Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
Segui la storia  |       
Autore: TeenAngelita_92    07/01/2014    3 recensioni
"Il suo viso angelico coperto da una ciocca di capelli e un piccolo sorriso quasi nascosto.
"Demi! Demi!" iniziò ad urlare. Quelle urla uscivano dalla sua gola come un suono strozzato, forse a causa delle lacrime che avevano iniziato a scendere.
Demi non potè fare a meno di notarlo, alzò lo sguardo e lo vide. Aveva il viso sporco di sangue a causa del naso e le lacrime che scendevano senza sosta. I loro occhi si incrociarono e a Jonathan sembrò quasi di svenire, tutti i suoni intorno a loro all'improvviso non esistevano più e neanche quelle migliaia e migliaia di persone."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic
29.
"Demi" la chiamò fermandola. La ragazza alzò lo sguardo in cerca del suo. "Perchè dopo tutto ciò che ho fatto sei ancora qui? Ho fallito e non sono riuscito ad essere forte come volevi. Perchè continui a perdere tempo con me?
La ragazza avvicinò ancora una volta le sue labbra al polso di Jonathan ricominciando a lasciargli piccoli baci.
"Voglio. che. tu. sia. felice." gli sussurrò ad ogni bacio. "Voglio. aiutarti. ad. esserlo."
Jonathan strizzò leggermente gli occhi, l'insieme di dolore e piacere che stava provando era qualcosa che non aveva mai sentito. Affondò leggermente la testa nel cuscino per ricacciare dentro di se le lacrime che minacciavano di uscire.
"Jonathan" lo chiamò Demi prendendogli il viso. "Non voglio che tu mi nasconda il tuo dolore, non ora che possiamo superarlo insieme, non ora che non sei solo. Guardami, va tutto bene"
Il ragazzo continuò a guardare altrove, non voleva incontrare il suo sguardo perchè a quel punto non avrebbe retto il confronto. 
"Jonathan!"
"Sto bene." le rispose semplicemente.
"No, tu non stai bene, lo so. Non mentirmi, non puoi fingere che tutto vada bene. Lo vedo ogni giorno, ti sforzi di sorridere davanti a tua zia ma lei meglio di me sa che non è vero, lo sa Jonathan"
"Io sto bene..."
"No, tu vuoi stare bene" gli disse mentre con le mani riuscì ad avvicinare il suo volto.
"Voglio solo essere felice" le sussurrò lui tra le lacrime.
"Non piangere" gli disse e con una carezza spazzò via le prime lacrime uscite. "Tu puoi essere felice, devi essere felice, capito?"
Gli lasciò un piccolo bacio dolce sulle labbra e cercò di sorridergli, voleva aiutarlo ad essere felice e sapeva per certo che insieme ci sarebbero riusciti.
"Possiamo essere felici insieme, nessuno può impedircelo, d'accordo?" gli ripetè sorridendogli. "Voglio vederti forte, voglio vederti un guerriero di fronte a tutti i problemi che ora si presentano. Risolvi la questione con tua madre, con il tuo passato una volta per tutte..."
"Vuoi dire che dovrei andare da lei a chiarire le cose?" gli chiese riprendendosi.
"Se è cosi che vuoi metterla, si."
"Ah no, no, assolutamente. Sai perfettamente che odio solo la sua presenza e..."
"Shh" lo fermò poggiandogli le dita sulle labbra "Hai intenzione di continuare ad aver paura di tua madre o della sua presenza?"
"Io non ho paura di lei!"
"Eh allora perchè tremi ogni volta? Jonathan quella non è solo rabbia, è anche paura e solo tu sai di che cosa."
"Ma andiamo! Questo è stupido!" alzò leggermente il volume della voce e si alzò bruscamente dal letto. "Non voglio darle la soddisfazione di avermi convinto ad andare da lei! E' questo che vuole!" le disse mentre si affrettò a rivestirsi.
"Quindi preferisci darle la soddisfazione di farti stare male? Come ora?"
Il ragazzo si fermò, quelle poche parole di Demi bastarono a zittirlo e fargli capire che aveva ragione, in un modo o nell'altro sarebbe stato uguale ma di certo non avrebbe potuto continuare a stare male, a tremare al solo sentire della sua voce o del suo nome.
Alzò lo sguardo e rise leggermente, quasi come un segno di rassegnazione.
"Inutile che te lo dica, no? Hai ragione." le disse e riprese a vestirsi.
"A me non importa aver ragione, a me importa che tu stia bene."
"Demi, non voglio rivederla ancora, non lo sopporto, d'accordo?"
"Cosi non fai altro che nasconderti, vuoi proteggerti dalle tue paure, stai solo cercando di evitarle ma non riesci a capire che prima o poi torneranno e faranno più male di prima."
"Io non voglio evitare niente!"
"Si, lo stai facendo ora Jonathan!" quasi gli gridò alzandosi dal letto. "Dio, lo sai che odio litigare con te ma perchè non riesci a capire che voglio solo aiutarti? Ogni volta cerchi di difenderti da me. Perchè? Non ti fidi?"
"Certo che mi fido!" le rispose sospirando.
"Eh allora perchè continui a voler fare di testa tua? Non sopporto di vederti star male ogni volta, non sopporto quando cerchi di sforzare un sorriso... non sopporto che..." si fermò. "Lascia perdere, è inutile" gli disse e si affrettò a riprendere tutte le sue cose. Si rivestì e si diresse alla porta.
"Demi!" la chiamò fermandola per un braccio. "Demi! Aspetta!"
"Jonathan, lasciami." gli disse cercando di allentare la sua presa.
"No, non posso lasciarti."
"Ti prego." riuscì solo a dire e lui la spinse leggermente contro la porta richiudendola. Premette forte sulle sue labbra in un bacio per niente casto e dolce. La ragazza inizialmente non si oppose, sul suo volto si formò una smorfia di dolore e piacere, la stretta al suo braccio era troppo forte. Jonathan lo capì e cercò di allentarla mentre con una mano le accarezzò il viso.
"Jo-Jonathan.." disse e si allontanò bruscamente. 
"Shh, ti prego" le sussurrò riavvicinando le labbra.
"No, Jonathan" gli ripetè decisa fermandolo "Voglio solo aiutarti ma non ora, non in questo stato. Permettimi solo di aiutarti, quando sarai pronto per affrontare davvero ciò di cui hai paura, fammi un fischio"
Gli accarezzò dolcemente una guancia guardandolo negli occhi. No, non lo stava lasciando solo come tanti altri aveva fatto, voleva solo aiutarlo e sapeva che non era ancora pronto ad affrontare sul serio tutto ciò che gli faceva del male. Lo guardò come per dirgli "Io ci sono, devi solo chiamarmi e permettermi di aiutarti". Dopo di che si allontanò lentamente chiudendosi la porta alle spalle. Il ragazzo restò li, appoggiato con la schiena contro il muro per un tempo che gli sembrò quasi infinito. Cercò di riflettere su ciò che aveva appena fatto, appena detto o anche pensato. Ormai sapeva che Demi aveva sempre ragione, non aveva ancora la forza di affrontare tutto, non ne aveva voglia o semplicemente non voleva proprio farlo ma continuava a chiedersi: quando sarebbe stato il momento giusto? Quando ne avrebbe avuto la forza o il coraggio? Capì che forse aveva bisogno di prendersi qualche giorno per riflettere, stare solo e magari riuscire a farcela da solo, senza l'aiuto di nessuno. Voleva dimostrare a tutti ma soprattutto a Demi che avrebbe potuto farcela se solo l'avesse voluto davvero. 
Nei giorni seguenti, fece esattamente come aveva deciso. A casa passò molto poco tempo, la maggior parte della giornata la spendeva in ospedale con sua zia. Ogni singola volta si sedeva accanto a lei stringendole la mano ed iniziando a raccontarle tutto ciò che gli era capitato. Le raccontava di quanto le mancasse Demi, erano almeno 4 giorni che non si vedevano ma dopotutto non voleva incontrarla per poi deluderla ancora una volta. Di tanto in tanto lo squillo del suo cellulare lo faceva sobbalzare, era un suo messaggio in cui gli chiedeva come stava, per lei era davvero importante saperlo. Gli raccontava che grazie a lei, era cambiato, si sentiva più coraggioso e forte, era riuscito a riflettere di più su se stesso. 
I dottori erano contenti di vederlo sempre li. Ogni volta erano felici di non dovergli dare brutte notizie ma anzi, sua zia si stava riprendendo, erano convinti che da li a poco si sarebbe risvegliata senza alcun dubbio e sapevano perfettamente che non era merito della medicina, ma di suo nipote che ogni giorno, ogni ora le stava accanto non lasciandola neanche un attimo. Anche Jonathan si sentiva libero, forse per la prima volta riusciva a sorridere e non perchè si sforzasse di farlo. 

- Hey. Come stai? - 

Il vibrare del suo cellulare lo fece svegliare, si era leggermente appisolato sul lato del letto di sua zia. Era un messaggio di Demi.

- Mi manchi. - 

Si affrettò a rispondergli.

- Anche tu. Come sta zia Janet? - 

- Sta molto meglio. Ti va se ci vediamo? Ho bisogno di parlarti. - 


Nel preciso istante in cui schiacciò il tasto "invio" il suo cuore prese a battere, aveva davvero bisogno di rivederla.

- Va bene, vengo io li in ospedale. A tra poco. - 


Spazio Autrice:
Stavolta ci ho messo davvero tanto ad aggiornare e chiedervi scusa mi sembra davvero, davvero troppo poco, ma tra la partenza per le vacanze e le feste non ho avuto modo e mi sono bloccata. Come sempre e stavolta più delle altre volte, spero ne sia valsa la pena di aspettare tutto questo tempo e voglio approfittarne per augurare a tutti BUON ANNO! (Forse un po' in ritardo ahah) Buona lettura.
Bacioni.
TeenAngelita_92
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato / Vai alla pagina dell'autore: TeenAngelita_92