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Autore: hebi chan    06/01/2014    8 recensioni
Dal capitolo 1
«E se provassimo a metterli insieme?»
Karin vide chiaramente uno sguardo cospiratorio brillare negli occhi della ragazza.
«È una vita che vorrei farlo! Secondo me hanno bisogno solo di una spintarella!»
«Allora siamo d’accordo! Dobbiamo solo pensare ad un piano»

[...]
Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha avrebbero dovuto prepararsi allo tsunami che li avrebbe colpiti a seguito di quel singolare, quanto saldo sodalizio.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ndHebi.

Prima di lasciarvi alla lettura volevo scusarmi per il ritardo imbarazzante, ma, nonostante mi sia riconnessa con la civiltà, sto preparando degli esami e sto vagamente svalvolando! Pardonnez moi!

In ogni caso, buon 2014 e buona Befana a tutti!!!!!!

 

 

 

Festeggiare gli insetti? Quale saggezza!

 

Finalmente arrivò il giorno della “Festa dell’Insetto” di Shino Aburame.

La sua famiglia vantava gli entomologi più competenti e rispettati del paese, ma più che un lavoro, per loro i piccoli artropodi erano una vera e propria missione, uno stile di vita e una passione, che si tramandavano da generazioni.

La “Festa dell’Insetto” era dunque per la famiglia Aburame una ricorrenza estremamente importante, paragonabile, forse, solo al Capodanno, il che ovviamente è tutto dire.

Si teneva nel “Giorno dell’Insetto”, l’ultimo della “Settimana dell’Insetto”.

E ovviamente consisteva nella celebrazione di questi preziosi quanto incompresi amici dell’uomo.

Data la somma importanza della ricorrenza, la festa si teneva ogni anno nella tenuta estiva degli Aburame, nell’Hokkaido, ed era “gradito l’abito scuro”. Per ragioni di praticità era previsto il pernottamento degli ospiti.

Sebbene fosse una ricorrenza quanto meno singolare era diventata ormai per la classe dei nostri prodi un appuntamento fisso, nonché una piacevolissima occasione per divertirsi, passando un fine settimana insieme. Tant’è che neppure il principino sul pisello Sasuke Uchiha mancava mai.

 

Tenten e Karin avevano passato i due giorni precedenti trascinando un quanto mai reticente Naruto per negozi affinché fosse assolutamente perfetto per l’occasione.

E beh, ‘sta volta non avevano fallito. Naruto era da perdere la testa.

Lo avevano infilato in un abito blu scuro dal taglio piuttosto moderno (la giacca ben avvitata e i pantaloni con la  riga gli fasciavano aderenti le gambe, mettendo il risalto quel culo da paura che l’idiota era solito occultare sotto imprecisati strati di tute informi) la camicia bianca con le cifre ricamate in basso a sinistra, come le portava Uchiha, e una cravattina bordeaux al collo.

Gli avevano aggiustato i capelli con un po’ di gel, spettinandoli ad arte, sfruttando a loro vantaggio la loro piega naturale.

Non sembrava nemmeno lui.

Kushina quando l’aveva visto pronto aveva stretto le ragazze in un abbraccio spacca ossa con le lacrime agli occhi. Persino Minato che, pur essendo una persona estremamente solare, non si lasciava certo andare a simili effusioni, aveva loro stretto calorosamente la mano con un sorrisone made in Namikaze, emozionato.

Quando il biondo si era guardato allo specchio, comunque, si doveva essere accorto di stare piuttosto bene, perché aveva smesso di lagnarsi e berciare circa la sua splendida camicia arancione che gli donava così tanto.

Il gusto di Naruto era veramente tragico. Il fondo l’aveva toccato alla festa di Shikamaru, quando si era presentato con i pantaloni arancioni della tuta e una camicia nera sopra. Kushina ancora si disperava per non essere riuscita a fermarlo in quell’occasione. Ma questa è un’altra storia…

 

Finalmente, arrivarono alla tenuta degli Aburame e vennero gioiosamente accolti in casa dalla mamma del loro amico, una bella signora con i capelli scuri e il viso dolce, che, fasciata un delizioso abitino da coccinella, li invitava ad entrare.

Sasuke era già lì, ed era assolutamente uno schianto. Maledetto.

Un bel completo nero gessato, probabilmente italiano, una camicia bianca e le scarpe di vernice nera. Non portava la cravatta ma aveva un sobrio fazzoletto bianco a fare capolino del taschino. Avrebbe dovuto sembrare un dannato becchino, e invece, accidenti a lui e al fascino Uchiha, sembrava una specie di miraggio.

 

Erano così diversi, lui e Naruto.

Sasuke, se non fosse stato per quell’aplomb da bad boy, non era che un giapponese qualunque, i tratti tipicamente nipponici e il posteriore di una papera sulla testa.

Naruto invece era goffo, impacciato, ma aveva quel calore occidentale che lo rendeva assolutamente unico. Gli occhi azzurri come non se ne vedono, l’oro nei capelli e la bontà del suo carattere nei tratti del viso.

E quella sera aveva anche fascino. Una bomba.

 

Le stanze per la notte venivano assegnate ogni anno dalla famiglia di Shino, per non creare confusione, ed erano più o meno sempre le stesse, da due o tre membri.

Quell’anno Sasuke e Naruto sarebbero stati insieme come sempre, e per la prima volta anche Karin e Tenten, che da un po’ di tempo, per quelli che per noi sono ovvi motivi ma che per i loro amici restava un bel mistero, si erano guadagnate la nomea di Mimì e Cocò, Gianni e Pinotto e via dicendo.

Senz’altro le cose ben si confacevano al loro piano, ma urgeva comunque una piccola, essenziale modifica.

 

Le due ragazze si recarono furtive nell’ala della casa riservata alle stanze degli ospiti. Come previsto, erano sole.

Raggiunsero la porta su cui era affisso un cartellino con su scritto “Sasuke e Naruto” in una grafia svolazzante e l’aprirono.

Come pensavano, la camera, non molto grande e dall’arredamento semplice, tipicamente giapponese, aveva due letti singoli con, a dividerli, un comodino.

La lasciarono per andare a cercare la loro. Quando la trovarono, difficilmente repressero un urletto di gioia. Come avevano supposto, il letto loro assegnato era un matrimoniale, perché, si sa, le ragazze non si fanno di questi problemi. O forse, semplicemente, sono meno moleste quando si trovano a condividere un letto… ricordarono con un sorriso quando una matrimoniale era toccata a Choji e Shikamaru ed il povero Nara aveva beneficiato del tenue calore del tatami1, dopo essere stato spodestato nel sonno dal robusto amico.

Velocemente, sostituirono il cartellino sulla porta, e nascosero una piccola videocamera ad infrarossi (rimediata da Hidan, un amico quanto mai equivoco di Sasori e Itachi) tra i libri nel mobile davanti al letto, giusto per assicurarsi che tutto sarebbe andato come previsto… non potevano mica permettersi di ignorare quello che sarebbe accaduto no? Erano estremamente avvedute, loro, mica stalker!

Tornarono alla festa sghignazzanti e decisamente ottimiste.

 

Al loro ritorno in sala, lo stuolo di ochette ridacchianti che videro circondare Naruto, le rese assolutamente gongolanti.

Perfino Sakura ed Ino, che presiedevano fieramente il Sasuke fan club, lo osservavano ammirate, combattute tra la voglia di andarsi a complimentare e quella di restare ben artigliate alle braccia del loro beniamino, che oltretutto era, per la prima volta a memoria d’uomo, lasciato praticamente in disparte.

Naruto oltretutto sembrava gestire veramente bene tutta quella celebrità improvvisa, senza però tradire il suo carattere semplice ed espansivo. Sorrideva quando gli rivolgevano dei complimenti, illuminando la sala con quel suo sorriso impossibile, grattandosi la nuca vagamente imbarazzato.

 Tsk. Imbecilli. Ci volevano un bel vestito e un po’ di gel perché si accorgessero di Naruto? Sciocche. Bah, in ogni caso Karin e Tenten si sarebbero servite di quelle sciacquette per cuocere Sasuke, il quale, al momento, per loro sommo diletto, sembrava pensare esattamente la stessa cosa, a fuoco lento, lentissimo.

La concorrenza femminile però non era ciò a cui puntavano le due ragazze improvvisatesi Cupido, consce che Sasuke si sarebbe lasciato tuttalpiù irritare dalla cosa, ma mai l’avrebbe temuta.

Era quella degli altri maschietti, il loro scopo. Nella fattispecie quella di Suigetsu e Sai, proverbiali morti di cazzo (secondo il francesismo fieramente rivendicato da Kiba), i cui ormoni costantemente sovreccitati erano estremamente prevedibili.

E infatti, come se avessero avuto un copione da seguire, i due cominciarono presto a contendersi platealmente il cuore del nostro biondo eroe (o più probabilmente il suo sedere) con avances tanto esplicite da far arrossire persino Neji-nulla-mi-tocca-Hyuuga.

Fu quando, esasperati dalla timidezza di Naruto che in tutti i modi tentava di sviare, esclamarono praticamente in coro “ti giuro che faccio dei pompini che neanche Moana Pozzi2”, con tanto di vicendevole sguardo ammirato, che Sasuke si decise finalmente ad intervenire. A modo suo, per carità…

 

«Dobe. Credo sia arrivato il ramen»

«Oh il ramen, finalmente!»

Il biondo si lanciò alla volta del bouffet, dimentico delle tenere attenzioni di Sai e Suigetsu.

«Sas’ke, ma non è vero!» disse, quando si accorse che le barche di sushi e sashimi erano ancora al loro posto e che, probabilmente, non sarebbe stato servito proprio nessun ramen.

«Lo so, cretino»

«E allora perché mi hai mentito ‘Suke? Mi hai spezzato il cuore»

Continuò il biondo con gli occhietti lacrimosi, ignorando che lUchiha già si stava pentendo del suo gesto magnanimo progettando il suo omicidio e occultamento di cadavere insieme.

«Naru, orsacchiotto, credo che Sas’ke stesse cercando di darti una mano a scampare dalle grinfie di Sai e Suigetsu, stavano diventando un po’ invadenti, non trovi?»

Intervenne Tenten vagamente ammiccante, esasperata dall’ingenuità di Naruto e decisa a dargli una definitiva spintarella. In fondo era lì per quello no?

«Oh» cominciò Naruto, formando con le labbra una piccola O.

«Oh… io…» riprovò.

«Oh» concluse, abbassando lo sguardo. Di bene in meglio!

«Tsz. Usuratonkachi» chiosò Sasuke, con le guance vagamente arrossate dall’imbarazzo di essere stato colto in fallo e dall’irritazione perché ma davvero si può essere così scemi?! Per poi girare i tacchi e sparire, diretto, notò Tenten, non tra la folla, bensì verso l’ala dedicata alle camere da letto.

«Sei un coglione, Naru, lascia che te lo dica» berciò Tenten, rassegnata.

«Lo so! Lo so! Ma che ne so… non mi parlava da giorni, io ho pensato… beh non ho pensato a niente, ecco!»

«Non avevamo dubbi» infierì, prima di «posso sapere che accidenti ci fai ancora qui?! Seguilo no!» aggiungere, con un sorriso complice.

Nel momento in cui Naruto tutto rosso si lanciò all’inseguimento del suo legittimo cavaliere-senza-macchia-e-senza-paura, il quale era evidentemente in grado di smaterializzarli per la rapidità con cui si era dileguato, la ragazza, tutta emozionata, afferrò per un braccio la propria rossa complice e si affrettò a seguirlo nel corridoio.

 

«Sas’ke aspetta!»

Fu l’ultima cosa che sentirono, prima di vedere Naruto raggiungere la stanza che avrebbe diviso con l’amico, e quindi il letto che, volenti o nolenti, avrebbero diviso, e sparirci dentro, tutto trafelato.

 

°°°

 

Shino era molto fiero della “Festa dell’Insetto”, era un’occasione per celebrare, con la dovuta serietà e la giusta dose di eleganza, quegli esserini eccezionali che non si smette mai di sottovalutare, ed era anche un evento ormai, dopo tutti quegli anni, molto atteso da tutti i suoi amici che, nonostante non comprendessero ancora a pieno la magnificenza del mondo degli Insetti (ma non importava, sarebbe arrivato anche quel momento, Shino ne era certo), non mancavano mai rendendolo, segretamente, molto compiaciuto.

Quando però Tenten Aikawa e Karin Uzumaki si fiondarono da lui, allegre come non le aveva mai viste, lo abbracciarono e lo baciarono su entrambe le guance, proclamando che «Shino sei il migliore! Sei il nostro eroe!» beh, Shino Aburame ebbe la conferma che, davvero, non c’era proprio nulla di meglio della “Festa dell’Insetto”.

 

 

1Il tatami () è una tradizionale pavimentazione giapponese composta da pannelli rettangolari affiancati fatti con paglia di riso intrecciata e pressata (Wikipedia rulez)

 

2Moana Pozzi è una pornodiva italiana d’altri tempi… non mi chiedete come facciano Sai e Suigetsu a conoscerla… semplicemente, mai dubitare delle loro potenzialità

 

 

 

ndHebi. (parte II)

Vi prego non mi linciate per avervi mollati così! Suvvia un po’ di suspense, così è tutto più emozionante! (Ok vedo che non attacca, quindi inizio a correre……….)
In ogni caso ricordate che io vi adoro, che siete dei lettori meravigliosi e che nonostante tutto continuate a mettere questa storiella tra le preferite/ricordate/seguite rendendomi tanto tanto felice!!! <3_<3 Ma soprattutto che NO! Non sono affatto ruffiana :P

Comunque sempre un grazie infinito a sesshy94 che continua a betare e incoraggiare tutto quello che scrivo!

Vale!

 

Hebi





  
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