“ Merry Christmas, Remus. ”

Atmosphere.

Sapeva che avrebbe dovuto dire di no. Lo sapeva. Ma aveva accettato comunque, in buona fede, credendo che, per una volta, si sarebbero trattenuti. 
<< Remus, ti prego, fai qualcosa! >>
Sua madre gridava spaventata. Lanciò un Aqua Eructo all'albero, che venne scaraventato, mezzo carbonizzato e con poca grazia, dall'altra parte della stanza. 
<< Scusa, Remus. >>
Il gruppetto sorrideva angelico, capitanato da Black, che sfoggiava un falsissimo sguardo innocente. E il padrone di casa, esasperato, non poteva che chiedersi come era venuto in mente a Sirius di far levitare delle candele vicino all'albero di Natale, e agli altri due idioti di aiutarlo. 
<< Dai, era solo...per creare l'atmosfera! >>

Alone. 

Il camino scoppiettava rumorosamente, illuminando la stanza buia. Stava accoccolato sul divano, coperto solo da una coperta lercia, con lo sguardo perso tra le lingue di fuoco che consumavano inesorabilmente la legna. Fuori, per strada, un gruppo di bambini giocava gioioso, intonando "We wish you a Merry Christmas".
Diede un morso ad una barretta di cioccolato. Aveva sempre pensato che la cioccolata lo avrebbe aiutato a sentirsi meglio, in ogni occasione. Ma, in quel momento, sembrava non fare effetto. Era il primo Natale che passava da solo. Era incredibile: gli altri erano riusciti a rovinargli le feste anche senza essere con lui. Una risata amara, una lacrima. 

Dead.

Finalmente, dopo mesi di malumore, era tornato vitale. Non vedeva l'ora di vederlo. Remus guarda Sirius, che, non essendo avvezzo a questo tipo di cose, addirittura a decorare l'albero è un disastro: una parte è colma di palline, mentre l'altra è quasi spoglia. Scuote la testa. E poi, lui scende le scale. Sirius sorride. 
<< Vieni qui, aiutami! >>
Ma Remus sa che Sirius non vede Harry davanti ai suoi occhi. Vorrebbe urlargli che è morto, che deve accettare la realtà. Harry non è James. Ma sorride, un sorriso che non è un sorriso, e sta zitto. Si abbandona all'idea di un altro Natale infelice, sistemandosi su una poltrona. 

After all this time.

Nevicava. Sorrideva ai ricordi, guardando fuori dalla finestra. Rivide quattro ragazzi che si lanciavano palle di neve, forse un pò troppo cresciuti per quel tipo di cose. Rivide Peter, con quel suo sguardo liquido, James, che rideva cadendo all'indietro. Rivide il sorriso di Sirius, il Sirius di una volta, quello che aveva sempre un bagliore di rassicurante felicità negli occhi grigi. Perché l'uomo che aveva visto scomparire dietro un velo, era già morto da tempo. Tonks lo abbracciò teneramente, distogliendolo dai suoi ricordi. Gli sorrise, gli regalò il suo sguardo, pieno di gioia. E, sconvolgendo i suoi programmi, gli donò il primo Natale felice, dopo tanto tempo. 



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Panties.
Beh, sono piuttosto felice del fatto che questa sia la mia prima storia su questo account. Non che sia granché; l'avevo scritta con l'intenzione di iscriveral ad un concorso, ma mi sono dimenticata di inviarla.
Ad ogni modo, so che il titolo fa pena. Già.
Per il resto, aspetto che qualcuno arrivi per dirmi che cosa non và. Insomma, vorrei migliorare, quindi qualche consiglio sarebbe utile. Non disdegnerò nemmeno un messaggio personale con su scritto 'fai schifo!', quindi fatevi avanti, vi aspetto. 
Credo sia il momento di sparire. Bye.