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Autore: Mari Lace    08/01/2014    2 recensioni
La mia prima long... :'D
Dal testo:
Sorrise trionfante e soddisfatta. Era arrivata in cima all’albero. Abbassò la testa per guardare il moro, che era rimasto tutto il tempo sdraiato sul ramo su cui si era piazzato all’inizio, osservandola di tanto in tanto.
-Ce l’ho fatta!- esclamò, sudata e stanca, ma anche euforica.

Ah, sì. Potrebbe contenere spoiler.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sorpresa | Coppie: Hinata/Naruto, Hinata/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Attenzione: come ho messo negli avvertimenti e avvisato nell'introduzione, questo capitolo contiene Spoiler per chi non avesse letto il volume 64, il capitolo 614, abbastanza nel dettaglio. 

-Naruto... kun... mi ricordo di te...- mormorò lei, più rivolta a sé stessa che a lui. Visionò mentalmente alcuni spezzoni del suo passato; lentamente, stava prendendo coscienza dei frammenti portati a galla dal biondo.
Lui le sorrise. –Cosa ricordi, Hinata?-
Cercò di focalizzarsi su qualche evento preciso. –Sono un po’ confusa... da piccoli... tu mi hai difesa, vero? E... dopo, mi hai incoraggiata... contro... un ragazzo moro...- Chi è? N.. Neji? Che sia questo il suo nome? –Neji?- domandò ad alta voce.
-Sì, si chiamava così...- rispose triste Naruto, senza guardarla negli occhi.
Si chiamava? Inquadrò meglio il volto del ragazzo, dentro di sé... e lo riconobbe. Lo aveva già visto, in sogno, la notte del secondo giorno dal suo risveglio. Si somigliavano, notò. E improvvisamente, capì perché il biondo aveva usato l’imperfetto, e perché la prima volta che aveva sognato Neji aveva provato una sensazione di vuoto.
Caos. Era in mezzo a un campo di battaglia, migliaia di persone intorno a lei. Il ragazzo biondo, Naruto, era leggermente distante dagli altri.
All’improvviso, dei pali appuntiti si diressero verso di lui. Non avrebbe fatto in tempo a schivarli, e lei non avrebbe fatto in tempo a bloccarli.
Non poteva perderlo. Lui era l’eroe di Konoha, e tutti avevano bisogno di lui. Lei, invece, non sarebbe mancata a nessuno. In più, lei lo amava. Si lanciò, e si interpose tra il ragazzo e l’attacco. Avrebbe incassato il colpo al suo posto. Non aveva paura di morire.
Aspettando il colpo, tenne lo sguardo puntato su Naruto.
Sentì il suono del legno che penetra la carne, e vide schizzare del sangue. Ma non era il suo, non era lei ad essere stata colpita. Si girò, e lo vide. Neji era saltato, si era frapposto tra lei e il colpo, ed era stato ferito. Il palo aguzzo lo aveva centrato in pieno. Non poteva essere curato.
Ancora caos, vociare confuso, Hinata tornò al presente. Ma ora sapeva una cosa con certezza: Neji era morto.
-Lui era... mio fratello?- chiese, ricordandosi di averlo chiamato così.
-No... era tuo cugino. Ti voleva un gran bene,- disse lui. –Ma ora non pensarci, Hinata! Come ti senti? Ce la fai a stare in piedi?- le chiese. Voleva portarla a fare un giro per Konoha, anche per aiutarla a ricordare.
-Posso provare...- disse lei, tirandosi su. Non si sentiva debole, in fondo non era rimasta ferita nello scontro, era svenuta solo per l’emozione, sommata al consumo di chakra. Ma ora stava bene.
Lentamente, scese dal letto e rimase qualche secondo immobile, in piedi.
-Ce la faccio- disse infine.
-Fantastico dattebayo!- esclamò lui. –Vieni, ti faccio fare un giro, ti ricorderai di Konoha, te lo prometto ‘ttebayo!!-
La porta si spalancò. –Non ci pensare nemmeno Naruto, Hinata deve riposare!- disse Sakura entrando. Aveva sentito l’ultima frase del biondo, che non si era certo preoccupato di abbassare il tono.
-Ma Sakura-chan, Hinata sta bene!-
-Tsunade-sama ha detto che deve riposare, non può ancora lasciare l’ospedale-.
-Ma...-
-Niente ma, baka!- sbottò il ninja medico colpendolo. –La sua salute sta a cuore anche a noi, cosa credi?- gli fece notare.
Naruto si portò una mano a massaggiarsi la testa, nel punto in cui Sakura lo aveva colpito. Guardò Hinata con sguardo colpevole. –Mi spiace, Hinata...-
Lei abbassò gli occhi. –Non fa niente...- mormorò, e si rimise a letto.
Poi, i due membri del Team 7 uscirono, lasciandola sola a recuperare le forze. Ma io sto bene,pensò lei, stringendo la coperta.
Il giorno dopo, constatando che fisicamente non aveva nessun problema, Tsunade la autorizzò a lasciare l’ospedale. Le disse che la avrebbe fatta accompagnare a casa da qualcuno, ma lei declinò l’offerta, chiedendo di poter fare un giro per Konoha, prima.
La Godaime alzò lo sguardo. Curioso che Hinata Hyuuga osasse farle una richiesta che andava in contrasto con la sua decisione.
-Vorresti essere accompagnata da Naruto?- le chiese sorridendo.
Hinata arrossì imbarazzata, e abbassò lo sguardo. –Ecco... sì-.
-D’accordo, forse servirà a farti ricordare qualcosa. Lo vado a chiamare, ma non aspettarti che arrivi subito- la avvisò. Poi uscì.
In effetti, Naruto arrivò eccezionalmente presto, per i suoi standard. In una ventina di minuti fu all’ospedale.
-Scusa, Hinata, ma quando Tsunade-baa mi ha chiamato ero con Konohamaru...- disse il ragazzo a sua discolpa, con un po’ di fiatone.
Lei lo guardò perplessa. –Konohamaru...?-
È vero, lei non ricorda! L’Uzumaki si rimproverò mentalmente, non voleva rigirare il coltello nella piaga, supponeva che Hinata soffrisse già abbastanza senza che lui le ricordasse continuamente il suo problema.
-Un mio amico... ma lascia perdere, ti porto a visitare Konoha dattebayo!- esclamò, poi le afferrò una mano e la trascinò fuori dall’edificio.
Hinata non si oppose. Il tocco del biondo la aveva stupita, e era arrossita. Poi però si era data mentalmente della sciocca: non era il caso di imbarazzarsi per così poco, suggeriva la parte dell’Hinata nuova. Ma lui è Naruto-kun!, gridava quella dell’Hinata vecchia. La Hyuuga era confusa, molto confusa su come sentirsi e cosa provare. Chissà se era stata davvero una buona idea, fare quel giro insieme al biondo...
Presto però cambiò idea, appurando che sì, era stata un’idea ottima. Dopo averle fatto fare un giro veloce delle vie principali di Konoha, -in particolare Naruto aveva insistito per farle incontrare un uomo di nome Teuchi, e la aveva portata nel suo locale- la sua guida la aveva presa tra le braccia e aveva iniziato a correre. Lei si era lasciata trasportare, chiudendo gli occhi.
Li riaprì solo dopo che il biondo si era fermato, e scese. Ciò che vide, era un panorama tanto bello da mozzare il fiato.
Si trovavano in alto, e sotto di loro, circondata da una distesa di verde che identificò come foresta, sorgeva Konoha, con le sue case dai mille colori diversi, e le sue strade affollate.
-È... uno spettacolo meraviglioso,- disse dopo un po’. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal Villaggio. Visto dall’alto non sembrava tanto grande.
-Siamo sopra le statue degli Hokage,- le spiegò Naruto, rimasto dietro di lei.
-Ci vengo spesso, c’è un panorama bellissimo ‘ttebayo!- esclamò poi, sedendosi a gambe incrociate sulla testa di pietra del Sandaime.
-I capi Villaggio?- chiese sorpresa, e attivò il Byakugan per osservare le statue su cui poggiava i piedi. Erano una costruzione imponente, i volti rassicuranti di quattro uomini e una donna sembravano proteggere Konoha con la loro sola presenza. Due dei volti la fecero sussultare; quello del secondo, che inspiegabilmente le trasmise un brivido; e l’ultimo, quello della donna. La aveva riconosciuta. Quella... è la donna dell’ospedale... quindi lei... è l’Hokage...!
-Ti ricordi di loro?- chiese Naruto, speranzoso.
-No, me ne ha accennato brevemente Sasuke...- mormorò lei in risposta, poi disattivò il byakugan. Si ricordò che l’Uchiha le aveva detto di non parlare di lui, non riferire neanche il suo nome. Ma dopo tutto quel che era successo, dubitava che quell’ordine valesse ancora.
Sasuke!?
-Capisco... senti, Hinata... ricordi qualcosa?- le chiese.
-Non molto,- rispose lei scuotendo la testa. Il Villaggio le era familiare, però se ne ricordava solo vagamente. I ricordi sembravano dormire ancora dentro di lei.
Naruto prese una decisione. Forse non era giusto, in fondo lui doveva aiutarla a ricordarsi di loro, però era curioso. C’era qualche punto su cui voleva far luce.
-Posso chiederti una cosa?-
-Dimmi, Naruto-kun,- lo invitò lei, distogliendo finalmente lo sguardo dal Villaggio e girandosi per portarlo sul ragazzo.
-Come hai incontrato Sasuke?- chiese rapido. Perché ti ha portata con sé? Hinata sospirò. Quello del suo incontro con Sasuke era un ricordo ben più vivido di altri, come tutti quelli dal suo risveglio in poi. Si chiese se Sasuke avrebbe approvato che lei lo raccontasse. Ma poi si disse che non se la sarebbe presa più di tanto. Probabilmente, non lo avrebbe mai nemmeno saputo... era improbabile anche solo che si rivedessero. Il che le dispiaceva, constatò stupita. In quel mese tra loro si era instaurato un bel rapporto, nonostante il carattere freddo del ragazzo. Con una punta d’amarezza, pensò che non era riuscita a scoprire niente, sulla vita del moro. Una volta era quasi riuscita a farsene parlare da Suigetsu, ma Sasuke li aveva interrotti. Suigetsu era scoppiato a ridere e se n’era andato.
-Te ne parlerò, Naruto-kun... però... vorrei chiederti un favore- disse, d’un fiato.
Lui le sorrise. –Ma certo, dimmi cosa e lo farò sicuramente dattebayo!-
-Io... non so niente di Sasuke- disse lei, stranamente imbarazzata. Ammettere d’essere curiosa a quel riguardo le provocava una strana sensazione.
-Oh. Be’, avrei dovuto immaginarlo... il Teme non è un gran chiacchierone!- esclamò lui cercando di sembrare allegro. –Non è una bella storia Hinata, però se vuoi te la racconterò- disse poi, serio.
Strano, è come se l’argomento Sasuke avesse il potere di creare tensione... pensò, leggermente a disagio. Non voleva che Naruto perdesse la sua allegria a causa sua e della sua curiosità.
-Non ti preoccupare, Naruto-kun... se non vuoi non fa niente, io te lo racconterò lo stesso- disse, decisa. Poi gli sorrise.
Non ricordi niente, eppure riesci a sembrare così serena... è bello vederti sorridere, Hinata.
Ricambiò il sorriso della ragazza. –Scusami, ti ho messa a disagio!- esclamò con un tono a metà tra l’allegro e il senso di colpa.
-No, non è così- lo rassicurò lei. Naruto era diverso da ogni persona che aveva avuto modo di conoscere in quel mese; diverso da Suigetsu, che era allegro, sì, ma al contempo strano, e sembrava perennemente divertito e pronto a battibeccare con Karin; diverso da Juugo, che le era sembrato calmo e buono, al punto che inizialmente si era chiesta cosa ci facesse in quel Team, ma allo stesso tempo molto schivo e quasi timido; diverso da Sasuke, che era semplicemente l’esatto opposto del biondo. Naruto era solare, Sasuke freddo; il biondo ti trasmetteva calore, il moro, con il suo comportamento, non ti trasmetteva nulla, se non una profonda tristezza. Però una cosa in comune la avevano. Entrambi erano in grado di farla sentire sicura protetta,sebbene in due modi diversi.
Si riscosse da questi pensieri e notò lo sguardo semipreoccupato di Naruto; doveva essersi persa in quel ragionamento per un po’.
Cercando di celare l’imbarazzo che provava nel sentirsi fissata, iniziò a raccontargli di quando si era svegliata nella grotta, fino ad arrivare alla sera in cui erano fuggiti da Anjo.
-Il resto immagino che tu lo sappia... eri tra i nostri inseguitori, vero?- gli chiese candidamente.
Lui annuì, pensieroso. Sasuke era il solito. Almeno all’apparenza. Qualcosa però doveva essere cambiato, se aveva deciso di portare Hinata con sé, alla fine. –Bene, sembra che ora tocchi a me raccontare dattebayo!-
~
-Grazie di tutto, Naruto-kun –
-Figurati! Ciao Hinata, ci vediamo domani dattebayo!- la salutò lui, davanti al cancello d’ingresso di Villa Hyuuga. La ragazza annuì, poi si voltò e iniziò a percorrere, lentamente, il breve tratto di strada che la separava da quella che, a sentire Naruto, era casa sua. Ma allora, perché appena la aveva vista aveva sentito scenderle un brivido lungo la schiena, e delle immagini confuse, non ben definite, le avevano attraversato la mente, lasciandole una sensazione di gelo?
Si fermò davanti alla porta, sperando di riuscire a ricordarsi di chi le avrebbe aperto.
Ma prima che potesse bussare, la porta si spalancò.
–Oneesan!-


*Angolino Lita*

Ciao a tutti, rieccomi! Questo capitolo non è come lo avevo immaginato ._. Avevo anche pensato di far fare una mezza fuga dalla finestra dell'ospedale a Naruto e Hinata, ma alla fine è venuto fuori questo '-' Mah. Neanche mi convince tanto, comunque... spero che vi sia piaciuto! (?) Hinata inizia a ricordare, finalmente :) Chi le ha aperto la porta non è difficile immaginarlo, però che dite, come sarà accolta Hinata in casa Hyuuga? E cosa succederà nel prossimo capitolo? Lo scoprirete solo vivendoXD
Andando OT, com'è stata la vostra prima settimana del 2014? Della mia preferisco non parlare :/ La scuola mi impegnerà parecchio, quindi probabilmente non riuscirò ad aggiornare tanto presto, mi dispiace .__. 
Smetto di annoiarvi... Ringrazio _Emy_ angelika white, che ormai seguono la storia da moltissimo e hanno recensito la maggior parte dei capitoli, incluso l'ultimo :) Grazie davvero!
Ci sentiamo alla prossima, ciao a tutti C:
  
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