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Autore: Marra Superwholocked    05/01/2014    2 recensioni
Il Dottore non dimenticherà mai Anna.. Una compagna di viaggio totalmente fuori dagli schemi, così simile a lui.
"Si mise più comodo, accavallò una gamba per creare un supporto su cui scrivere e cominciò descrivendo la tempesta di quella notte."
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Breve, semplice, diretto


Il Dottore si presentò alla sirena col suo consueto monologo che ripeteva con un certo orgoglio e giusto un pizzico di autostima. “E tu, invece? Qual'è il tuo nome, ex sirena?”
Lei gli rispose dall'interno di una stanzetta del Tardis adibita a spogliatoio: “Io mi chiamo Ƀʖʊɰɏ Ϩяехћɮɒ”. Il Tardis non aveva tradotto; il Dottore rimase un po' a pensarci e poi arrivò alla sua conclusione: “Giusto! Il Tardis mi ha portato sulla Terra ma tu non sei una terrestre – o meglio, lo saresti stata se tutti voi aveste scelto di vivere all'asciutto – e non potrebbe comunque tradurre i nomi!” Un ragionamento contorto ma sorprendentemente senza pieghe. “E, dato che non riuscirei a pronunciare il tuo nome,” aggiunse, “penso che ti chiamerò Anna! Breve, semplice, diretto” e concluse con un gran bel sorriso.
La porta della stanzetta cigolò lentamente e ne emerse Ƀʖʊɰɏ, o meglio, Anna che, con lo sguardo basso, contemplava i suoi primi abiti: jeans, un paio di riserva delle amate scarpe di tela del Dottore, una semplice maglietta color prugna e una giacca di pelle color sabbia. “Anna? Sì, mi piace!”
Mentre la riaccompagnava verso l'uscita, il Dottore pensò alla sua prossima meta: Hawaii? Venezia? Il Louvre? Oppure Las Vegas? “Ora cosa farai?” le chiese.
“Ho rifiutato la mia natura di sirena. Secondo te cosa farò una volta uscita da qui?”
“Be'.. Non so.. Potresti..” balbettò lui.
Lei, con la mano sulla maniglia della porta, era già pronta ad evadere. “Potrei cosa, Dottore, salvatore dell'Universo?”
“Ehi! Vedo che i miei viaggi hanno raggiunto anche gli abissi! Che onore” cercò di mimare un inchino. “Comunque, be'.. Non mi piace viaggiare da solo. Che ne dici?”
Anna rimase qualche istante a guardare il soffitto a perdita d'occhio, per riflettere, mentre lui continuava a parlare.
“Potremmo andare ovunque tu voglia, incontrare gente comune o personaggi storici! Vedere albe e subito dopo tramonti, salvare vite e punire i cattivi! Allora? Da dove vorresti iniziare?” chiese lui con un'espressione che non desiderava altro che un cenno d'assenso.
“Ovunque io voglia?” gli chiese con un sorrisino ammiccante.
“Oh, sì! Ovunque.” Le si avvicinò di qualche passo; entrambi i cuori gli battevano all'impazzata.
“Potrei incontrare un re?”
“Un r.. Ehm, sì, perché no?”
“Vivremo avventure mozzafiato?”
“Ovviamente!”
Anna rifletté qualche istante prima di abbassare lo sguardo sui suoi piedi ancora infreddoliti. “Alcuni parenti mi hanno descritto l'aurora boreale” disse quasi in un sussurro. “È davvero così bella come dicono?”
“Vieni con me” le tese una mano per attirarla a sé, “e potrai risponderti da sola” le propose con la luce della speranza che gli brillava negli occhi color nocciola.
Avrebbe assaporato con i suoi occhi le meraviglie del mondo a cui, millenni prima, i suoi simili avevano rinunciato; avrebbe visto i fiori, la neve e gli esseri umani da vicino, finalmente!
Anna staccò piano la bianca mano porosa dalla liscia maniglia argentea. Lo guardò con i suoi occhioni che, lentamente, stavano diventando blu come l'oceano e gli sorrise. “Mi stai offrendo qualcosa di...di..” Non sapeva come terminare la frase.
“Sì, conosco quella sensazione” disse, vedendola con le lacrime di gioia agli occhi.
Anna era distante dal Dottore di sette passi, percorribili in circa cinque secondi. Ma era talmente felice di averlo incontrato che, nonappena iniziò la corsa verso di lui, il Dottore se la ritrovò attaccata al collo, in una stretta forte e dolce al medesimo istante.
“Portami ovunque ci sia qualcosa di bello da vivere!” gli sussurrò all'orecchio, con gli occhi chiusi.
“Bello da..vivere?” le chiese.
“Vivere, sì! Perché è esattamente quello che voglio fare! Vivere, vivere, vivere!”
Il Dottore la rimise a terra e la guardò con un sorriso sghembo.
“Dunque, dove vuole che la porti, signorina?”
“La Luna!”
“La Luna? Sul serio? Fra tutti i luoghi visitabili sulla Terra, scegli il suo satellite?”
“Sono secoli che, di notte, mi rifugio sulla battigia di una spiaggia abbandonata e sogno di vivere su quel meraviglioso puntino bianco latte..”
“Ok, bene. Si comincia, allora!”
“Sì!”
Il Dottore la prese per mano e la tirò, correndo come faceva sempre, verso la consolle. Cominciò a spingere, sollevare, digitare, ruotare manopole, pulsanti e leve, finché non alzò lo sguardo sapendo di aver dimenticato una cosa.
“Ehi, Dottore, perché ti sei fermato? Siamo già arrivati?” gli chiese un po' perplessa.
Il volto di lui si illuminò in uno splendido sorriso in cui si potevano contare tutti i denti ed esclamò: “Ho dimenticato la parola magica!” Mise una mano su un bottone della consolle, poi tornò a guardarla. “Sulla Luna, eh?”
Anna fece un cenno col capo: sì.
“Be', allora... Allons-y!” e spinse il famoso pulsante che diede inizio all'avventura della nostra ex sirena.

   
 
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