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Autore: AxelKyo    06/01/2014    3 recensioni
Vi è mai capitato di immaginare i nostri forti e valorosi pirati in versione mocciosi buffi e adorabili? A me sì, eccome! Ecco il risultato delle mie strambe fantasticherie!
1- Rufy
2- Zoro
3- Ace
4- Nami
5- Kidd
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Portuguese D. Ace, Supernova, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quarto capitolo

Nami

E’ una notte buia e tempestosa. Le gocce di pioggia cadono sulla casa, come una miriade di frecce scagliate dal cielo, e diffondendo un ticchettio ripetitivo e rilassante. Due figure riposano tranquille nei loro letti, e il loro respiro regolare segue il ritmo dello scrosciare della pioggia. Un soffio di vento, entrato da uno spiffero della finestra, spettina i capelli rossi di una bambina, mentre dall’altro lato della stanza un’altra, dai capelli azzurri, si rigira nel letto, infreddolita. All’improvviso, un cigolio sinistro si diffonde nella stanza, e la finestra lentamente si apre. Un’ombra incappucciata e bagnata fradicia fa capolino, osservando attentamente le due figure dormienti. Silenziosamente, entra nel locale, e muovendosi col passo felpato di un elefante imbizzarrito che ha appena visto un topolino, si avvicina a un comodino e lascia una busta sospetta. L’individuo ghigna maleficamente, e produce una risata sadica, interrotta sul più bello da un colpo di tosse degno di un ottantenne acciaccato. Poi si dilegua, imitando con scarsi risultati le mosse di un ninja, senza farsi mancare un’epica scivolata sulla chiazza d’acqua formatasi davanti alla finestra. Reprime a fatica un gridolino di dolore, si alza e scappa via, col favore delle tenebre.

È mattina. Le due bambine si svegliano, sbadigliando sonoramente, svegliate dal canto degli uccellini e da qualche esclamazione contrariata di chi nel vicinato non ha la loro stessa voglia di alzarsi. Nami si guarda attorno, ancora disorientata dal sonno, e nota per puro caso una busta, ancora un po’ umidiccia, adagiata sul proprio comodino. Svegliata definitivamente dalla sorpresa, controlla in giro con maggior attenzione, ed insieme alla sorella nota sul pavimento una serie di impronte infangate e macchie d’acqua. Non stando più nella pelle, aprono in fretta e furia la busta: con loro immensa sorpresa, contiene un messaggio anonimo. Un misterioso individuo sfida la rossa ad una prova di destrezza: sulla loro isola è presente un favoloso tesoro, sta a lei riuscire a trovarlo, svolgendo una caccia per tutto il villaggio! Gli occhi della piccola brillano di gioia, o forse al pensiero di mettere le manine su un ricco tesoro, e si veste, pensando già di incassare una fortuna. La sorellina la guarda, con un sorrisetto poco rassicurante stampato in faccia, e con una scusa si dilegua, lasciando la nostra eroina sola nell’immane ricerca. Si catapulta fuori, come un tornado in miniatura, e con un’energia mai vista si mette alla ricerca del fantomatico premio. Il sorriso che aveva fino a quel momento, però, scompare presto, perché nella foga non ha ragionato sul fatto che non sa minimamente dove andarlo a cercare il suo caro tesoro. Dopo aver riflettuto un secondo, riprende il suo cammino, saltellando allegramente come una novella Cappuccetto Rosso. Decide di fare un piccolo sondaggio tra i suoi concittadini, per chiedere se sanno dove si trova il tesoro, pensando che da bravi vicini di casa, rivelerebbero una simile informazione ad una dolce e tenera bambina come lei. Ah, l’ingenuità della gioventù! Comunque, ignorando il fatto che qualunque persona con un minimo di buon senso il tesoro se lo terrebbe per sé, bussa a una porta, aspettando che qualcuno le apra. La porta si apre, si fa avanti una signora dall’aspetto gentile. Nami fa la sua richiesta, la signora le sorride bonariamente, dicendole che non ne sa nulla. Però le dona una mantella scura, per tenerla al caldo, e la indirizza verso un altro vicino, perché magari lui ne sa qualcosa. La bambina ringrazia, indossa l’indumento e riparte, seguita con lo sguardo dalla signora, che intanto ridacchia silenziosamente, scuotendo appena la testa. Dopo vari minuti di cammino, giunge speranzosa davanti alla porta, e bussa. Le apre un signore piuttosto anziano, col viso solcato dalle rughe. Nami chiede con entusiasmo se lui conosce il luogo dove è nascosto il tesoro. Il signore la guarda, con espressione paterna, ma le dice di no, le dà uno strano cappello a punta e le dice di riprovare con la signora che abita in una graziosa casetta dall’altro lato del villaggio. La bimba ringrazia, indossa il cappello e continua il suo cammino. È ormai pomeriggio inoltrato, e ha fatto il giro di mezzo villaggio. Nessuno sa nulla del tesoro, ma in compenso tutti le hanno dato qualcosa, chi una borsa, chi dei dolci, chi una scopa di saggina (perché poi? Mah, gli abitanti del suo villaggio sono un po’ strani ultimamente). È già diventato buio, essendo i primi giorni di gennaio, e la fame, la stanchezza e un po’ di freddo (nonostante sia larga come una botte per tutti gli indumenti che ha recuperato durante la caccia) cominciano a farsi sentire. Decide che per quel giorno la ricerca è terminata, e si dirige verso casa. Ad un tratto ode però dei rumori provenienti dalla piazza del villaggio, e si avvicina di soppiatto, determinata a controllare. Magari chissà, il tesoro può essere lì! Teme per qualche minuto che il suo anonimo sfidante abbia cambiato idea e si voglia tenere il tesoro tutto per sé. Arrivata, viene accolta da un coro di voci che urla un allegro “Sorpresa!”: nel centro della piazza è stato acceso un grande falò, ed intorno ad esso sono radunati tutti gli abitanti del villaggio, adulti e bambini, e l’atmosfera è allegra. Da un lato ci sono tutti quelli a cui ha chiesto informazioni, che sorridono soddisfatti. Ma il gruppo è capeggiato da due figure che Nami conosce bene: la sua cara sorellina e Cho, un bambino pestifero, con il quale si azzuffa più che volentieri. Entrambi sorridono sornioni, mentre la povera Nami è sconvolta: comincia ad avere l’impressione che la faccenda non si concluderà bene per lei …

Innervosita, sbraita verso i due, chiedendo il perché di quell’odissea: perché farla rigirare come una trottola impazzita in lungo e in largo nel villaggio, e poi aspettarla lì, tirando in ballo l’effetto sorpresa. Non è neppure il suo compleanno! Il ragazzino ghigna, tossisce malamente e poi le chiede se sa che giorno è. Quando Nami risponde che è il 6 gennaio, nella sua mente si accende una lampadina. Tremante, china lo sguardo sul suo abbigliamento, e allora capisce tutto. Furente, manda uno sguardo inceneritore ai due bambini, e lasciando un urlo di guerra degno di un maori, si butta al loro inseguimento, brandendo la scopa e lanciando dei piccoli blocchi di carbon dolce mirando alle loro teste. Se c’è una cosa che non sopporta, oltre ad essere presa in giro, è che l’accostino alla figura della cara vecchina che distribuisce dolcetti. Ha pur sempre una reputazione da difendere!
 
 
Angolo autrice
Ciao a tutti! Scusate il ritardo, ma tra scuola e patente sono molto impegnata. E oltretutto non ho potuto resistere all’idea di calare Nami nell’atmosfera della festa befanesca (?)                                                      
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se mi sembra un po’ un sciocchezza!
Cho, il ragazzino di cui si parla l’ho inventato io, sarebbe il fratello maggiore di Chabo, il bambino che nella saga di Arlong vorrebbe fargliela pagare agli uomini pesce.
Poi vorrei condividere con voi la mia incredibile agitazione per gli ultimi capitoli del manga! Oda sta facendo cose straordinarie, ho l’aspettativa a livelli altissimi, tra un po’ esplodo!
Inoltre, vorrei chiedervi un sondaggio per il personaggio del prossimo capitolo: preferite uno dei mugiwara o uno degli imperatori/supernove/flotta dei sette? Mi piacerebbe se inseriste la vostra opinione in un commento, mi sareste d’aiuto!
 
Disclaimer: One Piece, Eiichiro Oda ©                                                  
 
  
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