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Autore: bluecoffee    06/01/2014    2 recensioni
Occhi azzurri, labbra scarlatte, pelle pallida, capelli biondi, creepers o anfibi ai piedi, camicie e jeans skinny. Bravery è, oggettivamente parlando, davvero una bella ragazza.
Niall James Horan è così: sempre troppo stanco dopo un viaggio in aereo, sempre troppo stanco per poter fare qualcosa in tempo reale e sempre troppo impegnato con il lavoro per poter realmente dire di fare qualcosa di produttivo quando sta a casa nei suoi giorni liberi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo quattro
 
 
Niall sbadiglia per l’ennesima volta, mentre Harry non la smette di chiacchierare con la bottiglia di birra in mano che ha preso dal frigo come se fosse casa sua, anche se un po’ casa sua è, perché prima del tour Harry passava le giornate intere seduto sul divano con Niall, la birra e le canzoni che cantavano in acustico sbagliando anche le parole di tanto in tanto.
Harry si sistema meglio sul divano e non è mai stato così sicuro di voler arrivare ad un obbiettivo, anche se Bravery ignora i suoi messaggi riguardanti Niall e Niall trova sempre mille scappatoie per non affrontare quell’argomento.
“Quindi, tornerai da tua madre?” domanda Niall, seduto a terra, con le gambe incrociate ed il petto nudo che si abbassa ed alza ad intervalli regolari.
Harry alza gli occhi al cielo perché Niall non ha risposto di nuovo alla sua domanda ed annuisce, “Sì, almeno per qualche giorno, poi penso di tornare qui a Londra.”
“Niente V Festival, quest’anno?”
“No. Quest’anno salto, ma se vuoi c’è sempre Bravery”e non si rende nemmeno conto di aver pronunciato di nuovo quel nome, ma sorride ugualmente ed è terribilmente contento, perché Niall è arrossito nuovamente.
Niall sbuffa, prova a nascondere il viso e evitare lo sguardo di Harry, ma sente che andrà un po’ più volentieri al Festival, perché non vede la bionda da un po’ e anche se non lo ammetterà mai liberamente ad Harry, vorrebbe imparare a conoscerla.
Harry si alza dal divano, poggia la bottiglia di birra vuota sul tavolino da fumo in vetro e sistema la tshirt leggermente larga sui fianchi. “Io torno a casa. Ciao, bell’irlandese.”
Niall sorride per il soprannome e si lascia scompigliare i capelli con il sorriso sulle labbra, perché non si stancherà mai di avere Harry dentro il salotto che borbotta cose senza senso oppure propone assurdi film da guardare che puntualmente cambiano a metà della scena di mezzo, perché il riccio ha veramente gusti orribili, ma questo non glielo dice mai nessuno perché è il più piccolo ed è quello che mette più facilmente il broncio tra i cinque.
Harry esce da casa Horan con il sorriso ed il cellulare in mano, le dita che pigiano sullo schermo dell’iPhone ed il numero di Bravery al posto del destinatario. Infondo, Harry non è pignolo, solamente determinato a portare a termine tutto quello che ha in mente, specialmente se quel qualcosa comprende Niall e Bravery.




Bravery è seduta su una panchina di Hyde Park, le gambe incrociate ed il bicchiere dello Starbucks in mano che sta cercando di freddare, anche se la calura non è certamente d’aiuto. Sente la testa che le pulsa, perché ieri sera hanno decisamente bevuto un po’ troppo, e le palpebre che le si chiudono, perché stavolta è stata Miranda a non limitarsi ed hanno passato entrambe la nottata chiuse nel bagno di casa Yale, Miranda la testa dentro il water e Bravery che reprimeva i conati di schifo e che reggeva i capelli dell’amica per non farglieli sporcare.
Il cellulare poggiato su un’asse di legno umidiccio vibra vicino a Bravery e lei sospira e risponde senza controllare il mittente, perché ha la certezza che a quest’ora potrebbe essere solamente Miranda.
“Bella bionda!” esclama Harry dall’altra parte della cornetta, mentre si avvicina alla propria auto parcheggiata fuori il cancello della casa di Niall, una mano in tasca anteriore e l’altra a cercare le chiavi in quella posteriore e il respiro trattenuto per non far cadere a terra il cellulare incastrato tra l’orecchio e la spalla.
Bravery sospira, perché sa che Harry vuole andare a parere, certamente, a tutti i messaggi volutamente ignorati che contenevano accenni a Niall Horan, i suoi capelli tinti, l’accento marcato, le gambe magre ed il ridicolo cappellino verde accesso che indossava quella sera.
“Harry, no, non ti dirò nulla sul tuo amico irlandese, mettiti il cuore in pace.”
Harry boccheggia, perché non ricordava Bravery così diretta. “Volevo solamente avvisarti che quest’anno non ci sono al V Festival. Se vuoi ti prendo un posto vicino a Niall.”
Bravery alza gli occhi al cielo e trattiene il respiro per venti secondi per trattenere un urlo contro l’amico. “No, non mi interessa capitare vicino a Niall” e senza dare il tempo ad Harry di dare una risposta gli chiude il cellulare in faccia.
Harry, a troppi metri di distanza da lei, sgrana gli occhi e lancia il cellulare sul sedile del passeggero, mentre sbuffa e vorrebbe che Bravery non fosse così testarda.
Bravery mette le mani tra i capelli sciolti e trattiene a stento un urlo, perché Niall Horan è la sola persona alla quale vorrebbe stare lontana in un momento come quello, in cui Odette è stressata e scoppia a piangere per un motivo che non le vuole dire e in cui Cole riappare dopo una vacanza in Spagna in cui non si è mai fatto sentire, con il solito sguardo e le solite labbra, che ha assaggiato una volta prima della partenza e che non ha ancora dimenticato.




L’orologio segna le cinque del pomeriggio, Niall è stanco di stare a casa a guardare il calcio in televisione e l’aria della sala gli sembra troppo consumata anche con tutte le finestre lasciate aperte dalla mattina stessa. Così si avvicina alla porta della camera da letto con una fatica immensa, entra nella cabina armadio con riluttanza e con altrettanta fatica e svogliatezza indossa un paio di jeans pulito, una tshirt che non profumi di birra ma di detersivo ed il solito paio di Supra bianche mezze rotte e da gettare.
E dopo aver preso la macchina, averla parcheggiata il più lontano possibile, si avvicina a piedi ad Hyde Park, il cappello incalzato in testa e gli occhiali da sole che non servono a molto, perché ogni volta ha la solita paura di essere riconosciuto, e questa volta non ha voglia di fermarsi con le fans a fare foto e autografi. 
Senza rendersene conto, però, inizia a correre, fino ad arrivare al parco che profuma delle risate dei bambini che passeggiano con i nonni e che danno da mangiare agli scoiattoli o alle oche del laghetto e che profuma di innocenti sorrisi complici.
Cammina per i sentieri del parco, le mani inforcate nelle tasche e le gambe stanche praticamente ad ogni passo di più. Si avvicina ad una delle mille panchine e si siede in una di quelle davanti al laghetto, quella nella quale c’è seduta una ragazza con la coda di cavallo e la canotta verde pistacchio, ed è quando si siede, che Niall riconosce Bravery nella ragazza che è seduta vicino a lui.
Bravery volta leggermente la testa e quando nota la figura di Niall Horan seduta vicino a lei, lo stesso cappellino verde della sera in cui lo ha incontrato ed un paio di occhiali completamente neri della Rayban. La ragazza sospira, passa una mano tra i capelli sfancendo la coda e sente gli occhi azzurri di Niall coperti dalle lenti scure che la fissano.
“Sono qui da stamattina, non ho pranzato e, ti giuro, ho una fame da lupo, ma non riesco ad alzarmi da qui, perché ovunque vado mi sembra di essere senza aria.”
Bravery non le controlla le parole in quel momento, non riesce a tapparsi le labbra e nemmeno a trattenere il respiro per non parlare più, ma ora che gli occhi chiari e sinceri del ragazzo vicino a lui non sono più su di lei si sente un po’ più sicura e libera di dire quello che vuole senza problemi.
Niall si sistema sulla panchina, abbassa la testa e sente la gola secca: “Non ho mangiato nulla neanche io e non sono il tipo che salta un pasto, puoi chiedere conferma ad Harry, solo che non ho nemmeno le forze di andare in bagno in questi momenti e non so come ci sono arrivato qui. – volta la testa a guardare Bravery, che ha le braccia attorno alle gambe e le ginocchia sotto il mento. – Il punto è che la fama mi piaceva, ma non doveva essere così tanta, non doveva opprimere così tanto. Magari sto anche dicendo cose senza senso, ma il bello di questi momenti è che capitano solamente una volta nella vita, e magari non doveva capitare così presto, ma va bene lo stesso, perché ci sei tu qui, no?”
Bravery fissa gli occhi azzurri in quelli del ragazzo, lascia cadere le gambe dalla panchina, si sporge in avanti e dopo un attimo di esitazione sfiora le labbra del ragazzo con le proprie, le mani fredde per un motivo che non conosce sulle guance accaldate di Niall e gli occhi chiusi.
Niall il respiro che diventa irregolare, le palpebre chiuse e le mani che si foggiano sui fianchi magri di Bravery, e non gli importa nulla se saranno fotografati, se ha tolto una soddisfazione ad Harry, se non sa nulla della vita di Bravery, ora come ora, c’è solo lei con i capelli biondi e le gambe magre e lui con la sua certezza di essere forte anche se solo che lentamente crolla, ma ha un rumore piacevole.
Bravery, invece, non ci pensa alle sue azioni, non ci pensa alle mani di Niall sui suoi fianchi, non ci pensa ad Harry che se li vedesse sorriderebbe come un coglione e non pensa al cellulare nella tasca del cellulare che sta squillando, e che all’insaputa della ragazza sta facendo illuminare il nome ‘Cole’. Semplicemente, Bravery ha la testa vuota, anche se, le labbra di Niall Horan non sono poi così male.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

sono stata puntuale!
anzi, mi pare anche che non siano passati tantissimi giorni dall'ultimo capitolo.
ovviamente aggiornamenti così regolari avverranno solamente se mi prende la febbre o se ci si trova in vacanza ahahahahaha
allora, sono le undici e un quarto ed io ho dormito praticamente quattro ore, quindi non sono nel pieno della lucidità e potrei sparare cazzate :)
analizziamo lentamente o passo direttamente al finale?
no, perché è stato bellissimo scrivere il finale di questo capitolo *^*
i miei cuccioli si sono baciati!
cioè, qualcuno che conosco (((riferimenti puramente casuali a due componenti di efp veramente fighe e simpatiche sperdute tra un viaggio ed una casa))) potrebbe essere felice, perché non solo tornano i Brall, ma tornano anche così ahahahahaha
spero che almeno ad una delle due (((Sami ti amo, sappilo <3))) non prenda un colpo ahahahaha
e dopo essermi resa conto delle cazzate propinate a voi povere lettrici vi lascio col sorriso :) e un enorme abbraccio, perché sei sempre magnifiche.
ringrazio di cuore, veramente, chi ha la fanfiction tra le seguite, le ricordate  o le preferite, perché veramente numeri così alti ((per me)) mi rende veramente felice.
sono pigra, quindi in questo capitolo evito i soliti contatti :) ahahahahaha
alla prossima,
underthemistletoe
  
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