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Autore: Maxine Green    03/01/2014    0 recensioni
Beverly, la ragazza con un corpo da favola e gli occhi di ghiaccio, esattamente come il suo cuore. Quella che sapeva di avere il mondo ai suoi piedi, grazie al suo paparino. Beverly la capo cheerleader, Beverly la capo classe, Beverly la più bella, Beverly di qua, Beverly di là... La gente non ne poteva piu di vedersela tra i piedi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un mese. Trenta giorni, trenta giorni erano passati dal primo giorno di scuola di Liam. Lui non riusciva a togliere gli occhi di dosso alla ragazza bionda del trio della mensa. Lui la guardava e anche lei lo guardava, ma a Liam sembrava che lo facesse con una punta di disprezzo. Si era sorpreso più e più volte a pensare a lei. E la sognava. Sognava di baciarla, talvolta di fare l'amore con lei... E si svegliava turbato e più assonnato di prima. Lei era diventata come un morbo per lui, una malattia dalla quale era più difficile curarsi ogni giorno che passava. Ne era ossessionato. Tutti i giorni la vedeva arrivare al volante della sua Ferrari bianca con le sue due amichette e rimaneva lì a fissarla finché lei non scompariva dentro all'edificio scolastico. Sapeva come si chiamava. Lei era Beverly. Inoltre non aveva smesso di frequentare gli altri quattro ragazzi e aveva scoperto di essere nel loro stesso corso di chimica. E c'era anche lei. Poteva guardarla senza essere disturbato per tre ore alla settimana, visto che l'insegnante voleva che lei si sedesse davanti, data la sua media disastrosa. Un venerdì mattina stava appunto guardando come al solito quella cascata di boccoli biondi, quando qualcuno gli toccò una spalla. Con una spinta dei piedi appoggiò lo schienale della sedia contro al banco retrostante rimanendo in bilico.
«Oggi ti unisci a noi?» Gli bisbigliò Louis in un orecchio. Liam sorrise.
«Certamente, come al solito.»
«Okay.»
Rispose solamente Louis. Liam ricominciò a fissare la bionda, che, annoiata, aveva appoggiato la testa su una mano. Liam trovava quella ragazza perfetta. Il suono della campanella lo distrasse dai suoi pensieri. Liam rimise in fretta la roba nel suo zaino poi si diresse verso l'uscita, dove aspettò gli altri quattro. Insieme si diressero verso la mensa.
«Amori miei oggi non ho fame.»
«Che strano Niall.» Commentò sarcastico Zayn mentre sfogliava rapido l'enorme libro di matematica.
«Hai un test Zay?» Chiese Harry affiancandolo. Zayn annuì leggendo ad alta voce una regola algebrica.
«Algebra.»
«Posso esserti d'aiuto?»
«Interrogami.»  Disse consegnando il libro all'amico. Quando i cinque ebbero il cibo si sedettero al loro tavolo chiacchierando. Poco lontano al grande tavolo al centro della stanza le cheerleader e i giocatori della squadra di football schiamazzavano forte.
«Che pecoroni.» Commentò Harry tranquillo rigirando l'insalata con la forchetta, mentre Niall, Louis e Zayn li guardavano contrariati.
«Oh ragazzi, ve l'ho detto? La sgualdrina per eccellenza ha trovato qualcun'altro su cui mettere le zampacce.» Borbottò Louis aprendo una Sprite. Liam si fece attento.
«Chi è la “sgualdrina per eccellenza”?» Domandò piegandosi verso Louis interessato.
«Beverly Redblood, la capo cheerleader. Quella bionda al centro della tavolata, fiancheggiata dal sosia di Orlando Bloom. Non ne hai mai sentito parlare?» Rispose Harry. Le guance di Liam assunsero un po' di colore, che lui seppe nascondere abbassando la testa. Non era così masochista da girarsi e guardare la nuova coppia dell'anno che si scambiava appassionati baci allegramente. Preferiva stare zitto e non guardare. Incupito per il resto del pranzo non parlò molto e una volta in classe non prestò attenzione a nessuna spiegazione di nessun professore. Pensava a quei capelli biondi e a quegli occhi di ghiaccio che non gli sarebbero mai appartenuti. Una volta uscito da scuola andò direttamente fuori dai cancelli ad aspettare sua madre e ciò da cui desiderava allontanarsi gli si parò davanti agli occhi: Beverly e il suo ragazzo pomiciavano appoggiati al cofano della Ferrari indisturbati. A Liam si formò un groppo in gola e senza attendere l'arrivo di sua madre andò frettolosamente a casa, come se avesse il diavolo che gli frustasse il didietro. Arrivato in camera sua trafelato e ansimante scaraventò lo zaino in un angolo e si sedette al computer. “Beverly Redblood” digitò su Facebook. Il primo risultato era proprio lei.
«Eccoti qua stronzetta...»Borbottò tra sé entrando nel profilo della bionda. Alcuni post erano di un certo Elijah Smith e il più recente diceva: “Grazie per la bellissima notte baby, sono stato benissimo! <3 ;)” Per poco Liam non svenne sulla sedia. Sconsolato nascose il viso tra le mani.
«Ma santo cielo, questi oltre a pomiciare scopano anche...» Sbottò sbattendo ripetutamente la testa sulla scrivania. Poi risoluto prese l'elenco telefonico telefonico e cercò il numero di casa Styles. Quando lo trovò lo compose con dita tremanti con la speranza che ci fosse qualcuno in casa.
«Pronto.» Rispose dopo due squilli una cortese voce femminile.
«Sono Liam Payne, un compagno di classe di Harry, lui è per caso in casa?» Domandò sedendosi sul divano, mentre sua sorella lo guardava stranita.
«Certo, io sono sua madre, te lo passo...» Disse lei per poi chiamare a gran voce suo figlio. Nel frattempo Liam si chiuse in camera sua. Harry arrivò dopo poco al telefono.
«Ehi, ciao, come va? Oggi ti ho visto un po' giù, stai meglio?» Chiese allegro. Liam scosse la testa chiudendo gli occhi
«No, io... Io ho bisogno di parlarti.» Rispose solamente ricacciando indietro le lacrime.
«Se mi dici dove abiti arrivo subito.» Lo rassicurò Harry facendosi serio. Dopo avergli detto l'indirizzo Liam riattaccò e si stese sul letto con un mal di testa che, secondo dopo secondo, diventava sempre più forte. Perché, perché, perché, PERCHÉ Beverly gli dava tutti quei problemi? Se lei non fosse entrata nella sua vita magari lui sarebbe stato meglio... Dieci minuti dopo sentì la porta della sua camera aprirsi e richiudersi, mentre qualcuno si sedeva accanto a lui sul letto.
«Liam, cos'è successo?» Liam riconobbe la familiare voce di Harry e si sedette.
«Penso di essermi innamorato...» Ammise guardandosi le mani. Harry sorrise.
«Oh Liam, non c'è cosa più bella dell'amore.»
«Anche dell'amore per una stronza?» Domandò Liam cupo. Harry non sorrideva più.
«Non dirmi che è... No, aspetta, ci arrivo da solo...» Esclamò non appena Liam aprì bocca per parlare. Si prese la testa tra le mani e rimase in silenzio per cinque minuti buoni.
«Margaret James!»
«Beverly Redblood.»
Dissero all'unisono. Harry strabuzzò gli enormi occhioni verdi.
«Ti prego: dimmi che stai scherzando.» Liam lo guardò perplesso e scosse la testa. Harry chiuse gli occhi e si appoggiò alla testiera del letto.
«Non farglielo capire Liam, nascondile i tuoi sentimenti. Beverly è buona solo a fare del male.»
«Harry non hai capito: io la amo cazzo!»
«Non è difficile da comprendere Liam, ti assicuro che ho capito tutto.- lo rassicurò Harry dolcemente- Dico solamente per il tuo bene che non devi farglielo capire, ti assicuro che sarebbe solo peggio.»
«Ma...»
«Liam...- Harry si mise a sedere e guardò l'amico negli occhi- Quella all'asilo staccava la testa alle bambole a morsi. Io l'ho vista. Non ha riservato un trattamento migliore a nessun altro, psicologicamente parlando. Lei logora l'anima e la mente e le parole “stronza puttana senza cuore” la descrivono alla perfezione.»
Liam capì che quella volta Harry Styles lo stava mettendo in guardia, lo avvertiva dell'imminente pericolo.
«Cosa faccio allora?»
«Guarda le altre ragazze, vai in discoteca e rimorchiane qualcuna, scaricati dei porno, non lo so, ma dimenticala, è l'unico consiglio che posso darti. Essere innamorati di Beverly Redblood è il biglietto di sola andata per l'inferno.» Disse Harry serio. Liam si lasciò cadere sui cuscini.
«E se continuo su questa strada? Cioè... Se continua ad amarla?» Harry stavolta esitò prima di rispondere.
«C'è un segreto che vorrei dirti, ma prima avrei bisogno del consenso di Louis.» Rispose infine. Liam annuì e sospirò.
«Volevo ringraziarti per tutto Harry, scusami se ti ho disturbato chiamandoti.»
«Cazzeggiavo al computer.»
«Grazie ancora di tutto...»
«È stato un piacere.» Harry abbracciò Liam, stringendolo forte, mentre gli occhi di quest'ultimo diventavano lucidi.
«Non avevo molti amici a Wolverhampton... Non so... Forse è il mio approccio iniziale con la gente che...»
«Ora hai quattro amici Liam. E se hai bisogno io ci sono.» Disse Harry quando si lasciarono. Liam sorrise sollevato.
«Domani io e gli altri usciamo a pranzo, ti va di venire con noi?»
Liam annuì vigorosamente alla proposta del riccio. «Molto volentieri.»
I due parlarono per quasi tutto il pomeriggio, dei loro interessi, delle loro aspettative, dei loro sogni... E Liam non si sentì mai più ricco e fortunato di così.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
 
 
  
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