4 gennaio 2014
Caro Diario,
Ti ho appena trovato mezzo bruciacchiato tra i resti dell’aereo e ho pensato che usarti per scrivere le mie ultime parole prima di morire fosse una cosa bella, così almeno se i miei nonni riusciranno a recuperare il mio corpo e questo diario, sapranno che li ho sempre amati. Mi sto rivolgendo solo a loro non perché non ami mia madre, anzi, penso che sia stata la mamma migliore di sempre, però preferisco non pensarla troppo visto che anche lei è rimasta vittima del disastro aereo. Diario perdonami se ti sto bagnando le pagine, ma le miei lacrime non vogliono trattenersi. Sembra quasi una burla. Sono l’unico sopravvissuto eppure sto per morire a causa della tempesta di neve che c’è su questa montagna. Tenterò di fare il possibile ma dubito che riuscirò a scendere a valle ancora in vita. Sto camminando da circa un’ora e ormai anche le mie gambe stanno cedendo. Non le sento più, le sto muovendo praticamente involontariamente. La neve è diventata sempre più profonda. Sono inciampato, non ho nemmeno la forza di continuare a scrivere.
Credo sia davvero finita.
Matteo