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Autore: SweetLuna    04/01/2014    10 recensioni
{ Jacob ~ Renesmee }
Dalla storia: «Adesso lo sai, non è il lupo ad amarti. Sono io, Jacob Black, ad averti scelto per l'eternità».
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La Saga di Twilight è finita, lasciandoci fin troppe domande senza risposta... Che cosa accade dopo Breaking Dawn?
Edward e Bella possono finalmente cominciare a vivere la loro eternità, ma ben presto si troveranno ad affrontare delle questioni in sospeso: Renée, la madre di Bella, verrà a conoscenza per puro caso dei segreti di sua figlia, ma anche lei e Phil stanno per rivelare ai Cullen qualcosa di inaspettato...
La vicenda vera e propria ha inizio sette anni dopo il mancato scontro con i Volturi. Renesmee è cresciuta, e con lei anche i sentimenti per Jacob sono cambiati: ben presto comprenderanno entrambi che il loro amore va ben oltre l'imprinting, ma a quali conseguenze può portare l'unione tra un lupo mutaforma e una mezza vampira?
Le vite di Renesmee e Jacob, della famiglia Cullen e non solo verranno stravolte da nuovi e inaspettati eventi...
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(Ultima revisione errori effettuata: 2020 | La trama non ha subito variazioni)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity '
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9. GENITORI E FIGLI


Tutto sembra tornato alla normalità, o quasi.
Nonna Renée e nonno Phil sono venuti a trovarci con Robert nel week-end, dieci giorni fa Rob ha festeggiato il suo sesto compleanno. Ora abbiamo quasi la stessa età, pazzesco...
La nonna - come è giusto che sia - continua ad essere all'oscuro del biglietto arrivato da Volterra, e Phil è stato estremamente in gamba nel rimanere coi nervi saldi. Anzi, non era stato poi così difficile dire al bambino che avrebbe dovuto mantenere il segreto sulla famiglia, lo sa praticamente da quando è nato.
Crescendo si era posto delle domande sul perché sua sorella e gli altri componenti della famiglia Cullen non cambiassero aspetto, e come mai io - figlia di sua sorella e con un solo anno più di lui - avessi già le sembianze e l'intelligenza di una donna adulta. 
«Vedi, Robert... tua sorella e la sua famiglia sono persone speciali. Bella, Renesmee e il resto della famiglia Cullen sono unici al mondo. Ma dobbiamo mantenere il segreto, perché se la gente lo venisse a sapere non saprebbe accettarlo. Perciò non devi dirlo a nessuno, ne puoi parlare solo con me, la mamma, e la famiglia di Bella. Immagina di essere amico di Harry Potter: non riveleresti ai babbani i suoi poteri, no?». In questo modo Phil aveva introdotto il discorso a Robert, che aveva capito perfettamente anche grazie al paragone con il protagonista della sua saga preferita. Phil è stato straordinario.
Robert continua a condurre la sua vita come un qualsiasi bambino, tranne che per un piccolo particolare: le maestre, di comune accordo con nonna Renée e nonno Phil, avevano deciso di spostare Rob nella classe successiva alla sua, con i bambini del secondo anno. La sua velocità di apprendimento lo faceva "annoiare", lui era sempre avanti rispetto ai suoi compagni di classe.
Quanto a me invece, non riesco proprio ad essere serena... il pensiero di una nuova minaccia dei Volturi tormenta i miei sogni. Ormai è da più di una settimana che continuo a fare lo stesso incubo, mi sveglio sempre nel cuore della notte con Jacob che cerca di rassicurarmi. Nel sogno vedo Jane e Alec prendere per mano un bambino, Robert. 
«Ecco la nostra rivincita, schifosa ibrida!», mi urla contro Jane. E a quel punto mi sveglio, stanca e agitata. Come in questo momento.
«Nessie, ehi, va tutto bene. È solo uno stupido incubo». Jake mi accarezza e i capelli e mi bacia la fronte, per tranquillizzarmi.
«Jake, non ce la faccio più... sto diventando paranoica», gli rispondo quasi con rassegnazione. 
«Stasera ti porto ad una specie di festa a La Push, così ti distrai. Vietato rifiutare l'invito!», mi dice Jake cambiando totalmente discorso.
«Ma no, perché dovrei rifiutare... mi fa piacere rivedere i ragazzi. A parte Sam, ma vabbe'». Sam non mi era mai andato particolarmente a genio, aveva fatto soffrire Leah e questo non potevo proprio perdonarglielo. Da otto mesi lui ed Emily erano diventati genitori di Matthew, e la notizia della gravidanza di sua cugina era stata un altro duro colpo per Leah, che ancora soffriva per lui.
«Dai, Ness, basta con questa storia... ora Leah è felice», mi risponde Jake.
In effetti la festa è una buona idea... Jacob ha il potere di farmi dimenticare qualsiasi preoccupazione, credo proprio che mi divertirò.
«Che fai? Resta qui!», gli dico vedendolo alzarsi dal mio letto.
«Renesmee, non so te, ma io non ho più sonno». Jake prende il CD della mia festa di compleanno, ci mettiamo le cuffiette e fa partire quella che ormai è diventata la nostra canzone, "Madness" dei Muse.
«È proprio adatta a noi... Un lupo e una mezza vampira, è vero che "il nostro amore è folle"», dice Jacob citandone le parole e strappandomi un sorriso.
Restiamo svegli a parlare fino al mattino, quando per Jake è ormai ora di andare.
Come al solito scendo in cucina a fare colazione, ormai sempre più abituata a seguire gli orari dei pasti umani. I miei genitori sono lì ad aspettarmi. 
«Renesmee, noi andiamo a caccia. Tu non vieni, immagino», mi dice mamma senza provare minimamente a forzarmi.
«Lo sai, niente caccia per me. Non più», le rispondo addentando un biscotto al cioccolato.
«Ah, stasera vado con Jacob a La Push, c'è una specie di festa con tutti i ragazzi del branco. Racconteranno le leggende dei Quileutes!», le dico entusiasta.
«Ci andai anch'io... e fu molto emozionante», aggiunge mamma.
Papà ci saluta, ha letto nei miei pensieri che voglio restare un po' da sola con lei per affrontare l'argomento "Jacob", che fino ad ora avevo sempre cercato di evitare.
«Sai, mamma... per me non è semplice parlare con te della mia storia con Jacob. Lui è il tuo migliore amico, lo conosci da molto prima che io nascessi... La cosa mi imbarazza un po', se devo essere sincera. Questa è la prima volta che mi crea problemi parlarti di una cosa che mi riguarda». Ecco, gliel'ho detto... 
«Renesmee, non sei obbligata a farlo. Mi fido di te e mi fido di lui», risponde lei decisa. Forse non sono pronta a parlarne, ma potrei mostrarglielo...
«Mamma, avvicinati. Ti ricordi che cosa dicevo da piccola? A volte è meglio mostrare che parlare...». Poggio la mia mano sulla sua guancia fredda e perfetta, dura come il marmo ma delicata come il velluto... era da tanto che non lo facevo.
«Adesso chiudi gli occhi, e guarda». Le mostro tutti i momenti più belli passati con Jacob, partendo dalla mia festa di compleanno: la sua dichiarazione, il nostro primo bacio, io che mi addormento tra le sue braccia, la sorpresa in discoteca, la confessione dell'imprinting, il tatuaggio con le nostre iniziali...
«Ti ha detto dell'imprinting?!». Mamma sembra sorpresa, quasi incredula.
«Sì. È stato sincero... e comunque credo che lui mi ami indipendentemente da questo», le rispondo con fermezza. Perché io so che è così, e nessuno potrà farmi cambiare idea.
«Edward non avrebbe voluto», la sento dire tra sé e sé.
«Come? Be', ne parlerò con papà. Pensa se ne fossi venuta a conoscenza per caso, mamma. La sincerità è sempre la miglior cosa, soprattutto quando si tratta di questioni così importanti». In effetti se venissi a scoprire che Jake non è stato del tutto sincero, non la prenderei molto bene... In ogni caso meglio scacciare questi brutti pensieri, frutto delle mie stupide paranoie.
«Mamma, posso farti una domanda? Ecco, vedi... i Volturi... sette anni fa... Se vi fosse accaduto qualcosa, tu e papà mi avreste...».
«Affidata a Jacob, esatto», risponde mamma, terminando la mia frase.
«Renesmee, adesso basta parlare dei Volturi, okay? So che sei preoccupata, lo siamo tutti. Ma quando Robert è venuto abbiamo parlato con Phil... È tutto a posto. I Volturi non possono fargli niente, perché lui è troppo sveglio per parlare a qualcuno della nostra condizione. E poi i Volturi sono pur sempre in inferiorità numerica. Noi, invece, volendo possiamo riunire un esercito».
Anche se con parole diverse, è lo stesso discorso che mi aveva fatto papà il giorno in cui avevamo letto il biglietto. La abbraccio forte, non potrei avere una madre migliore di lei, così protettiva... Lei è la mia roccia.
«Dai, mamma, ora ti lascio andare. Sono felice di averne parlato... di entrambe le cose».
Rimasta sola in casa mi metto un po' a leggere, ma non riesco a concentrarmi.
Se ora sono più tranquilla per quanto riguarda Rob, sono agitata al pensiero di dover affrontare l'argomento "me e Jacob" con papà. All'improvviso il sonno torna a farsi sentire, e mi addormento con estrema facilità...
 
«Renesmee, svegliati! Ti sei addormentata sul divano... Farai tardi alla festa se non fai in fretta!». La voce morbida e tranquilla di papà mi sveglia dolcemente dal sonno, facendomi ricordare che fra poco Jake passerà a prendermi.
«Papà... Ho dormito così tanto?! Sai, la notte non riesco a dormire per via di quegli incubi... Comunque ora vado a cambiarmi». Corro verso la mia stanza, ma papà mi blocca prima che possa raggiungerla.
«Renesmee, aspetta. Volevo parlarti di Jacob. So che per te è difficile affrontare questo discorso con me, ho cercato di non leggere i tuoi pensieri perché è giusto che tu abbia la tua privacy come chiunque altro. È vero, Jacob ed io discutiamo spesso, ma lui è una brava persona e so che ha rispetto di te. E ci tengo a dirti che sono... contento. Per te e lui... e voglio dirti che per te ho cercato di mettere da parte le mie "idee all'antica". Insomma, non dovete per forza sposarvi prima di... insomma, hai capito, no? Quando ti sentirai pronta, devi fare ciò che ti rende felice. Ovviamente non serve che ti dica di... fare attenzione, Nessie...».
Fantastico! Lo stesso discorso imbarazzante che nonno Charlie aveva fatto a mia madre parecchi anni prima... ma le parole di mio padre mi lasciano del tutto esterrefatta.
Lui, un uomo d'altri tempi, per amore di sua figlia ha scelto di diventare un padre "di larghe vedute"... o almeno ci prova. Mi viene da arrossire, non appena capisco che il discorso di papà si sta facendo troppo "approfondito". Non c'è bisogno che mi dica di stare attenta, e Jacob non è uno sprovveduto. E poi... non lo so nemmeno se sono pronta per fare l'amore con lui, tutto verrà da se, noi non programmiamo nulla.
«Okay, okay papà. Felice di averne parlato!».
E quasi con le stesse identiche parole usate dalla mamma con nonno Charlie, bacio mio padre sulla guancia e corro subito nella mia stanza, stavolta senza essere trattenuta. In fondo gli ho fatto anche un favore, mettendo fine a quel discorso imbarazzante. Parlare di sesso con mio padre è decisamente tra i miei incubi peggiori... ma adesso voglio pensare soltanto alla bellissima serata che mi si prospetta davanti.
La Push, sto arrivando!
  
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