Gigli
 
Autore: DanzaNelFuoco
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Severus Piton, Harry Potter
Pairing: Severus x Harry (accennato)
Prompt: nessuno
Rating: verde
Genere: slice of life
Note dell’autore: perché l’idea di un Piton in coma e un Harry in cerca di risposte mi piaceva troppo.
 
one-shot
 
L’unico rumore nella stanza sono i loro respiri e sono entrambi pesanti.
Dormono. Severus Piton sul letto, Harry Potter sulla poltrona. Solo uno dei due si sveglierà tra cinque minuti, quando suonerà la sveglia.
Abbiamo ancora cinque minuti dunque, prima che Harry si svegli e corra a lezione, quindi perché non esaminiamo la stanza?
Il professore di pozioni giace in coma su un letto ad una piazza. Sul suo comodino c’è un giglio, l’unico fiore che è rimasto. È in questo stato da due anni ed Harry è l’unico che ancora gli porta fiori.
Quando il Salvatore del Mondo Magico rivelò che Severus Piton non era un traditore, che sì, aveva ucciso Silente, m solo perché glielo aveva chiesto il diretto interessato e che quindi poteva essere considerato una eutanasia e non un omicidio, il Professore di Pozioni era stato riabilitato agli occhi di tutti.
Subito sul suo comodino erano comparsi mazzi di fiori e lettere di ammiratrici, a volte persino di ammiratori, che si congratulavano per il suo sangue freddo e per l’abile doppio-gioco. Molti  gli auguravano una pronta guarigione, consapevoli che fosse tra la vita e la morte proprio per aver voluto aiutare Silente.
Col passare del tempo però l’unico ad andarlo a trovare e a portare fiori rimase Harry, nella speranza che una mattina si sarebbe svegliato e gli avrebbe spiegato, gli avrebbe parlato di suo padre e sua madre. Solo per questo, si ripeteva. Non voleva ammettere di essere rimasto colpito in quegli istanti in cui, moribondo, Severus gli aveva chiesto “Guardami” e lui aveva guardato, dritto nella sua anima.
Era solo per sapere che tutte le sere lo andava a trovare e rimaneva a dormire su quella scomoda poltrona fino alla mattina dopo quando suonava la sveglia e lui correva in aula. Dopo due anni ancora si comportava come se stesse per svegliarsi da un momento all’altro,  nonostante i Madimaghi gli avessero detto più volte che non si sarebbe risvegliato. Avevano provato anche ad offrirgli una brandina, un letto, dove il Salvatore potesse riposare meglio, ma lui aveva rifiutato per quella scomoda poltrona che gli faceva venire le occhiaie.
Ormai i suoi alunni erano abituati a vederlo così, gli occhi pesti e la camicia lievemente stropicciata, e a portargli ugualmente rispetto anche se era trasandato e nel peggiore dei casi aveva solo due anni più di loro.
Alcuni potevano ancora paragonarlo ad un professore che aveva precedentemente occupato la stessa cattedra, Remus Lupin.
Ma ho divagato.
Cinque, quattro… spostiamoci nell’ombra…due, uno.
La sveglia suona, Harry scatta in piedi, raccoglie le pergamene su cui ieri aveva preso appunti per la lezione e, dopo aver sistemato le coperte di Piton, se ne va.
Tornerà stasera con un nuovo giglio, per sostituire quello appassito sul comodino, e una nuova lezione da preparare.
Per adesso possiamo solo guardarlo andarsene. Nella sua testa si sta ripetendo perché viene qui tutte le sere.
Viene qui nella speranza che si svegli e gli parli di sua madre.
O almeno, questo è ciò che crede.
 
 
N.d.A 
Spero che la raccolta vi sia piaciuta. 
Un grazie gigante a tutti quelli che l'hanno seguita, letta e commentata, ma anche a quelli che l'hanno messa tra le ricordate e le preferite. 
Grazie a tutti. 
Fine. 
Ciao, DNF