gli resta molto. Potrebbe morire da un momento all'altro. Se succedesse, l'eredità andrebbe a William, così come tutti i problemi e le pressioni della sua famiglia. E William non ha mai voluto una cosa del genere. Per questo è sempre scappato, di città in città, di casa in casa. È incredibile quanto sia furbo quel ragazzo. Stavolta pensavamo davvero di averlo perso, ma ecco che salti fuori tu e... >>
<< Se lo avete trovato, perchè non lo riportate a casa? >>
Victoria sussulta, e capisce di essersi scoperta troppo. Quella domanda mi assilla la mente. E se... << È vero quello che ti ha detto Alex, Camilla. Il capofamiglia ci ha telefonati, e ci ha chiesto un favore. In cambio, avremmo avuto quella dannatissima parte di eredità. Stiamo solo cercando di adempiere al nostro compito. >>
<< Che compito... >>
Lei scatta in piedi, verso di me, mi inchioda alla poltrona. Il suo sguardo è ghiaccio e fuoco allo stesso tempo, scava nei miei occhi, in preda ad una furia feroce.
<< Adesso basta, sono stanca di rispondere alle tue domande. Perchè non capisci? Sto cercando di salvarti! >>
<< Volete tenermi lontana da William! Io lo amo! Non permetterò ad una persona orribile come te di prendersi l'unica cosa che mi rende felice! >>
Victoria affila lo sguardo ancora di più, le sue unghie graffiano i braccioli della poltrona. << Tu non sai nulla di me! Pensi davvero di potermi giudicare? C'è chi mi definirebbe una persona eccezionale, per quello che sto facendo. Sto solo cercando di salvare tutti, di bloccare questo "Romeo e Giulietta" prima che si arrivi alla scena finale. Se davvero lo ami, non ostacolarmi, perché anche tra un solo giorno potrebbe essere troppo tardi! >> Tutta d'un tratto sembra calmarsi, si sgonfia. Ma i suoi occhi sono ancora fissi nei miei.
<< Ti dirò tutto ciò che c'è da sapere. Ma in cambio, dovrai dimenticarti di William. >>
Il gelo mi invade. Non la voglio più qui. Non voglio che mi dica niente. Non voglio sapere nulla su Anne, Alex o Julio. Voglio solo andarmene. Voglio che se ne vada. Voglio, voglio, voglio.
Ma so che lei non mi lascerà andare senza che io le abbia dato una risposta. Allungo lo sguardo oltre la sua spalla. La porta è solo socchiusa. Ma riuscirò a raggiungerla? Improbabile, lei è molto più veloce di me. Mi accascio sulla poltrona. Sento le labbra tremare, mentre le apro per risponderle.
<< Io... >>

Angolo Autrice
Ma ciao! <3
Scrivere questo capitolo è stato un pò più difficile che scrivere gli altri, stranamente. Io ho già tutta la storia in mente, esattamente, dall'inizio alla fine, ma riportarla su carta (o su pc, in questo caso) è straordinariamente complicato. Beh, in ogni caso, dopo un pò - tanto - tempo, sono qui, e ci sono riuscita. Vediamo che le domande iniziano ad avere delle risposte, che la storia di William e Julio sta iniziando a saltare fuori, anche se non completamente. Forse i lettori più attenti avranno notato che qualcosa non corrisponde, ma non preoccupatevi, anche se questo non è successo se ne parlerà più avanti. Mi sono messa un pò a riflettere sulla lunghezza della storia, e ho notato che siamo già al capitolo 20, e nemmeno a metà storia. Ahi ahi, credo di dover avvelocizzare il tutto.
Beh, questo è quanto. Spero che il capitolo vi sia piaciuto (nonostante tutto, mi è piaciuto molto scriverlo) e spero anche che qualcuno mi lasci una recensione, anche piccina piccina. Amo leggere e sapere le vostre opinioni, o anche rispondere alle vostre domande. Io sono qui che aspetto :)
Stavolta niente citazioni dal prossimo capitolo, solo un piccolo spoiler: ci sarà una scena abbastanza... Intima (?). Non so se poterla definire così. So solo che, probabilmente, i piccoli pervertiti (:3) ne saranno felici B)
Adesso chiudo davvero.
Alla prossima <3
  
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