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Autore: martinalovesoned2    04/01/2014    0 recensioni
E' strano come una persona possa fidarsi di te senza conoscerti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO TRE.

 

La mattina seguente mi svegliai con una certa fame.

Le patatine ed i popcorn non erano bastati per il mio insaziabile stomaco.

Quandò aprì gli occhi la luce delle finestre filtrava debolmente ed un chiarore illumava di poco la stanza.

Harry dormiva.

Le nostre gambe erano intrecciate, le nostre mani anche.

Sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco e no, non era solo fame.

Arrosì di colpo, mentre le mie guance andavano del tutto a fuoco.

Era così dannatamente bello mentre dormiva.

Gli sfiorai il labbro con il pollice, ma poi ritrassi la mano rendendomi conto dell'enorme cazzata che stavo facendo.

Elisabet, cosa diamine ti succede?!

Mi alzai silenziosamente, cercando di non disturbare quel quieto sonno.

Faceva freddo, dei brividi si fecero spazio sulla mia nuda pelle, così ne approfittai e misi un felpa maschile poggiata al bordo del divano.

Andai in cucina, era davvero bello, trasmetteva così tanta allegra, tutti quei colori.

Aprì qualche sportello, cercai di orientarmi su dove fossero le cose.

Non ero mai stata una cima in cucina, o meglio, non avevo mai avuto occasione di cucinare, ma decisi lo stesso di stupirlo o almeno di provarci.

Aprì il frigorifero, presi due uova e lo riuchiusi.

Presi una padella, del sale, dell'olio e cercai di cuocere al meglio un uovo, ci sciolsi sopra uno strano formaggio con un odore che mi attirava, ci cossi anche la pancetta, misi tutto ordinatamente in un piatto e feci una spremuta.

Sorrisi davanti al mio riuscito lavoro e lo portai in salotto, posandolo sul tavolino in vetro.

Mi avvicinai a lui, sedendomi sul bordo del divano e accarezzandogli la mano.

“Harry!” sussurrai.

“Pss..” gli feci il solletico.

Lui sorrise ed aprì piano gli occhi, dando vita ad un vortice immenso di emozioni dentro me.

“Buongiorno!” gli sorrisi dolcemente.

“Buongiorno a te piccola!” disse lui.

Mi sentì dannatamente bene al suono di quel nome.

“Hai dormito bene?!” domandò sedendosi e stropicciandosi gli occhi, era così dolce.

“Molto bene si..” ammisi arrossendo al pensiero di aver dormito tra le sue braccia.

I suoi occhi verdi si posarono sulla colazione.

Sorrisi felice.

“Hai cucinato tu?!” chiese allegramente. “Ci ho provato!” ridacchiai io.

Si sporse e prese il piatto assaggiando ciò che avevo provato a non bruciare.

Mise un primo boccone in bocca.

Passarono alcuni secondi di silenzio.

“L'uovo è perfetto!” disse soddisfatto.

Mi sentì finalmente a mio agio.

“Hei..” mi guardò “quella è la mia felpa?!” domandò.

Arrossì di colpo.

Dio la stupidità.

“Oh, scusami, si avevo freddo, scusami, scusami!” tentai di sfilarla, ma lui mi cinse I fianchi e mi fece sedere sulle sue gambe, poggiando la sua fronte contro la sua.

“Rilassati!” ridacchiò. “E' solo una felpa!” continuò poi.

Restai immobile facendomi penetrare dai suoi occhi.

Dio Harry.

Poi mi scostò.

“Grazie per la colazione!” disse togliendosi la maglietta.

Lo guardai mentre il mio piccolo vosto ardeva.

“Vado a fare la doccia!” salì le scale.

Nel frattemo mi sedetti sul divano, ripensando all'assurdità della situazione.

Sospirai.

Il campanello suonò.

“Em.. Harry..” cercai di chiamarlo.

Quel rumore fastidioso invase di nuovo le mie orecchie.

Harry non sentiva.

Mi avvicinai alla porta ed apì uno spiraglio.

Mi trovai una ragazzina davanti.

Avrà avuto circa undici anni.

Aveva due treccie bionde, due grandi occhi neri ed un sorriso smagliante, non appena mi vide però il sorriso parve scomparire.
“E tu chi sei?!” mi domandò acidamente.

“Elisabet!” balbettai.

“La ragazza di Harry?!” chiese poi squadrandomi.
“Oh, no, no!” iniziai a gesticolare. Mi sentivo le gambe tremare ed il cuore esplodere.

Lei rise.

“Pensi davvero di poter avere alcuna chance con lui?!” incrociò le braccia al petto.

“No, veramente..” tentai di giustificarmi.
“Guardati!” mi interruppe lei. “Guardati tesoro! Sei solo una poppante! Quanti anni hai? La mia età? E guarda I tuoi capelli, li curi? Per non parlare di.. di come diamine sei vestita? Svegliati, sei in casa di Harry Styles! Come fai? Ti prego, non potrebbe mai venire dietro ad una così, così come te..” concluse il suo illuminante discorso lasciandomi estrefatta.

“Io..” balbettai.

“Non conosco Harry nemmeno da tre giorni e comunque non sono interessata a lui!” dissi seria.

“Oh, tutti lo sono..” mi sfidò con lo sguardo lei.

La osservai lasciando che la rabbia dentro me potesse svanire.

“Cosa vuoi? Harry è sotto la doccia, devo dirgli qualcosa?!” le chiesi cercando di essere il più gentile possibile.

“No, niente, tornerò quando avrà fatto e potrò parlare con calma sola con lui!” terminò ed impettita se ne andò.

Chiusi la porta con forza, anche se probabilmente non ne avevo il diritto.

Ripensando alle sue parole mi scese una lacrima.

Com'era il 'così come me' ? Ero davvero così pessima? Così brutta come persona?
Deglutì.

Ovvio che ero brutta, ero cresciuta sola e senza nessuno, come potevo essere bella e felice?

Mi sedetti sul divano.

Forse era meglio andarsene da quella casa.

In fondo chi era lui per me? Nessuno.

Ed io ero altrettanto per lui, un'estranea che per pena aveva trattenuto in casa con se.

Aspettai che avesse finito.

Quando scese aveva in vita un asciugamano, I capelli bagnati sembravano più lunghi.

Era perfetto.

Mi schiarì la voce, altra strana sensazione piacevole mi pervase.

“Harry..” inziai.

“dobbiamo parlare!”
“Dimmi!” mi incitò.

“Credo che dovrei andarmene, subito..” ammisi scoraggiata.

“C-Cosa?! Perchè!?” domandò confuso dalla mia affermazione.

“Siediti..” gli feci cenno e mi spostai.

Lui si sedette.

“Sono una sconosicuta, tua madre mi prenderà per maniaca quando mi vedrà qua e poi tu hai il tuo lavoro, I tuoi fans.. insomma.. non hia tempo per me!”

Lui mi guardò quasi sbalordito.

“No!” disse poi serio.

“Non devi andartene! Tu..Tu mi servi..” aggiunse.

Sentì il cuore fermarsi.

Sentì una grande voglia di vomitare salirmi fino alle labbra.

“T-Ti servo?!” chiesi contraendo la mandibola.
“No, aspetta, aspetta!” mi prese il volto tra le mani.

“Si, insomma, tu non sapevi chi io fossi, tu non sei mia amica per I miei soldi o per la mia fama...” cercò di spiegare.

“Noi non siamo amici Harry!” cercadi di mettere a fuoco la situazione.

“Io sono sola al mondo, lo sono sempre stata e sempre lo sarò!” dissi mentre le lacrime prendevano a scorrere lungo il volto.

Mi sentivo di nuovo sola, mi sntivo insicura, e fondamentalmente ero entrambe le cose.

Io non avevo nessuno.

Nessuno in nessuna parte del mondo.

“Noi.. Noi abbiamo tempo per diventarlo..” continuò lui convinto mentre I suoi occhi profondi si facevano sempre più cupi.

“No Harry! Tu.. Tu sei famoso, hai una vita che con la mia non ha niente a che vedere, io sono una stupida ragazzina senza nessuno, senza amici, senza genitori, una ragazzina che non ha di che vivere, senza soldi, casa e senza..” cercai di riprendere fiato senza terminare la frase.

Quando mi fui calmata lo guardai negli occhi.

Mi alzai.

“Non puoi tenere una sconosciuta dentro casa Harry!” mi allontanai di poco.

“Vado a rifare la valigia!” - “Ah” continuai. “Prima è passata una ragazzina.. per te..” salì le scale.

Sentì I passi dietro di me.

Lui mi abbracciò DA dietro.

Era ancora bagnato.

Mi strinse forte a se.

Sentì un calore inaudito all'altezza del petto.

Posò il mento sulla mia spalla e mi baciò la pelle.

“Possiamo diventare amici..” ammise.

“T prego..” mi girò sorridendomi dolcemente.

“Non andartene..”

 






 

SPAZIO ME!
Premesso che sono un'altra scrittrice (?) e che quindi la tecnica sarà diversa dagli altri capitoli, spero vivamente che (se qualcuno la leggerà) vi piaccia.
Mi chiamo Virginia e sotto i miei capitoli mi firmerò!
Un bacio.
-Virginia.

  
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