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Autore: _Amway    05/01/2014    14 recensioni
Tutti hanno un segreto, pure lui.
Lui voleva nascondere la verità per proteggerla ma con la bestia dentro di lui non c’è posto per nascondersi.
Lei doveva nascondersi da lui, dalla sua anima dove si rifugiano i suoi demoni.
Genere: Dark, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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His secrets, his demons

Prologo

“At the mess you made”


28 novembre 2012


«Mia.» la chiama il signore seduto davanti alla ragazza. «Mia.»
La voce del signor Hughes rimbomba nella stanza prevalente spoglia e senza colore; c’è solo una scrivania piena di documenti, una libreria con dentro pochi libri e due poltrone dove sono seduti loro due. Non è molto accogliente come stanza, di solito i studi dei psicologi sono piacevoli ma questa è proprio il contrario.
«Tutto bene?» chiede preoccupato con un tono di voce più alto.
La ragazza all’improvviso sobbalza sulla poltrona scuotendo la testa con un’espressione confusa: era di nuovo persa nei suoi pensieri.
Molte volte inizia a pensare a qualcosa fino ad arrivare a pensare a tutt’altro argomento: stava osservando la libreria, in particolare due libri rilegati che avevano l’aria di essere molto vecchi e da lì si è messa a pensare a che libri deve leggere per scuola.
«Sì, scusami Mike. Sono solo stanca, tranquillo…» risponde vaga.
Mike è un amico di famiglia che si è offerto di aiutare Mia a superare lo shock, di fatti una volta al mese va nel suo studio per una visita.
Di solito appena si siede, l’uomo le chiede subito ‘come stai?’ quella domanda le fa quasi paura: è allo stesso tempo così vaga ma precisa.
La prima volta, appena ha sentito quella domanda, è scoppiata a piangere per poi descrivere il suo stato d’animo singhiozzando.
Mia lo considera una persona con cui sfogarsi, con cui parlare liberamente e le piace in fondo. Quando sua mamma le l’ha proposto non era d’accordo per niente, pensava di non aver bisogno ma si sbagliava.
Le cose che non vogliamo sono quelle che più ci servono.
Si auto convinceva che stava bene mentre dentro era a pezzi, il suo corpo era spezzato in piccoli pezzi troppo piccoli per ricostruirlo, troppo piccoli perfino per raccoglierli.
«Sicura? Sai, mi sembri molto pensierosa.»
«Certo, stanotte non ho dormito molto…» spiega portando una ciocca ribelle di capelli dietro l’orecchio. «C’era il rumore della pioggia che mi disturbava e non sono riuscita a dormire.»
L’uomo annuisce facendo finta di crederci, sa bene che la ragazza sta mentendo però non vuole forzarla a dirgli la verità.
Deve essere lei a raccontarglielo di sua spontanea volontà, deve imparare ad aprirsi un po’ di più con gli altri e non tenersi tutto dentro. È la classica persona che soffre in silenzio, che riesce a mascherare bene la sua sofferenza con un sorriso falso.
Certe volte sono da ammirare quelle persone, riescono a “sorridere” sebbene stiano male dentro di loro. Mia fa parte di questo gruppo, prima di conoscere Mike non si è mai confidata intimamente con nessuno, se proprio doveva dir qualcosa di personale stava sempre sul vago e cercava di comprimere le sue emozioni.
Non voleva e non vuole nemmeno adesso aprirsi con gli altri, non vuole risultare debole, fragile. Per lei, descrivere il proprio stato d’animo, è come mettersi a nudo.
«E con tua madre come va? Andate d’accordo?»
«Sì, in questo periodo ci siamo avvicinate.» nel suo viso si apre un sorriso, un sorriso felice che lo psicologo non vedeva da un po’. «Sai, quando non hai nessuno con cui parlare e lei è l’unica persona più vicina a te è quasi inevitabile non rivolgerle la parola. Adesso so veramente che posso contare su di lei; prima era sempre impegnata tra la pasticceria e le sue amiche, quasi non aveva spazio per me. Ora invece è sempre disponibile, coglie ogni momento per parlare e molte volte scherziamo! Prima non succedeva, non so cosa è cambiato però sono felice di questo.»
Lui scrive qualcosa nel suo quaderno con la sua solita penna, per qualche secondo nessuno fiata e dentro la stanza sale il silenzio assoluto.
«Sono contento per te! Ricordati: la famiglia è la cosa più preziosa che possiedi, è fondamentale averla vicino. So che tempo fa avevi alzato un muro tra te e tua madre, forse perché pensavi che fosse lei la causa della morte di Christopher e adesso, finalmente, si è distrutto.» parla gesticolando animatamente. «E con gli amici?»
Prima della morte del padre, Mia era molto socievole, era circondata da buoni amici; tuttavia adesso le cose sono cambiate: si sentiva sempre di troppo, non riusciva più a stare con persone che continuavano a chiederle “tutto bene?” e a trattarla con compassione.
Si era imposta di sorride, il suo sorriso doveva dire “Sto bene, grazie. Mi sento molto meglio”. Non vuole essere la ragazza triste che ha perso il padre, vuole superare tutto. Ma non ci è riuscita.
«Non molto bene… Niente è come prima. Si è stravolto tutto: avevo tanti amici, pure un ragazzo! E adesso? Non ho niente. Ho solo allontanato tutte le persone che mi stavano vicine, tutte quelle che mi volevano bene e adesso mi sono pentita! Ma ormai le ho perse per sempre, posso solo rimpiangere tutte quelle sere e pomeriggi passati in loro compagnia. Fa male vederli nei corridoio della scuola, fa male incontrare i loro sguardi e fa male abbassare gli occhi dalla vergogna.»
Mike rimane muto, senza aggiungere niente.
Non gli ha mai detto niente di tutto questo, pensava che andasse tutto bene almeno con gli amici da come ne parlava due mesi fa sembrava che ne avesse tanti e adesso la situazione si è ribaltata completamente. Ma oltre a questo, Mia non ha mai parlato così svogliatamente di qualsiasi argomento. Forse era una cosa che teneva dentro da troppo tempo e non ce la faceva più a non parlarne.
«Tutto è riparabile, Mia. Tentar non nuoce. Prova a parlare con loro, prova a scusarti e spiegare cos’è successo. Se sono buoni amici ritorneranno sicuramente, se invece succede il contrario vuol dire che non è una vera amicizia. L’amicizia è uno dei rapporti più forti che possa esistere tra due persone, semplicemente perché, a differenza degli altri, un vero amico resta, anche quando tutto il resto del mondo ti volta le spalle. Mi parli sempre di Charlotte, giusto? Con lei non vai d’accordo?»
Charlotte: una delle uniche persone che le è stata veramente vicino, l’ha abbracciata quando piangeva, la consolava nei momenti tristi.
Le è rimasta accanto tra le schegge della sua vita in frantumi.

***



Fruga nella borsa piena di libri e quaderni cercando il cellulare, è sicura di averlo preso dalla scrivania ma nonostante ciò non lo trova. Non si stupirebbe più di tanto se l’avrebbe dimenticato a casa, è assai disordinata e dentro la sua camera si trova difficilmente qualcosa.
Si ferma davanti alla scuola provando a cercarlo meglio trovandolo sotto il libro di chimica dopo pochi secondi. Lo sblocca guardando se ci sono messaggi però non c'è nessuna notifica, lo ripone dentro la tasca del giubbotto mentre entra nel grande edificio grigio.
Come sempre, il corridoio è colmo di studenti che camminano, che si fermano a parlare, che mettono dei libri dentro il proprio armadietto.
Mia si dirige verso il suo che si trova vicina all’aula di matematica, intanto vede delle facce familiari e le saluta con gesto della mano e un lieve sorriso nelle labbra.
Alza lo sguardo e vede Elise che apre l’armadietto, si ricorda del suggerimento di Mike e capisce che è il momento più adatto per parlarle, per provare a scusarsi di quello che ha fatto. Elise la voleva solo sostenere e starle vicina, non si meritava questo.
Si avvicina silenziosamente e lentamente alla sua amica, lei non si accorge della presenza di Mia e continua a rovistare nel suo zaino.
Non sa bene cosa dire, sa solo che vuole scusarsi di come l’ha trattata un po’ di settimane fa. È passato un po’ di tempo, se ne rende conto ma è meglio tardi che mai. Le dispiacerebbe troppo perdere un’amica così importante solo per la paura di essere trattata con compassione.
«Elise.» la chiama timidamente con un filo di voce.
La ragazza si gira e rimane sorpresa vedendo la mora davanti a sé, la saluta senza un sorriso e senza sentimento. Di solito l’abbracciava forte e le chiedeva subito ‘come stai’ invece questa volta no, la sua amica è distaccata proprio come se Mia fosse una completa sconosciuta.
Le sue labbra si chiudono in una linea dura portando le braccia conserte al petto, la guarda con aria di sufficienza mentre aspetta una sua risposta.
«Mi dispiace di come ti ho trattata, mi dispiace veramente. Lo so, che potevo farlo già molto tempo fa ma pensavo di averti già perso senza tentare e non avevo nemmeno il coraggio sinceramente.» inizia il suo discorso. «Non ti ho dato nessun motivo e neanche delle spiegazioni. In quel momento mi sentivo sempre di troppo, come se mi facevate un favore a chiedermi di uscire. Forse era solo una mia sensazione però non volevo continuare così, ti ho allontanata per questo e dovrei prendermi a schiaffi da sola!»
Abbozza un sorriso.
«Lo sai bene pure tu, io volevo solo aiutarti a superare quel momento. È così che si comportano le amiche e tu mi hai allontanata insultandomi e ci sono rimasta veramente male.»
«Ecco perché sono venuta qua a chiederti scusa. Elise, tu sei una persona fantastica e non ti meriti tutto questo. Mi dispiace tantissimo.»
Sbuffa facendo un cenno con il capo come per dire 'non fa niente'.
«Ti perdono, Mia.» risponde la bionda abbracciandola forte.«Quanto mi sei mancata.»
Elise perdona tutti, ha sempre avuto quel difetto/pregio. In verità non si era arrabbiata con Mia anzi, sa che sta passando un periodo difficile e le vuole stare vicino.
Non se l’è mai presa per quello che le ha detto, sa benissimo che l’amica non è mai stata cattiva ma quello che la rende felice è che adesso hanno fatto pace ed è ritornato tutto come prima.
«Anche tu, El!» le sussurra. Nota qualcosa di strano nei capelli: sembrano più scuri. «Cos’hai fatto ai capelli?»
«Li ho tinti!» esclama con la sua voce allegra.
Elise è sempre stata allegra, non c’è giorno in cui è triste. Ha sempre quel bellissimo sorriso nelle labbra rosee che riesce a mettere di buon umore tutti, poi ha sempre una buona parola da mettere a tutti anche a quelli che non se lo meritano.
«Davvero? Sono bellissimi! Facciamo cambio?» scherza. L’amica ha dei bellissimi capelli biondo cenere, sono lunghi e mossi. Sono perfetti. Invece quelli di Mia sono dei banali capelli castani lisci, molte volte invidia quelli dell’amica visto che li vorrebbe anche lei.
«No sai! Sono solo miei.» esclama facendo un’espressione stupida come il suo solito.
La mora corruga le sopracciglia accigliata pensando a quanto è pazza la sua amica.
Continuano a parlare animatamente finché la campanella che segna delle lezioni non suona, si salutano e ognuna si dirige nell’aula dove si svolgerà la prima ora.
Mentre Mia si avvia verso la classe di inglese pensa a quanto le è mancata la sua amica: era strano non salutarla nei corridoi, non uscire ogni fine settimana con lei, chiacchierare e spettegolare.
Questi pensieri l’accompagnano finché non entra in classe, ormai i banchi sono quasi tutti occupati. La ragazza si siede al primo posto che trova aspettando che il professore varchi la stanza per cominciare una lunga e noiosa lezione.

«Certo che stai sempre leggendo un libro!» esclama la madre sbuffando mentre entra in soggiorno.
Mia chiude il libro poggiandolo sul divano, ormai era da più di un’ora che leggeva ma lei resterebbe con il naso sui libri in eterno.
Ama profondamente leggere, soprattutto libri drammatici e commoventi. Molte volte può immedesimarsi nella protagonista, in molto romanzi i personaggi sono orfani e lei li può capire benissimo: capisce il loro stato d’animo, capisce i loro pensieri, capisce tutto perché è successo pure a lei.
Perché continua a pensare a suo padre?
È sempre nei suoi pensieri, gli manca così tanto.
«Lo sai che amo leggere, perché non lo fai anche te?» chiede sorridendo.
Diverse volte la figlia ha regalato uno dei suoi libri preferiti a Lauren però lei non li ha mai letti nemmeno uno, continuava a dire che non aveva tempo di leggere sebbene stava ogni sera a guardare la televisione.
«Non ho mai voglia di aprire un libro e leggere. Preferisco guardare un film.» spiega. «Nemmeno da giovane non leggevo mai.»
Mia aggrotta la fronte, non ha mai capito il motivo per cui una persona odia leggere. Infine basta trovare il genere perfetto per te, l’autore preferito e poi passerai interi pomeriggi a leggere.
«Ognuno ha i propri gusti…. comunque la nonna ci ha invitato a pranzo domenica. Sei libera?» domanda accendendo la televisione.
È da più di due settimane che non la vedono, pensa Mia.
È stata molto impegnata con la scuola, i compiti, ricerche e non ha avuto nemmeno il tempo di aprire uno dei suoi libri! Solo durante il weekend può rilassarsi e fare quello che ama ovvero leggere e guardare qualche bel film in compagnia della madre.
La madre di Lauren è la classica nonna che adora cucinare torte e biscotti, quando vanno a farle visita offre alle due sempre dei deliziosi dolcetti fatti in casa.
È sempre stata una donna molto forte, anche dopo la morte del marito; infatti è stata molto vicina alla figlia visto che hanno passato la stessa situazione.
La nipote l’ammira molto: malgrado l’età, è indipendente da tutti. Non come gli altri anziani che vanno in case di riposo o hanno la badante, lei adora la sua indipendenza e la sua libertà.
«Va bene.» risponde abbozzando un sorriso.
«Ti va di guardare un film?» propone la madre sedendosi affianco a lei coprendosi con una coperta di lana.
La figlia inizia a fare zapping per i canali fino a fermarsi a guardare il telegiornale locale, hanno appena iniziato visto che il giornalista a salutato tutti prima di dare le notizie in prima pagina.
«Un altro omicidio è avvenuto nella periferia della città.» annuncia l’uomo in giacca scura e cravatta blu leggendo da un foglio che tiene saldamente in mano. «La polizia pensa che sia stata la mafia locale.»
Fanno vedere alcune immagini del luogo in cui è avvenuta la sparatoria: si trova in uno dei quartieri malfamati della città in cui vivono, sono molto pericolosi difatti è sempre meglio evitarli soprattutto di sera. Puoi trovare di tutto e certe volte puoi anche non tornare a casa.
Non è il primo omicidio compiuto dalle gang mafiose anzi, nell’asso di pochi mesi ne sono avvenuti molti!
Però, come sempre, la polizia deve ancora individuare le persone che spargono sangue in giro per i sobborghi di Rockford.
Nessuno sa chi sono, nessuno li ha mai visti da vicino, molti hanno visto le loro ombre camminare nei veicoli bui, molti hanno sentito le loro pistole sparare a delle persone indifese, molti hanno paura di loro.
«Perfetto, ormai neanche Rockford è sicura!» sbotta Lauren. «Il mondo sta cadendo a pezzi!»
Mia ride leggermente, anche se in verità è un po’ turbata dopo aver visto il servizio: il luogo in cui si è svolta la sparatoria lo conosce, ci passa alcune volte, di solito per andar a trovare una sua amica, adesso non ha più il coraggio di andarci da sola a piedi.
«E se invece guardiamo Gossip girl?»
La donna scuote la testa agitando le mani come una bambina piccola, odia con tutto il suo cuore quel telefilm.
«No, Mia! Non sopporto Chuck e neanche Blair, poi sono tutti scemi! Come fai a guardare quelle cavolate?!»
Continuano per cinque minuti circa, sembrano quasi vecchie amiche che discutono per stupidate.
Per fortuna Lauren si è ripresa dopo il tremendo colpo, nei primi mesi stava troppo male. Non faceva niente, stava distesa sul letto a piangere, per fortuna Mia assieme alla madre l’hanno confortata dicendole di rimanere forte, di andare avanti, di pensare che adesso Chris sia in un posto migliore.



Spazio autrice
Ciao a tutti! c: Come state?
Volevo scusarmi per il ritardo ma ho avuto tantissimo da fare in questi giorni cwc
Comunque questo è il primo capitolo, è concentrato sulla personalità di Mia (la protagonista), sulla sua vita e c'è la presentazione della madre Lauren.
Io amo la parte di Mike (lo psicologo) che amo veramente tanto sia in questa storia che nella realtà. (è una persona importante per me)
Elise è una sua cara amica, è la classica amica solare e a me piace come tipo.
Nel prossimo capitolo conosceremo Charlotte, la migliore amica di Mia.
Spero che vi sia piaciuto e mi farebbe piacere sapere il vostro parere sul capitolo e anche sulla storia.
Ovviamente, sono accettate le critiche (costrutttive) e ditemi pure se ci sono errori in modo tale da correggerli subito.
Comunque mi sono registrata su facebook:Amway Efp
Se volete conoscermi, chiedermi consigli o semplicemente vedere quando aggiorno mi potete trovare là c:
Ci vediamo presto (spero lol)
Amanda xxx
p.s. se qualcuno può farmi un banner decente visto che il mio fa schifo lo apprezzerei lol
  
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