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Autore: _Giulietta88_    08/01/2014    1 recensioni
Erano le 10:15 del 22 Ottobre quando Kayla Thompson consegnò il compito di biologia e chiese alla professoressa Scott di andare in bagno. La ragazza però, non si aspettava di ritrovare ai suoi piedi il cadavere di Abigail Price, accoltellata nei bagni della Jhon's School.
Una festa, un omicidio e un ispettore di polizia saranno la causa di terrore e lacrime per nove ragazzi, tutti apparentemente non legati tra di loro, che saranno costretti a crescere molto più velocemente rispetto ai loro coatenei.
Tradimenti, bugie, amori e vecchi rancori torneranno a galla, mettendo in subbuglio la vita monotona dell'intera scuola.
Perché si sa, anche le pareti hanno le orecchie. O sbaglio?
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 2



Eleonor Pov's

Quando Kayla Thompson urlò così forte da spaccare un timpano, Eleonor Mills si trovava nell'ufficio del preside. Era suo compito, in quanto presidentessa del consiglio studentesco, organizzare gli eventi scolastici. Due settimane prima, si era lasciata convincere dal resto dei suoi collaboratori, di organizzare una festa lì a scuola. Pessima idea.

Centinaia di ragazzi, senza nessuna supervisione, si erano dati alla pazza gioia all'interno della piscina, il luogo in cui si era tenuto il party, della palestra e del resto dell'edificio. La maggior parte degli studenti era uscito da lì ubriaco fradicio, se non drogato, dopo essersi dato alla pazza gioia con la propria fidandazata o ancor peggio, con una tizia qualunque.

« Signorina Mills, quindi lei mi assicura che la festa si è svolta seguendo le norme del nostro Istituto? »

Il preside, un uomo anziano con dei lunghi baffi bianchi, la scrutò attentamente dai suoi tondi occhiali.

Eleonor tremò, per qualche secondo. Non era vero nulla di quello che stava per dire, eppure ne valeva la sua carriera, visto che la responsabilità era stata affidata interamente a lei, al Consiglio e ai due professori di guardia, che non si erano degnati di presentarsi, per loro fortuna.

« Assolutamente, signor preside. Niente musica a volume alto, niente alcolici e tutti gli studenti sono stati tenuti in palestra. »

La voce le tremò leggermente, mentre fissava l'uomo, cercando di apparire il più tranquilla possibile. Il preside non ebbe modo di rispondere, in quanto la porta dell'ufficio, fu spalancata sotto lo sguardo scioccato della persona dietro la scrivania, mostrando la segretaria della scuola sconvolta e sudata.

« Preside, corra subito nei bagni delle ragazze. È stato trovato un c.. un cadavere. »

La voce scossa da singhiozzi, fece balzare in aria l'uomo, che senza farselo ripetere un'altra volta, iniziò a correre, lasciando sconvolta Eleonor.

Un.. cadavere? Non poteva essere, non nella loro scuola. Con gli occhi sgranati, lasciò l'ufficio, mentre a qualche metro di distanza osservava una folla di persone prese dal panico. Per un attimo pensò che fosse morta Kayla, la sportiva della scuola, ma vide che la ragazza era leggermente più in là rispetto ai professori, al preside e alla segretaria.

In un attimo raggiunse l'uscio del bagno, sentendo da lontano la sirena dei carabinieri e dell'ambulanza. Prima che fosse chiusa la porta, però, Eleonor vide la testa bionda di Abigail Price immersa nel sangue.

« Lontani da qui! Lontani da qui! Tornate nelle vostre classi! »

La professoressa White sbraitava verso la folla dei ragazzi che si era formata in meno di un minuto. Il volto di Eleonor era improvvisamente pallido, sentiva caldo e continuava a rivedere la pozza enorme di sangue vicino a quella ragazza.

« Mills, occupati di Kayla Thompson. Portala in infermiera, adesso! Che cosa aspetti?! »

La ragazza si mosse come un robot, mentre veniva spintonata verso Kayla, ancora senza sensi. Fece fede a tutta la forza che aveva in corpo, abbastanza poca in realtà e cercò di metterla tra le braccia, mentre si spostava lentamente verso l'infermieria, nel lato opposto della scuola.

Arrivò con il fiatone davanti alla porta dipinta di bianco. Bianco come i muri dell'ospedale. Kayla le fu strappata dalle braccia dalla giovane donna che si occupava del loro stato di salute. Non che fosse una sconosciuta per lei, visto che spesso passava le ore di educazione fisica lì con lei, facendo finta di avere mal di pancia.

« Eleonor, puoi andare adesso. »

Il tono dell'infermiera le sembrava lontano anni luce, mentre con un cenno del capo salutava e si dirigeva nel cortile della scuola. Quanto era stata lontana? Un quarto d'ora? A quanto pare parte del corpo docenti si era occupata di radunare gli studenti e farli tornare nelle proprie case. Fu strattonata in mezzo al resto della folla, c'era chi non aveva capito un cazzo della situazione, chi piangeva, chi era pallido e chi, semplicemente, taceva.

Eppure, Eleonor riusciva solamente a pensare al.. al cadavere di Abigail. Le voci le rimbombavano in testa, le immagini erano sfocate e sembrava muoversi come un automa.

Solo quando i professori diedero il consenso di poter andar via, la ragazza iniziò a correre, stringendo lo zaino che aveva preso poco prima, verso la fermata dell'autobus. Voleva solo dimenticare l'immagine della ragazza.




Erano passati due giorni da quando era stato ritrovato il corpo senza vita di Abigail Price. Inutile dire che quella notizia aveva sconvolto l'intera cittadina e dopo aver evacuato gli studenti, l'istituto era stato chiuso un giorno per l'osservazione del commissariato.

Eleonor si era chiusa in un mutismo verso i suoi genitori, sconvolti più di lei. Non oso immaginare per la famiglia.. Ipocriti, avrebbe voluto urlare lei. Una ragazza della sua stessa età era stata uccisa crudelmente all'interno della scuola. Chi diamine poteva commettere un simile crimine?

Quando la sveglia suonò quella mattina, nessuno degli studenti della Jhon's School avrebbe voluto alzarsi. Eppure, senza fiatare, la maggior parte si era recata a scuola. Come se fosse un giorno normale. Era un tacito accordo della città, quello. Far finta che l'omicidio non fosse stato commesso lì, andare avanti, far finta di nulla. Ma come poteva far finta di nulla, se quando chiudeva gli occhi, rivedeva ancora il corpo della Price?

« La colazione è pronta, Eleonor. Sbrigati o farai tardi! »

La rossa si allacciò le scarpe, stizzita. Avrebbe voluto dire a sua madre "Anche oggi, mamma?". Non che lei fosse affezionata più di tanto ad Abigail, anzi, ma avvertiva l'orrore sulla sua pelle, nonostante al resto della città importava solo di far sapere le loro condoglianze alla famiglia Price. Lei nemmeno li conosceva.

Eleonor afferrò la felpa, infilandola e prendendo il solito zaino, con i libri e sorridendo appena. Andiamo Eleonor, tu non hai niente a che fare con Abigail. Andrai avanti.

Non aveva voglia di far colazione, ma non aveva neanche voglia di litigare con sua madre, così si limitò a bere la sua tazza di caffè quotidiana. Far finta di niente era il nuovo motto di.. tutti, a quanto pare.

« Papà può darmi un passaggio? Non ho voglia di prendere il bus oggi. »

La stessa Eleonor si sorprese quando la madre acconsentì, senza battute piene di veleno o sarcasmo. Si limitò quindi, a raggiungere il padre nell'auto.

Non aveva mai avuto un gran rapporto con lui. Se con la madre era pessimo, con lui non esisteva completamente. William Mills era un ingegnere, esplorava il mondo e riempiva la propria famiglia di denaro, ma non di affetto, sempre impegnato col lavoro.

Il viaggio fino a scuola si svolse in religioso silenzio, mentre lei ripassava gli ultimi appunti di letteratura.

« Buona giornata, papà. »

Sussurrò, prima di chiudersi la portiera dell'auto dietro le spalle, sentendo appena un "Anche a te". Il resto dei suoi compagni si stava comportando normalmente, nel cortile della scuola. Chi si sbaciucchiava col fidanzato, chi correva dalle amiche, così lei si limitò a raggiungere un gruppetto di compagne di classe. Abigail Price era diventato, nel giro di due giorni, un tabù. Più di quanto lo fosse prima.

« Eleonor, ciao! Mi aiuti a ripetere Wilde? »

La ragazza dai capelli rossi si concentrò su Bianca, la ragazza con cui condivideva letteratura, spegnendo il suo cervello. Era un normale giorno di scuola, quello.

Rimasero a chiacchierare fin quando non fu ora di entrare in classe. Il secondo banco della fila delle finestre, come sempre. Posò la sua roba, mentre la White faceva il suo ingresso, con la solita espressione scazzata.

« Mills, ti aspettano in sala professori. »

Quella frase, detta in modo gelido, le fece sgranare gli occhi e rabbrividire. Cercò di mostrarsi sicura di se stessa, sorridendo e allontanandosi dall'aula F1. Che stava succedendo? Forse una riunione extra col Consiglio?

Quando entrò nella sala, però, le si accaponò la pelle. Otto sedie erano state messe davanti ad un uomo abbastanza giovane, mai visto prima.

La prima cosa che notò l'atmosfera fredda che inondava la stanza. A partire da destra c'erano Beatrice Marin, la troietta della scuola, seguita da Kayla Thompson con un graffio evidente sulla guancia, Josh Mason, il capitano della squadra di basket, Mike Davis, il simpaticone della scuola, Debbie Morgan, una ragazza che nessuno notava più di tanto. Poi una sedia libera e per finire Jeremy Walker, Aaron Turner e George Wood in piedi, con una sigaretta tra le labbra.

« Tu dovresti Eleonor Mills, presidentessa del consiglio studentesco. Sei in ritardo, dolcezza, accomodati.»

Il tono minaccioso dell'uomo non le fece spiccicare una parola, mentre sprofondava sulla sedia, accanto ad Aaron. Perché erano lì? Per lei erano tutti sconosciuti, o meglio, li conosceva. Ma non erano amici, nessuno di loro.

« Sono Markus Brooken, per voi solo signor Brooken. Da oggi, detective sul caso Price. »

Eleonor potè sentire il suo cuore fare un balzo in avanti, fino ad uscire dal corpo, mentre schiudeva le labbra rosate, sconvolta.

« Dovrebe farci paura, per caso? »

George, con un ghigno ironico, si appoggiò alla libreria che c'era in sala, ancora con la sigaretta tra le dita. Tutti conoscevano il sarcasmo pungente di Wood.

« Direi di si, Wood, perché non esiterò neanche un attimo a sbattervi tutti in galera. »




Angolo dell'autrice pazza. O malata.

Salve, anime innocenti! Come state? Spero bene! Volevo augurarvi un buon 2014, sperando porti serenità e felicità.

Ecco un nuovo capitolo.. Che ve ne pare? Sono molto orgogliosa di questo lavoro, perché ho tante idee e colpi di scena, spero di riuscirle a mettere nero su bianco.

Se vi piace la storia, lasciatemi una recensione (positiva o negativa sia), o seguitela.. Ci terrei davvero :) Ringrazio chi già mi segue, ovviamente!

Nel prossimo capitolo vedremo questa "riunione" che riunione non è, con il detective e il resto dei ragazzi. Perché sono stati convocati loro, secondo voi? E da quale punto di vista sarà il prossimo capitolo?

Fatemi sapere.. Alla prossima.

Giulia x

P.S. Ecco l'immagine di Eleonor :)


  
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