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Autore: bettina962    05/01/2014    0 recensioni
Una terra in pericolo, una sola persona potrà salvarla; contro tutti e tutto con l'aiuto del vero amore, compirà questo gesto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia decisione fu presa, avevo bisogno di denaro. Il lavoro che mi aveva trovato mio padre dovevo accettarlo, anche se il colloquio che mi aveva fatto fare con il capo del locale era già passato, non mi importava più di tanto. Se avevano bisogno di qualcuno di certo non l'avevano trovato in tre giorni, almeno lo spero!
Mi vestii in fretta e furia con un jeans e una maglia larga prugna. Misi un filo di blush e un pò di mascara. Presi un taxi che mi portò direttamente al quartiere cinese di New York, chiamato Chinatowm. Sul bigliettino rosso c'era il nome, numero e il fax del ristorante. Si chiamava " YanCho".
La cucina era una delle mie doti nascoste, mi dilettavo molto nel preparare dolci e torte di ogni gusto e specie. I vicoli e le strade di quel quartiere sembravano tutti uguali; bancarelle con una signora che vendeva riso e tanti altri negozi con merce esposta all'esterno come vestiti e borse. Mi ritrovai per tre volte sulla stessa stada, feci il giro di un palazzo a mattoni e finalmente trovai la strada giusta. Chiesi informazioni ad un signore perchè altrimenti sarei arrivata troppo tardi.
Infine mi trovai un insegna enorme nera con una scritta in rosso e diverse decorazioni floreali e altri simboli cinesi, con su scritto il nome del locale.

Finalmente l'avevo trovato!!
Avevo vergona, non volevo entrare così mi avvicinai alla porta e per poco non spiaccicai il naso contro il vetro scuro che ricopriva la maggiorparte della porta. Poi mi scostai e feci alcuni passi indietro, ritornai vicino alla porta e sbirciai di nuovo ma quel maledetto vetro non me lo permetteva. A quel punto mi feci coraggio ed entrai. L'odore di pesce e di cipolla entrò nelle mie narici invadendole, era un odore gradovole.
Il ristorante non era pieno solo una metà era occupato da cinesi e americani amanti della cucina orientale. Mi si avvicinò un cameriere giovane e snello. - Vuole sedersi?- Mi domandò con un accentò cinese. Fece un cenno con la mano indicandomi un tavolo libero in fondo alla sala.
-No, veramente ero venuta per il colloquio di lavoro.- Sorrisi, sperando che nessuno aveva già preso il posto che spettava a me.
- Davvelo? Un attimo solo allola.- Andò in direzione della cucina e dopo due minuti circa arrivò un altro cinese, questa volta più grande ma non di molto, almeno credo.
- Tu sei?- Aveva una voce più grave rispetto al ragazzo, stano per un cinese.
- Piacere mi chiamo Victoria Rainold, mi manda...- Mi interruppe.
- Victoria Rainold figlia di Ivan? Ah certo io ti conosco, tuo padle mi parlava molto di te ogni volta che veniva a mangiare.- Sorrise e mi strinse la mano. - Piacere io sono Misha. Ti aspettavamo tre giorni fa quando tuo padre ci disse che saresti potuta venire. -Aggiunse.
- Scusatemi se sono venuta oggi ma ho avuto alcuni problemi e non mi sono potuta muovere.- Non sapevo che inventare, di certo non potevo dire che ci dovevo pensare per fare una specie di dispetto a mio padre.
- Hai risolto ora?- Mi domandò preoccupato.
- Si.- Risposi senza aggiungere altro.
- Bene, allora ti devo fale una domanda importante, hai mai lavolato in un ristolante o per te è la prima volta?-
- Al dire il vero questa è la prima volta che faccio la cameriera in un ristorante.- Cazzo perchè gliel'avevo detto. - Però me la cavo molto bene a portare piatti anche perchè mi piace cucinare e faccio spesso cene a casa mia.- Quando sono nervosa inizio a parlare a raffica.
- Va bene, però voglio vedere quanto dici che sei brava. Sei venuta solo pel parlare o vollesti anche plovare qualcosa oggi?- Disse infine.
- No sono libera tutta la giornata. Posso iniziare già da ora se per lei va bene.-
- Saresti disposta a rimanere fino alla chiusura del ristorante?-
- Si certo.- Aggiunsi ancora più preoccupata e nervosa. In 2o anni di vita non avevo mai fatto un colloquio in un ristorante. Forse due anni prima avevo fatto una specie di colloquio, ma non così. Ora so cosa si prova stare sotto osservazione da qualcuno aspettando che ti dia una valutazione buona sperando che apprezzi ciò che sai fare.
- Bene, allora ti puoi accomodare così potrai assaggiare le nostre specialità. Ora è troppo pieno il ristorante per farti vedere la cucina e come funziona l'ordinazione.- Mi indicò lo stesso tavolo che mi aveva indicato in precedenza il cameriere.

Mi andai a sedere e notai che i tavoli erano tutti rotondo tovagliette nere e dei fazzoletti bianchi legati a mo di fiocco con un nastro rosso e blu. Al centro c'era una grande pedana con un buco dove era riposto un piccolo vaso dorato con delle scritte in cinese e dei tulipani gialli al suo interno.
Mi portarono moltissime piatti con pietanze sempre diverse e molto gustose. Ogni piatto era riposto sulla pedana che c'era sul tavolo, qusta girava finchè non avevi mangiato tutto perchè a quel punto veniva il cameriere a prelevare i piatti sporchi.
Il piatto che mi piaque davvero fu la verdura fritta e della carne ricoperta di semi di sesamo accompagnata dalla salsa di soia. Per finire mi portarono un biscotto della fortuna. Non ne avevo mai mangiato uno, lo aprii e all' interno c'era un biglietto con su scritto: < Il lavolo vuoi tlovale bene devi cerlare.> Naturamente le "r" mancava ad ogni parola. La frase era divertente ma non si capiva molto, anche perchè il "cercare" non mi era molto chiaro visto che il ristorante dove mi trovavo mi sembrava adatto a me e per lo più le persone che lo gestivano sembravano gentili e amichevoli.
Il ristorante era completamente vuoto, l'ultimo cliente stava pagando alla cassa. Quando uscì Misha si avvicinò.
- E' arrivato il tuo momento.- Mi guardò e ci diregemmo verso la cucina.

Era enorme e tutta d'acciaio. Il piano di cottura era composto da circa dodici fornelli. Le pentole di rame erano riposte in una mensola sopra il grande lavello. La cosa che mi colpi fu una cesto di vimini suddiviso in tante parti e ognuna di esse conteneva una spezia diversa. Infine c'era un grandissimo bancone sempre in legno massiccio al centro della stanza. Alcuni camerieri e aiutanti in cucina erano ancora indaffarati a sistemare per la chiusura del locale. Rimasi stupita per l'ordine e la pulizia che aveva quel posto e la cosa più sorprendente che il ristorante era gestito esclusivamente da uomini. I cuochi, camerieri, lavapiatti erano tutti uomini.
-Ti piace?.- Disse Misha.
- Si, è molto bella e ordinata.- Dissi sorpresa.
- Hai gradito il cibo o hai trovato qualcosa che non ti è piaciuto?
- No era tutto delizioso, mi è piaciuto anche il biscotto della fortuna.-
- Bene.- Disse soddisfatto.- Pensi che potrà essere il luogo adatto a te?- Chiese sperando che gli dessi una buona notizia. Era molto gentile a chiedermelo.
- Al dire il vero...- Mi interruppe.- Se hai visto qualcosa che non ti piace puoi dirmelo.- Mi guardò sempre più preoccupato.
- No, non ho trovato niente che non va. Anzi mi sono deliziata con i vostri piatti. Volevo dire che non me l'aspettavo che un team di soli uomini in un ristorante così grande potesse essere così efficiente.- Sorrisi e mi inchinai come segno di gradimento e ringraziamento.
Misha mi guardò quasi con le lacrime agli occhi e si inchinò a sua volta.
Erano tutti cinesi e di un età compresa tra i 21 e 40 anni. Mi guardavano come se non avessero mai visto una donna in vita loro. Si rimisero subito a lavorare e a finire di sistemare ciò che rimaneva da mettere a posto , sembravano piccole formiche operaie.
- Victoria allora sei dei nostri?- Sospirò.
Ci pensai un attimo, l'idea di andare a lavorare in una squadra completamente al maschile mi preoccupava un pò, ma il mio cuore mi diceva che questa era una grande opportunità, non potevo perderla. Ci fu un momento di silenzio in sala, tutti aspettavano una mia risposta.
C'era chi era rimasto con la spugna piena di sapone che grondava nel lavandino in una mano e nell'altra un piatto sporco, altri con le pentole da sistemare.
- Si, certo sarò dei vostri.-  Risposi con un sorriso a trentadue denti.
Misha mi strinse le mani ancora una volta e sorrise soddisfatto.
Gli altri ripresero a lavorare accompagnando ciò che facevano con una canzone cinese.
  
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