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Autore: SonoDiversaDaVoi    04/01/2014    0 recensioni
Questa non è una storia comunque, questa storia parla di due bambini, che cresceranno insieme, che si ameranno, che si lasceranno, che perderanno la verginità insieme (lui no), che non importerà del futuro, che diventeranno grandi e quindi, si innamoreranno. La fine sarà felice, perché non l’ho mai fatta così e volevo provare, questi due bambini si chiamano Zayn e Carlotta. Si conoscono dalla nascita, si vogliono un bene dell’anima e non servirà molto per capire quanto quel tanto volersi bene si trasformerà presto in amore.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“ha i suoi occhi vero?” “si, Angela, ho portato Zayn, volevo la salutasse” prese in braccio il piccolissimo Zayn, e io Carlotta e li vidi così bene insieme, erano davvero dolci, “diventeranno amici te lo dico io, come lo siamo noi, lo saranno loro” spererei proprio di si, mi piacerebbe anche che si fidanzassero, sposassero e facessero dei … ok, sto correndo un po’ troppo, appena 4 ore fa ho partorito Carlo e adesso penso già ai loro di figli? Lo ha sempre detto Trisha che non sono tutta normale. Uscì il giorno dopo dall’ ospedale e tornammo entrambe a casa. Mia suocera era già dentro casa dal giorno che ero partita io, se ne approfitterà e questo lo sa a anche Robert, mio marito. Appoggiai la borsa sul pavimento il trasportino, chiamiamolo così, della piccola a terra, con molta delicatezza, mi tolsi il giubbotto e le scarpe e poi la presi in braccio, dovevo cambiarla, non mi piacevano i vestiti che le aveva portato la nonna, così andai di sopra con lei in braccio, che dormiva. La portai nella sua piccola stanza e, dopo averla messa dentro la culla, mi misi a cercare un body pulito e più carino. Ne trovai uno che aveva messo da parte nonna, era mio, forse un po’ sentimentale la cosa, ma comunque mi sembrava sempre più carino degli altri. Lo appoggiai sulle sbarre della culla e mi misi a guardare quell’ angoletto. Era bellissima, così tenera e dolce. Se solo sapesse in che mondo si ritrova. Forse non dovrei mai parlargli del nostro mondo, forse dovrei tenerla sotto una campana di vetro e istruirla su come si fa la brava mamma, la brava … ma stiamo scherzando? Non so fare io queste cose, come faccio ad insegnargliele a lei. Scossi la testa e lasciai che quei pensieri se ne andassero, perché in qualche modo avevo ragione, non gli avrei mai detto la verità su quanto crudele possa essere il mondo. La cambiai e tornammo giù, a mangiare, entrambe. Le settimane passavano e così anche i mesi, Carlotta cresceva a vista d’occhio, diventava sempre più bella men mano che cresceva, ormai aveva un anno e Zayn lo aveva appena fatto, non passava giorno, che Trisha non passasse per di qua, o non andassi io da lei, perché i piccoli potessero giocare. Anche Carlotta ha fatto un anno, è la più bella bambina che abbia mai visto, e me lo ripete sempre anche Robert, è dolce, tranquilla e non piange mai, a parte quando non si fa male perché deve seguire Zayn in qualche impresa impossibile per la loro altezza, o perché volevano nascondersi per aver combinato qualcosa. Lui sapeva camminare ormai bene, era molto bello anche lui, piccolo e moro come lei, stesso colore degli occhi, ma con i capelli un po’ più scuri, lui, ma lei non riesce ancora a camminare bene, era ancora incerta, e quando cadeva di solito cadeva sulla ghiaia, così un giorno andai per prenderla il braccio e vedere se si era tagliata, ma Zayn le si avvicinò e si sedette per terra dandole un bacino sulla guancia. Fu la scena più tenera mai vista. Gli anni passavano, ormai entrambi avevano 5 anni, tra poco avrebbero iniziato la prima elementare e questo mi turbava. “Zayn, voglio giocare anche io” “no, è mio” e ci mettemmo a litigare, siamo sempre così, ci mettiamo a litigare e poi … non ci ricordiamo neanche perché. “dai, voi due smettetela” “mamma, non mi fa giocare con lui” “Zayn, falla giocare con te” disse Trisha la mamma del mio migliore amico, gli feci la linguaccia a e mi misi a giocare con quelle cose. Le mamme parlavano di cose da mamme e noi due giocavamo allegramente sull’ erba. “andiamo dentro la casetta?” mi domandò, accettai, mi prese per mano e andammo dentro la casetta, era bellissima, ci sedemmo sulle seggioline in miniatura, come ogni cosa dentro quella casa e iniziammo a parlare di discorsi tutti nostri, i soliti discorsi che fanno i bambini. Ad un certo punto, si avvicina e mi da un bacio sulla bocca, io mi stacco con ribrezzo e mi pulisco la bocca da quella che doveva essere la sua saliva, “sei matto?” domando alzandomi “no, volevo darti un bacino” mi piegai e gli diedi un bacio sulla guancia “questo è un bacio” disse diventando tutto rosso. Spazio Mio: Ecco, il secondo capitolo della mia FF, come avete capito, sto ripercorrendo dei momenti molto speciali della loro vita e anche i più teneri. Scusate gli errori grammaticali.
  
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