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Autore: MartyViper    26/05/2008    8 recensioni
Pansy e Draco sono a un giorno dalle nozze ma prima del lieto evento ci sono ancora troppe cose da fare, soprattutto se è in dubbio la fedeltà del proprio fidanzato... Pansy, terrorizzata dall'idea che forse il ragazzo non l'abbia mai amata, sarà più che mai decisa a mettere alla prova Draco una volta per tutte con un test. E quale occasione migliore se non la sua festa di addio al celibato?
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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HAPPY MARRIAGE
4. Tra la vita e la morte

 


Draco Malfoy, bello e orgoglioso come sempre, la aspettava sulla veranda dell’ala ovest del castello.
Un posto tranquillo e isolato in cui poter parlare con calma.
Il suo posto preferito da bambino dove si rifugiava quando voleva stare solo.
Un lontano ricordo ormai ma nonostante ciò starsene seduto lì sulla panchina come allora, con  giardini intorno e il profumo di gigli riusciva a infondergli la stessa tranquillità.
Si sentiva al sicuro.
Pansy era rimasta immobile sulla soglia ad osservarlo.
Almeno lui si era già vestito, con giacca e pantaloni neri e una camicia bianca mezza slacciata come al solito.
Nessuno cravatta però, l’ex Serpeverde odiava le cravatte e non avrebbe fatto un’eccezione neanche per il giorno del suo matrimonio.
La ragazza invece si era presentata con la sola semplice vestaglia che le arrivava sopra il ginocchio in contrasto con l’eleganza dei diamanti rosa, ma d’altronde non aveva ancora trovato la forza per indossare l’abito da sposa e almeno così avrebbe tenuto la sorpresa per dopo.
Con il vestito poi non si poteva certo dire che passasse inosservata quando si spostava per il casello e l’unica cosa che voleva era non incontrare nessuno almeno fino all’inizio della cerimonia.
- Ciao Pansy.-
Due parole, due spine nel cuore.
Si guardarono negli occhi per quelle che sembravano delle eternità.
Quelli di lui freddi come il ghiaccio e quelli di lei neri, profondi... tristi.
Era la prima volta dopo giorni che si incontravano e non come Beauty e Draco, ma come Pansy e Draco.
Ma sembrava che si vedessero, che incrociassero i loro sguardi e i loro occhi per la prima volta.
Per la prima volta dopo anni Pansy lo vedeva veramente per quello che era e non per quello che credeva che fosse.
Un bastardo.
Un bastardo che però amava alla follia.
Non rispose, la ragazze non lo salutò neanche e restò in silenzio lì in piedi sulla veranda, sostenendo il suo sguardo.
Aspettando di sentire che cosa aveva da dirle di tanto urgente.
Draco l’aveva fatta chiamare così all’improvviso e all’ultimo minuto ma era davvero qualcosa di importante perché il bel Serpeverde non era il ragazzo che sprecava il tempo in chiacchiere inutili e nemmeno la sposa era il tipo che si faceva cinque piani di scale a piedi e di corsa per sentire delle sciocchezze.
Un silenzio imbarazzante era calato tra i due anche se nessuno pareva farci caso.
I loro sguardi parlavano da sé.
- Avevo bisogno di parlarti, prima di salire all’altare... Siediti.-
Le fece posto sulla panchina e dopo un momento di esitazione Pansy si sedette accanto al suo futuro marito.
Sentiva il cuore che nonostante tutto prese a battere forte.
Ansia? Paura? Amore?
- Dimmi.-
Le uniche parole che la ragazza riuscì a pronunciare.
- Lo sai che dopo il matrimonio la nostra vita cambierà completamente, volevo chiederti se eri pronta per il grande passo...-
- Non capisco, perchè mi fai questa domanda?- Pansy era stata presa completamente alla sprovvista –E perché proprio ora?-
- Così.-
Freddo e impassibile, il solito Draco Malfoy che non doveva giustificazioni a nessuno.
- Ormai è tardi anche se volessimo tornare indietro.-
- E tu vorresti tornare indietro?-
- Tornare… indietro? E a quale scopo scusa?-
- Volevo solo sapere se eri sicura.-
“ Perché, forse lui non lo era?” pensò la sposa.
Non era da lui essere così misterioso.
Andava sempre dritto al punto senza mai girarci intorno, ma stavolta era tutto diverso.
Stavolta Draco Malfoy non aveva di fronte una ragazza qualunque.
Aveva di fronte la donna con cui avrebbe condiviso il resto della sua vita ed era deciso una volta per tutte ad essere sincero con lei.
- Voglio essere sincero con te Pansy. Voglio essere sincero perché trascorreremo l nostro futuro insieme ed è giusto che tu sappia.-
- Sapere che cosa?-
- La verità…-
La verità era il fardello più grande per entrambi dopo anni di bugie e di falsità.
Al suono di quella parola il cuore della sposa cessò di battere per un istante, i pugni chiusi che stringevano più forte l’orlo della vestaglia e lo sguardo fisso su di lui.
Al suono di quella parola il corpo di Pansy si era irrigidito ma il fidanzato era troppo impegnato ad osservare i gigli che ondeggiavano al vento per poterci fare caso.
- V-verità? Di cosa stai parlando?- chiese la sposa cercando di controllarsi.
- Sto parlando di noi.-
Mai in tanti anni avevano parlato di loro e della loro storia eppure quando ormai non mancava più molto all’inizio della cerimonia Draco aveva tirato fuori l’argomento.
Gli occhi del Serpeverde tornarono a posarsi su di lei.
- So che idea ti sei fatta di me, so come pensi che io sia… ma ti sbagli. Io non sono l’icona del ragazzo perfetto come tu credi.-
Non c’era dolcezza in quelle parole, non c’era umiltà, pentimento né rimorso alcuno.
Neanche il più piccolo senso di colpa, era sempre la stessa voce di Draco Malfoy con lo stesso tono gelido e altezzoso.
Eppure c’era qualcosa di diverso, qualcosa che Pansy non aveva mai sentito uscire da quelle labbra.
Una nota diversa da quelle che era abituata a sentire.
Quella nota era la sincerità.
Non riusciva spiegarsi cosa la rendesse sicura del fatto che Draco fosse sincero in quel momento, eppure lo sentiva.
Sentiva che per la prima volta dopo molto tempo Draco le stava parlando sinceramente, qualunque cosa volesse dirle.
Non aveva dubbi.
- Io non sono il ragazzo che credi di conoscere- continuò Malfoy –Non lo sono mai stato. Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose dopo tanti anni ma è giusto così. Devi arrivare all’altare consapevole di quello che sto per dirti, voglio che tu sappia la verità quando dirai il sì…-
Brividi lungo la schiena.
- … In questi anni di fidanzamento non sei stata la sola con cui sono andato a letto…-
Un pugnale nel cuore le mozzò il fiato.
Faceva tutto un altro effetto sentirlo dalle sue labbra, farselo dire dal suo fidanzato in persona.
Era come se una lama fosse penetrata veramente nel petto della sposa e se chiudeva gli occhi ormai lucidi di lacrime poteva anche sentire il sangue caldo sgorgare senza sosta.
Lo sentiva uscire ed espandersi, fino a perdere completamente le forze.
- … Sai come la penso: l’amore non esiste, non è per quello che le persone stanno insieme. Esiste solo il sesso e nient’altro… E per quelli della nostra stirpe tutto questo sfocia nei matrimoni combinati.-
La lama era penetrata più in profondità.
Era come una tortura.
- … Non è questione di fedeltà, il fatto è che io sono irrimediabilmente attratto da tutte le ragazze belle e Purosangue pronte a vendere l’anima per avermi. Le desidero tutte, le colleziono e nel bene o nel male diventano tutte le mie principesse per una notte. Pansy, tu sei bellissima, ci conosciamo da una vita  e nessuno mi conosce come te. Non vorrei nessun’altra al mio fianco ma nonostante questo non provo per te alcun sentimento e, anche se diventerai mia moglie, questo non cambia niente. Non cambia il fatto che una ragazza sola non mi basta...-
Le mani della sposa strette all’orlo della vestaglia lasciarono di colpo la presa.
Le energie abbandonarono il suo corpo, come se tutto il sangue ormai si fosse dileguato lasciandola vuota.
Non ebbe più la forza di trattenere le lacrime che iniziarono a scorrere incontrastate.
Nonostante l’avesse fatta piangere, Draco rimase impassibile.
Nonostante la stesse facendo soffrire, non cercò di consolarla.
Sapeva che Pansy era forte e avrebbe trovato da sola il modo migliore per assimilare quelle rivelazioni.
Solo il tempo avrebbe guarito le sue ferite.
- C’era da immaginarselo tutto questo.- disse Pansy asciugandosi le guance –Solo che non mi aspettavo che me l’avresti detto.-
Si alzò in piedi dandogli le spalle ed allontanandosi un poco dalla fonte del suo dolore.
- Tieni.-
Draco si alzò per colmare quel vuoto che si era creato tra di loro e le porse il fazzoletto, sempre freddo e distaccato.
Doveva essere il suo giorno più felice e invece stava piangendo a causa sua.
- Sai l’ho sempre saputo in fondo.- confessò la ragazza dopo un attimo di silenzio in cui si percepiva solo il suo pianto –Solo che non volevo ammetterlo con me stessa. Ma d’altronde ti amo talmente tanto che non sono mai riuscita a lasciarti, né durante Hogwarts né dopo. Non mi interessa se il nostro matrimonio è stato pianificato dalle nostre famiglie, non è questo il motivo per cui ho continuato a stare con te. Non è neanche per i soldi o per la tua fama come si dice in giro. Io sono sto con te e voglio sposarti perché ti amo, ti amo più della mia stessa vita e non posso farci niente...- Pansy si lasciò sfuggire un singhiozzo.
- Ed è perché ti amo- continuò –che non riesco a rompere il nostro fidanzamento anche dopo le cose che mi hai appena detto. Vorrei poterti odiare per questo e perché sei un egoista. Lo so, sarò stupida però voglio ancora sposarti, voglio diventare tua moglie e condividere con te il resto della mia vita perché io senza di te non riuscirei a vivere. So anche che questo non conta niente per te ma ormai sto imparando ad accettare il mio destino.-
Senza avere il coraggio di aggiungere niente dopo che Pansy gli aveva detto chiaramente in faccia di amarlo mentre lui non ricambiava quei sentimenti, Draco la baciò.
Un bacio casto, leggero, a fior di labbra, in cui anche l’ex Serpeverde assaporò le lacrime amare della sposa.
Pur sempre un bacio… Con l’amaro sapore della verità.
Come poteva baciarla dopo averle appena fatto quelle rivelazioni?
Quel bacio le fece molto più male di ogni parola che aveva ascoltato su quella veranda.
Pansy, istintivamente, si staccò di colpo da quelle labbra fredde e senza neanche rendersene conto gli tirò uno schiaffo.
Rimasero per qualche secondo in quella posizione, la mano di lei ancora premuta con forza contro la guancia diafana di Draco.
Lo sguardo sconvolto della sposa, il suo respiro spezzato, i fremiti del suo braccio…
Draco Malfoy era rimasto immobile, conscio che in fondo quello schiaffo se l’era meritato davvero, e, dopo aver incrociato un’ultima volta gli occhi colmi di lacrime della sua futura moglie, se ne andò senza dire una parola.
Poi lasciò Pansy da sola sulla veranda, con i suo dolore e ancora il sapore di quel bacio privo di emozioni sulle labbra.
Non era neanche riuscita a leggere nel suo sguardo se si sentisse minimamente in colpa.
Si risedette su quella panchina, con lo sguardo fisso sul palmo della mano destra, la mano che per la prima volta era riuscita a colpire la guancia di Draco Malfoy.
Era leggermente arrossata.
Non sapeva neanche lei come ci fosse riuscita o perché l’avesse fatto ma si rese subito conto che starsene lì a chiedersi altri mille perché era inutile.
Si stava facendo tardi e gli sposi dovevano essere già tutti arrivati e lei non era pronta.
Né fisicamente né psicologicamente.
Doveva ancora vestirsi e molto probabilmente dare una sistemata al trucco corroso dallo scendere lento delle lacrime, ma cosa più importante doveva riprendersi da quello shock.
E doveva riprendersi anche piuttosto in fretta perché ormai mancava poco al “lieto evento”.
Era vero che certe ferite potevano essere guarite, o almeno alleviate, solo con il passare del tempo ma sposarsi tra mezz’ora o tra altri dieci anni non avrebbe cambiato di molto le cose.

 

Pansy lasciò la veranda per fare rientro al castello.
Riusciva a sentire la presenza degli ospiti: il rumore dei tacchi a spillo sul marmo del salone, le mille fragranze dei profumi e l’eco delle voci che risuonava in tutto il piano terra.
Motivo in più per non passare per la sala principale, così da evitare di dover salutare tutte quelle persone tra amici, parenti e sconosciuti e non farsi vedere in quello stato di vedova al funerale del marito.
Per questo ritenne che passare per i corridoi e per le scale secondare fosse un’idea geniale.
Conosceva abbastanza bene il castello, vi aveva messo piede altre volte in passato però se avesse avuto con sé la Mappa del Malandrino di Potter si sarebbe sentita più tranquilla.
Voltò l’angolo ma neanche il tempo di attraversare il corridoio che due delle sue damigelle uscirono da una stanza ridendo come due oche.
Almeno Pansy fu abbastanza veloce da nascondersi dietro ad una colonna.
Non aveva dubbi che fossero due delle sue damigelle, indossavano lo stesso abito lilla velato di Daphne.
E una, se non aveva visto male, doveva essere una sua cugina di secondo grado, quell’odiosa di Alyssa McPherson.
L’altra scema invece, probabilmente anche lei una sua lontana parente, non si ricordava neanche chi fosse.
Figurarsi se ricordava il suo nome.
Pessima scelta per le damigelle, l’aveva detto a sua mamma di non invitare neanche le sue varie cugine, ma evidentemente non le aveva dato retta.
E ora eccole là, per di più vestite da damigelle
Alyssa McPherson era una bella ragazza, per quanto odiasse ammetterlo, dai lunghi capelli mori “lisci come la seta” come piaceva definirli lei, la tipica ragazzina frivola e viziata che non pensava altro che alla moda e alle feste dell’alta società.
Credendo di essere sole trattenne un attimo l’altra cugina o quello che era perché, a quanto pareva, voleva darle una notizia strepitosa.
“Wow” pensò con sarcasmo Pansy mentre aspettava che le due ochette andassero a starnazzare in un altro stagno.
- Oddio Brianna, non puoi immaginare che cosa mi è appena successo.- esclamò la brunetta che non stava più nella pelle.
“Oddio Brianna ho incontrato Karen Warren e mi farà un vestito” la sposa provò a pensare la risposta che avrebbe dato la cugina, era così prevedibile e poi improvvisamente si ricordò anche chi fosse l’altra.
Brianna Lockshine, la figlia della nuova moglie di suo zio.
La sua migliore amica almeno quanto Alyssa.
- Dai dai raccontami tutto.- rispose la Lockshine.
- Allora devi sapere che prima ho incontrato per i corridoi quel figo dello sposo e...-
- E cosa?-
- Indovina un po’? Mi ha appena invitata a trascorrere con lui una serata non appena si sarà liberato della luna di miele con quella palla al piede di Pansy! Ma ci pensi?-
“COOSA?!?”
Nella sua testa Pansy aveva urlato talmente forte che la colonna parve tremare leggermente, come per un’onda sismica.
- Ma è il futuro marito di tua cugina!-
- E allora? Non me ne importa un bel niente anche se a dir la verità la piccola Pansy mi fa un po’ pena, non è ancora sposata ma fa già la parte della moglie cornuta.-
“ Moglie cornuta a chi?!? Vieni qui a dirmelo in faccia brutta sgualdrinella da due soldi”
- Certo che sei stata fortunata Aly, uno come Draco Malfoy non si trova tutti i giorni.-
- Che ci posso fare, è tutta colpa del mio irresistibile fascino. Nessun uomo può resistermi.-
Superba come poche.
- Dai, allora porta il tuo fascino di là e andiamo a rimorchiare qualcuno. I matrimoni sono fatti apposta.-
A braccetto le due damigelle ritornarono dagli altri ospiti nel salone d’ingresso.
- Vado a conquistare il mondo col mio fascino- frecciò ironica la ex-Serpeverde imitando la voce stridula di sua cugina mentre le guardava allontanarsi.
Potevano esistere due ragazze più stupide di quelle?
“Ah sì, dimenticavo: la Brown.”
Ora Pansy aveva un motivo in più per odiare Alyssa McPherson e non si poteva certo dire che avessero mai goduto di buoni rapporti.
Ora la odiava più che mai e se solo provava ad immaginarsi la scena di sua cugina e Draco nudi sotto le lenzuola si sentiva male.
Ed ecco scoperto un altro dei suoi tradimenti.
Anzi, peggio! Aveva scoperto di un futuro tradimento che si sarebbe avverato di sicuro, soprattutto dopo quel discorsetto con il fidanzato.
E lei non poteva far nulla per impedirlo, tranne forse commettere un omicidio e liberarsi una volta per tutte della cugina.
Ma Draco avrebbe trovato subito un rimpiazzo per la serata.
Il che portava i livelli di stress emotivo di Pansy di gran lunga al di sopra della media.
Stressarsi, soffrire, piangere e per cosa poi?
Per un fidanzato bastardo e anche ingrato che non meriterebbe una sola briciola di affetto da lei per come continuava a trattarla.
Lei gli aveva dato tutto il suo cuore e lui glielo aveva spezzato ripetutamente, frantumandolo in mille pezzi come aveva fatto anche con i suoi sogni.
Si richiese per la millesima volta se in fondo fosse poi così innamorata di Draco, così tanto da anteporlo a tutto.
Persino alla sua felicità.
Continuava a domandarsi se era disposta a sacrificare il resto della sua vita, il suo futuro per lui.
Aveva solo vent’anni, perché gettare al vento i suoi sogni e le sue speranze per un ragazzo che non l’amava neanche?
Perché lui era tutti i suoi sogni e le sue speranze.
Non aveva senso, però, buttare così la sua vita.
Ormai niente aveva più senso per lei, men che meno la sua vita.
Ritornò nella sua stanza, Daphne e Mery erano scese nel frattempo, e si risedette al davanzale della finestra, per perdersi nuovamente nel riflesso del Sole sul lago.
Quell’immagine le ricordò Hogwarts: la luna piena che si specchiava nel Lago Nero.
Nella mente della strega riaffiorò senza motivo un ricordo particolarmente dolce che le strappò un piccolo sorriso.
Si ricordava bene quando aveva visto la luna piena in riva al lago con Draco, al loro Terzo Anno.
E lì in quel momento si erano scambiati il loro primo bacio.
Il primissimo per lei.
Era da tanto che non ci pensava, erano passati tanti anni da allora.
Eppure il giorno prima nella sua stanza a Villa Parkinson aveva rievocato solo i ricordi più tristi della loro relazione ai tempi della scuola.
Si sforzò di trovarne altri altrettanto felici per tirarsi su di morale e subito le tornarono alla mente eventi importanti della sua vita: la sua prima volta con Draco al Quinto Anno nell’aula della Cooman, famosa per la gran quantità di cuscini, e il Ballo si fine anno.
Aveva ballato tutta la serata con lui, la testa appoggiata al suo petto scolpito e una dolce melodia che li cullava.

 
FLASHBACK

 
Il grande orologio della torre est di Hogwarts segnava mezzanotte in punto quando, ancora in pieno Ballo di fine anno, ad una ad una le coppie iniziavano ad uscire dalla Sala Grande per cercare un po’ di tranquillità.
Una ragazza vestita di un elegante vestito da sera verde acqua, lo stesso verde del nastro che portava tra i capelli mori, camminava con lo sguardo basso, quasi con timidezza, dietro ad un ragazzo alto, biondo e dal viso serafico.
Pareva si stesse tenendo volontariamente a distanza o che fosse il ragazzo a guidare quella passeggiata notturna mentre la ragazza, per rispetto, camminasse dietro la sua schiena.
- Qui va bene.- disse il ragazzo rompendo quel silenzio che li aveva accompagnati per tutto il tragitto.
Pansy Parkinson si guardò intorno cercando di identificare il luogo in cui si trovassero: i giardini di Hogwarts, ma in un’area che stranamente quella notte non era sovraffollata di coppiette.
Come risposta si limitò ad annuire debolmente anche se continuava a non capire perché Draco Malfoy l’avesse portata lì.
A dire la verità una mezza idea ce l’aveva, ma qualcosa nell’atteggiamento del ragazzo le faceva supporre che ci fosse dell’altro sotto.
Ormai lo conosceva fin troppo bene.
- Immagino che sai perché ti ho portata qui.-
A quella frase la strega si volse a guardarlo, o meglio a guardare la sua schiena.
- E non è solo per quello.- aggiunse poi malizioso mostrandole il suo ghigno migliore.
Pansy non si sorprese più di tanto, ma la curiosità iniziò a farsi insistente.
 Sarebbe?- chiese con estrema calma.
Come risposta Draco le passò un foglio di pergamena piegato in quattro parti che teneva nella tasca interna della giacca.
Era liscio a tatto e leggero: carta di qualità, quella usata dalle famiglie nobili.
- Cos’è?-
- Leggi.-
La ragazza aprì quel foglio che scoprì essere una lettera destinata all’erede dei Malfoy.
Lesse la data in alto, risaliva al giorno prima, e la firma in fondo al foglio che, scritta con calligrafia ordinata e precisa, apparteneva a Narcissa Black Malfoy.
- Ma cosa..?-
- Leggi.- ripetè Draco.

 

Caro figlio mio,

è con orgoglio che ti comunico che ieri tuo padre e Sir Nickholas Parkinson hanno reso ufficiale il fidanzamento tra te e la sua unica figlia Pansy Genevieve.

Presto le nostre nobili famiglie si fonderanno insieme grazie al vostro matrimonio che verrà celebrato entro qualche anno, anche se in merito non è stata ancora stabilita una data certa.

Quello che è certo però è che Pansy Genevieve sarà presto tua moglie e, a meno che non subentri un motivo più che valido per rompere il fidanzamento, insieme saprete portare avanti l’onore delle nostre casate.

Sono sicura la vostra unione renderà gloria a tutte le famiglie Purosangue del Mondo Magico, oltre a far nascere tra voi un sentimento profondo come quello che mi lega a Lucius da tanti anni.

Di sicuro Rebecca avrà già mandato un gufo a sua figlia per informarla.

Tuo padre ed io contiamo su di te, non ci deludere con i M.A.G.O.

 

                                    Narcissa Black Malfoy

 

Pansy rimase senza fiato nel leggere quelle parole dal tratto fine.
Fidanzati, ufficiali.
Non le sembrava vero, da anni aveva aspettato una notizia come quella e ora, sapere che avrebbe sposato realmente Draco Lucius Malfoy di lì a pochi anni le pareva un sogno.
- Notizia shock eh?- disse il biondo Serpeverde vedendo Pansy incredula a rileggere il tutto.
- Abbastanza.- rispose la ragazza quasi senza fiato –Di sicuro non è una notizia da tutti i giorni.-
- Che ne pensi?-
Nel suo improvviso, nonchè insolito, interessamento c’era qualcosa di strano: era vero che Draco stava mantenendo la sua solita distanza da chiunque, la sua freddezza e una sorta di disinteressamento assoluto dei pensieri e dei sentimenti altrui, ma allora perché glielo chiedeva?
- Perché vuoi saperlo?-
Pansy si mise subito sulla difensiva, cercando di leggere in quello sguardo cosa lo spingesse a chiederle il parere sul matrimonio.
- Così.- rispose semplicemente –Insomma, questa cosa ci riguarda entrambi.-
Si accese una sigaretta mentre aspettava paziente una risposta.
- Bhè…- Pansy cercò qualcosa da dire –Diciamo che da un lato ce lo aspettavamo tutti, magari non così presto.-
- Questo è anche vero. Ma quello che volevo sapere è se ti dispiaceva.-
- Certo che no!- esclamò la strega con voce acuta.
- Volevo solo sapere, perché alla fine si tratta di un matrimonio combinato.-
- Quindi tu lo fai solo perché l’hanno stabilito i nostri padri?- gli domandò offesa.
Draco non rispose, che nel suo linguaggio significava un sì, e rimase in silenzio a fissare il cielo stellato come se non avesse neanche sentito la domanda della fidanzata.
“Tanto lo sapevi Pansy, cosa potevi aspettarti dal Principe delle serpi?” si disse.
Ad un certo punto però, il biondo emise una piccola risata e per la prima volta quelle labbra perfette non si curvarono nel solito ghigno da Serpeverde, ma lasciarono il posto ad una risata.
D’accordo era una piccola risata mezza soffocata ma Pansy ne rimase ugualmente stupita.
Sentiva che era una risata sincera, non una di quelle risate che i Serpeverde associavano alla tortura dei primini, una risata, semplice, leggera, divertita.
Quello che non capiva era appunto questo, cosa ci fosse di tanto divertente.
- Ehi, non fare così.- le disse vedendola offesa.
A quelle parole così dolci accompagnò una carezza leggera sulla guancia della ragazza per spostarle i capelli dal viso.
Pansy era paralizzata, da quel tocco freddo e caldo allo stesso tempo.
I brividi le percorsero tutta la schiena.
Si irrigidì quando Draco si avvicinò sempre di più,le scostò i capelli e, portando la bocca all’orecchio della ragazza, fece combaciare i loro corpi.
- Non ho mica detto che mi dispiace…-

 

Quella fu la prima volta che aveva realmente parlato con lui.
In modo sincero, senza distanza tra di loro, senza il solito muro invisibile che li separava o la sua freddezza a ostacolare ogni contatto.
Aveva sorriso persino, oltre ad esser stato dolce come mai in vita sua.
Quello era in assoluto il suo ricordo più bello insieme a Draco, così perfetto che ogni volta che ci ripensava doveva autoconvincersi che fosse successo realmente.
Quei ricordi felici però erano solo un vago ricordo ormai, gocce di memoria che stavano andando perdute.
Si era aggrappata al passato già per troppo tempo.
Era giunto il momento di voltare pagina ma non dalla sua storia con l’ex-Serpeverde, quello sarebbe stato impossibile.
Era una parte di lei e rievocando quelle immagini aveva solo avuto la conferma di quanto forti fossero i suoi sentimenti.
Troppo forti.
Voleva voltar pagina per salire all’altare senza i rimorsi nel passato, per poter ripartire da capo e iniziare la sua nuova vita.
Anche se non sarebbe stata una vita felice.
Il suo unico rimpianto sarebbe stato quello di non essersi resa conto prima dei tradimenti di Draco.
Il peso per non esser mai riuscita ad aprire gli occhi, per non aver voluto guardare in faccia la realtà le sarebbe rimasto sul cuore come un segno indelebile.
A scoprirlo prima sarebbe stato tutto diverso.
Si sarebbe pentita di eterno per questo.



Era quasi ora del matrimonio, dalla finestra vedeva che gli invitati iniziavano a prendere posto attorno al gazebo.
Dopo essersi truccata con l’aiuto della magia per fare prima, si decise finalmente ad indossare l’abito bianco.
Il vestito era un vero incanto, con un corpetto che arrivava appena sopra il seno e che le lasciava le spalle nude e con una lunga gonna di seta e veli finissimi che partiva dal corpetto e si apriva fino a toccare terra.
Il tutto di un bianco candido che rifletteva la luce più pura.
Sarebbe stata la più bella quel giorno.
Già immaginava la faccia di Alyssa quando l’avrebbe vista arrivare all’altare, i capelli le si sarebbero arricciati per la rabbia.
“Ho finto per tanti anni che fosse tutto perfetto, posso farcela ancora per un giorno.”
Prese in mano il velo e con molta delicatezza, facendo attenzione a non rovinare i capelli se no Daphne Greengrass l’avrebbe uccisa, infilò il cerchietto del velo tra i riccioli.
Il contrasto tra il velo e i capelli scuri di Pansy creava un’armonia perfetta e almeno stavolta non era un cerchietto con le orecchie da coniglio quello che aveva in testa.
Nickholas Parkinson bussò alla sua porta per la seconda volta in un giorno e quasi non si metteva a piangere alla vista della sua stupenda figlia vestita da sposa...

 

Aggrappata al braccio del padre e con in bouquè nell’altra mano, Pansy percorse la navata centrale mentre la marcia nuziale li accompagnava.
Le damigelle la precedevano lanciando petali di rosa colorati sul prato, dove la sposa avrebbe poggiato i suoi piedi.
Alla sua destra e alla sua sinistra più o meno trecento persone la stavano fissando incantati mentre i flash dei fotografi facevano scintillare la polvere di diamanti cucita sulla seta del vestito.
Sembrava più radiosa che mai.
Davanti a lei si trovava il gazebo con le sue decorazioni floreali, dove all’altare la attendeva Draco insieme al prete dei maghi.
Le sei damigelle vestite di lilla si erano posizionate davanti al gazebo e a al suo passaggio Pansy fu certa di aver ricevuto, oltre al sorriso sollevato di Daphne, che credeva fosse fuggita visto che l’aveva cercata per tutto il castello, anche un paio di occhiatacce invidiose di Alyssa e Brianna.
E in quanto Serpeverde niente poteva renderla più felice.
Lasciò il braccio del padre per passare alla mano che lo sposo le aveva teso.

 

Pansy Genevieve Parkinson ammirò la fede d'oro che Draco le aveva appena messo al dito.
Il segno della condanna, le catene che l'avrebbero imprigionata per sempre impedendole di volare via.
Aveva le ali bloccate da quel cerchietto d'oro, ardente come il fuoco, ma era stata una sua scelta.
Lei, Pansy Genevieve Parkinson aveva avuto la possibilità di scegliere tra la vita e la morte... E aveva scelto la morte.
Quell'anello però rappresentava anche il loro legame: erano sposati, finalmente.
Nonostante tutto, gli occhi le brillavano per l’emozione.
Non riusciva ancora a crederci, nè di aver realizzato il suo sogno di sempre nè di essere stata tanto folle da farlo.
- E ora.- concluse il prete –Lo sposo può baciare la sposa.-
Mentre tutti gli invitati si erano alzati in piedi per applaudire e i fotografi erano pronti a sommergerli di flash, Pansy notò che una dozzina di ragazze, incluse sua madre e Narcissa Malfoy, si erano messe a piangere.
Chi per quel momento toccante che le aveva fatte commuovere, come le madri degli sposi, chi aveva sognato da sempre una matrimonio come quello per sé e chi per la rabbia e l’invidia di vedere che Draco Malfoy si era sposato e non era più lo scapolo più ambito di tutta la Gran Bretagna.
Erano letteralmente sommersi dai flash dei fotografi che facevo scintillare ogni cosa intorno a loro: il lungo abito bianco, i gioielli nuovi, gli occhi della sposa, la pelle chiara di Draco…
Quella pelle che portava marchiato sulla guancia sinistra, leggermente arrossata, il segno del suo peccato.
Incrociarono i loro sguardi, i loro occhi in cui si leggeva la consapevolezza di ciò che avevano appena fatto e la consapevolezza di ciò che li aspettava.
La condanna eterna, una condanna per Pansy Parkinson.
Fu l’ultima cosa che videro entrambi prima di suggellare la loro unione con un bacio.
Le labbra di Draco su quelle di Pansy.
Nient’altro.
Buio e pensieri che tormentavano la sposa.
Nient’altro a parte una cosa.
Un flash l’aveva appena abbagliata e la costrinse ad aprire per un istante gli occhi per sbatterli un po’ e fu in quell’istante in cui era tornata alla realtà che lo vide.
Con la coda dell’occhio Pansy si accorse solo per caso che mentre si baciavano, Draco, credendo di non essere visto, aveva appena fatto l’occhiolino a sua cugina Alyssa.
E una lacrima solitaria scese dagli occhi della neo-sposa.

 

 The End

 

 

E siamo arrivati alla fine!!! Ancora non mi sembra vero che sono riuscita a portare a termine qualcosa, soprattuto sono contenta di averla terminata prima di partire^^
Scrivere questa storia mi ha dato parecchie soddisfazioni, forse perché era la prima, e mi ha reso felicissima sapere che è piaciuta e che le recensioni aumentavano ad ogni capitolo XD
Grazie a tutti, davvero, e tra qualche riga inizierò a ringraziarvi ad uno ad uno.
Che dire d’altro? Spero che il finale vi sia piaciuto nonostante non sia un lieto fine.
Anche a me dispiace per Pansy ma il problema qui è che sono sadica e mi piace far soffrire la gente. E poi adoro i finali tristi (non si era capito?)… sono più intensi.
A parte gli scherzi per questa storia non poteva esistere un lieto fine visto che Draco è Draco alla fine, ed è perfetto così.
Non potevo cambiarlo o la storia sarebbe diventata totalmente poco credibile.
Da qualche giorno mi era venuta l’idea di un sequel, ma non saprei visto che ho terminato tutte le idee. Magari l’Inghilterra mi ridarà l’ispirazione.

Intanto voi però non contateci troppo, anzi fate finta che non l’ho detto… però se l’idea vi interessa ditemelo!

E ora i ringraziamenti:

Summers84: sono d’accordo con te sul fatto che Draco non la merita e forse non sarebbe una cattiva idea se sposasse un altro (certo non sarà mai Draco ma di ragazzi è pieno il mondo!). Idea interessante… Comunque, tornando alla storia e non all’ipotetico sequel, spero davvero che ti sia piaciuto come si è conclusa la storia e grazie per aver recensito. Fammi sapere, soprattutto ora, come ti è sembrata quest’ultimo capitolo, visto che l’ultimo commento e quello decisivo! Baci Marty

Vale92: che piacere mi fa trovare ogni volta le tue recensioni! (E leggere tutti quei complimenti… sei troppo gentile). Spero di aver creato la suspance interrompendo il capitolo prima di scoprire cosa doveva dirle Draco e ora che l’hai scoperto dimmi se la scena dello schiaffo ti è piaciuta. L’ho aggiunta all’ultimo secondo ma era giunto il momento per Pansy di riprendersi un po’ di rispetto. Grazie per avermi sempre seguita, un abbraccio Marty.

Ferao: spero di averti accontentata con tutti i colpi di scena, soprattutto per quanto riguarda la parte del picchiarsi^^ Se tu eri ansiosa di scoprire il finale, io sono ansiosa adesso mentre aspetterò le recensioni finali… speriamo in bene! Anche a me immedesimarmi in Pansy mi mette la tristezza addosso (meno male, almeno questo vuol dire che in qualche modo sono riuscita a rendere abbastanza i suoi sentimenti). Spero di aver reso bene anche la scena del ricordo. Fammi sapere se come ti è piaciuto come finale e se hai suggerimenti per il sequel io sono qua. Grazie di tutto, un bacio Marty

Ninny: lo so che sono crudele, ma cosa posso farci? Interrompendo il capitolo sul più bello volevo appunto creare l’atmosfera e lasciarvi la curiosità addosso, spero di esserci riuscita. Sono contenta che ti piace sempre di più e dimmi se come ultimo capitolo era all’altezza delle tue aspettative anche se immagino che molti colpi di scena sono stati del tutto imprevedibili (alcuni li ho persino aggiunti all’ultimo mometo^^). Aspetto la tua ultima recensione e grazie davvero per avermi seguita e aver commentato sempre. Baci Marty

Fragola: mi sa che dovrai riversare la tua ira su Draco allora! Visto che almeno è stato sincero non ucciderlo del tutto, ok? Grazie mille per tutti i tuoi complimenti alla storia e al mio modo di scrivere, non puoi neanche immaginare come mi hai fatta felice. Non avrei mai creduto di ricevere così tanti complimenti visto che, insomma, sono ancora alle prime armi! Grazie grazie grazie davvero e spero che lascerai un commentino anche per l’ultimo capitolo per dirmi se ti è piaciuto il finale o la scena sulla veranda. Baci Marty

Stellina_P: mi fa piacere averti fatto questa sorpresa! Anche in questo capitolo ho cercato di creare situazioni in cui si ama Draco e altre in cui lo si vorrebbe vedere morto (sarebbe una grave perdita però…) Comunque non avrei definito il capitolo addirittura spettacolare, è esagerato, ma lo apprezzo molto^^ A proposito di Daphne e Blaise ho cercato di ritagliare un po’ di spazio anche per loro, da un lato per staccare un po’ dal filo della storia e dall’altro per includere tutti i Serpeverde nella storia, compresi quelli inventati da me. E poi anche io li trovo troppo simpatici soprattutto Blaise. Questo capitolo però era tutto dedicato a Pansy e Draco ma prometto che se ci sarà un sequel lascerò parecchio spazio anche a loro. Per ora fammi sapere come ti è sembrato quest’ultimo capitolo… baci a presto Marty

Mary Black: non riesco ancora a crederci che tu, la scrittrice di Just a game, una delle fanfic più belle che ho mai letto (la più bella in assoluto per le Draco/Pansy) abbia recensito la mia storia!!! All’inizio non avevo capito che eri propri tu ma poi appena l’ho capito mi è quasi venuto un infarto^^ Soprattutto per tutte le belle cosa che hai detto… è stata davvero una sorpresa stupenda, non ci sono parole per dirti quanto mi ha fatti piacere. Spero davvero di aver scritto un capitolo all’altezza per concludere la storia e di averla scritta rendendo bene le sensazioni. Ancora grazie e mi farebbe molto piacere se recensirai anche dopo aver letto l’ultimo capitolo. Ne approfitto per dirti ancora quanto sia bella la tua storia Just a game, sei un genio!! Baci Marty

Buffy 91: fa sempre piacere quando si aggiunge qualcuno di nuovo tra le schiere di lettori. Non ti preoccupare se non sei riuscita a recensire prima, anche se ti dico che mi farebbe piacere se mi lasciassi un commentino anche adesso! Grazie per i complimenti e anche io adoro le Draco/Pansy ma non tutte: solo quelle in cui Draco rimane Draco! Mentre di Pansy mi piace quando la descrivono con caratteri diversi da quello che le ha dato la Rowling (cioè non un’oca senza cervello). Grazie ancora, baci Marty

 

  
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