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Autore: _ClyssiasChange_    04/01/2014    4 recensioni
{Humanized!Pony} {flutterdash}
Fluttershy, la nostra timida cheerleader, amata da quasi tutta la scuola per il suo dolce carattere e la indubbia bellezza.
Rainbow Dash, o la ami o la odi, combattiva, forte, sportiva, ribelle, eppure ultimamente strana, più del solito, sente qualcosa di diverso nei confronti dell'amica dai capelli rosa.
Applejack, testarda, dolce ma spesso stronza, ti capisce e ti aiuta a comprendere.
Big MacIntosh, perdutamente innamorato della cara 'Shyshy, timidamente proverà a conquistare la dolce sedicenne.
Amicizia, amori, confusioni, intoppi.
In una sola parola: adolescenza.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Applejack, Big Macintosh, Fluttershy, Rainbow Dash, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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~ I like you ~
 
3. back to school

 
 
-Che palle!- sbottò una, ancora assonnata, Rainbow Dash.
-Andiamo, basta aspettare un mese e torniamo in vacanza- rise Rarity, affiancando l’amica all’entrata della scuola, in attesa delle altre.
-Oggi hai gli allenamenti, vero?- aggiunse poi.
-Eh già, stavolta li faremo secchi quelli della “Wood’s”- esclamò carica la ragazza.
-Senza alcun dubbio- commentò, guardando in avanti – Ehi, finalmente sono arrivate- fece notare.
-Alleluia!- borbottò, scatenando un’altra risata dalla ragazza dai capelli viola.
-Scusateci!- le implorò un’esuberante Pinkie, inchinandosi a mo’ di scuse giapponese.
-Abbiamo dovuto aspettarla alla fermata, quindi la colpa è sua- asserì Applejack, sistemandosi la camicia beige.
-Non è colpa mia! Ero rimasta sveglia fino a tardi per finire un anime che mi piaceva … -confessò la fan-girl. (*)
-Oh Pinkie! Sei incorreggibile- Twilight le scompigliò i capelli con comprensione.
Ella si sistemò la coda, per poi abbracciare la genietta.
-Oggi frequenterò il corso di inglese avanzato, non vedo l’ora!- esultò la ragazza dai lunghi capelli lisci e la ciocca rosa.
-Certo che sei strana, io invece ho una verifica, che noia … speriamo bene- sospirò la bionda.
-Su cosa?- si informò Dash.
-Storia … -
-Ahia, messa bene eh?- alluse l’arcobaleno, a conoscenza della scarsa applicazione della cow-girl sulla materia.
-Lo so, prego di avere almeno un sei!- incrociò le dita, sperando ardentemente di avere la sufficienza.
- Fluttershy, va tutto bene tesoro? – si preoccupò Rarity, osservando la rosa stranamente “assente”.
-Eh? Sì … va tutto ok- si risvegliò dai suoi pensieri, nessuno delle amiche le credette, ma per il momento non chiesero nulla.
-Meglio entrare, che ne dite?- tossì Applejack.
Tutte annuirono.
***
Fluttershy era confusa.
Troppo confusa.
Tutto per colpa di ieri.
Il professore fortunatamente stava interrogando chi mancava per l’ultimo giro di interrogazioni del quadrimestre, prima di interrogare coloro che dovevano recuperare – che sfortunatamente non erano pochi-, la ragazza era già stata interrogata da un pezzo che un bell’otto: tutto merito della sua amica Sparkle.
Silenziosamente cominciò a colorare gli spazi vuoti delle lettere nel titolo del libro di grammatica, istintivamente ripensò alla giornata precedente.
 
-Oh, si è fatto tardi!- constatò Shy guardando l’orologio appeso alla parete.
-Tua madre tornerà presto, no?- chiese Dashie.
-Già, poi partirà per un paio di settimane- ammise.
-È stato divertente! Allora, a domani- li congedò con un sorriso, la rosa.
-Aspetta, ti accompagno- si offrì McIntosh, prendendole la mano.
-Oh, o-ok … - arrossì.
-Mi raccomando fratellone, non farle nulla- rise Aj.
-Pft- sbuffarono in contemporanea, Rainbow Dash e Big.
Camminarono vicini, in silenzio, nessuno dei due voleva iniziare un discorso; una volta arrivati di fronte alla modesta casa della ragazza …
-Grazie di avermi accompagnata Big, ci vediamo domani a scuola, hm?- lo salutò lei, piuttosto sollevata.
-Aspetta … - le sfiorò la spalla, provocandole un brivido che non la fece rassicurare.
-S- sì?- balbettò, era un po’ intimidita, era strano che Big McIntosh si comportasse così, insomma, era un bravo ragazzo, sempre così dolce e tranquillo, non l’aveva mai visto con quella strana luce negli occhi.
La sedicenne non sapeva cosa fare, era ferma ed immobile, mentre lui l’aveva bloccata contro il muro del portico, era rigida mentre avvicina il suo viso al suo, premendo le sue labbra contro quella a cuore della liceale, e lei non faceva nulla per impedirglielo.
Si sentiva strana mentre lui tentava di approfondire il contatto, stringendosi più a lei, stringendole i fianchi; era rimasta ad occhi aperti mentre lui continuava a baciarla e nella situazione aveva scovato qualcosa di più intenso dei baci che aveva ricevuto e dato fino a quel momento, c’era sì amore, ma anche qualcos’altro, malizia, perversione quasi.
E questo le incuteva timore.
Decise di allontanarlo, riprendendo il controllo di sé.
-Ci vediamo- sputò, piatta, non un cenno di sorriso, non un rossore sulle gote, non una dolce vocina acuta come quella che erano soliti sentire, un congedo freddo, distaccato, uno di quelli che da parte di Fluttershy non si erano mai sentiti.
 
-Maledizione- sussurrò, passandosi una mano tra i lunghi capelli, immersa nei suoi pensieri non si accorse che la campanella era suonata.
-Ehi Shy, sei tra noi?- una bella ragazza dai lunghi capelli blu notte e due occhi celesti si parò davanti alla rosa, passandole una mano davanti agli occhi.
-Come? Sì, scusa Heaven. Sono solo un po’ distratta- si scusò.
Heaven era una sua compagna di corso di italiano, facevano insieme le ore di grammatica e letteratura(**), avevano entrambe molte cose in comune, inoltre passavano ulteriore tempo insieme visto che anche l’altra era una cheerleader. Aveva un fisico molto simile a quello dell’amica, solo un pochino più alta, caratterialmente era solare, esuberante, simile a Pinkie Pie, sebbene più tranquilla e raffinata.
-Stai attenta a non essere così anche agli allenamenti, altrimenti chi la sente Crystal!- scherzò la blu, riferendosi al capitano della loro squadra, sorella maggiore di Diamond Tiara, da cui aveva ereditato il carattere autoritario e canzonatorio, oltretutto era una perfezionista assoluta, anche se, bisogna essere sinceri, a volte mostrava un carattere quasi umano.
- Ahahah, hai proprio ragione- rise.
-Ecco qui che ti riconosco, anzi, mi sembri anche più allegra!-
-Meglio così, credo di dover acquistare più sicurezza … quindi da ora mi impegnerò al massimo per avere più fiducia in me- esclamò con decisione.
-Grande!- le fece l’occhiolino Heaven, era dall’anno precedente che voleva che la sua amica fosse meno timida, finalmente aveva capito che doveva farsi rispettare un po’ di più, era troppo paranoica, anche se le rare volte in cui si arrabbiava metteva in riga tutti, rise al pensiero.
-Perché ridi?- domandò confusa.
-Oh niente, mi è solo venuto in mente quando durante gli allenamenti ti sei arrabbiata talmente tanto che hai zittito anche il coach della squadra di football- disse.
-Oddio, che imbarazzo!- ella si mise le mani davanti al viso per nascondere il rossore, anche se era un po’ divertita.
-Ora che materia hai?- chiese, il professore stava ritardando.
-Avrei matematica ma fortunatamente è assente, quindi boh, magari faccio un salto al club di musica- alzò le spalle.
-Vengo anche io!- trillò emozionata – Teoricamente avrei geografia, ma se salto un’ora non farà male- terminò.
Con una risatina lieve, Shyshy si alzò e con la compagna uscì dall’aula, con l’intenzione di andare nell’aula di musica, a tutti piaceva ed entrambe avevano una certa esperienza col pianoforte, ovviamente non elevata, ma se la cavavano.
Poteva sembrare banale, ma a loro piaceva, emetteva i suoni in una maniera così dolce e di classe, era uno strumento affascinante a parer loro.
Entrarono tranquillamente, consapevoli del fatto che fosse vuota.
-Finalmente del tempo libero- sospirò la blu, sedendosi sopra un banco, indossava una camicia bianca con dei ricami molto fini azzurri e una gonna blu con sottili linee bianche diagonali che formavano quasi degli scacchi, facendo sembrare il colore più chiaro, l’abbigliamento esaltava il corpo snello della ragazza, e il mascara nero addolciva ancora di più il suo sguardo comprensivo.
-Stamattina ti ho vista con le tue amiche fuori, eravate silenziose, è successo qualcosa?- le chiese, mettendo una mano sotto al mento e inclinando lievemente il capo, come a invitarla a confidarsi.
-Niente di cui mi vada di parlare al momento, scusami- sibilò la rosa, suonando un si bemolle al piano nero.
L’amica annuì, osservando il comportamento insolito dell’altra, era in piedi davanti allo strumento, i capelli le coprivano parte del viso, ma si potevano ancora scorgere i grandi occhi di lei, che mostravano una certa indecisione e bisogno di sfogarsi – ma per quel poco che la conosceva, sapeva che non lo avrebbe fatto tanto facilmente-, il maglione giallo che indossava le stava un po’ largo, ma le donava molto, così come i jeans chiari che fasciavano le lunghe gambe.
Era indubbiamente molto bella, e fragile, probabilmente poteva definirla una delle sue migliori amiche, sebbene non si conoscevano da molto avevano un rapporto speciale, Heaven la definiva un po’ come sua sorella, quella che non aveva mai avuto, il loro era un passato simile, ma lo avevano affrontato in modo diverso: mentre la rosa si era chiusa in sé stessa, restando in parte una bambina, facile da rompersi, come il cristallo, timida, ingenua e anche un po’ piagnucolona, lei aveva affrontato le cose con un sorriso sempre sul volto e una corazza d’acciaio, senza impedirle però di mostrare il suo lato tenero.
Si chiese cosa sentisse l’amica nei suoi riguardi, se quell’affetto fosse ricambiato. Immediatamente scosse la testa, perplessa, era strano che facesse questi ragionamenti.
***
-La verifica sarà andata benissimo … - una sconsolata Aj si aggirava per il corridoio – Che sia maledetta quella stupida materia, tanto sono tutti morti!- quasi urlò esasperata.
-Ehi dolcezza, siamo acidelle?- un ragazzo alto, dai profondi occhi azzurri e capelli mori piuttosto lunghi per un maschio, si avvicinò alla nostra bionda.
-CARAMEL!- esultò lei saltandogli praticamente addosso – No è che ho appena fatto una verifica … - si giustificò poi.
-Oh beh, allora è tutto chiaro- rise, roteando gli occhi – Comunque sei sempre bellissima, anche quando sei arrabbiata- le sussurrò in un orecchio con dolcezza.
Caramel non era il classico ragazzo dei film, era sì sportivo, ma non patito, non partecipava alle partite ma praticava sport per divertimento, inoltre non si dimostrava stronzo e indifferente con gli altri per attirare l’attenzione, al contrario era quasi sempre disponibile anche se capitava non poche volte che si innervosisse e così cominciava a sbuffare rumorosamente e a sembrare antipatico. Però era sincero, e questo ad Applejack piaceva e importava più di qualsiasi altra cosa.
-A cosa si deve questa dolcezza improvvisa?- ironizzò lei.
Lui si staccò con un broncio.
-Ma guarda te, fai il dolce con la tua ragazza e lei nemmeno apprezza- si finse offeso.
Aj però aveva ascoltato solo “tua ragazza”.
-Aspetta un momento! Mi stai dicendo che stiamo insieme?- deglutì.
-Certo … cioè, se vuoi- tossì lui per mascherare la vergogna.
-YAY! Mi hai rallegrato la giornata- senza aspettare altro lo baciò.
-Ma non credere che sia così facile, non te la caverai sempre così, anzi … - aggiunse poi, con un occhiolino.
-Vorrà dire che correrò il rischio- ammiccò ricambiando, stringendola a sé sorridendo.
***
-Signorina Sparkle - la chiamò il professore di letteratura inglese.
-Sì?- replicò immediatamente lei cordiale.
-Puoi andare gentilmente a prendermi il libro giù in ufficio? L’ho dimenticato- disse pacato lui.
-Certamente!- detto ciò, scese le scale.
- Spike! Ciao … c-che ci fai qui?- esclamò sorpresa di vederlo, e con un improvviso arrossamento delle guance.
-Ehi vampirella!- scherzò lui, alludendo al costume di Halloween che indossava.
- Ehehe … già, come va?- tentò un approccio.
-Benissimo! Tu invece?- rispose con un enorme sorriso, che mostrava gli strani canini più accentuati rispetto agli altri (il vero vampiro qui era lui).
-Sono felice per te, anche io tutto bene, il professore mi ha mandata a prendere un libro- ammise.
-Si fidano tutti di te, eh?- costatò.
-Esattamente- si batté una mano sul petto con orgoglio.
-Sei proprio buffa Twilight, però beh, anche questo ti rende così carina, ci vediamo!- la congedò, una volta che la bidella consegnò lui un libro.
La ragazza stette a crederci, aveva detto che era carina.
-Ehi piccola, va tutto bene?- la signora che aveva consegnato il libro a Spike.
-Oh s- sì! Volevo il libro di letteratura inglese, per favore. Sa, il professor Evergreen l’ha dimenticato- le chiese diplomatica, la donna annuì, andando a cercare l’oggetto richiesto, lasciando la liceale con una mano sul petto e il cuore a mille.
-Respira Twilight, va tutto bene, respira- si disse mentalmente.
Il ragazzo di cui la nostra amica era innamorata non era per niente simile a quello che generalmente piace alle sue coetanee, ma il suo essere particolare le piaceva. Era piuttosto basso per l’età, infatti raggiungeva la Sparkle, anche lei minuta, capelli verdi sbarazzini e due grandi occhi color cielo genuini, era sempre pronto a far ridere gli altri e con la battuta pronta, anche se forse aveva troppe volte da ridire, era quasi insopportabile e anche tremendamente orgoglioso, ma leale e fiducioso. E a lei piaceva.
***
-RAINBOW, PASSA LA PALLA!-
Ora di educazione fisica, si gioca a basket, maschi contro femmine.
Parità, inutile dire che era merito di Dash se stavano per passare in vantaggio.
-RARITY! Smettila di fissarti le unghie e prendi la palla- la richiamò l’arcobaleno.
-E va bene!- sbottò ricevendo la palla e dirigendosi con maestria verso il canestro.
-Presto tira!- urlò una compagna di squadra, mentre i ragazzi tentavano di bloccarla.
Lei allora giocò la carta dell’essere una attraente ragazza, così, nel chinarsi durante il palleggio, mise in evidenza le curve invidiabili, distraendo così i maschietti e riuscendo a fare un perfetto canestro dal valore di tre punti.
-SÌ! Beccatevi questa- fece loro la linguaccia, prima di alzare il pugno emozionata, in men che non si dica le compagne di squadra la accerchiarono facendole complimenti, che di certo apprezzava, e batté il cinque a Rainbow Dash. Quel canestro era stato decisivo.
La partita era conclusa con la loro vittoria, quindi si recarono tutti a fare una doccia veloce negli spogliatoi (ringraziando la professoressa che li faceva finire dieci minuti prima apposta).
-Ehi Dash, dopo dobbiamo parlare- le sussurrò la viola, prima di entrare nella doccia e lasciare confusa l’amica.
***
-Ottimo lavoro ragazzi, il giornalino di questo mese verrà davvero bene- si complimentò il professore di chimica, nonché collaboratore col giornalino della scuola. Era un uomo molto giovane, aveva appena ventitre anni, si era laureato subito e con sorpresa aveva ricevuto il lavoro come supplente per il secondo anno di fila e se tutto sarebbe andato bene anche quest’anno sarebbe stato assunto definitivamente; aveva i capelli corvini piuttosto disordinati, era alto e corporatura normale, un accentuata barbetta che esaltava i lineamenti maturi e due profondi occhi verdi penetranti.
-Ne siamo sicuri!- squittì con allegria la giovane Pinkie Pie, seduta sopra un banco approfittando del momento di pausa, indossava un pantalone attillato nero con sovrapposta una gonna rosa shock a balze e una maglietta a maniche corte fucsia con vari disegni neri, come se fossero scarabocchi su un quaderno, per terra aveva una felpa bianca con motivi a stelle colorate.
Il punto forte di Pinkie era questo, vestiva come una bambina ma non se ne importava, lei si sentiva bene nel suo mondo “infantile”, se agli altri non piaceva sarebbero stati fatti loro, il suo motto era “sii sempre te stessa, e fregatene degli altri!”.
-Avanti, sta per suonare la campanella, cominciate a uscire ragazzi- li invitò serenamente il professor Eclipse – Pinkie Pie, puoi restare in classe per piacere? Avrei da parlarti- aggiunse.
-Certamente- scattò in piedi, con ancora un sorriso sul volto.
Si avvicinò a lui, mentre gli altri e ne erano andati sbattendo la porta.
-Allora, cara Pinkie … - cominciò, avvicinandola a sé, per poi portarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio, osservando i suoi occhi color cielo luminosi e il sorriso dolce sulle labbra – Finalmente soli, eh?-
-Già- constatò mentre le guance le si imporporavano di un adorabile rosso.
Lui si intenerì guardandola, una ingenuità così naturale e una innata capacità di non importarsene del parere degli altri, era così speciale.
Con delicatezza le prese il volto tra le mani, aspettò che lei chiuse gli occhi e che pronunciasse le labbra rosa velate di lucidalabbra alla ciliegia prima di baciarla teneramente.
Un bacio dolce e sfuggente all’offuscata luce di un’aula di un giornaletto scolastico, sperando di non essere scoperti.
Si staccarono poco dopo, ma il sorriso della fucsia era già sparito.
-Ehi piccola, che hai?- le domandò, cercando di essere il più dolce possibile.
-Io … sei sicuro di questa cosa?- sussurrò tristemente, uno dei rari momenti in cui ella era seria.
-Di cosa stai parlando?-
-Di questo. Siamo seri, vuoi davvero aspettare che finisca la scuola per stare insieme alla luce del sole? Io non ce la faccio ad dover mentire alle mie amiche, sono stufa di fingere che vada tutto bene, io voglio poterti tenerti per mano anche fuori da questa fottutissima aula, poterti baciare o abbracciare come due innamorati anche fuori e … - lui la interruppe con un altro bacio.
-Ti capisco, ma basta aspettare anche solo due anni, quando sarai diciottenne, quando così  otterrai tutti i diritti dell’essere maggiorenne, meno che il bere alcolici, potremmo uscire allo scoperto, all’inizio le cose non saranno facili, ma so che puoi farcela, possiamo farcela. Sei forte, e se ho te ho tutto- le diede un altro bacio, stavolta sulla fronte.
-Presto vai, altrimenti penseranno che ti ho rapita- rise lui, cercando di far sorridere la ragazza.
-Già, allora ciao!- riprendendo colore uscì dall’aula. Era felice.
***
-Allora?- insistette una Rainbow lavata e vestita, tornando a indossare la maglia arancione e i jeans, alla cara amica Rarity, che stava finendo di truccarsi.
-Un secondo- sospirò, finendo di mettersi il lucidalabbra al lampone.
Aveva indossato un vestitino bianco dalle sfumature celesti dalla evidente scollatura (che rendeva giustizia al suo seno prosperoso), e aveva deciso di legare i capelli in una treccia invece che lasciarli sciolti, truccandosi aveva aggiunto un po’ di ombretto azzurrino mischiato al bianco agli occhi, già ornati da matita nera.
-Comunque a scuola potresti vestirti anche più adeguatamente- la rimbeccò.
-Mi sembra di parlare con mia madre, se sono bella perché non sfoggiarla? La bellezza intendo- si corresse.
-Sì, ok- brontolò l’altra, alzando gli occhi al soffitto – Intanto devi dirmi cosa volevi prima-
-Ah sì- si fece improvvisamente seria- Fluttershy, è palese che non sono l’unica ad essersi resa conto che non sta bene, ho saputo che ieri tu e lei eravate da Aj … - aspettò la conferma di Rainbow prima di continuare - … è successo qualcosa?-
-Non che io sappia. Insomma, ero parecchio incazzata, ma lei stava bene e non l’ho trattata male, giuro! Finché Big non l’ha accompagnata a casa … - lasciò la frase a metà, prima di stringere i pugni. – Quel … oh ma se lo prendo!- ringhiò, mentre la viola non stava capendo nulla.
-Fermati! Spiegami-
-Quello lì, sono pronta a giurare che ha fatto qualcosa alla nostra amica!- si esasperò, lasciando l’amica con un allusivo sorriso sulle labbra.
-Ma non pensi che ora Shyshy sia grande abbastanza da cavarsela da sola?- osservò.
-N- no … cioè sì! Ma lei … io devo proteggerla- si calmò.
-E se invece lei non volesse? Ci hai mai pensato?-
-Ma … oh insomma, che vuoi dire?!-
-Ecco, che permalosa, non si può parlare con te! Comunque intendevo dire che ora che Fluttershy è più, come dire, matura, potrebbe anche preferire crescere. Non credi anche tu?- la fissò di sghembo, sistemandosi una ciocca di capelli lasciata appositamente fuori dall’acconciatura.
E ancora, per la seconda volta in due giorni, Rainbow Dash si ritrovò senza parole.
 
Clyssia’s Crazy Corner
Sono qui!
Beh, devo ringraziarvi per le belle recensioni :3
Anche se non sono tantissime le apprezzo molto, siete dolcissime <3
Spero che questo capitolo, dove ho voluto soffermarmi anche sugli altri personaggi, approfondendo i loro caratteri, vi sia piaciuto!
Anche l’aggiunta di Heaven (nome fighissimo tra l’altro) .
*: Pinkie Pie per certi versi rappresenta le parti più infantili di me e di alcune mie amiche, noi siamo delle fan girl accanite (lol) e ci ritroviamo spesso a sclerare per anime e manga, quindi ho deciso che Pinkie sarà la fan girl del gruppo a cui piacciono tanto gli anime (big up!) :D
**-la storia, spero si sia capito, è ambientata in America, quindi se non lo sapete, la scuola non si divide in classi A-B-C- ecc ma in aule di professori con orari diversi tra la maggior parte degli studenti, ecco perché si trovano in aule differenti a ogni ora.
Bene, finito momento delle note:)
Altra cosa! In questa storia voglio trattare molti argomenti, come si intuisce da questo, quindi spero che l’evoluzione degli eventi vi piaccia.
Alla prossima!
Kiss Clyss
   
 
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