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Autore: Kaimy_11    28/05/2008    6 recensioni
(una AU dei giorni nostri) In un Giappone diviso in due,ovest ed est,dove capeggiano due bande. Una è capitanata da Naraku,l’altra da Sesshomaru,seguito da Inuyasha e gli altri. La giovane Rin,è costretta ad essere la donna di Naraku,contro il suo volere. Ma il suo triste destino si incrocerà con quello del glaciale Sesshomaru. Insieme scopriranno il vero amore che li unirà,ma il loro legame sembra impossibile,e la loro felicità verrà messa in pericolo,quando il nemico deciderà di attaccare… (è principalmente una RinxSesshomaru,ma ci saranno anche tutte le altre coppie. XD)
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rin era ancora in giro con la sua nuova automobile,rotonda e nera

 

 

 

Ecco qui un capitolo importante direi! Vedrete perchè XD

Vi prego di recensire,un saluto a tutti.

 

 

 

 

***

 

 

Rin era ancora in giro con la sua nuova automobile,tutta tonda e nera.

Era assorta nei suoi pensieri,sforzandosi di essere rilassata per godersi quel momento di solitudine.

Non era facile per lei concedere ai suoi pensieri di circolare liberi,senza costrizioni,perché la sua intera vita era una costrizione.

A cosa poteva pensare,dato che non vedeva più un futuro da disegnare davanti a se?.

Avvolte poteva solo sognare ad occhi aperti,sognare che un girono una fatina dai capelli turchini avverasse i suo sogni e le sciogliesse quelle catene che la imprigionavano,che le donasse una vita sua,e magari,che le regalasse il vero amore.

Da piccola sognava una bella famiglia,dei figli da crescere,ma con Naraku temeva di averne,per paura che i suoi bambini seguissero la strada del padre,macchiandosi di grossi crimini.

 

Alla radio trasmettevano una canzone rilassante e melodica,quando gettando uno sguardo allo specchietto retrovisore,vide una Lamborghini grigio metallizzata,dietro di lei.

A pensarci bene,era da un po’ che quella macchina le stava didietro,svoltando ad ogni sua curva,rallentando ogni volta che lei rallentava,nonostante Rin avesse fatto assurdi giri che non portavano da nessuna parte,dato che stava solo passeggiando per provare la nuova macchina.

 

Nella città,solo un tipo di gente poteva permettersi macchine lussuose come quella di chi sicuramente la stava seguendo.

Non c’era altra spiegazione,la stavano proprio seguendo.

Dato che chi guidava quel tipo d’auto,doveva appartenere ad un certo giro,capire le ragioni di quell’inseguimento era abbastanza facile.

 

Fra gli “amici” di Naraku,nessuno aveva quella macchina,quindi,era qualcuno del clan avversario,e questo non era un bene.

Erano sicuramente nemici di Naraku,e lei era la sua donna.

Magari volevano ucciderla,o forse solo intimorirla,e prenderla in ostaggio per arrivare a Naraku.

 

Col il cuore in gola,lasciandosi guidare dall’istinto,schiacciò il pedale dell’acceleratore,facendo rombare il nuovo motore dell’auto.

Con un sorpasso pericoloso,svoltò in una via,e l’auto grigia la seguì,ma non si manteneva più ad un’accurata distanza,ma al contrario,le stava addosso.

 

Rin sentiva le tempie pulsargli,aveva paura,soprattutto quando si accorse in che quartiere era entrata.

Quella era la zona Ovest,territorio indiscusso del clan opposto a quello di Naraku.

Era nel cuore delle terre del nemico,e lei lì non avrebbe dovuto mai starci,ancor meno con l’inseguitore alle calcagna.

Lanciò un’occhiata alla borsetta sul sedile accanto,dove c’era il suo cellulare.

Forse quella sarebbe stata una delle poche volte,in cui chiamare Naraku le sarebbe convenuto davvero,ma evitò.

 

Facendo appello al suo buon senso,decise di liberarsi del panico che le impediva di ragionare,e di concentrarsi per seguire la strada che l’avrebbe portata via da quel luogo.

 

Dopo alcune curve,tirò un grosso sospiro di sollievo,quando guardando ancora nello specchietto retrovisore,non vide più la Lamborghini.

 

Forse era stata solo paranoica,forse aveva preso un abbaglio,o forse no…

 

Quando guardò nuovamente la strada avanti a se,capì di trovarsi in trappola,quando da un’altra stradina,fuoriuscì la Lamborghini grigia,che le si piazzò davanti bloccandole la strada.

 

Finalmente,vide il conducente,e ne rimase tanto colpita da perdere il fiato.

Era un ragazzo giovane,avrà avuto circa vent’anni. I suoi capelli lunghi erano d’argento,che gli incorniciavano il viso,ricadendo sulla schiena rigida e muscolosa.

Il collo era teso,i muscoli scattanti bene in vista sotto la leggera camicia bianca.

I lineamenti del suo viso erano fieri ed appuntiti,era di una bellezza rude,ma disarmante. Un dio greco al confronto,si sarebbe sentito inferiore.

Ma la cosa che davvero lasciò a bocca aperta Rin,rubandole la poca aria rimasta nei polmoni,furono i suoi occhi taglienti.

Erano color dell’ambra,caldi tanto da scottarla mentre li fissava. Il suo sguardo però era glaciale,gelido,freddo e solido come il ghiaccio,inflessibile tanto da mettere paura.

Le labbra sottili formavano una linea retta,rimarcando la serietà di quel volto incantevole.

 

Rin avrebbe tanto voluto fare retromarcia,ma oltre a sapere che era inutile,tanto non aveva via di scampo,non trovò la forza necessaria per agire,essendo rimasta prigioniera di quello sguardo.

 

L’uomo aprì la portiera dell’auto,appoggiò un piedi a terra,con lentezza snervante,poi si alzò con un elegante movimento felino,e senza togliere gli occhi seri di dosso alla ragazza,aggirò la sua auto nera con passo da predatore.

 

Rin gli restituiva la sguardo,ma lei non era seria,ma impaurita,soprattutto quando il giovane aprì la suo portiera.

 

“:Sono spiacente,ma devo chiederti di seguirmi…:”

 

E gli pose una mano,come un cavaliere che invita la sua dama ad un ballo.

Rin si sentiva intimorita dalla presenza di quel ragazzo.

 

Lui non disse nulla,ma per fargli capire che era irritato dalla sua lentezza,intensificò lo sguardo tanto da farla sussultare.

Rin guardò ancora quella mano candida,e decise di prenderla,uscendo dall’auto.

 

Quando fu in piedi davanti a lui,il ragazzo si allungò per prendere la borsetta della ragazza,ed andò a gettarla nel bagagliaio della sua auto,poi si avvicinò al posto guida e aprì lo sportello,ma prima di salire rivolse un altro sguardo alla ragazza,che lo fissava imbambolata.

 

“:Sali. Non tentare di scappare,sarebbe inutile. Mi costringeresti solo a farti male…:”

 

Rin non se lo fece ripetere,e ancora terrorizzata,aggirò l’auto grigia e salì nel posto davanti accanto al conducente.

 

L’auto partì,ed il suo conducente teneva gli occhi fissi sulla strada,come se la ragazza non esistesse,ma Rin,che acquistava coraggio,si fece avanti decisa.

 

“:Dove mi stai portando? Cosa vuoi da me?:”

 

Lui non le rispose,lasciò che il silenzio fra loro durasse ancora qualche secondo,poi,senza voltarsi,si pronunciò:

 

“:Lo vedrai. Ora ti pregherei di stare buona,ed in silenzio:”

 

Rin rimase tanto impaurita dalla serietà delle sue parole,e dalla freddezza con cui le aveva pronunciate,che deglutì appoggiandosi allo schienale.

 

Viaggiarono in silenzio per altri cinque minuti,quando si fermarono davanti ad un negozio,in una stradina interna della caotica città.

 

Il ragazzo lanciò un’occhiata allo specchietto retrovisore,poi aprì lo sportello.

 

“:Non muoverti da qui:”

 

Disse serio,e senza aggiungere altro scese dall’auto avvicinandosi al negozio.

 

Rin guardò alla sua destra,vedendo che dopo un lungo cunicolo,c’era la strada principale.

Quello non era territorio di nessuno,e se ci arriva,avrebbe potuto chiedere aiuto a qualcuno,magari si sarebbe nascosta da qualche parte,e poi avrebbe chiamato direttamente Naraku.

I suoi occhi brillarono,e la sua esile mano si posò sulla maniglia,pronta ad aprire lo sportello,ma per un instante pensò che prigioniera di quel ragazzo dagli occhi dorati,o prigioniera di Naraku,non sarebbe cambiato molto. Tuttavia Naraku non si sarebbe mai azzardato a farle del male,mentre per quel ragazzo probabilmente non ci sarebbero stati freni,e avrebbe potuto picchiarla,ucciderla o violentarla,in qualsiasi momento.

 

Si fece forza e scese dall’auto,mettendosi a correre più che poteva per quel cunicolo stretto,sperando che le sue gambe l’avessero davvero fatta arrivare alla fine della strada.

 

Nel frattempo il ragazzo dai capelli d’argento era di spalle,che discuteva con il negoziante davanti alla bottega.

 

“:Allora,è pronta quella cosa che dovevi consegnarmi?:”

 

Chiese,ed il bottegaio grasso con dei capelli unti neri,lanciò un’occhiata alla macchina grigia,vedendo che anche il suo proprietario aveva visto la ragazza saltar giù di corsa dall’auto e correre via.

Sul volto del bel giovane si dipinse un sorriso strano,ma tornò a guardare il negoziante con la stessa freddezza di sempre.

 

“:guarda che va via…:”

 

Gli disse,ma il giovane non cambiò espressione,rimanendo immobile mentre la ragazza correva via.

 

“:Pensa agli affari tuoi,dammi ciò che mi devi:”

 

L’uomo grasso gli diede un bacco giallo ed imbottito,ed il ragazzo lo depositò in macchina,per poi lanciare un’occhiata alla ragazza che fuggiva nel cunicolo stretto e buio.

 

Rin correva disperata,aveva già il fiatone,e non si era mai accorta di quanto quelle sue dannante gambe fossero lente e pesanti.

Si sentiva come un elefante che cerca di battere un ghepardo ad una gara di corsa.

Le sue scarpette,decisamente inadatte per una corsa,si incastrarono per un attimo nei mattoni della strada,e lei prese una storta alla caviglia,ma imperterrita continuò a correre.

 

Ma come natura imponeva,il ghepardo dietro di lei,la raggiunse in un secondo,arrivando a lei come un proiettile.

Con la sua sublime eleganza l’afferrò della vita,caricandosela in spalle come un sacco di patate.

 

L’agile predatore era partito con un netto svantaggio,ma l’aveva raggiunta in un istante,arrivandole addosso e prendendola coma se nulla fosse.

 

Rin provò a dimenarsi ma era inutile,venne rimesse sul sedile dell’auto,e il ragazzo le si sedette accanto nel posto giuda,mettendo in moto con una tranquillità assurda.

 

Viaggiarono ancora in macchina per pochi metri,fino a quando l’auto non si fermò nuovamente in un vicolo deserto.

 

Rin non ebbe il tempo di chiedere cosa stessero facendo,o di sbattere le palpebre,che si ritrovò un pugnale puntato alla gola.

 

“:Non fare mai più quello che hai fatto,o mi costringerai ad usarlo…:”

 

“:Non lo farò più te lo giuro…:”

 

Piagnucolò Rin,ed il ragazzo,sempre terribilmente serio,rimise al posto l’arma.

 

Il giovane lanciò un’occhiata alle gambe della ragazza,lasciate scoperte dal pantaloncino contro,poi osservò il resto della ragazza,lasciandosi marchiare il volto da un’espressione quasi schifata.

Mise mano sulla chiave della macchina dicendo,con sufficienza.

 

“:In realtà mi fai schifo a priori,per quello che sei…:”

 

“:Cosa sono?:”

 

Chiese Rin in un sussurro,mantenendo gli occhi bassi.

 

“:Sei la puttana di Naraku. Stare con lui evidentemente ti frutta molto,ti farà bei regali,ma il fatto che tu venda così la tua vita mi fa davvero schifo:”

 

La reazione di Rin,lo lasciò allibito,facendo si che quei suoi occhi impenetrabili rimanessero invece stupiti al massimo.

 

“:IO NON SONO LA SUA PUTTANA! NON STO CON LUI PER SCELTA,MA SONO COSTRETTA. IO IN REALTÀ  LO DETESTO,È SOLO UN ASSASSINO!.

NON POSSO SCAPPARE DA LUI ALTRIMENTI UCCIDEREBBE TUTTE LE PERSONE CHE HO A CUORE,E QUESTO NON POSSO PERMETTERLO,ALTRIMENTI DIVENTEREI IO STESSA UN’ASSASSINA!:”

 

Lui rimase quasi sconvolto,da quell’espressione rabbiosa e impaurita al contempo,che si era disegnata sul bel volto della ragazza che aveva improvvisamente urlato.

Si sarebbe aspettato di vederla piangere dopo quella sfuriata,invece le vide abbassare gli occhi,e il suo sguardo color nocciola si perse nel nulla,diventato voto e freddo.

In quel momento rivede in lei quella stessa tristezza amara,che già lo aveva toccato la prima volta che aveva scorto il suo grazioso viso.

Se non fosse stato vero quello che aveva detto,non avrebbe parlato con così tanta rabbia.

 

Anche lui abbassò la testa,ma decise di parlare.

 

“:Qual è il tuo nome?:”

 

“:Rin…:” sussurrò lei “:e tu? Posso sapere almeno come ti chiami?:”

 

“:Sesshomaru…:” Rispose lui,nella sua solita freddezza. “:Mi dispiace,ma adesso ti porterò a casa mia, resterai con noi per un po’,dobbiamo pareggiare un certo conto in sospeso con Naraku:”

 

Rin lo guardò per un istante,e si convinse a parlare.

 

“:C’entra Kikyo vero?:”

 

Lui la guardò di sottecchi,con quel suo volto mozzafiato che appariva stupito.

 

“:Cosa sai di quella storia?:”

 

“:L’essenziale. Volete uccidermi?:”

 

“:NO. Noi non siamo come lui…:”

 

Spiegò a denti stretti Sesshomaru,quasi infuriato.

Rin rimase sorpresa,cosa voleva dire quella frase? Che loro erano meglio? Questo la fece sospirare,ma poi guardò fuori dal finestrini con sguardo spento.

 

“:A capisco,peccato…:”

 

Sesshomaru si girò di scatto a guardarla,senza parole,ma una certa rabbia lo prese.

 

“:Che significa? Ti dispiace che non ti uccidiamo?:”

 

Rin continuò a guardare fuori,parlando con voce flebile.

 

“:Che vuoi che ti dica,io non ce l’ho un motivo per stare al mondo…:” e si girò per inchiodare il ragazzo con lo sguardo,tornato vivo “:Sono e sarò sua prigioniera per sempre. Non c’e l’ho una vita mia,no avrò mai un futuro. Non sono niente. Cosa vuoi che mi cambi essere rapita da te o da lui? Cosa vuoi che sia per me la morta,se non una liberazione?:”

 

E tornò con gli occhi vuoti a fissare il fuori.

 

Sesshomaru,che era uno con le idee sempre ben chiare in testa,per quella volta,non riuscì a spiegare il moto di rabbia che gli si smosse dentro,al sentire quella confessione così disarmante.

Colse ancora la tristezza in quegli occhi dolci di cioccolato,e la sentì dentro di se,come una fitta dolorosa.

 

Rimise in moto,concentrandosi solo sulla strada.

Il silenzio li divise ancora,quando fu lui a parlare.

 

“:Non nominare Kikyo davanti a Inu…:”

 

“:Inuyasha giusto?:”

 

Lo interruppe lei,e lui la guardò accigliato.

 

“:Ti tiene informata su di noi il tuo Naraku eh!? Ti dice tutto quello che combina anche?:”

 

“:Tanto per cominciare non è il mio Naraku,secondo: non mi tiene informata,sono io che non sono una stupida. Ragiono con la mia testa sai? E ti ho già detto che lo considero un assassino…

A proposito,quindi anche quel Miroku e Koga sono con te?:”

 

Sesshomaru la guardò ancora accigliato,e serio.

 

“:Se lui non ti tiene informata,mi spieghi come conosci i nostri nomi?:”

 

“:Se te lo dicessi non mi crederesti…:”

 

“:Parla e basta!:”

 

Rin lo interpretò giustamente come un ordine.

 

“:Piacciono a delle mie amiche,che hanno avuto almeno i loro nomi…:”

 

“:Ah!...:”

 

Fu l’unica risposta del ragazzo,che si sentì sicuramente più rassicurato.

 

Arrivarono in una zona deserta,e dopo poco si vide la casa di Sesshomaru,ed anche quella era bellissima.

 

L’imponente cancello in ferro nero si aprì,lasciando entrare la macchina nel viale,ma subito svoltò per il garage.

Rin osservò tutto per bene,per pura curiosità. Il terreno era grande e fiorito,la facciata della casa era con mattoncini chiari,e delle travi di abbellimento.

 

Una volta entrati nel garage dalla pareti azzurre,i due scesero,e Rin che in un primo momento era titubante,capì che il ragazzo voleva essere seguito.

Lo affiancò vicino al bagagliaio della macchina,da cui lui estrasse una borsetta nera.

 

Rin si appoggiò al bagagliaio ormai chiuso,seguendo gli ordini che quegli occhi dorati le impartivano.

Lui iniziò a frugare nella borsetta di lei,che si lamentò:

 

“:Frugare fra le cose di una signora è compreso nel rapimento!?:”

 

Lui non la degnò di uno sguardo,porgendole il cellulare che aveva estratto dalla borsa.

Era piccolino e nero,con lo sportellino.

 

“:Chiamalo…:”

 

Disse semplicemente,e Rin capì a chi si riferiva,ma mentre prendeva il suo cellulare lo guardò dubbiosa.

 

“:E che gli dico?:”

 

“:Tutto.:”

 

La ragazza non aggiunse altro,dato che il ragazzo non era molto incline alla conversazione,e digitò il numero del suo ragazzo.

Già dopo il terso squillo si sentì rispondere.

 

“:Naraku,sono Rin,ascoltami…:”

 

Non potè finire di parlare,che le arrivò la risposta.

Naraku era infuriato,agitato come pochissime volte in vita sua,ma la sua voce era apprensiva verso la sua Rin.

 

“:Dannazione Rin come stai? Ti hanno fatto qualcosa? Sta tranquilla,presto ti riporterò a casa,ascoltami…:”

 

La voce forte dell’uomo arrivava anche alle orecchie di Sesshomaru,che scippò il telefono dalle mani della ragazza.

 

“:Vedo che lo hai già saputo…:” disse semplicemente al telefono,al suo nemico “:Non scaldarti troppo,è al sicuro. Per ora…:”

 

“:Bastardo,se le torci un capello io…:”

 

Rin sentiva anche Naraku,oltre che a Sesshomaru.

 

“:Stattene tranquillo Naraku,non siamo come te,ma è ora che tu capisca un paio di cosette. Startene in pena per un po’ non ti farà male,ma sappi che non hai ancora visto niente.

Goditi questi giorni:”

 

“:MALEDETTO!…:”

 

Si sentì urlare dal telefono,ma prima che Naraku finisse,Sesshomaru richiuse con un movimento secco il cellulare,chiudendo la conversazione.

Non diede il cellulare alla legittima proprietaria,ma se lo mise nella tasca della giacca blu che indossava.

 

“:Andiamo adesso…:”

 

Disse alla ragazza,che lo seguì.

Uscirono dal garage,passarono dal giardino,e Rin rimase colpita dai tanti fiori colorati,finche non entrarono in casa dalla porta principale.

 

La stanza in cui entrarono era bella grande,con le parati blu che trasmettevano calore,il pavimento scuro,e i divani di un bel rosso caldo.

C’erano anche altri mobili,ma l’attenzione della ragazza si spostò sul tavolino rotondo sulla sinistra,dove sedevano tra bei ragazzi,tranquillamente intenti a giocare a carte.

 

“:Ei là! Sesshomaru,hai portato un’ospite!?:”

 

Canticchiò Miroku sporgendosi dalla sedia,mentre Koga guardò serio il suo capo,che gli ricambiò l’occhiata per un secondo,poi il ragazzo dagli occhi azzurri osservò la nuova ragazza,e come unica reazione fece più cenni con la testa,poi tornò al suo gioco.

 

“:Inuyasha pesca,è il tuo turno…:”

 

Ma Inuyasha,in quel momento,guardò Rin,fissandola con sguardo freddo ed arrabbiato.

Rin pensò che evidentemente Inuyasha la vedeva come un nemico,come un mostro,dato che era coinvolta nell’omicidio della sua amata. Ma Rin in realtà non ci entrava nulla,nonostante ciò,sicuramente Inuyasha la vedeva di cattivo occhio.

 

Si sentì rabbrividire quasi mortificata,e abbassò lo sguardo.

Sesshomaru osservò Inuyasha,e in quel loro strano codice di sguardi,gli disse qualcosa.

 

“:Vieni con me…:”

 

Ordinò sotto voce Sesshomaru a Rin,e i due si spostarono verso il corridoio,ed entrarono alla terza porta.

 

Il ragazzo aprì la porta lasciando entrare la ragazze che si guardo intorno.

Le pareti erano rosso scuro,e i pavimenti tappezzati di blu. Sulla sinistra c’era un bel letto matrimoniale a baldacchino in ferro nero,con varie decorazioni e delle tendine bianche appese. Sulla destra invece si trovava un armadio ed una bella scrivania con libreria.

Ma la cosa che incantò Rin,fu la finestra nel muro di fronte alla porta,con un bel davanzale basso su cui sedersi,pensò.

 

“:Rimarrai qui. Vedi di sistemarti e non fare casino…:”

 

Detto ciò il ragazzo si chiuse la porta alla spalle andandosene,e lasciando Rin nella sua nuova prigione.

 

La ragazza osservò ancora per un attimo la stanza,con occhi vuoti,poi si inginocchiò davanti alla finestra,appoggiando le braccia sul davanzale,e iniziò a piangere,liberandosi del magone che aveva in gola.

 

 

 

 

****************

 

 

 

Ringraziamenti:

 

Marty_chan94: Rieccomi,per ora faccio in fratta,spero che la smania di scrivere mi continui ancora XD.

È vero,povera Rin,ma ora c’è Sesshomaru,forse andrà meglio,chissà ^____^.

Baci baci.

 

Mikamey: È accaduto! Si sono incontrati. Tu dici che sarà un bene o no? Io adoro Sesshomaru e Rin,vedrò di trattarli bene XD.

Un grande bacio ciau.

 

 

Paperina_90: Io ti lascio sempre sul più bello,purtroppo è un mio difetto!! XD.

Si era Sesshy! E ora,in teoria,sono insieme,ma x quanto?!!! 

[Sesshomaru non sta tradendo nessuno,quella è un’altra storia…]

Tadb kiss.

 

 

KaDe: fine dell’inseguimento,ma gli è finita relativamente bene,dato che sono insieme.

Piaciuto l’incontro? Spero di si!! ^___^

Un grandissimo kiss,ci si sente!.

 

 

 

 

 

Un saluto a tutti,anche a chi legge soltanto. Spero che volgiate recensire.

 

   
 
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