Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Gemad    03/01/2014    1 recensioni
-Oh Harry! Io e Draco ci siamo chiariti ed ora siamo solo amici- disse Pansy -Sai stavo pensando che voi due potreste essere grandi amici-. -Cosa? Io e Malfoy.... Amici! Tu sei matta Pansy- disse Harry dandole un pugnetto sulla spalla.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 13: Hogwarts, finalmente

Harry, si svegliò di buona mattina; notò che l’unico alzato era Ron, seduto in una sedia vicino al tavolo. Strano, pensò il ragazzo con la cicatrice a forma di saetta, non è da Ron alzarsi così presto la mattina.
-Oh buongiorno Harry!- lo accolse con un sorriso raggiante l’amico -Vieni ho preso da mangiare!-.
-Ok, chi sei tu? Che ne hai fatto di Ronald Weasley?- chiese Harry con sarcasmo.
-Non preoccuparti, sono sempre io; è solo che sono di buon umore!- disse ridendo il rosso.
-Come mai?- chiese Harry addentando un pezzo di pane.
-Ho in mente un piano su come puoi entrare ad Hogsmade…. Senza Mantello dell’Invisibilità-, -E cioè?-.
-Sai, sono andato in giro- disse Ron alzando la mano, che teneva il Mantello, ereditato da Harry, che permetteva di essere invisibili -E, ovviamente, ho approfittato per recuperare un po’ di provviste, e mi sono imbattuto in un mago che vendeva pozioni, in nero-.
-E che genere di pozione, avresti preso Ron?- chiese incuriosito Harry.
-Che cosa ti fanno pensare questi?- chiese Ron alzando l’altra mano con un mucchio di -Capelli?! Oh no, ti prego, tra tutte le pozioni, dovevi proprio prendere quella Polisucco?- chiese Harry.
Dopo l’esperienza col corpo di Goyle, aveva promesso che non avrebbe più preso le sembianze di chiunque altro; quell’orrenda sensazione della tua pelle che si plasma, le ossa che diminuiscono o crescono ad una velocità straordinariamente veloce.
-Sai Harry, potrebbero aspettarselo, insomma, non lo so ma secondo me è meglio così- rispose Ron con un sorriso sulle labbra.
-Ha ragione Ron, Harry!- esclamò un appena alzato Neville -Ops, scusate! Buongiorno!- disse Neville sedendosi al tavolo con ancora il pigiama addosso.
-Perché dovrebbe aver ragione?- chiese Harry.
-Bè, probabilmente Piton conosce del tuo possesso del Mantello, e potrebbe aver avvertito gli Auror- disse Ron.
Non è che avesse molta scelta Harry, a dire il vero. Non vedeva l’ora di tornare ad Hogwarts, per riabbracciare Pansy, e per vedere ancora un volta quel castello, che era come una casa per lui.
-E poi, il Mantello serve a me Harry- disse Neville, -Perché?- chiese di nuovo Harry.
-Mi serve per aspettarti-, -Cioè?- chiese Harry, che non aveva ben capito la questione.
-Intendo dire che uno di noi, ti scorterà per tutto il viaggio, farai finta di essere un Mago qualsiasi, quindi prenderai quella specie di mezzo, come si chiama Nottegiorno?-.
.E’ Nottetempo Neville- lo corresse Harry.
-Si vabbè è lo stesso! Comunque, tu prenderai il Nottetempo a Glouchester, e ti farai portare a Hogsmade, farai il solito tragitto per Hogwarts, quindi passerai per il passaggio nella Stamberga Strillante e sbucherai nel Platano Picchiatore, farai le tue cose, sbucherai nella Stamberga, e troverai uno di noi quattro, ci getteremo il Mantello addosso e torneremo o tornerete sani e salvi qui-.
Come aveva fatto ad elaborare un piano di agita e di fuga così velocemente lui e Ron?
-Un momento- disse Harry -Quando l’avete pensato questo piano?-.
-Questa mattina, alle sette; Ron è andato a fare compere, e io mi sono riccoricato appena lui è tornato- disse Neville.
-Ma che ore sono?- chiese Harry al rosso.
-Bè sarebbe meglio svegliare Dean e Seamus, sono le undici meno un quarto-.
Mancava poco ormai, pensò ancora Harry.
-Ehi, ma è la Vigilia di Natale!- disse un assonnato Seamus, accompagnato dall’amico Dean, -Dovremo prendere un albero!- esclamò Dean, che sembrava fosse sveglio da tanto tempo.

Infatti Harry e Ron, s’incaricarono personalmente di andare a prenderne uno lì vicino; -Quale prendiamo?- chiese il rosso.
-Uno piccolo, che riesca a starci nella tenda, e che riesca ad entrarci soprattutto- gli rispose prontamente Harry.
-Bè sarà dura allora amico!- disse Ron.
In effetti, c’erano molti alberi nella foresta, ma erano tutti giganteschi, camminavano, guardando in ogni direzione, ma niente. Non sapeva cosa fare, era una noia mortale cercare un alberello, così Harry, cercò di aprire una conversazione con l’amico.
-Senti Ron- incominciò lui.
-Dimmi tutto amico- rispose Ron cercando con lo sguardo un piccolo albero.
-Secondo te, avremo potuto evitare la cosa delle feste?-.
-Non chiederlo a me Harry! Non sono mica la Cooman-, Harry si mise a ridere.
-Però>> continuò sempre il rosso -Secondo me, avremo potuto fermarci, insomma, abbiamo esagerato, siamo andati troppo oltre, abbiamo toccato il fondo-.
-Già, e guarda in che situazione vi ho cacciato- disse Harry demoralizzato.
-Ehi non è colpa tua Harry- disse avvolgendo la spalla in modo amichevole all’amico -Siamo stati tutti noi ad organizzare la festa! Io, Neville, Seamus, Dean, e poi ci sei anche tu. La colpa è di tutti-.
-Si, però guarda in che condizioni siamo!- incominciò Harry, sedendosi su una roccia -Siamo ricercati dall’intero mondo magico, abbiamo una taglia sulla nostra testa, non conosciamo tanti incantesimi per difenderci, abbiamo solo tredici anni, abbiamo due ragazze sole ad Hogwarts che aspettano che noi tornassimo da loro, e non so come andrà avanti la situazione-.
Ron era rimasto lì in piedi davanti a lui, durante tutto il discorso. Era zitto; non sapeva come far trovare un lato positivo ad Harry.
-Hai ragione amico!- disse lui sedendosi al suo fianco -Siamo solo cinque ragazzi, contro un intero mondo, sia Babbano che Magico. Ed vero che non sappiamo come andrà a finire; ma succeda quel che succeda, noi rimarremo sempre amici, e sono sicuro, che qualcuno una mano c’è la darà-.
Harry non era del tutto convinto.
-E poi- continuò Ron vedendo l’amico giù di morale -Almeno per te un lato positivo c’è; andrai a vedere la tua adorata ragazza-.
Questo si che faceva tornare il buon umore ad Harry, -Bè, ovviamente dovrai dribblare tutti gli Auror, e tentare di non farti scoprire, entrando in una fortezza come Hogwarts, vigilata ventiquattr’ore su ventiquattro, e se Piton ti beccherebbe, non esiterebbe neanche un momento a catturarti e consegnarti al Ministero- disse tutto d’un fiato, come se non fosse nulla di che. Harry, ormai, si stava sganasciando, completamente dalle risate.
-Ron sei assurdo!- disse lui non riuscendo a smetterla di ridere -Hai detto tutto questo, come se nulla fosse. Cioè sei assurdo- disse dando un pugno amichevole al rosso.
-Ehi!- disse Ron, facendo finta di essere arrabbiato -Ora ti faccio vedere io-, e si misero a fare una grande lotta tra amici.
-Ti metto a terra!- disse Ron; era inutile, pensò Harry, non era mai riuscito a vincere contro Ron, era troppo forte e troppo grosso per lui.
-Ok! Ok! Basta, mi arrendo!- disse Harry stanco morto.
-Vinco sempre io! Ti batto senza nessun problema!- disse Ron sollevando da terra l’amico; erano pieni di neve.
Una lotta, i due, non la facevano da chissà quanto tempo.
-A proposito- disse Harry -A che ora inizia la partita tra Treeskimmers e Serpeverde?-.
-Mi dispiace Harry- incominciò l’amico con tono di scusa -Hanno giocato questa mattina, non mi andava di svegliarvi-.
-Oh!- disse Harry con tono di sorpresa -Non fa niente- avrebbe tanto voluto vedere la come se la sarebbero cavata Blaise e Draco.
-Non preoccuparti- disse Ron.
-Preoccuparmi per cosa?- chiese Harry.
-So che la partita ti interessava, solo perché c’erano Malfoy e Zabini, ma non hanno giocato, anzi; non sono nemmeno partiti-.
-Come mai?-.
-Il telecronista, ha detto che preferivano rimanere ad Hogwarts-.
-E alla fine quanto hanno fatto?-.
-Hanno fatto schifo! Hanno vinto i Treeskimmers per 500 a 0! Roba da non credere, erano anche con l’uomo in più, si era fatto espellere Montague!- disse Ron ridendo.
Adesso mancava solo l’albero, non riuscivano a trovarne uno.
Era troppo difficile, -Ehi guarda laggiù!- disse Ron indicando un albero che arrivava alla testa di Ron, e con un tronco molto sottile.
-Perfetto!- esclamò sollevato Harry -Tagliamolo, e portiamolo in tenda!-.
-Ci penso io amico!- disse Ron prendendo ed impugnando la bacchetta -Diffindo!- esclamò, e l’albero fu perfettamente tagliato.

Lo presero i due, e lo portarono in tenda, Harry però pensava ancora a Pansy, voleva vederla, sapeva che non sarebbe durata poco la conversazione. Successivamente, i cinque non poterono decorare l’albero, siccome non avevano gli addobbi, ma comunque bastava il pensiero. Erano le tre; tutti erano stati saziati dalle melagrane mangiate, ma la giornata era ancora lunga.
Nessuno aveva voglia, proprio il giorno della vigilia di Natale, di andare a fare ronde di sorveglianza; ma erano tutti annoiati.
-Che noia!- urlò Ron -E pensare che dovremmo rimanere alzati fino alle tre del mattino!-.
-Dai Ron!- intervenne Neville -Ricordati che lo stiamo facendo, solo per Harry-.
-Ed è il minimo che possiamo fare, visto che ci ha salvato la pellaccia!- disse Seamus.
-Si, ma non possiamo rimanere qui a girarci, e rigirarci i pollici!- sbuffò nuovamente il quinto nato dei Weasley -Se solo ci fosse qualcosa per ammazzare il tempo- continuò lui -Gobbiglie, scacchi, Quidditch-.
-CALCIO!- urlò Dean, -Cosa?- chiese Ron.
-Calcio Ron! Calcio!-, ancora Ron, e probabilmente gl’altri, non avevano afferrato il concetto di quello che diceva Dean -Intendo dire che possiamo giocare a calcio! Basta accumulare un paio di stracci-.
-Non so- disse Neville -Non sappiamo giocare come te Dean-.
-E non conosciamo le regole, bene come te- disse Seamus.
-Andiamo! Ci divertiremo! Vado a cercare qualcosa per fare un pallone- rispose Dean con entusiasmo uscendo dalla stanza.
Dean era un grande appassionato di Quidditch, ma quando si parlava di calcio, e se ne parlava ben poco, lui era uno dei più esperti, e tifava una squadra inglese che militava nel campionato di massima categoria inglese, la Barclays Premier League; il West Ham.
-Non è così male in effetti- disse Harry mentre guardava gli sguardi sconsolati dei compagni -Quando i Dursley non c’erano, mi capitava di vedere, sempre, una partita, e avvolte era divertente, quasi, quanto il Quidditch-, Ron non riuscì ribattere, visto che Dean era riuscito a legare un paio di stracci e vestiti con il Magic-Scotch.
-Su andiamo fuori- disse lui -Oh, e mettete un paio di guanti, fuori si gela-.
I quattro uscirono fuori e vedevano Dean che si stava mettendo a palleggiare con la palla.
-Come, miseriaccia fai, a far palleggiare quel coso?- esclamò Ron.
-Pratica caro Ronald. Solo pratica- disse il ragazzo continuando a palleggiare.
-Bene!- disse lui dopo aver appoggiato la palla a terra -Qualcuno di voi sa qualcosina del calcio?-, Harry alzò la mano prontissimo come quando Hermione doveva rispondere ad una domanda su una qualsiasi lezione.
-Bene Harry; come potete vedere- continuò Dean indicando delle pietre -Ho sistemato quelle pietre ad una particolare distanza, e noi, dobbiamo far oltrepassare la palla oltre la linea che sta lungo le due pietre- Ron, Neville e Seamus non parvero capire.
-E’ come la pluffa con gli anelli-, di colpo i tre capirono.
-Ma ci dovrà stare qualcuno per non far entrare la cosa tra le due pietre!- esclamò Ron.
-Allora, devo dirvi tre cose: primo, la cosa, come la chiamavi tu Ron, si chiama palla. Secondo, le due pietre, si chiamano porta. E terzo, serve un portiere che può usare le mani, mentre quelli che tenteranno di segnare, usano solo i piedi-, Harry aveva capito tutto, mentre gli altri un po’ meno.
-Ma non preoccupatevi- continuò Dean -A giocare a calcio, si impara giocandolo, non con le regole a voce!- terminò lui.
-Allora, io mi candido da portiere- disse Ron -Sarà interessante, visto che non resterò fuori allenamento- e si mise tra i le pietre.
-Bene proviamo qualche tiro!- disse Dean.
Essendo alle prime armi, Neville, Seamus ed Harry, colpivano la palla non molto bene, -Siete un disastro!- disse Dean, che aveva messo a segno sei tiri su sei.
-Basta così! Per favore! Mi sto gelando!- disse Ron.
-D’accordo, voi andate, io rimarrò a palleggiare un po’, ma che ore sono?-.
-Urca com’è passato il tempo!- esclamò Seamus -Sono le sette, incomincia a fare buio-.
Tutti, ad eccezione di Dean, rientrarono nella calda tenda, ed incominciarono a preparare la cena.
-La notte è ancora lunga caro Harry!- disse Ron all’amico.
-Ma ne vale la pena amico!- disse Harry.

Il tempo non voleva passare; dopo cena, ore otto ed un quarto, si misero a lanciare, qualche innocuo incantesimo, e dopo le nove e mezza, si misero ad ascoltare il telegiornale alla radio.

-Passiamo alla politica, con le ormai elezioni per il nuovo Ministro della Magia, sono ormai alle porte. I sondaggi, danno per favorito, il Ministro in carica, Cornelius Caramell, che, rispetto al concorrente Kingsley Shacklebolt, a molto più tempo per organizzare le cose. L’Auror Kingsley, non riesce a gestire la situazione, visto che è stato nominato capo dell’ufficio Auror, per tentare di riuscire a catturare i cinque tredicenni latitanti. Oggi, all’intervista al Ministero, Kingsley ha detto che proverà a catturare i cinque ragazzi, prima dei voti del tre Gennaio, ma l’impresa sembra dura, visto che i ragazzi, devono aver trovato un rifugio molto isolato dal mondo. "Le nostre ricerche continuano, continua l’Auror, ma per noi, i cinque non hanno lasciato l’Inghilterra, essendo dei maxi-ricercati, e sotto i diciotto, hanno poche probabilità di fuggire dal paese. Il ministro, comunque, ha rilasciato dichiarazioni aperte, di avere totale fiducia negl’Auror, non userà i Dissennatori per trovare i cinque minorenni, proprio per il fatto, che sono troppo giovani per resistere all’attacco delle guardie di Azkaban".
Successivamente, in questione alla domanda, su che cosa faranno quando e se gli cattureranno, queste sono le risposte del Ministro: “Prima di tutto, noi gli troveremo, e quando gli troveremo, gli metteremo sotto accusa, e faremo un udienza, e gli faremo rinchiudere in un carcere o ad Azkaban, non sappiamo ancora dove. Ma siamo sicuri, che riceveranno una bella punizione, sarà presente il sottoscritto, la corte d’appello, e l’intero Wizengamot. Con la situazione in cui si sono cacciati, non ci sarà un solo mago, capace di poterli tirare fuori”. Dunque, queste sono le parole di Caramell sul caso “Operazione Forza-Cinque” così chiamato dal Ministro.
Ma non allontaniamoci dal caso in questione, anzi, siamo andati a parlare con qualche studente di Hogwarts, e andiamo a sentire che cosa ci hanno risposto; una ragazza di nome Daphne Greengrass ha risposto “Spero che vengano catturati, quei cinque sono il disonore e la macchia del nostro mondo magico”, mentre un ragazzo di nome Lee Jordan dice “Devono consegnarsi, secondo me, magari il Ministero sarà clemente e potremmo riabbracciarli qui ad Hogwarts in poco tempo”, mentre abbiamo parlato, anche con due professori, Minerva McGranitt, direttrice della casa Grifondoro, e il direttore della casa Serpeverde, Severus Piton, proprio quest’ultimo ha detto “Siamo tutti in attesa che ci giunga l’annuncio della cattura, sperando che abbiano una bella e severa punizione”, mentre queste, sono le parole della McGranitt “Siamo molto ansiosi, soprattutto la sottoscritta, vogliamo solo che il signor Finnigan, Thomas, Paciock, Weasley e Potter, tornino a casa sani e salvi”. Dunque abbiamo gli alti ed i bassi, ma tutti vogliono che vengano trovati o che uscissero allo scoperto. Qui Charles Hart, ci vediamo dopo la pubblicità-
 e così, si chiuse il telegiornale.
I cinque erano felici, perché molte persone erano al loro fianco, ma sapevano che non potevano rimanere nascosti per sempre, e dunque, dovevano pensare a qualcos’altro.
Ma Harry, stava ancora pensando all’incontro con Pansy. Il tempo passava, passava e passava; ore dieci e trenta, il viaggio ed il procedimento, doveva essere lungo, ed era ora di andare.


-Bene Harry! E’ giunto il grande momento- lo incoraggiò Ron.
-Già, come sto?-, -Qualsiasi ragazza, cadrà ai tuoi piedi-, il moro era terribilmente agitato.
-Bene Harry!- fece un passo in avanti Neville -Ho messo i capelli nella pozione Polisucco-.
-Già, ma di chi prenderò le sembianze?- chiese Harry.
-Bè- disse Ron -Assumerai le sembianze di un alto trentenne-.
-Ok, e chi verrà a prendermi?- chiese di nuovo Harry.
-Io!- esclamò Ron.
Bene, pensò Harry, che dalla notizia dell’amico si rincuorò.
Diede il cinque ai quattro, -Buona Fortuna Harry!- gli disse Neville.
-Abbi coraggio e fede!- disse Dean.
-Forza Harry, c’è la farai!- disse Seamus.
-Ci si vede dopo amico!- disse per ultimo Ron.
Detto questo, Harry si incamminò, verso il limite della foresta, con un mantello nero. Mentre stava camminando stava pensando. Tra poco stava per rivedere la sua adorata, la sua amata, la ragazza che stava aspettando di rivedere da tempo: Pansy.
-Sto arrivando Pansy! Sto arrivando!- diceva tra sé e sé Harry.
Faceva freddo quella notte, come tutte le altri notti, il viaggio era lungo, ma ne valeva la pena. Prima di sorpassare il cartello che indicava l’entrata per Glouchester, Harry sorseggiò tutta d’un fiato la pozione che l’avrebbe trasformato in un’altra persona. Sentì subito la sua pelle mutare, era una cosa che gli dava dolore, senti le sue ossa allungarsi ed ingrossarsi, i suoi capelli accorciarsi, la vista senza gli occhiali, i piedi allungarsi.
Come si rialzò, si avvicinò ad una finestra per specchiarsi. Cavolo Ron, ne potevi scegliere uno che dia meno nell’occhio, pensò Harry; il suo personaggio, aveva i capelli a cresta da Moicano bionda, barba lunga ed era alto e ben piazzato.
Così, si incamminò per la stazione, per prendere il Nottetempo. C’era un bel tempo, la luna era piena per metà, e il cielo pullulava di stelle. Si sedette in una panchina pensando, come faccio capire al Nottetempo che sto cercando un passaggio da parte sua? Ma prima che potesse aggiungere parola, ecco l’autobus a tre piani viola davanti a lui, con il giovane diciottenne Stan Picchetto, davanti a lui che prese un biglietto e lo lesse.
-Benvenuti al Nottetempo, il più sicuro mezzo di trasporto per maghi e streghe in difficoltà. Buonasera Maghi e Streghe, mi chiamo Stan Picchetto e sono il vostro bigliettaio per- ma vedendo che c’era solo Harry si fermò -E tu come ti chiami?- chiese.
-Ehm- tentò Harry di fare una voce profonda per non far riconoscere la sua -James Parkinson!- il primo nome che gli venne mente.
-Bene James!- disse Stan -Salta su!-.
Come entrò vide il familiare e gigantesco lampadario, ed i tre piani successivi, ma preferì sedersi nel letto di fronte a Stan.
-Diamoci una mossa Ern!- disse Stan bussando alla porta del vecchio conducente, e di colpo il Nottetempo partì velocissimo.
-Allora James!- incominciò a parlare Stan -Da dove vieni?-.
-Ehm…. Manchester-, -E che lavoro fai?-.
-Sono un insegnante-, -Ed in che scuola magica insegni?-.
-Insegno in una scuola Babbana-, -Oh bè. Comunque, dove sei diretto?-.
-Ad Hogsmade!-.
-Allora mettiti comodo!- disse Stan strappandogli un biglietto -Ci vorrà un bel po’, ci sono un paio di persone prima di te!-.
-Non c’è problema!- disse Harry.
Non aveva voglia di parlare, poteva lasciarsi sfuggire qualcosa, e con un pullman che poteva andare in qualsiasi parte dell’Inghilterra, in poco più di dieci secondi, non gli conveniva farsi saltare la copertura, ma Stan si avvicinò, sembrava che avesse voglia di parlare.
-Senti James, tu vivi nel mondo Babbano vero?-.
-Si, perché?-.
-Bè, mi chiedevo per chi voterai-, Harry sembrava non capire, -Per il Ministro!- disse, precisando Stan.
-Oh! Voterò per Kingsley Shaklebolt-.
-Allora, abbiamo tutti e due le idee chiare!- esclamò Stan -Per me, se ci fosse stato il Ministro Caramell al comando dell’operazione, non sarebbe riuscito a trovare i ragazzi-.
-Quali ragazzi?- chiese Harry perplesso.
-L’operazione Forza-Cinque James! Neville Paciock, Seamus Finnigan, Ronald Weasley, Dean Thomas ed Harry Potter? Ti dicono qualcosa questi nomi?-.
-Oh si, mi sono distratto!- disse Harry.
Che stupido, pensò, perché non teneva la bocca chiusa? Ma aveva voglia di sapere che cosa ne pensava uno come Stan -Bè…. Cosa ne pensi, Stan?-.
-Io credo che quei ragazzi, abbiano avuto un gran fegato a far quello che hanno fatto! Tutto nella circostanza più segreta! Io gli ammiro per quello che hanno fatto, e hanno solo tredici anni! Nonostante minorenni, hanno preso un rischio così grande!- disse Stan con orgoglio.
-E tu cosa ne pensi Ern?- chiese Stan al conducente.
-Mmmh! Penso che ci sarà una grande polemica se questi verranno sbattuti ad Azkaban! Immagina! Cinque minorenni sbattuti tra le grinfie dei Dissennatori…. Orribile!- terminò il conducente.
Per il resto del viaggio, si fermarono a Manchester, Liverpool, Newcastle, Birmingham, Norwich, Glasgow e Londra. Ma alla fine, si fermarono ad Hogsmade.
Bene, pensò Harry, è ora di scendere; -Eccoci arrivati James!- disse Stan -Dunque, fanno due falci James!-.
Harry diede i soldi magici a Stan, ma prima che scese, Stan gli chiese un ultima domanda -Scusa James, ma che cosa ci fai a Hogsmade?-.
-Sono venuto a trovare la mia famiglia- disse.
Scese, e come vide il Nottetempo sparire veloce nell’oscurità, si incamminò nella stradina per la Stamberga Strillante. Era molto lontano, e visto che erano le undici ed un quarto, e il tempo stringeva. La camminata era veloce; pareva che il freddo fosse aumentato ancora di più; c’era tanta neve, ed era difficile camminare. Quando camminava vedeva i negozi chiusi: Mielandia e i Tre Manici di Scopa, quanto desiderava una bella Burrobirra, Zonko e l’Ufficio Postale. Non poteva però soffermarsi così tanto; ma alla fine riuscì ad arrivare, ed entrare nella Stamberga Strillante e prendere la botola. Il passaggio era sempre alto per Harry, ma per la persona da lui assunte le sembianze, no.
Per il resto il passaggio era fatto, per lo più, di terra con il solito pavimento in pietra. A metà cammino, sentiva il suo corpo abbassarsi di nuovo, i suoi capelli tornavano folti e disordinati, la vista gli si stava annebbiando, e si rimise gli occhiali; stava tornando Harry. Ma sentiva una certa felicità, perché vide che era arrivato alla fine del tunnel; Harry pensò, Hogwarts finalmente!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gemad