Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: taylorswords    07/01/2014    0 recensioni
'Questa è un'idea fantastica. Perchè no?'
'Perchè lei è inadatta. Lei non riuscirebbe mai a sopportare tutto quello succede li fuori. Lo sai bene. Sai cosa ha passato in questi anni.'
'Ti sbagli, Harry. Lei li odia, lei può aiutarvi. Forse è la persona più adatta che conosciate. Credimi.'
'Potrei essere la vostra ultima occasione. La libertà è un vostro diritto, lascio a te la scelta finale. Dopo tutto è la tua vita e questa decisione potrebbe cambiarla.'
Long Larry.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3.
 
«Come mai hai cambiato idea Styles?» chiese la ragazza mettendosi le mani in tasca per ripararsi dal freddo che in quei giorni si era abbattuto su Londra «è una mossa strategica o…» provò ad indovinare la ragazza sorridendo al suo migliore amico che passeggiava al suo fianco.
«Te l’ho detto.» ammise sicuro «Ho bisogno del tuo aiuto.» Allie sorrise complice a quelle parole. Aveva capito benissimo le intenzioni del ragazzo ma lui sembrava ancora insicuro su quelle di lei. Dopo tutto meno persone ne erano a conoscenza e più la farsa sarebbe stata credibile agl’occhi della gente. «Ho solo paura che tutto questo possa travolgerti.» Allie scosse la testa a quelle parole, pensando che ormai c’era dentro fino all’osso e che rifiutare sarebbe stato un atto stupido.
«Questo non è niente, Harry.» rispose ripensando a tutto quello che aveva passato negl’ultimi tempi. «Sono già stata travolta da troppe cose eppure eccomi, sono qui.» Harry gli sorrise dolcemente per poi avvolgerle un braccio intorno alle spalle e stringerla a se.
«Lui non ti meritava, Allie.» la rassicurò baciandole la fronte scoperta «Dimenticalo.» la ragazza gli fece un sorriso pigro a quelle parole, lasciandosi coccolare da quelle forti braccia che l’avevano accolta ormai fin troppe volte.
«Non si dimentica chi si ha amato, Harry. Posso solo sperare che il tempo mi assista, nient’altro.» dopo queste parole prese la mano dell’amico per farla cadere via dalle sue spalle e gli sorrise debolmente. Non era passato poi cosi tanto tempo da quei tempi bui che aveva passato e le tante cicatrici non si erano ancora chiuse.
«Solo non capisco perché tu voglia aiutare me e Louis.» riprese il ragazzo facendole scuotere la testa.
«Perché tengo a voi e perché» rifletté un po’ prima di rispondere. Sorrise divertita dall’espressione del ragazzo per poi incitarlo a camminare con un cenno del capo «diciamocelo, voglio divertirmi un po’ anch’io in questo cazzo di mondo.» Harry le sorrise semplicemente, pregando il cielo che quelle che stessero girando nella testa della ragazza non fossero idee per puro scoop. Eppure quelle idee non stavano affatto girando a vuoto.
 
                                                                   **********************
 
 
Allie incrociò le gambe, mettendosi comoda sulla poltrona quando i due manager finirono di stampare il contratto di cui avevano discusso poco prima. Un anno. Un anno di finzione in cui lei e Harry accettavano di amarsi e fingere di mostrarsi come la ‘coppia del momento’. Una vita sentimentale creata di getto e intervallata da momenti di crisi e momenti d’amore nella coppia che avrebbe occupato le copertine di ogni rivista sulla faccia della terra. Niente rapporti extra con altre persone e soprattutto uscite programmate per attirare l’attenzione. Biglietti già prenotati per ospitare la ‘nuova ragazza di Harry Styles’ non che sua nuova cotta.
Allie si rigirava tra le mani i tanti fogli, marchiandoli con la sua calligrafia delicata dove c’era da firmare. Harry e Louis la guardavano stringendosi la mano e confortandosi silenziosamente l’uno con l’altro. Avevano parlato prima che Jean e Dylan arrivassero e ‘’Adesso o mai più. A voi la scelta.’’ le parole che avevano spinto i due ragazzi a fidarsi completamente della loro amica. Sapevano che Allie non faceva tutto questo solo per sentir parlare di lei in televisione o sui giornali e che in fondo aveva un piano ben preciso, ma la paura che il mondo non li avrebbe mai accettati per quello che erano dominava ancora in loro.
«Harry firma qui.» Dylan puntò il dito su uno spazio bianco ed Harry in quel momento si ritrovò a scegliere. Doveva fidarsi, doveva lasciarsi andare e vedere fino in fondo dove la sua migliore amica volesse arrivare e senza accorgersene, immerso nei tanti pensieri, si ritrovò a firmare quella che secondo lui sarebbe stata la sua condanna a morte.
«Benissimo!» esultò Jean sistemando i fogli e facendone altre copie per sicurezza. «Da oggi siete una coppia e visto che non vogliamo essere poi cosi stronzi, vi lasceremo fare tutto. Dal primo appuntamento all’intervista dove tu, Harry, ammetterai di essere felicemente fidanzato.» i due ragazzi si guardarono confusi, non sapendo davvero come due amici potessero mettere in piedi una farsa del genere dal bel mezzo del nulla. La gente li aveva quasi sempre etichettati come due conoscenti. Non si era mai preoccupata di scoprire chi fosse la castana con cui Harry veniva ripreso a volte e visto che dopo le varie uscite non c’era mai stato nessun bacio, tutti avevano iniziato a pensare che forse quei due sarebbero sempre e solo stati due amici. Ora come poteva il mondo accettare che tra i due fosse nato qualcosa? Poteva sembrare semplice per chiunque ma nelle loro teste il piano da seguire e le varie situazioni che si erano presentate in passato si mostravano troppo difficili per mettere in atto un qualcosa di credibile. Sarebbe sicuramente stato più facile se non si fossero mai conosciuti o se Allie non fosse mai stata vista in compagnia di Harry Styles. Tutti ormai ritenevano la storia tra i due archiviata anche se non c’era mai stata.
«Avete domande?» chiese poco dopo Dylan notando il silenzio che si era venuto a creare.
Allie si guardò i piedi pensando a qualunque cosa potesse servirle per mandare avanti la farsa senza problemi e quando formò una domanda il suo sorrisetto maligno tornò a occuparle il viso «Il contratto potrebbe essere sciolto in quali casi?» domandò riguardando i tanti fogli appena firmati
«Bhè se si viene a scoprire il motivo di questo contratto ovviamente e se mai si venisse a sapere che una delle due parti frequenti qualcun altro di nascosto.» pensò Jean rispondendo a tratti «Il contratto è intoccabile, mettiamola cosi. È lo stesso che è stato proposto a Louis ed Eleanor. C’è solo una piccola differenza» a quelle parole la ragazza alzò un sopracciglio. Cosa potevano aver modificato di quelle 20 e più pagine?
«Quale?» chiese chiudendo le dita in un pugno e stringendo i suoi fuseaux tra le dita.
 «Se di proposito si venisse a sapere di questo contratto e chi lo scopra ne abbia le prove certe, gli One Direction finiranno la loro carriera all’istante e la ‘beard’, come la chiamate voi, sarà chiamata a rimborsare tutti i soldi che i ragazzi singoli avrebbero fatto guadagnare alla Syco.» un ghigno abbellì le labbra di Dylan e Allie soffocò un gemito, trattenendosi dal mandare al diavolo quei due stronzi. Harry e Louis dietro di lei erano come caduti in uno stato di shock e la ragazza si ritrovò a pensare che se qualcosa del suo piano fosse andata male, i suoi amici avrebbero potuto dire finita la loro carriera e tutto il loro successo. Cadere nell’ombra tutto d’un tratto non era mai stato nei piani di nessuna star di tale successo e nessuno avrebbe mai augurato niente di tutto questo a 5 ragazzi che erano riusciti a tenere i piedi per terra.
«A quanto ammonta la somma da rimborsare nel caso il contratto dovesse venire fuori?» domandò Allie senza fiato, stringendo il lembo nero che le copriva le gambe affusolate
«Meglio morire e annullare tutti i debiti, cara. È la scelta migliore a mio parere, dopo quella del non far sapere di loro due. Ovviamente.» concluse l’uomo porgendo la mano alla ragazza con un sorriso meschino.
Allie si alzò in piedi, afferrando la mano dell’uomo e stringendola con una presa salda e sicura di se. Non aveva di certo paura di quei due vigliacchi. Tenuti dietro quella scrivania solo dalla sete di denaro che c’era in loro. ‘’Il denaro è l’origine di ogni avidità’’ le ripeteva sempre suo padre e dopo tutto, ora si ritrovava a dargli ragione.
«Come sapete fare voi i stronzi, so farla anch’io.» sorrise in tono di sfida ai due burattinai che le sorrisero fiduciosi. Dal primo momento che l’avevano vista ridere con Harry avevano capito che avrebbero potuto scommettere tutto il loro denaro su di lei e non uscirne a mani vuote ma con il triplo dei soldi in mano. Allie per loro era solo un’altra fonte di ricchezza e l’idea di inserirla in qualche casa di moda aveva sfiorato le loro menti diaboliche sin troppe volte. Il corpo sottile, le gambe lunghe e affusolate, il viso d’angelo che nascondeva solo troppi segreti la rendeva il prototipo perfetto di ragazza che avrebbe potuto fornirgli soldi a palate nel mondo delle passerelle. Quegl’occhi verdi nascondevano solo un’anima in confusione e loro sapevano già come poterla gestire. Erano riusciti a domare la riservatezza di Zayn Malik, facendolo aprire al mondo con la forza e allo stesso tempo rendendolo il ragazzo più misterioso che avessero mai conosciuto. Avevano chiuso fuori il passato di cosi tante star ora famose da poterne fare tre intere liste di nomi. Erano sicuri che domare il carattere di Allie Fray fosse soltanto una facilissima partita a carte.
La ragazza lasciò la mano ormai lenta dell’uomo per poi dirigersi verso la porta, poggiando la mano sulla maniglia fredda. Si voltò verso i due uomini alla scrivania e con un ghigno pronunciò quelle parole che stava fremendo di pronunciare fin da quando era entrata e si era seduta di fronte a loro «Ricordatevi che per me siete soltanto delle maledettissime teste di cazzo, non i miei datori di lavoro. Sia chiaro.» disse per poi uscire seguita da Harry e Louis, troppo perplessi sulla faccenda da poter spiccicare una sola parola.
Allie si voltò sorridente verso i due amici, lasciandosi alle spalle la discussione nell’ufficio di Jean e Dylan e guardando i due ragazzi trattenendo una risata divertita dalle loro espressioni. «Chi dei due mi offre un caffè?» chiese curvando le labbra in un ultimo sorriso mentre Louis e Harry si scambiavano delle occhiate confuse.
 
 In quel momento le opzioni erano state due: o Louis se ne sarebbe tornato a casa e Allie sarebbe rimasta con Harry oppure se ne tornavano tutti e tre a casa propria. Louis non poteva essere assolutamente visto con Harry e quindi fu costretto a prendere un taxi per arrivare fino a casa della ragazza.
Erano sdraiati tutti e tre beatamente sul letto di Allie quando sentirono bussare alla porta e sua madre spuntò con un vassoio contenente tre tazze fumanti. Harry si alzò per andare ad aiutare la donna, che gli sorrise in segno di gratitudine. Louis si mise seduto sul letto e appena le sue mani afferrarono la tazza calda non si fece problemi a ringraziare la donna che sorrise anche a lui. Allie invece aveva finto per sino di non notarla ed era ancora sdraiata sul morbido materasso mentre guardava il soffitto bianco.
«Alice, tu non vuoi bere niente?» domandò Catherine osservando la figlia sdraiata sul letto a guardare la parete bianca e domandandosi cose le stava prendendo. La ragazza al suono di quel nome saltò in piedi e la guardò male, strappandole la tazza dalle mani e rimettendosi seduta senza dire niente. «Non sono la benvenuta qui, ci vediamo ragazzi.» salutò Harry e Louis per poi uscire dalla stanza, ormai prigioniera di un silenzio quasi inquietante.
«Perché la tratti cosi?» le chiese Harry stanco «Cazzo Alice, è tua madre!» sbottò tutto d’un tratto mettendosi contro gli occhi famelici della ragazza
«Non chiamarmi con quel nome e poi lo sai perché.» la sua voce era piena di rabbia e quel suono cosi basso fece rabbrividire Louis che si tirò indietro sul letto, continuando a bere il suo tè.
«Non è un buon motivo per trattarla sempre cosi di merda!» le urlò contro il ragazzo. In presa alla rabbia Allie si alzò dal suo letto e corse via, sbattendosi dietro la porta ma portando con se tutti i scheletri che teneva chiusi nell’armadio.
Alice Shannon Fray era sempre stata una ragazza impulsiva e testarda, cosi testarda che una volta per non ascoltare suo padre si era rotta un braccio ed era finita in ospedale per tre giorni. Era fermamene convinta che il suo carattere duro e il suo istinto l’avrebbero portata lontano negl’anni ma era anche consapevole che tutto ciò avesse delle conseguenze. Alice non aveva mai avuto una migliore amica, non era mai stata la prima scelta di qualcuno e odiava vedere le sue amiche trovare un ragazzo che sapesse amarle, anche se per pochi mesi. Lei era sicura che l’unico amore che potesse ricevere era quello di suo padre che ormai da 3 anni si era trasferito in Australia, dopo il divorzio con sua madre. Alice Fray odiava sua madre da tre anni e la riteneva il giudice civile più senza speranza di tutta la storia. I suoi casi riguardavano matrimoni caduti in disastro ma a quanto pare, secondo sua figlia, non aveva mai capito un cazzo da tutte quelle esperienze avute, visto che proprio suo marito l’aveva ritrovata in camera da letto con Roger, l’amato cugino di suo marito, che era solito portare ad Allie tanti di quei regali che lei aveva sempre gradito e di cui ora capiva il significato. In questo modo la famiglia Fray aveva trovato la sua fine. Robert Fray, rinomato scrittore di gialli, si trasferì a Sydney sperando di trovare li la fiducia persa e l’ispirazione per il suo nuovo libro mentre Catherine Marie Kobert continuava la sua carriera da giudice nel senso di colpa, che Allie ogni giorno le donava senza tanto dispiacere. Cosi andava avanti la vita in quella casa desolata, senza amore e ormai destinata all’odio che legava i tanti membri della famiglia. Ogni giorno Allie si ritrovava ad affrontare sua madre o ad ignorarla semplicemente non riuscendo mai a capire come i suoi fratelli potessero ignorare quello che lei aveva fatto loro. Alice si sentiva tradita, fatta a pezzi e non capiva il motivo per cui riuscisse ancora a rimanere in quella casa, vivendo li i tanti giorni della sua vita quando poteva. Era arrivata ad odiare tutta la sua famiglia senza accorgersene e l’unica persona che le voleva davvero bene si trovava a km di distanza da lei.
Harry dal canto suo aveva provato molte volte a convincere Allie del fatto che se due persone non si amano sono destinate ad abbandonarsi ma lei restava della convinzione che suo padre aveva amato veramente sua madre e lei era stata solo capace di deluderlo e ridurlo in pezzi.



Harry conobbe Alia all’età di 5 anni mentre esplorava, senza saperlo, il giardino della famiglia Fray. In quel periodo era ospite a casa dei suoi zii a Londra ed era cosi felice di essere in quel posto che avrebbe tanto voluto visitarlo in un solo giorno per poi tornarci ancora e ancora finche non se ne fosse stancato. Purtroppo la famiglia che lo stava ospitando era sin troppo protettiva nei suoi confronti e cosi si era ritrovato ad uscire di nascosto e a visitare l’enorme metropoli da solo, senza pensare ai rischi che avrebbe potuto correre. Mentre camminava lungo l’ampio marciapiede, Harry si era ritrovato ad osservare una farfalla dalle sfumature celesti e curioso di vederla più da vicino, si addentrò nel grande giardino che circondava la casa dei Fray. Camminò a lungo tra i tanti fiori fino a trovare la sua amata farfalla chiusa dentro un barattolo. L’animaletto si scontrava esausto contro le pareti di vetro ed Harry provò pena a vederla in quello stato cosi, senza pensarci due volte, prese il barattolo tra le mani e levò il tappo che lo chiudeva facendo volare via la farfalla.
«No!» esclamò una vocina dietro di lui, facendolo voltare impaurito «Perché l’hai fatto?» il tono irritato e la nuova voce provenivano da una bambina alle sue spalle. Doveva aver avuto la sua età, se non di meno.
«Stava soffrendo li dentro.» balbettò dispiaciuto il bambino abbassando lo sguardo e sentendosi in colpa per quello che aveva appena fatto.
«Tutti soffriamo ma nessuno ci aiuta mai.» commentò la bambina, mostrando qualcosa che non tutti i bambini a quell’età avevano «Perché tu avresti dovuto liberare quella farfalla dalla mia trappola?» borbottò ancora alzando le braccia per poi farle ricadere sui fianchi.
«Perché io non voglio far soffrire nessuno.» disse semplicemente Harry con voce strozzata. Allie si accorse di aver esagerato e inclinando la testa sorrise al ragazzino. Gli si avvicinò piano, come se fosse un fantasma. Silenziosa e cauta. «Dai, ti perdono. Non dispiacerti. Io sono Alice, tu?» gli chiese porgendogli la mano per farsela baciare. Suo padre era solito raccontargli che le principesse andavano salutate cosi e Allie era convinta di poter essere una principessa un giorno, la più buona e giusta che ci fosse mai stata. Harry le guardò la mano non capendo le sue intenzioni ed Allie alzò un sopracciglio irritata «Il gatto ti ha mangiato la lingua?» domandò con un sorrisetto.
«Harry.» rispose il ragazzino continuando a guardare quella mano. Allie, ormai arresa al fatto che non avrebbe seguito le sue regole, ritirò la mano e osservò Harry da capo a piedi scrutandolo in ogni suo minimo particolare. Indossava una maglietta rossa e dei pantaloni di una tuta blu. I suoi capelli erano lisci e quasi dorati, il suo viso rotondo.
I due bambini rimasero a guardarsi in silenzio per un paio di minuti, poi Catherine uscì per andare a controllare cosa stesse facendo la figlia e li trovò intenti a tirare fuori dalla terra un lombrico. «Mamma! Mamma! Guarda cosa abbiamo trovato» la chiamò sua figlia a gran voce mostrando l’animaletto che teneva tra il pollice e l’indice. «Harry scava più in fondo! Voglio trovare la loro tana.» la donna rise a quelle parole, avvicinandosi ai due bambini e osservando attentamente Harry, intento a scavare come gli aveva detto Allie.
«Allie, è un tuo amico?» le chiese sua madre sorridendo al bambino che la guardò curioso
«Mamma lui è Harry ed ha liberato la mia farfalla, quindi adesso mi sta aiutando a prendere altri lombrichi.» trillò felice per poi riprendere a scavare.
«Ragazzi volete un tè? Sono quasi le 17 e» la donna non riuscì a terminare la frase che Allie si alzò in piedi e tirando Harry per un braccio lo trascinò dentro casa sua.
«Mia madre fa i biscotti più buoni del mondo! Rimani per il tè.» disse per poi scomparire con il bambino dietro la porta.
Erano passati 14 lunghi anni da quel giorno eppure l’amicizia tra Harry ed Allie continuava ad essere sempre più forte ogni giorno che passava. Sapevano di poter contare l’uno sull’altra e questo bastava ad entrambi.




Allie era seduta su una panchina vicino casa sua quando una mano le sfiorò la spalla e sobbalzò, impaurita da chi potesse essere. Quando vide il sorriso di Harry non poté fare a meno di ricambiare il gesto mentre il ragazzo le si sedeva affianco. Harry odiava il modo in cui Allie trattava sua madre ed Allie odiava quando Harry prendeva le sue parti, ricordandole che quella era pur sempre sua madre e tutte le altre cazzate che le diceva tutte le sante volte.
«Va da Louis, Harry.» commentò la ragazza, pensando già ad una possibile ramanzina da parte del suo migliore amico.
«Mi piacerebbe molto ma non posso.» sussurrò a bassa voce, guardandosi intorno e sentendosi osservato. Sapeva che qualcuno li stava osservando proprio in quel preciso momento e non potevano mandare all’aria tutto il loro piano prima di iniziare.
Alia trattenne una risata irritata. Harry la guardò dritta negl’occhi cercando di farle capire qualcosa ma Allie era troppo orgogliosa di come si era comportata per capire quello che Harry voleva farle sapere. «E prima che tu cominci a sparare cazzate su cazzate ti dico subito che» Allie non riuscì a finire il suo pre – monologo che Harry le si avvicinò veloce, baciandola e muovendo le labbra contro le sue. La ragazza cercò di liberarsi diverse volte, pensando che forse Harry fosse impazzito, ma quando il ragazzo le strinse il viso tra le mani tenendo le labbra premute sulle sue, Allie capì che qualcosa non stava andando nel verso giusto. Quando Harry si separò da lei, Allie lo guardò negl’occhi e notò una luce bianca alla sua destra. Si voltò di nuovo verso Harry per guardarlo e sussurrargli un ‘che succede’ in segno di confusione.
«è iniziata.» e solo in quel momento Allie capì che la farsa e la sua stessa condanna a morte avevano avuto inizio. Da quel momento avrebbero dovuto recitare la loro parte al meglio per illudere il mondo che li circondava, o forse no.


-                                                                                                                         -                                                                                                               -



Salve! Come state? mi scuso prima di tutto per il ritardo nel pubblicare questo capitolo ma ho poco tempo e troppe long in sospeso. Non ho avuto il tempo di correggere il testo quindi mi scuso anche per eventuali errori grammaticali/ di ortografia. Mi farebbe tanto piacere cosa ne pensate e spero davvero che lasciate una recensione - anche piccola - solo per sapere cosa ne pensate di questa storia. Forse è banale ma ci tenevo e quindi eccola qui. Spero di pubblicare il prossimo capitolo presto ma nel frattempo vi saluto, un bacio e buon anno a tutti! :)xx


 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: taylorswords