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Autore: Erede Serpeverde    04/01/2014    1 recensioni
La vita di Aurora Natalys Zabini era stata completamente stravolta da una lettera. Non una lettera qualsiasi, ma un invito a Malfoy Manor da parte di Bellatrix Lestrange. Cosa voleva da una ragazzina sedicenne?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Martina, mi potresti fare un favore? -
Erano due ore che Aurora aspettva un Grifondoro qualsiaso davanti al ritratto della Signora Grassa. Spariti tutti nel nulla.
Quando aveva visto l’amica avvicinarsi aveva tirato un sospiro di sollievo.
- Dimmi tutto. - rispose l’altra, preparandosi a “favori” totalmente illegali.
- Mi potresti chiamare Harry? -
- …Eh? Scusa, ma non ti piaceva Axel? - fece sbalordita la Grifondoro.
- Punto 1: prova a ripetere la frase “Ti piace Axel” e ti sarai scavata la fossa da sola. Punto 2: Ho bisogno di Harry. James. Potter! -
- Va bene, va bene, vado. -
Martina entrò nel buco del ritratto e ne uscì poco dopo, seguita da Harry.
- Dimmi, che c’è? -
- Mi presti quella tua mappa che mostra le persone a Hogwarts per le vacanze di Natale? -
- E tu come… -
- Sveglia! Eravamo insieme quando Lupin te l’ha requisita. -
- Va bene. A cosa ti serve? - chiese il ragazzo, porgendole la pergamena.
- Affari miei. Piuttosto, segnala soltanto le persone o anche determinati oggetti? -
- Se sai l’incantesimo, qualsiasi cosa. La formula è Revelio e il nome dell’oggetto che vuoi vedere. -
- Grazie, Sfregiato! - esclamò lei, correndo via.
Erano molto amici, nonostante le Case, quindi non lo chiamava “Sfregiato” per offenderlo, ma solo come scherzo.
- MI CHIAMO HARRY! - ruggì lui di rimando, ma la Serpeverde era già lontana.
Era apparentemente diretta verso i sotterranei, ma dopo qualche angolo si fermò e spiegò la pergamena.
- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. - sussurrò.
La piantina di Hogwarts si formò sotto i suoi occhi. Dette un’occhiata ai suoi amici: Martina era in Sala Comune, Cassandra dalla professoressa Cooman, Matilde nel suo letto e Axel sulle scale lì vicino.
- Revelio Vischio. - ordinò.
Innumerevoli macchioline di inchiostro apparvero sulla mappa. Sospirò: era salva.
Ogni anno, per Natale, la scuola chiamava un ricoverato del San Mungo per addobbare la scuola. Quell’anno era toccato a Gilderoy Allock, che amava in modo malsano il vischio e le sue conseguenze. Si accorse con orrore che alcuni puntolini si muovevano. Quella mappa se la sarebbe portata sempre dietro! Non poteva permettersi di cadere nella vecchia tradizione.
- Men che meno con Axel. Tutta la scuola è convinta che stiamo insieme, non ci tengo a dare un altro incentivo alla loro immaginazione perversa. - rifletté a voce alta.
Ma non si era accorta di una cosa. Far comparire il vischio aveva fatto sparire le persone, quindi non sapeva di due tristi occhi verdi che spiavano l’accaduro da dietro l’angolo.
“Pur di non trovarsi sotto il vischio con me ha incantato una pergamena. Ho fatto bene a non uscire allo scoperto subito. Però qualcosa posso fare…” pensò Axel, con un ghigno tutto Serpeverde.
Quel ragazzo passava troppo tempo con Aurora, senza dubbio.
 
 
La mattina dopo, il 25 Dicembre, Axel entrò in camera di un’Aurora ancora profondamente addormentata (Matilde era stranamente mattiniera, la mattina di Natale) e gridò:
- BUONGIORNO E BUON NATALE! -
- Per te non ci sarà né un buongiorno né un buon Natale, se ci riprovi! - sibilò lei da sotto le coperte.
- Allora non ti do il regalo. - disse il ragazzo, e fece per andarsene.
- Cosa? - fece Aurora, scattando fuori dal letto alla parola “regalo”.
- Ma ciao, amico mio, come stai oggi? Io sto benissimo, ancora di più da quando ti ho visto. - trillò, sorridendo angelica.
Axel fece un sorrisetto di vittoria, poi disse:
- Va bene, via, tieni. -
Aurora si illuminò alla vista della scatolina di velluto blu che l’amico le porgeva.
La aprì con delicatezza e… restò senza fiato.
- Ma… È bellissima! Grazie! - gridò, sollevando una collana d’argento con il ciondolo a forma di Boccino d’Oro e volando ad abbracciare Axel.
- Sono felice che ti piaccia. - replicò lui, abbracciandola a sua volta, un po’ incerto.
- A proposito, anch’io ho qualcosa per te. Ecco. -
Gli porse un grosso pacco dei colori Serpeverde. Axel lo aprì lentamente, perfettamente consapevole di stare allungando l’attesa della ragazza.
- Vediamo… Non ci credo! - fece sbalordito.
Estrasse dalla scatola una bellissima mazza da Battitore. Era di legno lucido e resistente, con delle rifiniture verdi sul manico. Osservandola meglio notò una dedica.
 
Farai meglio a farci vincere tutte le partite, da ora in poi.
Aurora
 
- Grazie, grazie! - esclamò, felicissimo.
Era il suo primo anno nella squadra di Quidditch (e oltretutto era stato obbligato da qualcuno a presentarsi per il provino), quindi era costretto a usare delle tremende mazze della scuola.
- Ora scendiamo, aspetta un attimo che mi preparo. - sorrise Aurora, entrando in bagno.
Era l’occasione perfetta. Axel prese la Mappa del Malandrino dalla scrivania e sussurrò:
- Revelio Abeti. -
Un attimo dopo, al posto delle macchioline di vischio, apparvero quelle degli alberi di natale a Hogwarts.
La rimise a posto, soddisfatto.
- Sono pronta! - disse Aurora, riemergendo dal bagno un secondo dopo, vestita di tutto punto e con la collana in bella vista.
- Allora andiamo, Reginetta. - rise lui.
Appena usciti dalla camera si imbatterono in Gregory Goyle.
- Hey, Zabini? -
- Sì? -
- Dì, un po’. Ci vieni al ballo di stasera con me? -
- Mi dispiace, non posso, sono già stata invitata. - rispose lei, con una smorfia.
- E da chi, se posso sapere? - chiese Axel, semisconvolto, appena Goyle si fu allontantato.
- Dettagli secondari. L’importante era non andare con Goyle. - rispose Aurora, rabbrividendo.
- Ma a questo possiamo rimediare subito. - fece lui sollevato.
- Cosa? -
- Vuoi venire al ballo con me? -
Aurora rimase un attimo interdetta.
Axel si diede mentalmente dello stupido.
- Mi dispiace, se non vuoi… -
- Sì. -
- … cosa? -
- Sì, vengo al ballo con te! Con molto piacere! -
Entrambi gioirono a quell’affermazione, anche se l’altro non lo sapeva.
 
 
- Ripetimi, lentamente, cosa è successo, Maty. - disse Martina, spazientendosi.
- Ok. Axel. Ha invitato. Aurora. Al ballo. E lei. Ha accettato! - sbuffò la Serpeverde.
- Sapevo che sarebbe successo! - esclamò Cassandra.
- Ricordiamoci che è merito mio. Se non avessi suggerito alla McGranitt l’idea del Ballo di Natale, probabilmente quei due testoni non sarebbero a questo punto. - aggiunse Martina, orgogliosa.
- Già, ma ora pensiamo a dare il colpo di grazia a entrambi. Ho già parlato con Draco e Blaise. Tra poco ci danno il via libera per Hogsmeade. -
 
 
- Ma è proprio necessario? Non ci vado al ballo. - chiese Aurora per l’ennesima volta.
Era decisa a mantenere il segreto. Cascava molto male.
- Cosa? E Axel? Che ipocrita, prima gli dice che va al ballo con lui e poi…- commentò Cassandra, perfidamente.
- E voi come lo sapete? - chiese lei, sbigottita.
- Sveglia! Te l’ha chiesto in Sala Comune e c’ero anch’io. E, tra parentesi, - aggiunse Matilde a voce più bassa - quando vi siete allontanati sorridevate tutti e due come ebeti. A noi non la date a bere. -
- A proposito, dov’è Axel? -
- Oh, Draco e Blaise lo trascinano a scegliere il vestito, come noi. - spiegò Martina.
- Sento che sarà una giornata molto lunga…-
- Puoi scommetterci! - esclamarono le altre in coro.
 
 
- Kvindi, se io afere kapito bene, tu non folere andare a Ballo di Natale perché tu temere di non piacere a tua amica, fero? -
- Non fare lo stupido, Rox, sono serio! - fece Axel, risentito.
Stava parlando con Roxas, il suo migliore amico, tramite Metropolvere.
- Comunque sì. - aggiunse.
Il ragazzo sbuffò, scuotendo la testa. Aveva una pettinatura improbabile tanto quanto quella di Axel. I capelli biondi tendevano all’insù, sfidando la forza di gravità. Chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì. Non so a cosa pensiate quando si dice “occhi blu”. Nessuna definizione è appropriata a definire gli occhi di Roxas. Erano di una particolare sfumatura di azzurro scuro e intenso, pieni di vita e spettacolari quanto quelli di Axel.
- Ax, come tuo psicologo personale, ti posso dire che se non vai le piacerai ancora meno. Assicurato. -
- Hey, Ax! -
- Dobbiamo andare! -
Draco e Blaise erano alla porta.
- Sono gli amici che ti trascianano a fare shopping? - chiese Roxas, divertito dall’espressione sconsolata dell’amico.
- Sì… ciao, Rox. -
- In bocca al lupo. -
 
 
Dopo la lunga giornata di shopping con le amiche, Aurora era un’altra.
- Ora sì che ci siamo! - esultò Matilde.
Aurora poteva stupire Axel.
 
 
Draco e Blaise avevano trascinato Axel in giro per Hogsmeade e l’avevano trasformato.
- Non può resistere! - commentò Blaise.
Axel poteva stupire Aurora.
  
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