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Autore: Zexal    06/01/2014    2 recensioni
Yuma ne combina una delle sue, e Kari, visto che è l'ennesima volta si arrabbia più del solito e lo rinchiude in casa. Ma il fratello riesce a sfuggire e scappa assieme agli amici che incontrerà nel corso della storia. Che cosa ne nasce? Un'incredibile fuga attorno al mondo solo per una SOSPENSIONE!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kari, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come le altre, almeno per Yuma Tsukumo, che passeggiava tranquillo per la strada andando a scuola. Ad un certo punto si rese conto di non avere Astral al suo fianco, e controllò di avere la Chiave al collo. “Mah...”, pensò, dopo aver constatato di avere il ciondolo, “Starà ancora dormendo, dopotutto il Passero lo danno molto tardi. Sempre che un astrale sia capace di dormire...” aggiunse poi con un sorriso. Quando stava per arrivare al portone, vide un’impalcatura affianco alla palestra: evidentemente la stavano restaurando. -Buongiorno!- salutò gli operai, passando sotto una scala. In quel preciso istante la campana suonò i tre rintocchi.

-Accidenti! Sono in ritardo!- e preso dalla fretta il ragazzo si mise a correre verso l’entrata, mentre dietro l’intero ponteggio cadde su se stesso. -Sventura a te! Ma non lo sai che sotto le scale non si passa?!- gli gridarono dietro. Ma Yuma non li stette a sentire. Quando fu finalmente dentro si avviò verso la sua classe, al piano terra, ma si accorse che era vuota! -Sei in ritardo, ragazzo! Perdipiù la tua classe è stata spostata al quinto piano! Guarda che sfortuna...- lo canzonò la bidella. -Sfortuna? La sfortuna non esiste dalle parti di Yuma Tsukumo! Kattobingu wa! Oore!- e detto questo si mise a scalare le scale (ma si fermo più o meno al decimo gradino).

Quando fu finalmente in cima ed entrò in classe, si accorse che la lezione era cominciata da un quarto d’ora. Con una bella “R” sopra il suo nome nel registro, si andò a sedere accanto a Tori, la quale, assieme agli altri amici, si coprì la faccia per la vergogna.

Durante la ricreazione, Tori gli chiese:- Dì la verità, che cosa hai fatto per combinare quel disastro?

-Che coffa? Quale difastvo?- ribatté lui, tra una polpetta di riso e l’altra. Kathy gli indico con un dito la finestra alle sue spalle.

-Ehi, guafda, la palestva senza il pontejo... SENZA IL PONTEGGIO?-

-Alla fine della fiera- concluse Caswell -Alle telecamere di sicurezza non si sfugge-. Nel mentre che Yuma pensava a tutte le conseguenze possibili, di come avrebbe reagito Kari, che lo avrebbero sospeso dalle lezioni (anche se questo non era poi così male!) e via dicendo, Astral uscì finalmente dalla Chiave dell’Imperatore.

-Astral!- disse Tori. Yuma ripetè: -Astral! E’ tutta colpa tua!- e visto che l’interpellato se ne stava in silenzio, Yuma cominciò a raccontare cosa gli era successo, ma venne subito interrotto: -Lo so. Ma non è colpa mia.- rispose Astral con tutta la calma possibile. A questo punto Yuma, veramente incavolato, sbottò: - Mi spieghi come fai a sapere quello che è successo? SEI FORSE UN FANTASMA?-

-Veramente si...- si intromise Rei, ma visto lo sguardo di Yuma si nascose dietro Bronk. Astral (flemmatico come sempre) si mise a spiegare:-Il fatto è che oggi è Venerdì Tredici-

-Venerdì Tredici?!- sussurrò tremante Tori

-E allora?- disse Yuma -La sfortuna non esiste, e ve lo dimostrerò

ʆ

Dopo la scuola, mentre stavano tornando a casa, nella testa quasi vuota (quasi perché è piena di carte) di Yuma riemerse qualcosa.

-È verooooo! Domani è il tuo compleanno! Auguri!- disse rivolgendosi a Tori. Sulle prime, la ragazza volle ringraziarlo, ma, accidenti! Dare gli auguri prima del compleanno porta sfortuna.

-Brutto stupido! Adesso mi capiterà qualcosa tipo... verrò annaffiata, mi caderà un mattone in testa, precipiterò in una fossa, o... o peggio ancora...- esclamò, storcendo il naso nel vedere un bel mazzo di capelli castani su una faccia scura dagli occhi verdi.

-Alito- pronunciò con una voce soffocata -Mi... mi devo nascondere- e strappò la felpa a Yuma invitandolo al silenzio.

-Cavolo, Tori, è inverno! Senza quella...- Rei gli tappò la bocca mentre Tori si metteva il cappuccio. Troppo tardi. -Toriiiii!- si udì dall’altra parte della strada. -Ho un regalo per te!- e mentre si inginocchiava davanti a lei per porgerle il regalo, Kathy disse: -Ma guarda! Un gatto nero!- e Alito, giratosi per guardarlo, venne investito da Gilag che andava in bicicletta (come mai non si sia rotta resta ancora un mistero), che lo appiattì passandogli e ripassandogli sopra col suo dolce peso. -Scusa fratello- disse tranquillo il bariano e si allontanò fischiettando. Come Alito si rialzò, Tori, anziché aiutarlo, lo ristese a terra con uno di quegli schiaffi che di solito riserva a Yuma. -Guai a te se ci riprovi!- gli gridò addosso. Alito non riuscì a ribattere, ma gli sfuggi quello che secondo lui era un complimento:-Che gancio... Come gladiatore saresti stata perfetta-

ʆ

-Incredibile, sono stata salvata dalla sfortuna da un gatto nero!- rifletté Tori a voce alta.

-Allora, ti sei convinto?- chiese invece Astral, ma Yuma fece di no con la testa:-Finché non lo proverò sulla mia pelle non ci crederò!- e mentre si rimetteva la felpa si mise a piovere a dirotto.

-Ci mancava pure la pioggia- commentò Kathy -Ora mi devo rifare la messa in piega... Avete idea di quanto ci metta ad acconciarmi i capelli così?!- e si indicò le orecchie da gatto. Dopo qualche istante di silenzio, Bronk fece:- Sinceramente, non lo so e non lo voglio sapere-

Kathy, permalosa com’è, si mise a inseguirlo con la pelle più ritta di quella di un gatto davanti ad un cane, stando bene attenta a stare sempre sotto l’ombrello. Così, stretti sotto gli unici quattro ombrelli, visto che Yuma e Rei si erano guardati bene dal portarlo, ognuno tornò alla propria casa augurando “In bocca al lupo” a Yuma. Il ragazzo scivolò silenzioso dentro casa. -Sai, Astral- confessò sottovoce -Mai più di adesso vorrei essere invisibile e penetrabile come te.

Appena fu sicuro di non sentire nessun rumore, fece un balzo per entrare in camera sua, ma finì in braccio a sua sorella.

-Ka-kari...-

-YUMA TSUKUMO! Che cosa significa questo?- gridò Kari, sventolandogli un foglio davanti al muso.

-Vostro figlio, l’alunno Yuma Tsukumo, è stato sospeso per una settimana per aver fatto... cadere un’impalcatura?- lesse Yuma – E poi io non sono tuo figlio!-

-Smettila, questo è irrilevante! E chiudi quell’ombrello, che lasciarlo aperto dentro casa porta...- ma non fece in tempo a finire che fu sommersa da una cascata d’acqua dal soffitto assieme al fratello. -Sfortuna- concluse, sul punto di scoppiare. -Tu e il tuo ombrello! Hai fatto spaccare un tubo dell’acqua! Ora vai in camera tua e sotto con lo studio. E scordati le tue adorate carte- ordinò strappandogli Mago Gagaga di mano, gocciolante.

Mentre Yuma saliva la scaletta per arrivare in quella che era la sua camera, col sottofondo di Kari che si lamentava per dover fare anche l’idraulico, Astral gli disse:- L’hai provato sulla tua pelle.

-Mah, non ci credo lo stesso-

-Ma avevi det...-

-È stata solo una coincidenza!-

-Per...-

-Senti, basta, devo studiare!- e si sdraiò sull’amaca che fungeva da letto:- La seconda guerra mondiale... forse dovrei sapere anche la prima, anziché studiare subito la seconda. La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 vide contrapporsi... Ma che cosa sto facendo?!-

Yuma scese giù dall’amaca, e fu un miracolo se non finì col muso a terra, afferrò il D-Gazer che la sorella si era dimenticata di confiscargli e contattò subito Bronk. -Bronk, devo uscire di qui, si dà inizio alla manovra evasiva!-

Astral sospirò: il piano di Yuma non prometteva niente di buono...








Nel prossimo capitolo: "La grande fuga"!




Yuma:-Basta che cammino piano piano stando attento a non rompere gli specch...-

ma subito urtò qualcosa. -Fa che sia una parete, fa che sia una parete!-

-Uno, due, tre, quattro...- contò Astral sarcastico a ritmo con il rumore degli specchi frantumati -E fanno in totale sessantatré anni di sfortuna.-

  
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