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Autore: Hermione Jean Granger    07/01/2014    10 recensioni
Sesto anno alla scuola di Hogwarts: Hermione Granger e Ron Weasley litigano in continuazione. L'avvelenamento accidentale di lui, però, farà cambiare idea a entrambi i ragazzi, che si ritrovano a condividere un momento molto speciale... Puro fluff Romione in un missing moment del famoso momento dell'infermeria ;)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Hermione Granger si svegliò di soprassalto.
Le ci volle qualche secondo per rendersi conto di dov'era: non dove le capitava solitamente di risvegliarsi, ossia nel suo letto nei dormitori femminili di Grifondoro, o sul divano della Sala Comune, sul quale spesso studiava fino a tardi, ma in infermeria.
Non era lei la paziente, e infatti era seduta, con la testa appoggiata a un letto: alzò il capo il più piano possibile, muovendo il collo che le faceva male per la posizione scomoda in cui si era addormentata.
I suoi occhi, però, brillavano.
Hermione non era al capezzale di una persona qualunque: era accanto a Lui, le loro mani erano intrecciate saldamente da ore, e quello era, probabilmente, uno dei momenti più felici della sua vita.
Contemplò il volto di Ronald Weasley, che giaceva supino sulla brandina, con gli occhi chiusi e la folta zazzera di capelli fulvi sparpagliati sul cuscino.
Per un attimo Hermione ebbe il terrore che si sarebbe svegliato in quel momento. Cosa gli avrebbe detto? Come avrebbe giustificato la sua presenza lì? E l'assenza di Harry e di Lavanda?
Dopo un momento di puro panico, la ragazza cercò di tranquillizzarsi pensando alle parole di Madama Chips: "Gli ho dato un sonnifero potentissimo, fino a domani pomeriggio non lo sveglieranno neanche i cannoni!" e tirò un sospiro di sollievo. Fino a prova contraria, era al sicuro. Per quella notte, poteva essere se stessa e non fare finta di essere una semplice amica, di non pensare sempre e continuamente a lui, di non fantasticare su loro due insieme.
La verità era che Hermione provava per Ron qualcosa che non le era mai successo di provare, e la forza di quel sentimento la colpiva al petto in modo talmente intenso da non farla quasi respirare quando lui le parlava, o quando stavano vicini. I libri non le erano d'aiuto, non in quell'occasione. Era sola con i suoi pensieri, e i suoi pensieri urlavano solo un nome.
Amore. Era davvero questo che sentiva? Per Ron? Per il ragazzo con la sfera emotiva di un cucchiaino? Hermione non riusciva a capacitarsene...ma, in realtà, non era nemmeno così sorpresa. In quei mesi, vederlo con un'altra era stata una tortura che l'aveva consumata fino a farla stare male; ma, ancora prima, il sorriso di Ron era stato la sua casa, i suoi occhi un conforto, i suoi abbracci una medicina, di quelle dolci, che sanno di fragola, di cui ne vorresti sempre ancora, e ancora non è mai abbastanza.
I suoi occhi castani non riuscivano a staccarsi dal volto di lui: era semplicemente perfetto, con i lineamenti dolci, i capelli rossi, la bocca rosa e carnosa... 
Hermione lo guardava, e più lo guardava, più stringeva le sue mani, intensificando quel contatto tra loro, come se con le dita potesse dirgli quello che non aveva avuto mai nemmeno il coraggio di pensare:
"Io ce l'ho sempre con te. E' vero. Io ti amo sempre. Doppiamente vero.".
La ragazza ripensò a qualche ora prima, quando era stata avvisata dell'accaduto: era praticamente morta di paura. Un idromele destinato a Silente...com'era potuto succedere che lo bevesse Ron? Harry era stato poco chiaro nella sua spiegazione, anche lui sconvolto, ma Hermione ringraziava il cielo per la sua prontezza di riflessi che gli aveva permesso di afferrare un bezoar e salvare l'amico. Non osava pensare a cosa sarebbe successo se Harry non avesse avuto tanto sangue freddo: fu presa da un brivido e strinse ancora più forte le mani di Ron tra le sue.
Si guardò intorno: non c'era nessuno. Gli altri letti erano quasi tutti vuoti, a parte per un ragazzo del primo anno che dormiva dall'altra parte della stanza avvolta nella penombra e nella quiete.
Hermione sollevò lentamente la mano destra e con delicatezza riavviò i capelli rossi del più giovane dei fratelli Weasley. Le dita affusolate le tremavano. Lei le fece scendere ancora sul volto di lui e cominciò ad accarezzarlo piano. Sotto il suo tocco, Ron sorrise, come se stesse sognando qualcosa di bello, e poi di nuovo ripeté, biascicando: "Hermione".
Sentendo di nuovo chiamare il suo nome, la ragazza sentì il suo cuore farsi più caldo: in un lampo, si chinò su di lui e lo baciò dolcemente sulla guancia. Subito dopo si staccò, guardandosi intorno spaventata, mentre il suo viso diventava rosso dall'imbarazzo. Tutto taceva. Nessuno avrebbe mai saputo di quel gesto, di quel momento così speciale, a parte lei.
Hermione, mentre una lacrima le scendeva sul bel viso, strinse di nuovo entrambe le mani intorno a quelle del suo amato e poi rispose, in un sussurro: "Sarò sempre qui". 
  
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