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Autore: pluviophilia    07/01/2014    10 recensioni
[STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO]
"Sei Giulietta, vero?" domandò.
"Juliet." ribattei seccata, non mi era mai piaciuto quel soprannome.
"Giulietta, in Shakespeare, finisce molto, molto male." continuò impertinente.
"Romeo anche peggio."
**
Improvvisamente sentii la presa sui miei fianchi stringersi ancora di più e un dolore acuto
perforarmi la colonna vertebrale, seguito da un bruciore dove era appoggiata la sua bocca.
Colpii il pavimento con un tonfo e non riuscii più a distinguere le figure intorno a me.

[Siete gentilmente pregate di non plagiare le mie idee; nuovo sovrannaturale.]
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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You're just like poison
 
-Juliet-


“Zayn, ho dormito tutto il tempo da Louis, non ne ho bisogno…” eravamo appena arrivati a casa e Zayn mi voleva già spedire a letto. Non avevo più sonno, anche se tutto ciò che desideravo veramente era sdraiarmi sul divano, da sola, con l’ipod e una coperta, possibilmente il plaid rosso.
“Vuoi che ti prepari qualcosa? Io-”
“No, non devi fare nulla. Senti, non è colpa tua, capito? Smettila di comportarti come se avessi potuto evitarlo.” se c’era una cosa che non volevo era tornare sull’argomento per l’ennesima volta. Ma d'altronde, come lasciarselo alle spalle? Non capitava tutti i mesi di incappare nella vita di una specie di ibrido parassita e vedere il suo amico uccidere il tuo ex-fidanzato violento, dopo che...
“Ti avrei dovuto accompagnare a casa, ieri. Non sarebbe successo nulla. E i-io non l’avrei ucciso. Non si sarebbe avvicinato a te.” la serietà nella sua voce mi faceva venire i brividi.
“Va bene, ma cosa posso farci, diamine?! E’ morto. E a posto di dirmi che ‘non avresti voluto che fosse andata così’, potresti anche lasciarmi in pace! Posso piangere quanto voglio ma tanto non cambierà nulla! Nulla!” all'improvviso, scoppiai. 
Le labbra mi tremavano. Aprii bocca per l’ennesima volta, ma non ne uscii nulla. Non una parola, non un insulto, non un grido. Pigiai i denti sulle labbra per fermare il tremore, quando sentii due braccia avvolgermi. Sprofondai la testa nella maglietta di Zayn, che passava una mano sulla mia schiena con delicatezza. Mi opposi.
“Scusa.” sussurrò con una naturalezza tale che mi arrestai sul colpo. Sciolsi tutti i nervi, spalancando gli occhi per la sorpresa.
“Ti avevo promesso che ti avrei protetto, e non ce l’ho fatta già una volta che avevi bisogno di me. E… è che… che tengo a te, Juliet. Sul serio.” continuò deglutendo, e mi accorsi che nel suo tono c’era qualcosa di nervoso. La sua presa si allentò, e quando alzai lo sguardo, alcuni lunghissimi secondi dopo, un sorriso increspava le sue labbra rosate.
“Allora, ti va un panino?” disse quasi ridendo.
Annuii, senza riuscire ad evitare di sollevare gli angoli delle labbra.
“E che panino sia.” mi prese per mano, dirigendosi verso la cucina.

“Davvero non ti piace la maionese?” domandai, divorando l’ultimo boccone del mio sandwich. Un delizioso panino con insalata, pomodori e mozzarella, preceduto da uno altrettanto buono, prosciutto e formaggio. Zayn era un cuoco eccellente, sapeva rendere gustosi anche due banalissimi panini imbottiti, a mia differenza.
“No, non mi piace per niente, come non mi piacciono le uova.” si appoggiò al bancone.
“Wow. Pensavo fossi un tipo da uova.” buttai giù.
“Un tipo da uova?” inarcò un sopracciglio.
“Sì, uno che mangia di tutto, insomma.”
“Interessante.” 
“No, per la verità non è interessante, ma non sapevo cosa dire.” mi trattenni ancora un secondo, scoppiando poi a ridere.
“Cosa c’è…” cercò di domandare.
“Mi fa piacere notare il tuo interessamento – continuai, tornando seria – E ora che ci penso, non so praticamente niente di te. Dei tuoi gusti, intendo. Devo saperlo se una sera voglio cucinare uova e speck.” 
“Lo speck mi piace. E penso sia quasi normale, insomma, ci conosceremo sì e no… da un mese, vero? E’ il 22 Ottobre oggi.” controllò la data sullo smartphone.
Anche se a me sembra di conoscerti da una vita, pensai.
“Eh?” domandò.
“Nulla, nulla - lo liquidai con un gesto della mano. Dovevo finirla di riflettere ad alta voce. – Ti va di fare una specie di quiz?”
“Cioè?”
“Cioè un questionario, io ti faccio delle domande e tu mi devi rispondere in tutta sincerità. Poi tu ne fai una a me. Per conoscerci meglio.” sorrisi.
“Direi che si potrebbe fare. Andiamo in salotto?” propose. Ci accomodammo sul divano, uno di fronte all’altro, e incrociai le gambe.
“Inizio io. – proferii – Colore preferito?”
“Non ho un colore preferito. Credo… credo il blu però. Mi ricorda il cielo, il mare, l’aria.” rispose.
“Tocca a te.” sorrisi, pensando che era un gioco da bambini, ma che allo stesso tempo mi sembrava fondamentale per conoscere meglio Zayn.
“Cosa studi?” domandò, dopo aver riflettuto un attimo.
“Psicologia. Anche se non ho idea di cosa potrei fare dopo… non ancora. Mi affascina la mente umana, la psiche, i comportamenti che adottiamo nelle diverse situazioni, come ragioniamo. E’ una cosa sottovalutata. – Zayn annuì, pensieroso – Ora tocca di nuovo a me. Allora… quale stagione preferisci?”
“L’autunno.” rispose senza alcuna esitazione.
“Come mai?” feci sorpresa, era raro che qualcuno preferisse l’autunno a estate, inverno o primavera. 
“Perché… perché l’autunno è strano. L’autunno per molti simboleggia la caduta prima della morte, cioè l’inverno, dove tutto si tinge di bianco, bianco che però è anche immagine della rinascita, quindi si tende ad amare l’Inverno e odiare l’Autunno. I bambini tornano a scuola, tante persone riprendono a lavorare, il tempo è grigio, arriva la nebbia. Ma l’autunno è fondamentale. La vita nei boschi è in fermento, il terreno si prepara al gelo. I colori sono splendenti, ma la gente li sottovaluta. Meglio il verde della primavera, dicono. Mi piace l’autunno perché… per certi versi, mi rappresenta.”
Rimasi colpita dalle sue parole. Sembrava che ci avesse riflettuto delle ore, invece erano uscite spontanee dalle sue labbra. Una voce mi riscosse.
“Cosa?” dissi.
“Ho chiesto, e la tua stagione preferita qual è?” 
“Ehm… non so, l’Inverno credo. Mi piace stare sotto le coperte e vedere i fiocchi scendere, mi piace cucinare con Jade e passare con lei il Natale. L’inverno mi è familiare, mi accoglie.” cercai di esporre al meglio i miei pensieri, perché dopo la riflessione di Zayn non sapevo cosa dire.
“Oh, sì, sì, tocca a me. – spazzai via dalla mente le domande che mi premevano, domande sulla sua famiglia, sulle sue origini. – Che sport ti piacciono?” buttai giù il quesito più semplice che riuscissi a trovare.
“Non so… Non mi dedico molto agli sport. Palestra, qualche volta Snowboard o Tennis, Pallavolo…”
“Non ti piace nuotare?” lo interruppi. Io amavo nuotare. 
Si immobilizzò: “A essere sincero, Juliet… io riesco a nuotare solo per merito dell’energia vitale. Anche se non mi dispiace andare in spiaggia.” dovetti trattenermi dal ridere.
“Mi stai dicendo che non sai nuotare?” domandai con un filo d’ironia nella voce. Quanti anni aveva vissuto? Da noi i bambini imparavano a sguazzare e a stare a galla già a cinque anni.
“No. O meglio, se utilizzo energia vitale sì-“ mi sfuggii una risata.
“Scusa, è che mi sembra impossibile. Comunque vai, tocca a te fare una domanda.” feci un cenno veloce con la mano. 
Lui sbuffò, poi parlò: “Sai giocare a scacchi?” 
“Me la cavo.” risposi: In effetti ci giocavo spesso con Sean in boutique, quando non c’era ombra di clienti. Lui era formidabile, mi batteva sempre, ma ormai avevo imparato qualche trucchetto del mestiere.
Allora ti sfido.” rise sotto i baffi. I suoi occhi avevano una sfumatura diversa dal solito, un'aria divertita.
“Interessante. E cosa mettiamo in palio?” domandai.
Sembrò rifletterci: “Se vinco io, cucinerai tu per i prossimi due giorni. Se vinci tu, cucinerò io.” 
“Ma così non vale! Cucini quasi sempre tu!” protestai.
“Allora facciamo che se vinci tu, cucinerò quello che vuoi per tre giorni.” alzò la posta in gioco. Doveva essere molto sicuro delle sue capacità.
“Accetto. – gli tesi la mano – E sappi che ti conviene perdere.” 
“Vedremo.” la strinse.
“Propongo di giocare adesso, hai una scacchiera?” domandai, ma lui s’era già alzato e stava aprendo un cassetto sotto la televisione. Tornò sul divano con una vecchia scacchiera, graffiata ma ancora in ottime condizioni.
“Era di mia madre. – sussurrò – Allora, bianchi o neri?” alzò lo sguardo.
“Bianchi.” risposi senza esitazione. Sean usava sempre i bianchi. 
Zayn dispose i pezzi sulla scacchiera, e mi meravigliai dell’enorme quantità di dettagli che adornava ogni pedina. Erano davvero bellissime. Senza dubbio erano state intagliate a mano molto tempo prima. Di sua madre, aveva detto...
“La prima mossa sta a te.” mi fece notare.
“Lo so, lo so. Preparati al peggio, Malik.” lo minacciai, compiendo la prima mossa. 
Me contro Zayn. Bianchi contro neri.


Esitai un attimo, accorgendomi che potevo finalmente spostare la torre e fregarlo. Giocare contro di lui era stata un'impresa, ma potevo riuscire a batterlo.
Scacco matto.” sussurrai, e appoggiai la torre sulla scacchiera.
Ero in netto svantaggio numerico, ma ero riuscita a prendergli la regina, e ora anche il re, grazie alle mie amate torri e a qualche trucchetto con i cavalli. Il bianco aveva vinto sul nero.
“Direi che mi toccherà cucinare.” rise.
“Uh, direi di sì. Partirei con una deliziosa pasta al sugo, fatto in casa ovviamente, per il pranzo di domani, e alla sera mi piacerebbe trovare qualcosa a base di carne, ben cotto e aromatizzato. Ah, quasi dimenticavo, per la colazione andrebbero bene dei pancake con frutti di bosco, visto che ci siamo. Amo i pancake.” feci pensierosa, portando un dito alle labbra.
“Altre richieste?”
“No, direi che per ora può bastare questo, le farò sapere se il mio stomaco desidera altro. Accetti la clamorosa sconfitta, signor Malik.” sorrisi e mi alzai dal divano, stiracchiandomi. L’orologio segnava le otto, ma ero davvero troppo stanca per guardare un film o leggere qualcosa.
“Penso che sì, ora andrò a farmi un pisolino.” annunciai, mentre Zayn richiudeva la scacchiera nel cassetto.
“Buona dormita.” sorrise.
“Grazie.” feci per andarmene, quando improvvisamente mi ricordai di una cosa. Una persona. Jade.
“Zayn! Jade sarà preoccupatissima. Non sono andata a lezione, oggi.” lo richiamai, portandomi una mano in fronte.
Non poteva ancora sapere di Liam, non ce l’avrebbe fatta ad accettarlo, lei non l’aveva mai conosciuto bene come avevo fatto io e un’altra volta, ancora, non volevo farla preoccupare per me.
“L’ho chiamata stamattina, le ho detto che non eri stata tanto bene perché mi ero assentato la notte, e così sei rimasta a casa a dormire.” 
“Oddio… grazie sul serio. L-lei non lo deve sapere, d’accordo?” domandai.
“D’accordo. E ora va a riposarti.” fece, prendendo delle coperte da una cassettiera
Mi avvicinai a lui e gli lasciai un piccolo bacio all’altezza della tempia, poi me ne andai in punta di piedi. 
Chiusi la porta della camera, indossai la maglietta del pigiama e mi stesi sul letto, avvolgendomi nel grande plaid.
Le tende erano semitrasparenti, e lasciavano entrare gli ultimi raggi di luce, mentre il cielo assumeva una strana sfumatura rossastra, che raramente si scorgeva in quel periodo, ancora di più alle otto passate. Le nuvole si spostavano leggere, spinte da chissà quale vento, ricordandomi quando ero bambina e giocavo a indovinarne le forme. Pensai che mi sarebbe piaciuto essere una nuvola: leggera, candida, senza pensieri.
Pensai anche che il mattino dopo mi attendevano dei deliziosi pancake, e che avevo battuto Zayn.

Afferrai l’ipod dal comodino e mi infilai gli auricolari, addormentandomi con la voce di Christina Aguilera nelle orecchie, isolandomi da tutto ciò che mi circondava e cercava di insinuarsi nella mia mente.




















 
Oh My Josh.
Vorrei come sempre ringraziarvi per le recensioni, le varie preferite/seguite/ricordate e le semplici letture, vi fate sempre sentire e non sapete quanto ne sia felice. Velocissimo disclaimer: questo capitolo si svolge in contemporanea del passato, quindi mentre Louis é a Dover, Zayn e Juliet giocano a scacchi.
Domanda seriacosa pensate del personaggio di Juliet? Intendo proprio il personaggio, come vi sembra. 
Domanda stupidasu chi scommettevate a scacchi? lol
Il capitolo é di passaggio, sì, ma fidatevi, prima dei prossimi serve un po' di pausa.
Joanne


 



"Sorpresa" una voce fin troppo familiare mi arrivò alle orecchie. "E’… è…" inarcai le sopracciglia. Perché?
"Ho pensato che oggi è Halloween, e mi sembrava giusto dover festeggiare questi mesi… sovrannaturali. E poi mi sembra che tu stia migliorando notevolmente. Senza togliere che si trova sempre un motivo per festeggiare, no?" sorrise. 

[altri spoiler in pagina]
   
 
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