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Autore: freelikewind    08/01/2014    7 recensioni
La storia si basa sugli avvenimenti che accadranno con il ritorno a sorpresa di Slade.
Deciso a vendicarsi, l'uomo punta gli occhi sulle persone più significative nella vita di Oliver,
ponendolo così dinanzi a scelte drastiche che cambieranno per sempre il suo futuro, la sua
vita, e i suoi sentimenti.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Slade Wilson, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2

Il salvataggio


12 ORE PRIMA...
Quella era una strana mattinata per Oliver.
Durante la notte, degli incubi ambigui lo avevano tormentato, e già dalle prime luci dell'alba, un'insolita angoscia opprimeva il suo petto.
Aveva la singolare sensazione che qualcosa di terrificante stesse per accadere. E si portò dietro quella certezza fino al suo arrivo in ufficio.
Immediatamente, non appena le porte dell'ascensore si aprirono, si accorse dell'assenza di qualcosa, o meglio di qualcuno.
La postazione di fronte al suo ufficio era del tutto scoperta. Oliver aggrottò la fronte perplesso. Era solito iniziare la settimana lavorativa 
con le lamentele di Felicity, con la sua incredibile carica di adrenalina mista a euforia. Nonostante cercasse sempre di occultare l'enorme
piacere che provava nel stare a sentire i suoi discorsi infiniti, alla fine della ramanzina, non riusciva mai trattenere un risata sommossa o
un sorriso divertito. E la cosa non gli dispiaceva affatto. Fin'ora Felicity era stata l'unica a riuscire a far smuovere quell'espressione dura e seria
che si portava dietro, non poteva neanche immaginare di iniziare la giornata senza di lei. Mentre si addentrava nel suo ufficio, venne affiancato
da Diggle che lo aspettava con impazienza.

Oliver abbiamo un problema.

Eccolo, quello era l'inizio di giornata che sperava di evitare.

Un grosso problema.

La cosa cominciava a preoccuparlo.
Diggle richiuse la porta dell'ufficio alle sue spalle, accertandosi che nessuna orecchia indiscreta potesse ascoltare la conversazione.

Si tratta di Felicity?

chiese istintivamente.
Era la prima persona a cui aveva pensato.

No...perchè? E' successo qualcosa? Avete discusso? Lei ha minacciato di non portarti il caffè o di licenziarsi?

Domandò sorridendo.
Amava assistere ai loro battibecchi.

La sua influenza comincia a farti bene, amico. Sai, stai diventato più spiritoso.

Rispose Oliver accomodandosi sulla sedia.
Poi aggiunse tornando serio:

Non ha informato nessuno del suo ritardo?

No, ma credo che sarà quì a minuti...Comunque non era di questo che volevo parlarti.

Di che si tratta?

Diggle estrasse una lettera dalla tasca mostrandola ad Oliver.

E' arrivata questa stamattina.

Oliver si allarmò improvvisamente, quando dal contenuto della busta, uscì fuori una foto di Laurel priva di sensi, allegata ad una lettera minatoria:
'Se vuoi rivederla viva, presentati entro questa sera nel terrazzo dell'edificio di Bursten, da solo.'
E più in basso; 'P.S, sò chi sei.'

Dannazione!

Esclamò Oliver sbattendo la lettera sulla scrivania, per poi alzarsi furente.
Stava setacciando mentalmente tutti i nomi della lista di persone con cui aveva avuto dei precedenti,
ma non gli veniva in mente nessuno che fosse ancora a piede libero, o che non avesse esalato l'ultimo respiro.

Oliver, chiunque sia stato, oramai sà chi sei. Non possiamo ignorare la cosa, oltretutto tiene in ostaggio un'innocente e...

Questo lo sò benissimo!

Lo interruppe il giovane alzando il tono di voce.

Scusa, mi dispiace. Oggi mi sono alzato già di cattivo umore, e adesso Laurel è tenuta in ostaggio da uno sconosciuto che conosce la mia vera identità...

Sospirò amareggiato, per aver assalito il suo più fidato amico.

Va bene, non preoccuparti.

Lo rassicurò Diggle.

L'importante adesso è che tu agisca lucidamente, non possiamo permetterci un passo falso, specialmente se questa persona conosce tutti i tuoi punti deboli.

Oliver ispirò profondamente annuendo con la testa.

E' ora di entrare in azione.

2 ORE DOPO.

Oliver dopo aver indossato la sua uniforme, si aggirava furtivamente fra i piani dell'edificio in questione, tenendo strettamente in saldo il suo arco, strumento di mille avventure. Con rapidità risaliva un piano dopo l'altro, fino a raggiungere l'ultima scalinata che conduceva dritta sul terrazzo. Prima di addentrarsi al suo internò, riuscì precisamente ad udire la voce di Laurel che si dimenava cercando di liberarsi. Preso dalla collera di saperla in pericolo, Oliver diede un calcio alla porta facendo il suo eroico e trionfante ingresso. Immediatamente venne assalito da due uomini armati, ma di cui riuscì rapidamente a liberarsi con poche e abili mosse e senza usufruire dell'arco. Poco più distante; un'altro uomo diede inizio ad un vero e proprio conflitto a fuoco. Con destrezza e senza passare nell'occhio, Oliver si rifugiò all'internò dell'edificio fino a quando la sparatoria volse al termine. Era il momento giusto. Sfruttando a suo vantaggio la colte di fumo creatasi, Oliver avanzò indisturbato, colpendo i nemici con una serie di frecce. Ed eccolo lì, rimaneva l'ultimo avversario, colui che teneva in ostaggio Laurel. Oliver alzò nuovamente l'arco, incitandolo a rilasciarla.

Mi arrendo, mi arrendo.

Farfugliò l'uomo che aveva assistito sconvolto all'intera battaglia. Era successo tutto così rapidamente che non aveva avuto il tempo di metabolizzare come e quando i colleghi vennero decimati. Alzò lentamente le mani al cielo, ma una gomitata nello stomaco da parte dell'ostaggio lo costrinse ad accasciarsi a terra in preda a dolore.

Così la prossima volta ci penserai due volte prima di posarmi le mani addosso.
Concluse la donna, respirando profondamente.

 Oliver si avvicinò immediatamente per accertarsi che stesse bene.

Tutto ok?

Si, ti ringrazio.

Disse lei voltandosi.

Sei ferita!

Esclamò l'arciere notando l'escoriazione sulla guancia.

E' solo un graffio, nulla di grave.

Dalla strada si udì il sordo rumore delle sirene che si appostavano intorno all'edificio.

Adesso sei al sicuro.

Concluse Oliver apprestandosi a fuggire per non essere catturato dagli agenti.

Aspetta!

Gli urlò dietro lei.
Lui arrestò la corsa ma senza voltarsi.

Quando mi hanno trascinato quì, non ero molto cosciente, ma ricordo perfettamente di aver visto un'altra ragazza priva di sensi al mio fianco.

A quelle parole, Oliver fù costretto a voltarsi, non poteva ignorare la faccenda.

Riesci a ricordare qualche dettaglio che possa ricondurmi a lei?

Meglio. Sò chi è. La conosco. Si chiama Felicity, non ricordo il cognome, perchè abbiamo scambiato pressochè due parole, ma...

Felicity? FELICITY SMOAK??

La interruppe Oliver mostrando senza ritegno tutta la sua apprensione.

Si...credo di si, ma perchè, tu la...

Laurel!

La voce di Quentin si faceva sempre più vivida, segno che i poliziotti stavano per raggiungere il terrazzo.

Papà, sono quì, sto bene.

Urlò la giovane voltandosi verso la porta dal quale provenivano i passi.

Senti, io...

Quando si voltò, Freccia Verde era già sparito.

[To be continued...]
 

 

Angolo Autrice.
Prima di parlare del capitolo mi sembra doveroso ringraziare tutte le persone che hanno deciso di seguire questa storia, spronandomi anche a proseguirla, visto che io non ne ero molto convinta. Allora, come vi avevo anticipato già dal capitolo precedente, questo sarebbe stato incentrato principalmente su Oliver. Inizialmente l'avevo immaginato diverso, ossia volevo aggiungere altre scene che poi però mentre scrivevo mi sono accorta fossero superflue, quindi le riserverò per il capitolo successivo dove ci sarà il primo vero confronto Olicity ;) In questo ho cercato di mostravi e analizzare ciò che Oliver prova con la presenza di Felicity, e quanto si senta perso durante la sua assenza. La scena della battaglia ho cercato di scriverla al meglio, spero non sia risultata troppo paradossale. Beh, che altro aggiungere, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento almeno quanto il precedente, e che la storia vi stia intrigando sempre di più. Attendo i vostri giudizi con ansia ;) Grazie ancora a tutti, alla prossima. 
  
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