PsYcHo_SYLARtheBEST: eh si, qui è Wilson che comanda :P
Eheheh ti credo. Che possiamo farci se scrivono canzoni apposta per loro? ;)
Hmm... lo sai, anch’io ne ho in mente ancora un paio,
chissà se una di queste è quella a cui pensi tu, hmm..
eheheh, perché non scrivi tu una ff sulla canzone a cui stai
pensando? Io la devo smettere, in questi giorni mi ispirano
soltanto canzoni. Voglio scriverne una mia. Quindi... :D
''A te che mi hai insegnato i sogni e l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio e anche nella paura
A te che sei la miglior cosa che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni e resti sempre la stessa''
''Ma che fai? E' piena mattina. Io voglio dormire''
''E' ora di svegliarti. Deve smetterla di arrivare tardi al lavoro.''
''Ancora 5 minuti, mammina''
''Ok, tesoro''
A quelle parole House lo guardò storto e si alzò. Wilson invece rise.
''Vieni con me in macchina? Oppure vai in moto?''
''Non lo so. Te lo dico dopo''
''Beh, sbrigati. Io tra 10 minuti parto. Quindi?''
''Vince la moto''
''A te che sei, semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei
A te che sei, essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei, sostanza dei giorni miei''
''Nessun paziente oggi? Meglio per me''
13 ''No, niente. La Cuddy ha detto che forse c'è né uno, devono visitarlo al pronto soccorso, poi ce lo dice''
House annuisce ''Peggio per me'' Foreman roteò gli occhi e continuò a fare quello che faccieva prima. House andò a prepararsi del caffé e vide Wilson tornare nel suo ufficio. Quindi decise di andare da lui. Entrò nel suo ufficio e chiuse a chiave. Wilson alzò lo sguardo, e House
''Deve venire qualcuno?''
Alzandosi dalla sedia ''No''
''Devi andare da qualche parte?''
Si appoggiò al tavolo ''Dopo, ma-''
''Bene'' e si avvicinò.
Wilson si preoccupò un pochino ''Che intenzioni hai?''
''Di stare un po con te''
Abbassando la testa ''Già''
''Non sembri molto contento''
''Lo sono, è che..'' guardò House ''Siamo al lavoro''
''Oddio Wilson!! Non essere così perverso. Non intendevo quello''
''No, eh?''
House ghignò ''Almeno in parte''
''Beh, non pensarci nemmeno. Vuoi farti scoprire?''
Erano molto vicini. House non gli rispose, lo baciò invece.
''A te che non ti piaci mai e sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano''
A te che hai reso la mia vita bella da morire
Che riesci a render la fatica un' immenso piacere''
''Nuovo caso?''
Taub ''Sì, don-''
''E perché non mi avete chiamato?''
''Non sapevamo dove cercarti''
''E dove dovrei essere?''
''...''
''Passami la cartella clinica'' vedendo i sintomi ci pensò un po su ''fate le analisi del sangue e vedete se trovate qualche droga''. Prese il suo psp, guardò fuori, e vide Wilson tornare nel suo ufficio, non sapeve nemmeno che fosse uscito. Accese la psp e ci giocò finché non vide arrivare 13
''Niente droge. E' pulita.''
House annuì ''E dove sono gli altri?''
''Con la paziente'' ed uscì.
House ci stette un'attimo a pensare. Poi andò da Wilson, magari poteva aiutarlo. House andò da Wilson e si sedette sul divano che aveva in ufficio. Parlarono un po della paziente, e poi cambiarono completamente temi.
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore
A te che sei, semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
E a te che sei, semplicemente sei,
Compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...''
''Perché?''
''Sono esattamente le 6:15''
''Wow, è volato il tempo. Io vado. Vieni con me?''
''Devo finire con queste carte. E... il mio turno finisce tra 2 ore''
''Oh, andiamo. Non succede niente se manchi. Dai nessuno si accorgerà che non ci sei''
''Certo che si accorgeranno se non ci sono''
House lo guardò con occhi dolci ''Per favore''
Sapeva che Wilson non poteva resistere a quello aguardo ''Ma perché cedo sempre? E va bene''
House fece un sorisetto, ed andò al parcheggio ad aspettare Wilson. Dopo dieci minuti Wilson scese e vide House in moto ''No. Non pensarci nemmeno. Andiamo in macchina. Io non salgo su quella moto, sopratutto quando sei tu a guidarla''
''Ma dai, non fare la femminuccia. Non ti fidi di me?''
Wilson fa finta di pensarci ''No''
House sorrise ''Su dai, tieni il casco, sali''
''House, io non ci salgo sulla moto. Tu vai, io ti seguo con la macchina''
''E smettila di lamentarti, sali''
Wilson lo guardò preoccupato, prese il casco e salì. Mise leggermente le mani addosso ad House ''Vai piano''
House scoppiò a ridere ‘’Certo’’
‘’Guarda che non sto scherzando’’
House fece un ghigno
‘’Reggiti’’ e prese le mani di Wilson
stringendole più forte attorno alla sua vita.
‘’Greg, per favore, se non vai piano, ti giuro che a casa ti uccido’’
‘’Certo Jimmy’’ e mise in moto. Ovvio, accellerò.
Arrivati a casa, Wilson non la smetteva di sgridare House, ovvio che l’altro se ne fregava, non lo stava nemmeno ascoltando. House andò in camera a cambiarsi e Wilson lo seguì. Stufato delle urla di Wilson, che stava sulla soglia della porta, House si avvicinò a lui soltanto con indosso i boxer e lo baciò. Finalmente silenzio. Lo prese per la cravatta e lo trascinò sul letto. Si sdraiò sopra di lui, gli tolse la cravatta e iniziò pian piano a sbottonargli la camicia.
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Eh, lo so. Sono crudele a finire così :D
Eheh,
però, vi giuro, quest’ultima parte, ho cercato di farla in
modo diverso, ho provato a riscriverla più volte, ecco
perché ci ho messo così tanto. Però la strofa non
mi lasciava altro modo, qualunque cosa scrivessi, alla fine finivano a
letto. Eh... :)