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Autore: Frallosa    03/01/2014    2 recensioni
Ho immaginato la prima volta che Albus Severus Potter entra nell'ufficio della preside ad Hogwarts e il riscontro che inconsapevolmente suscita in alcuni, particolari dipinti dei presidi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Albus Silente, James Sirius Potter, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Buonasera a tutti!
E' davvero da tanto tempo che non pubblico qualcosa, e probabilmente questo scritto non ne varrà veramente la pena, ma negli ultimi mesi ho avuto una sorta di blocco dello pseudo-scrittore e vedere finalmente completo un capitolo mi ha resa talmente felice da spingermi a pubblicare appena terminato. Così, su due piedi, senza una seria motivazione.
L'idea per questa OS si è fatta strada in maniera quasi prepotente nella mia mente, spintonando le idee che da mesi vi albergano senza aver reale possibilità di venir fuori. Di conseguenza, si può dire che questa OS si sia quasi scritta da sola, evitandomi molti dei soliti grattacapi.
Essa è ambientata durante il primo anno ad Hogwarts del giovane Albus Severus, che, dal mio punto di vista, è un Serpeverde. La cosa ha creato un po' di scompiglio nel clan Potter-Weasley, com'era prevedibile, ma si sa, la famiglia è sempre famiglia. Son gli altri, il vero problema.
Buona lettura :)










L’imbarazzante silenzio che si era venuto a creare attorno a loro era interrotto solo dal rumore dei passi di James, Albus e dell’anziano professor Vitious. Il professore di Incantesimi sembrava piuttosto arrabbiato. Li aveva sorpresi in un corridoio del quarto piano, nel bel mezzo di un duello tra il maggiore dei Potter e Jerome McLaggen, e aveva, con il tono più duro che i giovani alunni gli avessero mai sentito utilizzare, rifiutato ogni spiegazione che i Potter avevano provato a dargli. Aveva intimato a McLaggen di aspettare fermo in quel punto, dicendogli che sarebbe stato chiamato a spiegare le sue ragioni subito dopo che la preside avesse finito con i Potter.
La lite era cominciata nel momento in cui McLaggen aveva apertamente insultato Albus per essere stato smistato in Serpeverde. Secondo il suo orgoglio Grifondoro, il suo Smistamento aveva portato disonore non solo alla famiglia del Salvatore del Mondo Magico, ma anche all’intera Casa di Godric Grifondoro.
Era impensabile che Albus avesse preferito Serpeverde a Grifondoro.
Come se la colpa fosse stata la sua.



Albus non era mai stato nell’ufficio della preside. In fondo era ad Hogwarts da meno di due mesi, e non era certo così sconsiderato come James che era stato capace di finire in punizione già durante la sua prima settimana al castello. Vitious li accompagnò sin davanti ad un ingresso sorvegliato da un gargoyle, e mormorò la parola ‘Animagus’. La statua si spostò lentamente, offrendo loro la visuale di una stretta scala a chiocciola.

“Sono certo che lei ricorderà alla perfezione la strada per l’ufficio della preside, signor Potter.” Disse il professor Vitious, rivolgendosi a James.

Poi aggiunse: “Spiegherete alla preside ciò che è successo e soprattutto perché è successo. Vado ad accertarmi che McLaggen sia rimasto dove l’ho lasciato.” E così dicendo, voltò loro le spalle, tornando sui suoi passi. James fece segno ad Albus di seguirlo e il minore si fece guidare sin davanti a una grossa porta di legno.

James bussò e aprì la porta dopo che la voce dell’ormai anziana professoressa McGranitt li aveva invitati ad entrare. La preside era sola, seduta alla massiccia scrivania di mogano. Albus tentò di immaginarla come insegnante, in fondo i suoi genitori ne avevano parlato come un’eccellente docente di Trasfigurazione.

“Signor Potter! A cosa devo il dispiacere?” Chiese rivolta a James. Spostò poi lo sguardo sul minore dei figli maschi di Harry Potter e disse:

“Albus giusto? Credo di non averti ancora conosciuto di persona. Devo dedurre che tu abbia un temperamento più calmo rispetto a quello di tuo fratello?” Albus ridacchiò in risposta. Era un’osservazione che facevano in molti. Caratterialmente, James ed Albus erano agli antipodi. Se James era quello imprevedibile e irruento, Albus era pacato e riflessivo.

James si lanciò in un dettagliato racconto di ciò che era successo al quarto piano tra loro e Jerome McLaggen, uno studente del terzo anno di Grifondoro. Albus lasciò vagare lo sguardo per la stanza, desideroso di annoverare nella sua mente quanti più dettagli possibile sullo studio della preside. In un angolo c’era un mobile in legno sul quale era posato il Cappello Parlante. Lì vicino, in una teca di vetro, faceva bella mostra di sé la spada di Godric Grifondoro, di cui Albus aveva tanto sentito parlare nei racconti della sua famiglia sulla II Guerra Magica. Le pareti erano tappezzate di dipinti raffiguranti anziani maghi dall’aria importante. Sotto ciascun quadro, una dicitura spiegava chi erano. Tutti ex presidi di Hogwarts. Dietro la sedia della McGranitt stavano due dipinti, che, in base alla loro disposizione, sembravano i più recenti. Quello più a sinistra raffigurava un uomo anziano dalla lunga barba bianca. Albus lo vide fargli l’occhiolino. Aveva trovato abbastanza sue effigi nelle Cioccorane per ricordare che quel volto apparteneva ad Albus Silente. Il dipinto accanto rappresentava un uomo assai meno anziano degli altri. Doveva avere all’incirca l’età di suo padre. Lo fissava con uno sguardo color carbone, intenso e imperscrutabile. Albus non ricordava di aver mai visto quel viso da qualche parte. Incuriosito, abbassò lo sguardo sulla targa sottostante e con stupore, capì che quello era il coraggioso Serpeverde di cui suo padre gli aveva parlato alla stazione settimane prima. L’uomo più coraggioso che avesse mai conosciuto. Severus Piton. Il suo omonimo.

“… capirete, miei giovani Potter, se anche avete detto il vero, che non posso evitarvi una punizione per il duello a cui avete preso parte nei corridoi del quarto piano. Di conseguenza, perderete dieci punti a testa e passerete la serata con Mastro Gazza. Sono certa che troverà qualcosa da farvi fare, a voi come al signor McLaggen. Ora siete liberi di andare.”

La McGranitt li congedò, impedendo a James di ribattere. Albus, impegnato nella sua esplorazione, aveva perso gran parte della discussione intercorsa tra suo fratello e la preside e non aveva idea di quello che James aveva detto in loro difesa. Si alzò, facendo cenno a James di star zitto e imitarlo, prima che la McGranitt decidesse di aggravare la loro posizione.

“E’ stato un piacere incontrarla, giovane Albus. Probabilmente gliel’avranno già detto in molti, ma somiglia a suo padre in maniera impressionante.” Disse ancora la preside, stavolta ad indirizzo di Albus.

“Effettivamente sì professoressa, la ringrazio. Arrivederci!” Rispose Albus educatamente.

James mugugnò un saluto anche lui e si avviò fuori dalla porta col fratello minore.



“E così, quello è Albus Severus Potter. Che te ne pare del nostro omonimo, Severus?” Disse Silente con tono brioso.

“Tutto suo padre. Com’è possibile che i geni di James Potter abbiano vinto la selezione naturale ancora una volta?” Rispose Piton con disappunto.

“Se è ‘tutto suo padre’ come dici tu, caro ragazzo, allora possiede anche qualcosa che non ti è affatto sgradito*, se non ricordo male.” Lo provocò ancora il più anziano.

“Avverto una nota di ironia nella tua voce, Silente? ... Spero solo che non abbia il carattere di tutti i Potter che ho avuto il dispiacere di conoscere fino a questo momento.” Rispose Piton, tagliente. “L’altro è il chiaro esempio di quale infausta influenza abbiano quei nomi malaugurati.” Continuò, facendo riferimento a James Sirius.

“Ah, James Sirius. E’ così giovane, eppure già rivedo in lui i ragazzini che un tempo furono James Potter e Sirius Black.” Mormorò Silente, con nostalgia.

“Se posso intromettermi, credo che Fred Weasley Jr. sia un suo degno compare. E’ stato messo in punizione un numero di volte non inferiore del cugino.” Riferì diligente Minerva McGranitt.

“Non ne dubitavo, Minerva cara. In fondo, i gemelli Weasley erano i degni eredi della fama di Potter e Black. Non sei d’accordo, Severus?” Silente non perdeva occasione per pungolare il suo vicino di dipinto. Piton grugnì in risposta.

“Mi chiedo come si rivelerà Albus. Mi sembra un giovane intelligente, pacato, ma allo stesso tempo assetato di conoscenza. Chissà da chi avrà ereditato questa strana mescolanza di caratteristiche. Hai qualche idea, mio caro Severus?”

Severus non aveva dubbi sulla risposta, ma non pronunciò quel nome**, sebbene sfociasse dalle sue labbra in maniera del tutto naturale. Scrollò le spalle e con tono noncurante, rispose:

“E’ un Serpeverde dopotutto. E’ risaputo che noi Serpeverde siamo migliori.”









*si fa riferimento agli occhi tramandati da Lily Evans a suo figlio e suo nipote.
**si parla appunto di Lily Evans.



Vorrei sottolineare giusto qualche particolare. Rileggendo quest'os mi sono resa conto che può, in un certo senso, apparire come se io 'favorissi' i Serpeverde. Non è assolutamente così. Ho solo cercato di adattare la mia idea ai personaggi già delineati dalla Rowling e di caratterizzare in maniera personale i personaggi solo citati nella Saga.
Detto ciò, è chiaro che ognuno di noi amanti di Harry Potter si sente più vicino a una Casa piuttosto che a un'altra. Personalmente, rispetto ciascuna delle quattro Case, ma la mia non è Serpeverde.
Cos'altro? Ho immaginato di dare la parte del "cattivo" a McLaggen Jr. perché già nell'originale, McLaggen Sr. era un guastafeste.
Quanto a James Sirius Potter, come già sappiamo dall'epilogo di DH, è un Grifondoro. Dal mio punto di vista, Fred Weasley Jr. è anch'egli un Grifondoro, più grande di James di solo un anno.
Spero di poter scrivere presto qualcos'altro, qualcosa che mi soddisfi al punto di essere pubblicato.
Au revoir
  
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