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Autore: Anicemirto    25/05/2008    3 recensioni
ROUNDROBIN! Sono passati anni dalla sconfitta dell’Akatsuki,e i nostri eroi,ormai trentenni, si sono sposati e hanno avuto figli,che hanno appena finito l’accademia. I dodici ragazzi,divisi in quattro gruppi e gestiti da quattro jonin,dovranno iniziare le prime missioni e far conto della vera vita che fa un ninja,lottando per la sopravvivenza. Soprattutto perché forse non tutta l’Akatsuki è stata debellata… Una RoundRobin con come OC ninja nati da coppie crack e no-canon! Partecipate numerosi ^ ^
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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***Kokoro

Davvero una splendida figura.

E fu così che il neo team 6 ha dato immediatamente modo di far parlare di sè: mica da tutti rischiare una rissa di gruppo dopo appena un quarto d'ora dallo smistamento... con una ragazza di un altro team, fra l'altro.

E' dovuto intervenire un sensei a sedare le acque e la Nara se ne è andata solo dopo essere esordita in una posa plastica e battagliera giurando solennemente che ci sfiderà e sconfiggerà tutti - "stranamente" nel dirlo fulminava Atsushi... che meraviglia essere tutti ninja di uno stesso villaggio: combattere per un ideale comune... il fantomatico lavoro di squadra...

Scuoto il capo, meglio evitare di risponderle o rischiamo di ricominciare da capo; al momento sono fin troppo presa dalla "grattino-terapia" dietro le orecchie di Tenka: l'unica cosa che riesce a calmarlo.

Lo Hyuga se ne sta ad un'accurata distanza di sicurezza sia da me sia dal Kita no, le braccia incrociate e decisamente impettito; l'altro ragazzo sembra aver assunto la tattica di estraniarsi completamente, fissando un punto indefinito fuori da una finestra, grattandosi la chiara cicatrice sulla guancia.

Vorrei dire qualcosa per rompere il ghiaccio, lo vorrei tanto ma temo che qualsiasi cosa, al momento, sarebbe quella sbagliata.

"Ragazzini." commenta Tenka con aria di superiorità ora che sembra essersi tranquillizzato.

"Chi sarebbe il ragazzino?" mi scappa un mezzo sorriso mentre sollevo una mano a tirargli scherzosamente il codino - come se lui fosse un esemplare adulto - e lui, sghignazzando, scappa arrampicandosi nuovamente sulla mia spalla.

Keiki sembrava giusto sul punto di rispondere qualcosa, evidentemente stuzzicato dall'uscita della donnola, ma poi pare inorridire, letteralmente, nel vedermela muoversi addosso.

"Non è igienico!" replica quindi alla mia occhiata interrogativa, lasciandomi basita.

"Al di là delle pulci e dei parassiti... gli animali perdono peli... sbavano... puzzano... ti si staranno impregnando tutti i vestiti!" continua critico, squadrandomi da capo a piedi.

"Ma... non è un animale normale..."

Si ode la voce bassa e profonda di Atsushi... miracolo! Gli è tornata la parola.

"Chi è che puzza razza di surrogato di dentifricio?!" lo attacca il suddetto 'animale' che ha appena deciso di sguainare dalla cintura le sue forbici... dannazione! Si ricomincia.

"...le persone fanno caso a queste cose, Kokorochan..." continua imperterrito Keiki in un fare da vero esperto, scostandosi elegantemente una ciocca di capelli dalla fronte.

Lo sguardo di Atsushi di riflesso si sposta su di me "A me non sembra che abbia niente che non va'..." dice. Poi, come essendosi accorto di avermi fissata troppo a lungo, mugugna qualcosa e scosta velocemente lo sguardo come imbarazzato.

"A te basta che sia femmina..." replica seccamente lo Hyuga, ancora saldamente ancorato alla propria accusa all'altro di essere un maniaco.

"Senti, Kei: ti ringrazio per il tuo interesse riguardo alla mia igiene, che posso assicurarti essere adeguata... come anche quella del mio compagno." dico in tono leggero, volendo suonare colloquiale anche se lui sembra decisamente serio nell'espormi le sue tesi.

"Non è solo questo... sei o non sei una ragazza? Dovresti prestare maggiore cura all'immagine che trasmetti di te..."

Meccanicamente sollevo una mano a tappare il muso di Tenka impedendogli di dare adito al proprio pensiero che sono certa finirebbe solo con il peggiorare nuovamente le cose poi, mantenendo un tono tranquillo, rispondo:

"Sinceramente di quello che pensa 'la gente' non mi interessa. Ragazza o non ragazza sono una ninja: questo è l'unico aspetto che voglio sia ben chiaro..."

"Ritengo che una cosa non escluda l'altra a priori: dovresti pensare di più alla tua femminilità!" dice, saputo.

"Certo, come no... la prossima volta vedrò di pensare a come acconciarmi i capelli invece che esercitarmi con i ninjutsu e poi inviterò tutto il team 6 a bere un tè... che sciocca a non averci pensato da sola, nèh!"

Kami sto iniziando ad agitarmi, ovviamente nascondo la cosa dietro un atteggiamento ironico ma questo genere di discorsi mi disturba molto.

Atsushi arriccia il labbro superiore, come immaginandosi la scena e per un istante sembra indeciso se ridere o inorridire mentre si sistema meglio l'enorme arma che porta con sè dietro la schiena.

"Lieto di averti illuminato in proposito." mi risponde il moro.

"Tu... tu non puoi parlare seriamente!" esordisco, ora irritata e puntandogli contro un dito: tutto ciò è inconcepibile; Tenka si agita furiosamente, impennandosi ed alla fine mordendomi si libera il muso strappandomi un "Ahi!" e facendomi sobbalzare.

"Ecco è esattamente a questo che mi riferisco..." dice seccato dal fatto che lo stia indicando: ok, lo so che non è buona educazione ma... dannazione! E dannazione anche a Tenka ed a quei suoi malefici dentini!

 

"Molto bene, vedo che avete già fatto conoscenza..." una voce femminile ci interrompe e tre paia di occhi si rivolgono alla donna comparsa alle nostre spalle dal nulla.

Resto fulminata e mi ci vogliono diversi secondi per rendermi conto che, l'aura luminosa che l'avvolge, altro non è che il frutto della studiata e strategica mossa di mettersi vicino alla finestra così da essere investita completamente dai raggi del chiaro sole mattutino.

Capelli biondissimi, lunghissimi e liscissimi; occhi grandissimi ed azzurrissimi; pelle di porcellana e sorriso perfetto mentre con un gesto noncurante scuote il capo così da ricacciare oltre la spalla la propria coda di cavallo: per poco non rimango accecata.

E questa chi...?

Lancio un'occhiata ai miei compagni restando interdetta quando li vedo sfoggiare una comune espressione più o meno beota; persino il "pelosetto" non sembra avere più niente da dire.

"...sono Ino Yamanaka e da oggi in poi mi occuperò di voi in veste di vostra sensei." *sorriso abbagliante ed accattivante*

Sono la prima a presentarmi visto che gli altri sono ancora imbambolati... beh devo ammettere che anch'io non sono del tutto immune al sorriso di Ino ed alla sua voce quasi... cinguettante?

Kami ma... hanno mandato Barbie ad insegnarci?!

::

 

"Cosa ti dicevo...? - mi sussurra Keiki affiancandomisi ed indicandomi alla schiena della sensei - jonin e femminile... jonin e femminile..." termina gongolante per poi affrettare il passo.

Ok, va bene: dato per assodato che si può - evidentemente - arrivare al livello jonin e curare così... così... tanto *osservo persino il modo di camminare accattivante della donna e la sua tenuta* la propria estetica... no! Cosa vado a pensare... una kunoichi deve per forza mettere altri valori innanzi all'aspetto fisico: sono ancora fermamente convinta che la Yamanaka, in quanto sensei, deve essere una ninja seria e dotata... l'avvenenza è un fattore secondario e puramente fortuito/causale... ne sono certa, anzi... certissima!

Giusto?

Alla fine non che mi interessi… ognuno è libero di comportarsi come crede.

A me certi vezzi non interessano, come anche non mi interessa conoscere tutta quella lunga serie di accorgimenti per attirare l’attenzione del genere maschile: primo, perché a differenza di molte mie coetanee che già sono tutte prese dalla "prima cotta" non ho un ragazzo che mi interessi in questo senso; secondo, trovo la cosa solo molto, molto imbarazzante e davvero non riuscirei a comportarmi in maniera diversa da come sono, solo per "piacere"… mi sentirei falsa!

Presa come sono nei miei pensieri finisco con l’andare a sbattere contro il Kita:

"Scusa…" bofonchio, posandogli una mano sul braccio e lo vedo scattare come in posa difensiva prima di irrigidirsi non appena realizza che sono solo io ed allontanarsi ha grandi falcate balbettando un "F-figurati" molto poco convinto.

Ho davvero la sensazione che le cose non saranno facili fra noi tre. Peccato, mai avuti questo genere di problemi a socializzare con ragazzi.

In ogni caso guai al prossimo che gli darà del "maniaco" senza aver visto con quanta facilità si imbarazza…

"Siamo arrivati! - ci comunica la sensei facendoci cenno di andare a sederci sul tronco caduto di una pianta - Molto bene, a questo punto mi piacerebbe sapere qualcosa di più sul vostro conto come del resto, immagino, anche voi sarete curiosi di conoscere meglio i vostri compagni."

Keiki aggrotta ironicamente le sopracciglia: appare decisamente più interessato a scannerizzare il tronco della pianta e rilevare quale sia il punto più consono per sedersi con il minor contatto possibile.

Atsushi torna a grattarsi la cicatrice - bofonchiando qualcosa – e, guardandosi bene dallo scostare lo sguardo dalla punta dei propri piedi, si lascia cadere su quella ‘panchina’ improvvisata.

Mi siedo fra loro due, puntellando un gomito sul ginocchio ed affondando il mento sulla mano con un sospiro: devo avere un’espressione decisamente scoraggiata… che meravigliosa, prima giornata genin.

Ho finito anche con il discutere con Tenka ed alla fine, onde evitare ulteriori problemi, ho dovuto mandarlo di nuovo nella sua dimensione.

"Che entusiasmo!" commenta la Yamanaka, quindi con un sorriso incoraggiante: "Avanti, chi vuole essere il primo?"

*Silenzio*

"Va bene, allora iniziamo con te, Keiki… cosa vuoi dirci di te?"

"Mi scusi, sensei, ma non vedo come il conoscere aspetti inerenti alla mia vita privata possa essere pertinente in questa sede." risponde impeccabilmente.

La sensei apre la bocca, evidentemente incredula, cercando di capire se il ragazzino stia o meno scherzando.

"Giuro solennemente che né io, né Atsushi attenteremo alla tua vita una volta messi a conoscenza di tali segreti…" mugugno, con un mezzo sorrisetto.

L’occhiata dello Hyuga non sembra particolarmente convinta della cosa.

Non ci credooo…!

"Che dovrei dire…?"

"Beh per esempio cosa ti piace e cosa no…"

Da quella volta Ino Yamanaka imparò a proprie spese che, alle volte, è meglio farsi i fatti propri, infatti lo Hyuga era esordito con:

"Il mio nome, come già sapete, è Keiki Hyuga e sono il primogenito della casata principale del mio clan. Mi piace l’educazione, cucinare, la pulizia e l’igiene – aveva calcato enfaticamente su tutti i termini in generale e sugli ultimi due in particolare, lanciando un’eloquente occhiata alla ragazzina al suo fianco – di conseguenza detesto la polvere, gli acari della polvere, gli OGM e soprattutto le persone rozze e maleducate… in particolare detesto i pervertiti che si divertono a denudare e molestare le ragazze in pubblico: sono dei cafoni! – in quel momento si udì una sorta di rantolo dalla parte di Kita no Atsushi - Le ragazze vanno tutte trattate con educazione, come si dice: non si toccano neanche con un fiore… anche se le ragazze in questione sono scaricatrici di porto... dovete sapere che una volta..."

*mezzora dopo*

Ino ha una specie di paresi facciale, il sempiterno sorriso sembra sul punto di sgretolarsi ed una vena ha preso a pulsare convulsamente sulla sua tempia.

Atsushi - dopo dieci minuti buoni di invettiva contro "i maschi schifosi che maltrattano le donne" ed un altro quarto d’ora in cui Keiki aveva doviziosamente elencato tutta una lunga serie di consone punizioni che andrebbero inflitte ai suddetti - ha incrociato le braccia sulle gambe affondandovi contro il viso.

A me… scappa la pipì! Cavolo ma questo qui non ha un interruttore o un telecomando…? E poi danno a me della chiacchierona…

"… e questo è tutto." termina lo Hyuga, finalmente pago. Forse.

"Molto… molto… bene…" commenta la sensei, ogni parola sembra costarle enorme fatica.

"Ah! Quasi dimenticavo: sono bravo a disegnare e mi piace il tè verde… ma solo quello che vendono presso l’emporio di…"

"Va bene, va bene, adesso basta caro, lascia un po’ di spazio anche ai tuoi compagni."

Keiki sembra sul punto di aggiungere altro, inerente al fatto che interrompere non sia buona educazione ma poi tace, girandosi verso noi altri, come se si fosse improvvisamente ricordato della nostra presenza: grazie tante.

Atsushi sembra ancora nel suo mondo, decido quindi di prendere parola: via il dente via il dolore.

"Sono Sabaku no Kokoro. Tutti i miei familiari sono ninja ed io desidero impegnarmi al massimo per renderli tutti orgogliosi di me. Credo di essere abbastanza portata per taijutsu e ninjutsu – sorrido – ma questo lo valuterà da sola, sensei. Adoro la zuppa di miso e non vedo l’ora di imparare qualcosa di nuovo."

Ho detto le prime cose che mi sono venute alla mente, giocherellando nervosamente con la piuma ornamentale del mio orecchino. Spero che basti così, non è interessante parlare di sé a persone che sembrano interessarsi a tutt’altro – maestra a parte - .

"Quando verrà il momento…" dice compiaciuta la donna, per poi rivolger le iridi turchesi all’ultimo della fila.

"Atsushi… che ci dici di te…?"

Silenzio.

"Atsushi…?" ripete, perplessa.

"Ehi Atsu… - lo chiamo anch’io - Atsushi…" lo scuoto… non ci credo… non si sarà…

"Sensei… quello è nel mondo dei sogni." Constata lo Hyuga.

Ci vuole un po’ a risvegliarlo ed il ragazzo sembra ora nervoso, scatta quindi in piedi sbottando rudemente:

"Insomma basta… cosa vi interessa sapere?! Iniziamo no?!"

E’ in quel preciso istante che la maschera di sempiterna giovialità dell’attraente sensei si sgretola e la donna, sfoderando un cipiglio deciso e severo, in un tono che non ammette repliche o obiezioni risponde:

"Mettetevi bene in testa che la sensei qui sono io: Tu. Seduto. Adesso." termina fissando intensamente Atsushi, senza alzare la voce.

Il ragazzo incassa, stringendo i pugni prima di tornare al suo posto.

"Una volta che ci avrai detto qualcosa di te, come i tuoi compagni, potremo cominciare. Avanti."

"Mi piace scommettere, combattere, vivere più o meno tranquillamente la mia vita – è a questo punto che volge gli occhi chiari verso l’altro ragazzo, in uno sguardo eloquente – detesto il rosso, i superficiali, chi picchia le ragazze e soprattutto chi sputa sentenze senza sapere niente." Termina con la sua voce cavernosa.

Sono colpita e percepisco distintamente la nuova ondata di nervosismo crescente che si respira nell’aria.

"Benissimo." Interviene la donna, troncando sul nascere qualsiasi possibile commento da parte degli altri allievi.

"A questo punto credo sia il momento di iniziare con la vostra prova." La bionda apre la borsa che porta a tracolla, frugandovi dentro cautamente ed accendendo la curiosità di noi tre.

E’ riuscita a calamitare la completa attenzione dei ragazzi.

"Appare chiaro che qualcuno fra di voi… non potrà continuare con il suo percorso di apprendimento."

Trasaliamo tutti e tre, mentre la sensei tira fuori qualcosa, tenendolo fra pollice ed indice prima di schioccarci un bacio sopra e strizzarci l’occhio.

E’ tornata alla modalità "sorridente-cinguettante" ed ora ci sta sventolando sotto il naso un… un uovo?!

"Ehi… ma lo sa da dove escono le uova…" borbotta scandalizzato e schifato Keiki .

"Prendetela come vostra prima missioni: una corsa ad ostacoli al termine della quale dovrete riconsegnarmelo indenne, presentandovi tutti e tre e, soprattutto, collaborando… legati!"

Rifila in mano ad Atsushi l’uovo rosato e quasi vien da sorridere a vedere con che impacciata riverenza tiene quella cosina fra le mani.

"Legati?!" chiediamo poi in coro.

Ed è in quel momento che la vediamo sfoderare dalla borsa due paia di manette dall’aria inquietante, i cui bracciali – più grandi del normale - sono collegati da delle lunghe catene traslucide.

"Oh sì, legati." Conferma la sensei ed improvvisamente il suo sorriso ha qualcosa di seriamente… inquietante.

 

***Keiki

Guardo la sensei sorridere ammaliatrice a Atsushi,mentre ci intima di alzarci. Ci spiegherà tutto in un luogo maggiormente consono,a quanto pare.

Raggruppati attorno al Kita no, fissiamo quello che è un uovo, un comunissimo uovo, mentre Atsushi lo tiene con due mani e la schiena ingobbita,come a volerlo proteggere da oscuri nemici che potrebbero piovere dal cielo.

Ino Yamanaka continua a tenere in mano quelle manette,mentre è in corso un conflitto interiore nella mente di noi genin,che prevede un combattimento tra "la parte che vuole sapere esattamente a cosa servono" e l’altra parte che preferirebbe decisamente non saperlo,e che possibilmente scompaiano.

In effetti sono abbastanza inquietanti.

Continuiamo a camminare per un po’,ciascuno perso in un po’ troppi pensieri per poter chiacchierare. Primo,l’affermazione della sensei.

A quanto pare,qualcuno di noi se ne dovrà andare.

Oh,quello che se ne andrà non sono certamente io! Sono troppo impegnato a non sentirmi uno schifo ogni volta che Hiashi mi dice che non ho il byakugan per poter avvisare il caro nonnino che sono stato rispedito all’accademia.

Quindi,figuriamoci se rinuncio al mio essere genin!

Lancio un occhiata agli altri,e vedo che sono entrambi abbastanza imbronciati,pensierosi. Anche se suppongo che quella smorfia preoccupata dipinta sul viso di Atsushi sia più una muta richiesta al fatto che noi si tenga l’uovo. Probabilmente ha il terrore di romperlo con quel suo fisico erculeo, decisamente.

Improvvisamente,la sensei si ferma.

Una sorta di lungo corridoio, con pareti e soffitto in legno, poggiante sul terriccio umido e infiltrato poi nella foresta vicina, si staglia in tutta la sua polverosa maestà.

Lancio una luuunga occhiata al luogo,nella speranza di non dovermi nemmeno avvicinare ad esso.

Speranza dannatamente vana.

-Eccoci arrivati!- sorride la bionda. Ho mai detto che è un vero angelo quando sorride?

Le brillano gli occhi,sono così azzurri! E poi ha una bellissima bocca carnosa, ed è anche sapientemente truccata. E poi…profuma di fiori! Una vera,un’autentica femminilissima donna!

Ahh,non poteva toccarmi sensei migliore!

I compagni invece sono assai discutibili. Ma non si può volere tutto dalla vita,no?

Guardiamo il tunnel,mentre vedo Kokoro sporgersi a fissarne l’interno.

-È buio- commenta, ritornando in una posizione composta.

La sensei ride,per poi chiederci di avvicinarsi. Eseguiamo.

-Come vi ha fatto notare Kokoro, e come vedete,c’è un tunnel là in fondo. All’interno, vi è un semplicissimo percorso a ostacoli che ho organizzato per verificare le vostre capacità. Ma sarà meglio che vi spieghi tutto dal principio.

Curiosi, ci sporgiamo,bevendo ogni sillaba pronunciata dalla donna.

-Una volta promossi genin,non lo si diventa automaticamente. È solo una fase per diventare un ninja, ma sta al sensei decidere se sarete idonei o meno. E non mi riferisco ai vostri sensei chunin, insegnanti all’Accademia. Qua parliamo di un esame serio, capitanato da un jonin che, in caso di insuccesso, vi rispedisce dritti dritti a casa. E il jonin in questione sono io.

Sento il cuore perdere un battito. A quanto pare il nostro ruolo è proprio messo in discussione!

Siamo tutti con gli occhi sgranati,e terrorizzati nel cuore. Possibile che dopo anni di addestramento ci tocchi una prova così decisiva che potrebbe compromettere tutto il nostro lavoro?

Calma,Keiki. Calma.

Cerco di non pensare a cosa accadrebbe se Hiashi venisse a sapere che ho fallito la prova, con che occhi mi guarderebbe.

Cerco di non pensare allo sguardo preoccupato che mi rivolgerebbe mia madre, mentre mi consolerebbe timidamente,pensando anche lei,in cuore, che sono un indegna guida per il clan.

Cerco di non pensare al solito sorriso di circostanza che mi riserverebbe mio padre,mentre lo sguardo,e i suoi occhi, parlano, rendendomi partecipe della sua delusione.

Rabbrividendo,continuo ad ascoltare la sensei.

Come minimo…devo cercare di fare del mio meglio.

Il pensiero degli occhi di Hiashi mi trapassa di nuovo la schiena,mentre suppongo di avere il suo sguardo di ghiaccio,accusatorio, puntato.

Strizzo gli occhi con forza,come a voler fuggire dai miei stessi pensieri.

Ino, intanto, continua.

-La prova consisterà,appunto,in questo percorso a ostacoli,che affronterete assieme, collegandovi uno alla caviglia dell’altro da queste manette,così che siate gli uni dipendenti dall’altro.

-La missione è quindi quella di superare assieme il percorso senza rompere l’uovo?- chiede Kokoro.

-Esatto…- dice la sensei,mentre il suo fatato sorriso diventa quasi malefico -Ma dovrete anche tentare di sopravvivere a questo vero percorso di guerra…

Mentre noi genin ci guardiamo terrorizzati negli occhi,la sensei si avvicina,circondando ciascuno dei nostri piedi con le manette.

Le fisso disgustato,sperando che non siano troppo sporche. In fondo Inosensei sembra una persona così pulita…le avrà lavate a ogni utilizzo… ma sì,certamente…

Il primo della fila, o l’ultimo,dipende da che parte si guarda, è Atsushi, che continua a tenere in mano l’uovo. Nel mezzo ci sono io,con Kokoro alla mia destra. Ringrazio il cielo che la ragazza non ha più la bestiolina sulla spalla,altrimenti sarei costantemente esposto ai suoi germi!

Oddio… non è che magari ha la spalla contaminata da quell’essere e non sono ugualmente al sicuro?!

La sensei ci sorride, incurante dei miei pensieri, mettendo una mano su una spalla ad Atsushi e facendoci avvicinare al tunnel.

-Buona fortuna,ci vediamo all’uscita- sussurra, con la voce melodiosa come una sirena –Comportatevi bene,ragazzi… o loro se ne accorgeranno!

Dopo questa frase sibillina,sparisce in una nuvoletta di fumo.

Ed è silenzio.

Rimaniamo fermi come dei cretini davanti alla porta,silenziosi e col cuore in gola. Alla fine decido di parlare.

-Beh…entriamo,allora?

Gli altri annuiscono.

-Diamo un tempo ai nostri passi,coordiniamoci- suggerisce Kokoro –Altrimenti finisce che caschiamo tutti a terra… e magari sull’uovo.

-Vado…avanti io?- chiede con voce bassa e gutturale Atsushi, per poi entrare nel tunnel al nostro cenno affermativo.

Lentamente, ormai dentro, spalanchiamo gli occhi davanti alla penombra, mentre bofonchiamo un "uno,due" per dare ritmo al passo.

Pochissima luce filtra tra le occasionali assi di legno mal messe,mentre rivolgo un occhiata schifata al luogo.

Troppa,dannatissima polvere!

Stringo i pugni. Se non fosse che è una prova sarei già scappato a gambe levate.

Scommetto che non appena uscirò di qui (sempre che esca da qui,la sensei non ci ha incoraggiato poi molto!) sarò cosi sudicio che nemmeno quattro docce potrebbero salvarmi dall’intossicazione.

Diventerò una palla di polvere vagante! ODDIO!

Avremo fatto sì e no due metri quando Atsushi ci avvisa,preoccupato

-Attenzione,qui… si scivol…AAAAAAAAAAAH!

Mette probabilmente quello che è un piede in fallo, evocando così dal nulla la situazione della quale ci avvisava, cascando sulle chiappe sul pavimento lercio. Impunto i piedi,tentando di non crollare anch’io a causa della catena che,collegata ad Atsushi, rischia di far cascare anche me e Kokoro,trascinandoci. Mentre siamo in bilico,in un frangente di riuscita, riesco a stare in equilibrio e a strizzare gli occhi quel che basta tanto per vedere Atsushi col fondoschiena sul pavimento,le mani protese verso l’alto per impedire uno spiaccicamento improvviso della preziosa reliquia (leggesi: l’uovo).

Sto per volare addosso al Kita no, e in quel caso, braccia protese o non protese verso l’alto, l’uovo si spappolerebbe sotto il peso della mia caduta,quando Kokoro mi riacchiappa per la giubba,sbilanciandosi anche lei all’indietro per non cadere. Levo le mani verso l’alto, cercando di afferrare una qualche pianta che ricopre il tunnel.

Nonostante tutti i tentativi, il risultato è che comunque crolliamo tutti. Per fortuna io su Kokoro,almeno l’uovo non ha rischiato più del dovuto.

-Scusa Kokorochan!- esclamo,rialzandomi, dopo che la ragazza ha beccato una musata contro la mia schiena. Si sta appunto tenendo il naso,dolorante.

-Maledizione,Kei, pesi quanto un montone! Sembri tanto magrino,dove diavolo li nascondi i tuoi chili segreti?!- si lamenta.

-Ti ho chiesto scusa,è già andata bene che non siamo volati sull’uovo, o meglio, su Atsushi- replico. Io non sono affatto grasso,come si permette!

-L’uovo…è intatto- commenta il ragazzo dagli occhi ambrati,riponendo l’oggetto tra le mani,come a volerlo proteggerlo ancor di più.

Facciamo per alzarci tutti e tre,quando la discordia fra i nostri movimenti si fa sentire,facendoci di nuovo piombare a terra,poiché ci siamo alzati in tempi differenti.

-I miei vestiti!- esclamo,notando che ho il culo poggiato su questo letamaio di pavimento. Cerco di rialzarmi in fretta,ma le catene che ci legano m’impediscono di mettermi in piedi,bloccandomi a metà dell’azione e facendomi capitolare nuovamente sul terriccio umido e bagnato.

-AAAAARGH! ALZATEVI!- strillo,cercando di nuovo di mettermi in piedi, e ripiombando a terra come da programma.

-Dobbiamo farlo a tempo!- Sbuffa Kokoro,mentre io sto cercando di attuare una fuga aggrappandomi a una pianta, per poi ricordarmi che è sporca, mollandola d’impulso e schiantando nuovamente sul terreno lurido. Quasi in piena crisi di nervi,mi sforzo di stare calmo,mentre cerco di non urlare alla vista dell’ambiente attorno a me,sul quale avevo tanto accuratamente evitato di soffermarmi onde non fuggire a gambe levate.

Finalmente in piedi, muoviamo ancora qualche passo,mentre non si vede via d’uscita,nessuna luce di salvezza in questo oscuro corridoio.

-Secondo voi quant’è lungo?- chiede Kokoro,indovinando i miei pensieri –E chi sono i loro cui si riferiva la sensei?

-Non saprei- biascico –Però vorrei andarmene il più presto possibile da qui! Vediamo di finire in fretta, e di completare la missione,se boccio sono un uomo morto!

-Lo siamo tutti- sussurra Atsushi –Cerchiamo…di collaborare,se possibile… altrimenti non caveremo un ragno dal buco.

-Non ci tengo a cavare ragni dai buchi…ma un paragone un po’ più carino proprio no,eh?- sibilo rabbrividendo,immaginandomi una bestia schifosa dalle otto zampe rintanata in un buco lercio.

Atsushi mi fissa chiedendosi cosa abbia mai detto di sbagliato,ma certo, uno zotico come lui figuriamoci se comprende l’arte oratoria,bah!

Un improvviso sibilare nell’aria ci mette d’allarme.

Nella penombra vediamo chiaramente degli shuriken planare ad una velocità considerevole verso… le nostre teste!

Saltiamo come un sol uomo,scansandoli,quando si pone un nuovo problema:

un tronco largo almeno due metri sta oscillando nella nostra direzione!

Vediamo un Atsushi disperato arrancare nell’aria, manco volesse svolazzare via, per poi abbracciare il tronco,prendendolo in pieno stomaco e uggiolando di dolore.

Tiene l’uovo fra due dita,e incapace di reggersi in quella posizione,lo lancia a me,che attualmente sono a testa in giù.

La scena è la seguente.

Il momentaneo alloggio di Atsushi, il tronco oscillante, mi permette di essere sospeso nel vuoto collegato alla caviglia del Kita no,che mi tiene in bilico tra il tronco e il pavimento,a testa in giù. Kokoro, a causa della lunghezza della catena,è a terra,e sta eseguendo quello che sembra un balletto di tip tap nel tentativo di scansare tutti gli shuriken che le vengono scagliati da una trappola lontana,che non riusciamo ad individuare. La signorina ha anche la bella pensata di saltare per evitarli, sbilanciando la mia caviglia,e Atsushi annesso ad essa, verso destra. Mi ritrovo a fare una capriola da paura,mentre Atsushi rantola qualcosa come un "Non ce la faccio ad aggrapparmi e a tenere l’uovo assieme" e decide di lanciarlo al sottoscritto, attualmente impegnato a gridare contro Kokoro e i suoi slanci improvvisi.

Vorrei ricordare che il tronco sta oscillando,quindi attualmente siamo tre deficenti in balia del destino, con uno abbracciato, no, abbarbicato, all’ex componente di un albero come se fosse l’amore della sua vita, il sottoscritto che penzola come un campione di bungee jumping nel vuoto mentre riacchiappa un uovo come se fosse un fragile gioiello di rara fattura,e un’altra che fa oscillare il suddetto verso le più disparate direzioni,come se non stesse già oscillando il tutto decisamente troppo.

-Ma non finiscono più!- strilla Kokoro,mentre tre kunai s’impuntano nel terreno poco di fronte lei.

-Piantatela di trascinarmi così!- grido io,mentre il sangue mi va alla testa sia per la rabbia sia per la posizione.

-Tra poco mollo!- urla Atsushi,mentre il tronco continua il suo andare avanti e indietro trascinando noi mal capitati.

Uso la catena collegata alla mia caviglia per tirarmi su,ignorando i commenti di Atsushi su quanto gli stia facendo male. Kokoro salta,dandomi uno slancio maggiore,che mi permette di atterrare, anch’io abbracciato al tronco,accanto al Kita no, raggiunti ben presto dalla Sabaku.

-Come cazzo credete che riesca a tenere quest’uovo e il tronco contemporaneamente? Mi spezzo!- ansimo. Non ce la faccio,ho la schiena inclinata,le mani rosse dallo sforzo e i vestiti irrimediabilmente sporchi. Se poi si aggiunge il fatto che mi sto aggrappando con una mano sola mentre con l’altra tengo l’uovo…il risultato è decisamente dannoso per il sottoscritto!

-Dobbiamo saltare!- esclama Kokoro –Sfruttando l’oscillazione del tronco!- completa, mentre afferra l’uovo che stava per cadere dalla mia mano,reggendolo a fatica.

Kokoro si aggrappa con un braccio alla mia gamba,mentre con l’altro,penzoloni,tiene l’uovo. Gli shuriken non raggiungono una tale elevazione,quindi non rischia di essere colpita.

Al suo tre Atsushi molla la presa,e con lui anch’io,nel momento in cui l’oscillazione verso la direzione dell’uscita è massima, appena oltre il punto cui vengono scagliati gli shuriken,da quella che è una trappola posta sul soffitto,che il tronco supera. Ci lanciamo.

E andiamo a sbattere contro un albero.

La faccia va a sbattere contro la corteccia,e mentre gemo di dolore,vedo sopra di me Atsushi che ci sostiene dal tronco, facendo sprofondare la lama dell’ascia nella corteccia viva.

Kokoro,in basso, tiene la mano con l’uovo il più distante possibile dall’albero, mentre il corpo e completamente aderente a questo,e infatti sta sputacchiando insulti e maledizioni assieme a un po’ di muschio. Non ha avuto il tempo di girare il volto in una direzione che non sia quella del tronco, evidentemente,al mio contrario.

-Scendiamo?- chiede Atsushi a noi rivolto,mentre Kokoro mi passa l’uovo e io lo ripasso ad Atsushi,che ha una mano libera e essendo più forte può aggrapparsi per più tempo al tronco. Dopo aver constatato che a terra non c’è nulla di mortale in basso, il Kita no molla la presa e ci ritroviamo classicamente con le chiappe sul pavimento.

-BASTA! Non ce la faccio più!- urlo,ormai superato il confine che divide la mia sanità mentale dalla più pura follia. Risultato: inizio crisi isterica.

-A cosa diavolo serve una prova come questa,eh,eh EH? O almeno,perché dobbiamo essere legati? Figuriamoci se svolgeremo mai una missione ammanettati! E poi è assolutamente discutibile l’ambiente! Non siamo ancora pronti per una missione che ci porterebbe in un luogo così pieno di insidie,e soprattutto NON possiamo farlo tenendo un uovo in mano! IO LO SPIACCICO QUEL COSO!

-La situazione sta diventando ridicola- bofonchia Kokoro –In effetti siamo davvero sfigati… abbiamo battuto più testate che altro!

Ora,se c’è una cosa che ora ho capito nella vita,è che la sfiga non va mai chiamata.

-Davvero- dico –Tanto peggio di così non può andare…

Atsushi,nel frattempo,sta guardando il terreno con un espressione a metà tra il terrorizzato e il rassegnato.

-Ehm…ragazzi… io… non uccidetemi…però…- dice,con un rantolo.

Tutti ci avviciniamo al Kita no,che sta guardando preoccupato una buca,larga sì e no dieci centimetri, circolare e molto,molto profonda.

E al centro, completamente in fondo alla buca, con una precisione che rasenta la perfezione, incastrato sul fondo di questa, c’è la nostra amata reliquia.

L’uovo,che proteggevamo con tanto amore, forse sfuggito dalla presa di Atsushi durante la caduta, si è incastrato nella suddetta buca,ad una profondità considerevole.

Ecco,ora sappiamo che le cose possono sempre andare peggio di quel che si pensa.

 

***Atsushi

Ottimo…assolutamente fantastico! Ecco a voi l’Idiota,Kita no Atsushi è riuscito ancora una volta a mostrare tutta la sua stupidità!

Ho perso l’uovo.

No,non è che lo abbia proprio perso,più semplicemente è caduto…perlomeno non si è rotto!

Però…è anche colpa degli altri due…non solo mi sanguinano le unghie per l’essermi aggrappato a mani nude al tronco,ho anche un livido sullo sterno che non se ne andrà presto…maledetto tronco! Maledetta sensei (…donna…mutandine…tette…),maledetto Keiki,maledetta Kok…no,lei no…è gentile!

Tutti inginocchiati osserviamo il fosso,in religioso silenzio. Non si sente volare una mosca. Dopo un quarto d’ora passato in questo modo inizio a pensare che Keiki sia finito in catalessi…e Koko pure.

Mi giro lentamente verso Keiki,e mi accorgo che ha lo sguardo fisso,mi giro verso Kokoro,lei tiene gli occhi chiusi e respira profondamente…non so se stia pensando,dormendo o tentando di reprimere un raptus omicida!

-Ragazzi…forse ho un idea…- dice infine lei,mentre parla ha già iniziato a posizionare le mani in modo da attuare un evocazione…alla fine,in uno sbuffo di fumo appare un altro furetto,bianco a macchie marroni.

-Questa è Chicchai!- esclama lei indicando l’animaletto che con un cenno della testa sembra salutarci. Keiki arriccia un labbro con espressione poco convinta,dal canto mio non so cosa dire…perché ha evocato la donnola?

-Grazie a lei potremo prendere l’uovo,non ci metterà niente ad entrare nel fosso piccola com’è- dice lei rispondendo ai nostri dubbi…in questo momento mi sento in colpa,insomma,se non fosse stato per la mia disattenzione non si sarebbe dovuti ricorrere a tutti questi espedienti e perdere così tanto tempo…

Con un sospiro mi volto verso Kei –scusatemi…- dico in un sussurro.

Senza sapere ne come ne perché mi ritrovo con il braccio sinistro infilato a forza giù per il fosso,con Keiki che attaccato alla mia spalla mi urla nelle orecchie –NO! E’ MEGLIO SE LO RIPRENDE IL RESPONSABILE L’UOVO! CORAGGIO ATSUSHI…RIPRENDILO!!!- Mentre urla mi si siede praticamente sulla schiena per obbligarmi a calare il braccio più in fondo…peccato che non riesca comunque a prendere l’uovo…e come se non bastasse la spalla mi fa un male cane!

-Ahia…mo-mollami!- alzo la voce in preda alla disperazione,annaspo mentre con il braccio libero tento di prendere Keiki per i capelli…inutile dire che ogni tentativo di presa è inutile…e poi,porca miseria! E’ proprio vero che sto ragazzino pesa! Mi sembra di avere un masso sulla schiena!

Koko non batte ciglio,nonostante Kei mi stia praticamente saltando sul braccio,-RECUPERALO…ORA!- grida come un assatanato,la sua voce si espande per tutto il tunnel…poi,di botto si ferma. Sento la schiena inspiegabilmente più leggera,e per un attimo sono tentato di lanciare un urlo e avventarmi sullo Hyuga…quando mi accorgo che Koko lo ha preso per la collottola,e che lo sta fissando con aria truce.

-Taci.-

Lo dice con un tono tranquillissimo,nonostante il nostro compagno di squadra stia scalciando come un matto, -LASCIAMI! HAI IDEA DI QUANTI MICROBI CI SIANO SULLA TUA MANO?!- dice lui per poi fare un salto in avanti facendo mollare la presa a Kokoro…atterrando così sulla mia mano libera…

A volte mi chiedo perché la vita sia così ingiusta con me.

Dopo aver represso un urlo disumano affondando la faccia sul terreno umido rialzo la testa. A questo punto direi che la cosa migliore sia liberarmi dalla morsa di questo fosso attorno al mio avambraccio…Non credo ci vorrà molta forza,basta tirare un pochettino e sarò libero.

Allora,uno…due…tre!

Riproviamo,dai Atsushi,sei tu che non hai provato con abbastanza convinzione! La forza di volontà può tutto!

Uno…due…tre!

Oh,non funziona…ma no,deve funzionare,DEVE funzionare,DEVE ASSOLUTAMENTE funzionare!

Penso che ucciderò il piccolo nanetto petulante…

Ma no Atsushi,datti una calmata,respira,piano…piano…

Ma poi…PERCHE’ DIAVOLO STO PARLANDO DA SOLO?!

-Perché sta ansimando?! Ma guardalo Kokorochan! Quello non aspetta altro che saltarti addosso per condurti in un vicolo buio…sono certo che il suo sogno più recondito è toglierti la maglietta e…- Kei smette di sbraitare quando si accorge che tutti noi lo stiamo guardando…compreso il furetto che sembra avere un espressione accigliata.

–Preferisco non sapere come la tua fervida immaginazione sia giunta a formulare tali pensieri Kei…e poi,ti sembra che questo poveraccio sia in grado di saltarmi addosso?!- Koko sembra la più lucida tra tutti…almeno lei…

La ragazza rompe la già breve distanza tra noi (manette schifose),lentamente mi prende per il braccio intrappolato…e inizia a tirare!

Oh…no,non è vero che una ragazza mi ha appena preso per un braccio…non è vero che sento le sue mani stringersi sull’avambraccio…e…e le sue COLLINE! Quelle protuberanze sul petto…sono…sono…VICINO ALLA MIA FACCIA!

Lancio un urlo tirando fuori il braccio con uno strattone talmente forte che il mio gomito va a stamparsi sul muso del furetto di Koko,il povero animaletto finisce sulla fronte di Keiki che si mette ad urlare in preda al panico correndoci intorno…sento le catene scricchiolare pericolosamente…non si sa come io e Kokoro ci ritroviamo a venire trascinati sul pavimento da un Kei a dir poco isterico che continua a correre trainandoci senza la benché minima fatica!

Questo ragazzo fa paura!

Sì,decisamente…

Dannazione! Parlo di nuovo da solo…

-LEVATILEVATILEVATI!!- Lo Hyuga non si è ancora reso conto del fatto che la donnola gli è scesa dalla faccia già da un pezzo…e non si è nemmeno accorto di come ci abbia tirati dietro di se in questo folle girotondo attorno al fosso!

-ATSUSHI FAI QUALCOSA!- urla infine Koko per la prima volta furente,mi fissa con occhi sgranati come se si aspettasse chissà cosa da me…da questo povero martire che da quando è venuto al mondo non ha avuto altro che guai…che da quando ha incontrato il suo maledettissimo team ne sta passando di tutti i colori tra insulti e soprusi…da questo…

-Smettila vittimista e fai qualcosa!- mi urla di rimando lei. -Ah…ho parlato ad alta voce?- chiedo incerto…che strano,finalmente riesco a parlare con lei…beh,più o meno.

-Sì.- si limita a rispondermi prima di rimettersi ad urlare dietro allo Hyuga che non accenna a fermarsi. -…Fantastico…- dico io in un sussurro,per poi prendere Kei per la catena che porta alla caviglia,lo tiro con forza verso di me fin quando non inciampa cadendo con la faccia per terra.

-Si è fermato!- esclama raggiante Koko,mentre una meno raggiante donnola mi guarda male…credo che la gomitata di prima non abbia molto giovato al suo muso…

Kei si mette a sedere massaggiandosi il naso,non parla. Stranamente non ha ancora iniziato alcun tipo di sproloquio in cui dubitava delle mie capacità cerebrali o dell’igiene personale di Koko,che tra l’altro ci ignora ed è andata a fissare il buco dove l’uovo continua a giacere ignaro della nostra immane deficienza.

-Kita…- il nostro compagno sembra aver riacquistato il dono della parola,e sembra sul punto di volersi girare per attentare alla mia vita…peccato che il furetto lo interrompa –taci che è meglio!- dice in tutta tranquillità,per poi scendere dalla spalla della kunoichi e calarsi giù per la buca in tutta fretta.

Nel giro di pochi istanti nei quali nessuno di noi ha aperto bocca,vediamo risalire l’animaletto che porta tra i denti l’uovo. Tutti quanti tiriamo un sospiro di sollievo per poi avvicinarci a Chicchai che non appena porto l’uovo a Koko scompare in una nuvola di fumo.

La kunoichi si gira verso di noi,con un sorriso ci strattona per le manette –direi che adesso possiamo andare…non vorrei rischiare di assistere ad un'altra crisi isterica…- mentre pronuncia le ultime parole lancia un occhiata eloquente a Keiki che sbuffando si avvia verso quella che secondo lui deve essere la direzione giusta…e io mi ritrovo come al solito ad essere trascinato come un giocattolo di pezza…

[…]

Un bivio.

L’ennesimo ostacolo in questa prova a dir poco folle.

Un ostacolo che ci mette di fronte ad una decisione che potrebbe rivelarsi tragica…potremmo perderci per sempre qua sotto…e la cosa non mi attira affatto!

Beh,togliendo i miei sproloqui mentali…direi che la cosa migliore in questo momento sia dire la mia sulla direzione da prendere,così da proseguire senza indugi e senza ulteriori litigi…sono certo che mi ascolteranno!

-Ragazzi…stavo pensando…perché non andiam…- vengo interrotto da Koko che sicura di se ci tira tutti verso destra –su,andiamo di qua!- dice lei con un sorriso smagliante mentre le sue colline si muovono leggermente nella sua maglietta.

Le…le hai viste?!

Certo che le ho viste,sono te!

Ah già…beh…le colline…

Chiamale tette per piacere!

Lasciamo perdere…

Mi sveglio dalla dimensione di trance in cui ero caduto,per iniziare così a rendermi conto del modo insistente in cui mi stanno fissando i miei compagni di squadra.

-Atsushi ci sei?! Hai capito quello che ti abbiamo detto?!- esclama irritato lo Hyuga alzando un sopracciglio. –Eh? Cosa? No…non ho sentito…- rispondo io evitando accuratamente le tett…le colline sul petto di Koko.

-Ti abbiamo chiesto se sei d’accordo con me o con Koko!- dice lui guardandomi negli occhi e scandendo le parole.

Sinceramente?

Non ho capito un cazzo…

-Co-come…pu-puoi ripetere?- chiedo io,sempre più impanicato…non ci posso fare proprio niente se inizio a farmi prendere dal nervosismo…è più forte di me! E’ colpa di questi due che sono così invadenti…un ragazzo non ha forse il diritto di avere i propri spazi? Insomma...perchè mi tocca dover stare appiccicato ad un ragazzino logorroico e viziato e ad una…una…OMMIODDIO AD UNA RAGAZZA CHE PORTERA’ COME MINIMO LA TERZA DI REGGISENO! SANTO CIELO STAMMI LONTANA TI PREGO SENNO’ VADO FUORI DI TESTA!!!

-Atsushi?! Insomma…destra o sinistra?- chiede lei spazientita fissandomi…a quanto pare sono rimasto per l’ennesima volta fermo a fissare il vuoto mentre mi perdevo nei miei sproloqui mentali…

-Io…ecco…centro?- mormoro mentre Keiki mi ringhia qualcosa indicando con gli occhi la strada a sinistra.

Kokoro scuote la testa –non importa Atsushi…vorrà dire che andremo a destra come avevo proposto inizialmente! Coraggio…incamminiamoci!- con un saltello si avvia verso il sentiero da lei scelto,in silenzio la seguo a mio malgrado,del resto con queste manette non potrei comunque andare per una strada differente…solo che…vengo bloccato e tirato indietro da qualcuno…o meglio,da Keiki che sogghigna.

-Eh no…si va a sinistra!- dice lui con tono saccente afferrandomi per il polso per poi tirarmi verso di lui. Koko spalanca la bocca come a voler ribattere,per poi serrare le labbra,stringere gli occhi e prendermi con aria offesa per l’altro polso –no! Andiamo a destra! Vero Atsushi?!- mi strattona sorridendo. Purtroppo non riesco a ribattere nulla,perché sono arrossito come al solito e mi si è serrata la gola…non potrei mai parlare in questo stato,finirei per tirare fuori solo dei mugugni incomprensibili. Pertanto credo sia meglio continuare a fissare il terreno ignorando la mano di Kokoro sul mio polso…e soprattutto lo sguardo risentito del mio compagno di squadra.

-Chi tace acconsente,Kei…andiamo a destra! Anche Atsushi è d’accordo!- dice gongolando Koko portando la lunga treccia dietro la schiena. Con un sospiro di sollievo mi lascio trascinare dalla ragazza…meglio mettere in standby il cervello e lasciare che siano gli altri a pensare per me…anche perché il lavoro di neuroni non è mai stato il mio forte…

Purtroppo un dolore lancinante al solito braccio mi costringe a fermarmi…Keiki non si vuole arrendere,ed ha preso a tirarmi verso di se –Ho detto che si va a SINISTRA Kokorochan!- dice con un tono di cortesia che risulta essere mostruosamente falso…così come il suo sorriso di circostanza.

Koko deve aver preso la sua frase come una sfida di fatti sfodera un sorriso da squalo spaventoso,per poi tirarmi per l’altro braccio verso di se, -Ma no Keiki! Ti dico che è meglio se andiamo a DESTRA!- mentre parla mette parecchia enfasi sulla direzione che dovremmo prendere,e devo ammettere che il suo tono zuccheroso mi mette ansia…però non credo mi convenga intromettermi nella conversazione,rischierei un linciaggio sicuro!

Sì…meglio tornare alla mia dimensione di tranquillità,mi rifugerò nei miei pensieri lasciandoli a litigare per i fatti loro,basterà non dar peso alle fitte di dolore che mi attraversano le ossa delle braccia quando mi strattonano.

Atsushi...dov’è l’uovo?

Oh,non c’è da preoccuparsi,c’è l’ha Koko…

-No! Andiamo a sinistra!-

-E PERCHE’ DOVREMMO?!-

-PERCHE’ L’HO DECISO IO!-

Ah,ottimo!

Non hai fame?

Abbastanza…

-NON METTERTI AD URLARE CON ME!-

-SEI TU CHE HAI INIZIATO!-

-NON E’ AFFATTO VERO!-

Dovrei anche fare la pipì in effetti…

Speriamo che l’uscita sia vicina,così potrò staccarmi da questi due e liberare la vescica.

Ma dai…alla fine sono simpatici!

-A DESTRA!-

-A SINISTRA!-

Non senti uno strano formicolio sul polso?

Nah…meglio non pensarci…

…Un momento!

Cosa?

Cos’è questo rumore?!

Quale rumor…no,non momento lo sento anche io!

Smetto di parlare da solo,per poi tornare al mondo reale e voltarmi prima verso Kei e poi verso Koko…a quanto pare non si sono resi conto dello strano rumore proveniente dalla direzione in cui siamo venuti!

-Uhm…ragazzi…?- Con estrema calma cerco di esporre la mia opinione sulla faccenda per poi portare la loro attenzione sull’insistente rumori di passi e grida dietro le nostre schiene.

Nessuno dei due sembra avere intenzione di ascoltarmi,al contrario alzano ancora di più la voce come a voler coprire le mie lamentele…oh beh,perlomeno hanno smesso di tirarmi! Forse dovrei lasciare che si accorgano da soli di quella miriade di occhi rossi e minacciosi che stanno apparendo lentamente nell’oscurità...però credo che la cosa che sto per fare ora sia decisamente più saggia.

Prendo entrambi i litiganti per i fianchi,sollevandoli da terra,tutti e due smettono di litigare per poi protestare contro di me. –Atsushi?! Che diavolo stai facendo?- Koko mi guarda con aria incredula,suppongo che adesso stia pensando sul serio alla possibilità che io sia un maniaco…mah,pazienza,mi sono arreso all’opportunità di avere un team unito e predisposto alla comunicazione e al lavoro di squadra...perciò mi accontento di avere un team e basta!

Ed è per questo che ora sto correndo a tutta velocità verso la direzione indicata da Keiki,che ha smesso di urlarmi addosso per lanciare un occhiata raggiante alla nostra compagna di squadra,la quale si è finalmente accorta del perché della mia corsa disperata.

-SCIMMIE?!- la ragazza grida indicando le ombre dietro di noi…a quanto pare quelle devono essere i "loro" citati dalla sensei prima che entrassimo qui dentro!

Comunque non rispondo,ho il fiato corto per il dover portarmi questi due a peso morto,quindi mi limito ad un cenno di assenso…credo che da questo momento in poi mi possa dichiarare sconfitto di fronte alla mia battaglia interiore per il riuscire a parlare di più…meglio rimanersene zitti come al solito,sarò di certo più utile.

Purtroppo sono costretto a fermarmi,un enorme cartello è sbucato dal nulla (più precisamente dal soffitto) e io ci sono andato a sbattere contro,facendo sì che i miei due compagni fossero sbalzati all’indietro. Sul cartello c’è disegnata quella che sembra essere una faccina stilizzata della sensei che ammicca,e sotto c’è scritto con caratteri eleganti "Se siete venuti di qua vuol dire che i "loro" vi ci hanno condotti…avete visto che carini? Sono delle scimmie che ho "preso in prestito" dallo zoo di Konoha! Non vi preoccupate,non sono aggressive…"

Tutti tiriamo un sospiro di sollievo,meno male,quindi non dobbiamo preoccuparci se ci raggiungono…possiamo proseguire la prova in tutta calma,e soprattutto dobbiamo continuare a prenderci cura dell’uovo come stiamo facendo adesso…

…Beh,in teoria avremmo dovuto fare così purtroppo mi accorgo di una frase scritta in piccolo sul cartello: "Però attenzione all’uovo...le scimmie faranno di tutto per rubarvelo (sapete,ne vanno ghiotte) eh eh! Un bacio dalla vostra sensei!"

Cala il silenzio,Keiki inizia a mostrare segni di cedimento,credo che il tic all’occhio lo dimostri…

-Basta! Non è il momento di perdere tempo,tra poco ci raggiungeranno…quindi proteggiamo ‘sto benedetto uovo e usciamo fuori di qui!- Koko ha deciso di prendere posizione,credo che si possa definire come la leader del gruppo…in effetti è in grado di gestire sia me che Kei egregiamente…il che non è cosa da poco…

La kunoichi tira fuori l’uovo dalla tasca dove lo teneva,lo osserva per un po’,per poi girarsi verso di noi e lanciarcelo. Fortunatamente Kei riesce a prenderlo al volo con uno scatto disumano,per poi lanciare un occhiata gelida a Koko –MA SEI CRETINA?! Pensa se cadeva e si spiaccicava al suolo! Come cavolo avremmo fatto dopo? Ma dico io…che cosa diavolo ci faccio in squadra con voi…io,io che sono il discendente della casata principale della famiglia Hyuga! Kami sama…chi me l’ha fatto fare…- sia io che lei lo ignoriamo,però ritengo di dover esprimere i miei dubbi sul gesto appena compiuto dalla ragazza –scusa…perché l’hai lanciato?- chiedo cercando di sembrare il più disinvolto possibile. Lei sorride compiaciuta –eh eh,semplice! Per vedere se foste stati capaci di prenderlo al volo…e quindi sono giunta alla conclusione che il mio piano è attuabile!- A questo punto sia io che Keiki ci guardiamo negli occhi…e mi accorgo con una certa inquietudine di quanto siano lucidi i suoi…sembra un cane bastonato…

-Che piano?!-

[…]

Stiamo correndo…di nuovo…e io sono sul punto di vomitare per il dolore alla milza!

Ma non mi posso mica fermare! Abbiamo quelle bestiacce alle calcagna,e non solo devo stare attento a non inciampare per non trascinarmi gli altri in una mostruosa caduta.

Ah già…come se non bastasse ogni tanto mi ritrovo l’uovo tra le mani senza neanche rendermene conto!

Ecco descritta in poche parole la brillante idea di Koko: impedire alle scimmie di prendere l’uovo continuando a correre e passarcelo ininterrottamente finché non riusciamo a trovare l’uscita.

Geniale non trovate?

Sì,decisamente geniale…se non fosse per il fatto che ad ogni passaggio rischio di farmi scivolare quel dannato uovo dalle mani! Ma non per questo Keiki smette di lanciarlo solo a me,al contrario credo ci abbia preso gusto a tirarmelo addosso sperando che io lo faccia schiantare al suolo…quanta perfidia!

Oh beh,lasciamo perdere,lasciate che vi descriva la scena a cui potreste assistere:

Io,il povero martire della situazione sto correndo così veloce da trascinarmi a peso morto i miei compagni,che esasperati tentano di sfuggire ai morsi e ai tentativi di presa di quelle bestiacce dietro di noi.

Keiki ormai si sta praticamente librando a mezz’aria appeso per la catena al mio braccio,nel frattempo Koko è costretta a correre strusciando contro le pareti rocciose a causa dello spazio ristretto…in effetti mi sembra che il tunnel si stia facendo sempre più stretto man mano che proseguiamo!

Una delle scimmie riesce ad aggrapparsi al braccio di Kokoro che tiene in mano l’uovo,la ragazza tira una gomitata all’animale,per poi far sì che il suo furetto prendesse l’uovo e lo passasse a Keiki che sta lottando per restare al mio passo e non finire trascinato sul terreno lercio…

Va a finire che mi ritrovo il mio compagno di squadra appollaiato sulla spalla che lancia sassi (dove li abbia presi non ne ho idea) alle scimmie...li lancia con talmente tanta foga da far paura,quello che vedo nei suoi occhi è odio allo stato puro!

-UARGH! NON AVRETE MAI L’UOVO ESSERI IMMONDI!- Lo Hyuga ha ripreso ad urlarmi nelle orecchie,decido di ignorarlo,mi giro verso Koko che si prepara a lanciarmi l’uovo,aspetto con le braccia protese…

Purtroppo per me lo intercetta Kei,che preso com’è a lanciare i sassi non si rende conto che quello che stringe in mano non è una pietra…bensì il preziosissimo uovo che stiamo proteggendo da quando siamo entrati qui dentro!!

Se lo lancia lo picchio!

Quanta violenza…

Poi…prima che il ragazzo abbia il tempo di lanciare il minuscolo uovo…accade qualcosa che ha dell’incredibile…

-VEDO L’USCITA!!- Urla Koko con le lacrime agli occhi…suppongo per la gioia! A questo punto anche Keiki si ferma,e smettendo di scalciare sulla mia schiena,salta giù scendendo dalla mia spalla,tenendo l’uovo come una reliquia si rimette a correre con un sorriso idiota stampato in faccia…e chi sono io per non seguirlo?!

Alla fine del tunnel si vede l’uscita,una meravigliosa luce lascia presagire un meraviglioso sole…e si sente una brezza fresca entrare fino a sostituire quasi completamente l’aria umida e opprimente della grotta…

Ed è a questo punto che con uno –YATTAAAAAAAAAAAAA!!- di pura gioia ci lanciamo praticamente fuori…

Peccato non aver pensato all’evenienza che l’uscita si trovasse direttamente a ridosso di uno strapiombo con al di sotto solo un minuscolo laghetto…pazienza,la mia vita è durata anche abbastanza a lungo…addio mondo crudele…

-WAAAA!! QUEL LAGHETTO SARA’ LURIDO!!! NOOOOOO!!!!- Che tristezza...morire e avere come ultimo ricordo del mondo la voce di Keiki con le sue turbe mentali sulla scarsa pulizia dell’acqua del lago…

[…]

Mi risveglio quando sento una cascata d’acqua sul viso,con un sobbalzo apro gli occhi…per poi rendermi conto che sono vivo!

Mi giro prima a destra e poi a sinistra,per così vedere come Kei stia tossendo e sputacchiando acqua ovunque,come Koko si stia strizzando i capelli…e come la sensei mi stia sorridendo tenendo tra le mani quello che deve essere il secchio d’acqua usato per svegliarmi...A quanto pare siamo finiti nel lago e siamo riusciti a salvarci…probabilmente la sensei con il suo buon animo,con uno slancio di affetto e con il suo cipiglio responsabile ci avrà salvati dall’annegamento!

-Oh oh…che bello vedervi tutti vivi ragazzi! Fortuna che ci ha pensato quel pescatore a tirarvi fuori dal lago! Ah ah…credevo che sareste morti…eh eh che bello,perlomeno non ho dovuto bagnarmi i capelli per tirarvi fuori dall’acqua!- La sensei parla con tono a dir poco raggiante,non sembra minimamente preoccupata del fatto che abbiamo rischiato la MORTE!

Difatti tutti e tre la fissiamo con un profondo risentimento…tranne Kei che mantiene il solito sorriso di circostanza…anche se il sopracciglio che scatta verso l’alto tradisce una certa arrabbiatura!

-Oh bhe? Che sono quelle facce? E soprattutto…dov’è l’uovo?- la sensei sorride portandosi i capelli dietro le spalle con un gesto sbarazzino...e a questo punto tutti noi entriamo nel panico!

-L’uovo?! L’uovo?! HA DETTO…DOV’E’ L’UOVO?! Ma razza di…- prima che Keiki possa continuare la pericolosa frase viene placcato da Koko che gli tappa la bocca con un ciuffo d’erba strappato dal terreno. Mentre il nostro compagno di squadra si mette a tossire diventando cianotico io e Kokoro ci giriamo verso la sensei…e con rammarico ci ritroviamo ad ammettere…

…CHE NON ABBIAMO IDEA DI DOVE ACCIDENTI SIA FINITO QUELL’UOVO!

Dopo una prova tanto estenuante…ci ritroviamo a non aver ricavato nulla!

Portassi sfiga?

Sai che potrebbe essere?

Mi riprendo quando la Sabaku mi sventola una mano davanti agli occhi,-allora Atsushi? Tu lo sai dov’è l’uovo? Io non lo vedo,ma sono CERTISSIMA che c’è l’hai tu…VERO?!- la ragazza parla con aria di supplica…come se io potessi far apparire un uovo dal nulla! Se l’ho perso l’ho perso…non può pretendere che il lo tiri fuori dal nulla…o sarebbe più corretto dire dal…

-Pio…pio!-

-Keiki stai zitto…- esclamiamo in coro io e Koko…ma girandoci vediamo come il nostro compagno stia zitto e muto e di come fissi un punto imprecisato del prato.

-L’uovo…l’uovo si è…- dice con voce tremante,tutti ci avviciniamo a lui molto lentamente,come a voler tardare il più possibile una scoperta che potrebbe esserci fatale…se si è rotto credo che ci sarà un infarto di massa!

-Si è schiuso! Oh ma che carino…un pulcino! E pensare che il contadino da cui lo avevo preso mi aveva detto che era un uovo fresco…ah ah che cosa strana eh?- Tutti ignoriamo le parole della sensei,rimaniamo pietrificati mentre un gelo artico ci trapassa le ossa…se l’uovo si è schiuso…vuol dire che abbiamo passato la prova…o no?

Tutti ci giriamo con occhi speranzosi verso la kunoichi bionda,che con un sorriso smagliante che promette solo che bene dichiara:

-Beh…la prova non dovrebbe essere stata superata…-

Tutti spalanchiamo la bocca fin quasi a slogarci la mascella,nel frattempo l’esserino uscito dall’uovo continua con un incessante "pio pio".

-Ma…l’uovo lo abbiamo portato sano e salvo fino a lei! Non si è rotto per colpa nostra! Non può dire che la prova non è stata superata!!- Koko inizia ad infervorarsi,d’altro canto io mi giro verso Keiki,e in un sussurro dichiaro un pensiero che mi è ronzato per la testa fin dall’inizio: - Dicono che i pulcini riconoscono nella madre la prima cosa che vedono una volta fuori dall’uovo…Kei…mi sa che il pulcino crede che tu sia la sua mamma…- con queste parole lancio uno sguardo incuriosito al ragazzo,attendendo la sua reazione…e mi rendo conto con inquietudine di come mi stia fissando…ha uno sguardo da serial killer pluri omicida!

Meglio indietreggiare,tacere e tornare ad ascoltare quello che stanno dicendo la sensei e la mia compagna di squadra…

-Ma cara…che doppie punte! Che balsamo usi?- La sensei ha preso la treccia di Koko tra le mani e la osserva con aria critica,la ragazza d’altro canto la guarda con un espressione che sembra dire "ma sei cretina?"

Alla fine,quando la sensei ha smesso di consigliare la ragazza su come trattare i propri capelli si gira verso di noi,e con un sospiro si decide finalmente a spiegare le sue motivazioni…

-Non avete passato la prova…poiché l’uovo si è rotto…- dice lei,a quel punto Kei sembra sul punto di ribattere,quando la sensei sogghigna continuando a parlare,mentre il suo sguardo cade sul pulcino che ci cammina tra i piedi. –C’è un però…visto che l’uovo si è rotto vuol dire anche che probabilmente lo avrete "massacrato" a suon di passarvelo…questo vuol dire che nutrivate molta fiducia l’uno nell’altro…- tutti ci guardiamo poco convinti -…e pertanto vuol dire che avete capito il VERO significato della prova…il lavoro di squadra! Quindi…anche se l’uovo si è rotto,siete stati comunque in grado di uscire dalla grotta,interi…beh,più o meno…- mentre parla osserva lo stato pietoso in cui sono i nostri vestiti,che tra il fango,le scuciture e chi più ne ha più ne metta…sono ridotti a brandelli…con sommo orrore di Keiki suppongo!

Speriamo di riuscire a procurarcene altri…

Male che vada raccoglierò una camicia da qualche cassonetto…

-Beh…si può dire che la prova…è stata superata! …però,visto che l’uovo è in frantumi…dovrete occuparvi voi del pulcino! E adesso scusate…devo andare dal parrucchiere a farmi la messa in piega…baci baci!- la sensei conclude qui il suo profondo discorso che dovrebbe essere la morale della prova…per poi scomparire in una nuvola di fumo,lasciando solo un bigliettino:

"domani facciamo la foto di gruppo…ok ragazzuoli? Ah Koko…ricordati di usare lo shampoo che ti ho consigliato…gioia,hai dei capelli così belli…che invidia! Ah ah…" ecco il testo del messaggio…accompagnato da un'altra faccina stilizzata della sensei che fa la linguaccia.

-Pio Pio…- il pigolare del pulcino ci riporta alla realtà…guardandoci negli occhi ci ritroviamo ad urlare tutti in coro…

-ABBIAMO PASSATO LA PROVA!-

-Mioddio come puzzate!-

…temo che certe cose non potranno mai cambiare…

…e non lo ritengo un problema!

 

 

 

 

 

 

Nota di tobichan:

Questo capitolo è stato scritto dalle rispettive ideatrici dei pg,quali:

Wolly per Kokoro;

Fofolina per Keiki;

tobichan (*w*) per Atsushi.

Si è deciso di farlo pubblicare a me poiché sono stata l’unica di noi a pubblicare un solo capitolo qui su EFP.

Tutte noi autrici speriamo che vi piaccia! ^^

E con questo…DIAMO IL VIA ALLA PROVA DEI SENSEI!!!

Alla prossima allora! Ciau ciau by tobichan!

   
 
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