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Autore: Nana_Osaki_Komatsu    08/01/2014    2 recensioni
Quella mattina sapevo di dovermi alzare presto, i miei erano di sotto che mi aspettavano , quel giorno mi sarei dovuta trasferire.
Una nuova casa , una nuova vita , avrei dovuto ricominciare tutto da capo …
Mi chiamavo Vivianne , o forse questo è il nome che penso ancora di ricordare , è passato tanto tempo …
Un ragazzo sicuramente molto più alto di me si alzò dal divano , portava in testa un cappello grigio , era di carnagione chiara , occhi color nocciola e capelli castani … < piacere mi chiamo Ethan > mi sorrise e io come un’idiota caddi nella trappola più pericolosa che potesse mai esistere … < piacere mi chiamo Vivianne > ero niente che meno io , la persona più normale e semplice di questo mondo .
Almeno era quello che pensavo , prima di quel giorno …
Prima di quella sera …
Prima di diventare quel che sono ancora adesso …
Dolore , rabbia , innocenza …
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
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                                                             - Paura -


Camminammo tutto intorno la casa , non vedevo l’ora di rientrare fuori faceva un freddo.
<< Scusami se ho detto qualcosa di sbagliato >> dissi abbassando lo sguardo , lui non si degnò nemmeno di rispondermi .
Entrammo di nuovo in casa , sembrava non vedesse l’ora di allontanarsi da me , non ero brava a fare nessun genere di amicizia e questa ne era la prova.
Salii al piano di sopra , e frugai nelle tasche per cercare le chiavi di casa come era mia abitudine fare da anni , ma le chiavi della casa nuova ancora non le possedevo , dovevo procurarmi una copia.
Bussai alla porta , venne ad aprire mia sorella << La stanza più grande l’ho presa io >> .
-Fantastico – pensai.
Entrai nella mia nuova camera , era enorme , le pareti completamente bianche , lunghe tende celesti coprivano la finestra che dava sul balcone , scostai un lembo di tenda , il balcone era a dir poco grande quanto la camera , ed era completamente innevato.
Una scrivania con vari ripiani e dei libri , poggiata contro la parete.
Mi tolsi il maglione completamente inumidito dalla neve , sfilai via anche le scarpe .
Mi accovacciai per sollevare la mia valigia per metterla sul letto , tirai fuori le ciabatte , una felpa pesante blu notte e un jeans nero , sfilai via il maglione avvicinandomi alla finestra  , il mio sguardo ricadde su una finestra che affacciava dall’altra parte del balcone diviso .
Scostai la tenda , e notai una figura dai capelli rossi muoversi , sembrava quasi di vedere il mio riflesso ma era totalmente e inumanamente impossibile , la finestra si trovava troppo poco frontale rispetto la mia , non poteva essere il mio riflesso.
Alzai un braccio , volevo accertarmi che non fosse così , e quella figura dai lunghi capelli rossi si voltò in un istante , un viso di una donna pallido agghiacciante e degli occhi azzurri che mi fissarono dritti negli occhi.
La giovane donna alzò la mano indicando di guardare al mio fianco , ma l’unica cosa che potevo notare era la mia libreria , con sopra il primo ripiano una marea di libri vecchi e di storie altrettanto vecchie.
Dovevano essere li da anni , mi avvicinai alla scrivania , un libro dalla copertina verde attirò la mia attenzione , tutti gli altri libri erano rossi ed erano numerati , mentre quello verde … non aveva nulla , nessuna scritta .
Salii sulla sedia , alzai il braccio nel tentativo di prenderlo , ma era troppo in alto , dovetti mettermi sulle punte dei piedi , lo afferrai con un dito facendolo ribaltare in avanti , un velo di polvere si sollevò facendomi starnutire e per poco non caddi.
Mi allungai di pancia sul letto , il libro era completamente impolverato , passai un palmo sul dorso per rimuovere lo strato di polvere , sulla copertina in basso a destra vi erano incise delle iniziali << C.E >> dissi ad alta voce.
Lo aprii , sulla prima pagina c’era la scritta << Impara a sognare >>.
Voltai pagina ma non c’era più nulla , continuai a sfogliarlo per un ora , pagina per pagina , ma nulla , non c’era più nulla oltre quella scritta .
<< Vivianne vieni a cenare >> sentii mia madre chiamarmi dalla presunta cucina , dovevo ancora imparare ad orientarmi bene.
Lasciai il libro sul letto e mi diressi verso la cucina , non feci altro che pensare a quella frase per tutta la cena , come poteva un libro avere soltanto una frase , c’era qualcosa che non andava , non poteva essersi sbiadito con il tempo , la scritta al suo interno era nera come la pece , come se fosse stata appena scritta.
Finita la cena rientrai nella mia camera e il libro non c’era più , ero più che sicura di averlo lasciato sul letto , mi voltai lentamente verso la scrivania , era di nuovo li sopra , insieme alla polvere , nonostante l’avessi tolta meno di una mezz’ora prima.
Decisi di riprenderlo , salii nuovamente sulla sedia tentando il suicidio , era una sedia girevole , e il mio equilibrio era piuttosto precario , aprii di nuovo il libro ,
la scritta era sempre al suo interno , voltai pagina , << Abbandona il tuo corpo e vedrai un modo diverso >>  cosa significava tutto ciò , forse mi stavo lasciando trasportare dall’idea della nuova casa , forse dovevo essermi solo addormentata e aver immaginato tutto , cercai per lo meno di convincere me stessa.
Qualcuno bussò alla porta di camera , la porta si schiuse , << Posso entrare ? >> non ne ero sicura , ma credo dovesse essere la voce di Ethan.
<< Prego entra >> dissi reggendomi con una mano al bordo della scrivania , Ethan entrò .
<< Cosa ci fai la su è pericoloso con quella sedia scendi >> disse con voce allarmata , chiuse la porta dietro di se .
<< Non è pericoloso sono abituata ad arrampicarmi ovunque >> poggiai il libro per metà sulla scrivania , sentivo la sedia iniziare ad indietreggiare sempre di più.
<< Diamine >> esclamai cercando di afferrarmi alla scrivania , sentii la schiena sbilanciarsi all’indietro , mi voltai verso Ethan , era fermo li a fissarmi , e io stavo cadendo nel vuoto , non avevo nemmeno il tempo per chiedere aiuto , il tutto si stava svolgendo in meno di tre secondi .
Sentii i piedi staccarsi dalla sedia , sembrava come di vedere la scena a rallentatore in un film , i miei capelli spinti dalla gravità volarono in avanti coprendomi la visuale .
Un dolore lancinante percosse la mia schiena , sentii le spalle quasi distaccarsi , iniziai a vedere sfocato , la mia testa si spostò lateralmente , non riuscivo a muovere nulla , il respiro sembrava essere sempre più affannato , spostai lo sguardo sul pavimento , il sangue iniziava a circondare il mio corpo steso atterra , gli occhi iniziarono a chiudersi , vidi Ethan fermo di fronte la porta che mi fissava sorridendo , vidi di nuovo quegli occhi azzurri , qualcosa non andava , ricordavo perfettamente i suoi occhi color nocciola , non potevano essere …. Gli occhi iniziarono a chiudersi … poi il buio totale .


Well you need the light when its burnings low
Only miss the sun when it starts to snow
Only now the you love her when you let her go…



Cercai di aprire gli occhi , sentivo dolori ovunque , non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo .
Il cellulare stava squillando doveva essere la sveglia …
 

Well you need the light when its burnings low
Only miss the sun when it starts to snow
Only now the you love her when you let her go…

 
Allungai un braccio e riuscii a disattivare la sveglia , avevo un gran mal di testa , dovevo aver fatto un incubo dannatamente reale .
Mi voltai verso il balcone , oggi stava facendo letteralmente una bufera di neve .
Qualcuno bussò alla porta , ero quasi terrorizzata a dire a chiunque fosse di entrare , dopo l’incubo che avevo fatto , credo non avrei più messo piede su una sedia .
Era mia sorella Christine che entrò lanciandosi sul letto , era una bambina splendida come un angelo , << Aaaah ! >> urlò fissandomi il viso .
<< Christine che hai ? >> chiesi toccandomi il volto , le dita erano ricoperte di sangue , mi alzai di scatto dal letto , correndo verso il bagno .
Chiusi la porta a chiave , il mio viso era ricoperto di gocce di sangue , dello stesso colore dei miei capelli , mi tremavano le mani , non sopportavo quella vista .
Aprii velocemente l’acqua , sciacquandomi il volto  , il sangue continuava a scendere , arrivando fino alle gambe , volevo urlare .
Gettai i panni nel secchio , e corsi via nella vasca da bagno rannicchiandomi in un angolo aprendo l’acqua , era gelida , non riuscivo a smettere di tremare , finche l’acqua non divenne calda .
Distesi le gambe , vedevo l’acqua colorarsi di rosa , chiusi gli occhi nella speranza di non vedere nulla , sentii l’acqua arrivarmi fino al collo , scivolai fino in fondo la vasca immergendomi completamente , sembrava che in quel momento non avessi nemmeno il bisogno di respirare.
Spalancai gli occhi … sangue … l’acqua era completamente diventata rossa , urlai ma l’acqua non fece sentire la mia voce , riemersi dall’acqua , appoggiando le mani sui bordi della vasca.
Portai le mani nei capelli , stringendoli talmente forte fino a farli quasi spezzare , << Basta … impara a sognare … impara a sognare … impara a sognare >> iniziai a ripetere quella frase piangendo e immaginando che l’acqua tornasse limpida .
Riaprii gli occhi , tutto era tornato normale , i miei vesti non erano più nel secchio e io mi ritrovai fuori dalla vasca senza nulla addosso .
Le gocce d’acqua colavano lungo il mio viso fino a cadere per terra , le mie ciglia completamente piene di goccioline , e i lunghi capelli rossi mi ricadevano sulla schiena completante bagnati.
Mi voltai di lato nello specchio , all’altezza dell’orecchio destro si poteva notare benissimo un segno rosso , e lividi su tutta la schiena .
Presi un asciugamano cercando di asciugarmi il prima possibile , indossai la mia felpa blu notte e il jeans nero , presi il phon e cercai di prendere la spazzola , nel collegare il phon alla presa feci cadere la saponetta , riuscendo a prenderla a meno di cinque centimetri da terra.
I miei riflessi erano sempre stati veloci , ma mai in quel modo , forse ero solo nervosa .
Accesi il phon e asciugai i capelli spazzolandoli contemporaneamente.
L’aria calda , quasi bollente che esso emanava , sembrava quasi scottarmi la pelle , non riuscivo a sopportarla .
Dopo una lunga ora passata ad asciugarmi i capelli , uscii dal bagno , ed andai in camera a rifare il letto, oggi avrei dato una bella pulita alla mia nuova camera polverosa .
Andai in cucina << Mamma buongiorno non c’è nulla per la colazione ? >> chiesi , stavo letteralmente morendo di fame .
<< Vivianne scendi dalla signora Rose ci ha offerto la colazione questa mattina >> disse mia madre mentre riordinava la cucina e tutti i piatti nei ripiani della credenza.
Infilai le mie converse azzurre , dopo la lunga nottata si erano asciutte , iniziai a scendere le scale << Vivianne ! >> esclamò mia madre dal piano di sopra .
<< Si mamma ? >> domandai guardando in alto.
<< Ethan ieri sera ti ha lasciato un libro ma tu già dormivi l’ha messo in camera tua sulla scrivania >> disse chiudendo la porta dietro di se.
Un … libro … ho il sonno leggero , se Ethan fosse entrato me ne sarei accorta , sentivo la testa iniziare a girarmi , afferrai il corrimano delle scale , vedevo completamente sfocato nonostante strizzassi gli occhi.
Sentii le gambe cedere , una mano mi afferrò per la maglia , << Vivianne ti senti bene ? >> chiese Ethan allarmandosi .
<< Allontanati da me ! >> esclamai spingendolo via , nei miei occhi si poteva leggere solo terrore .
Notai il suo sguardo da innocente , i suoi occhi color nocciola , non erano azzurri , era semplicemente lui , Ethan .
<< S-scusami i-io non v-volevo >> dissi mentre i miei occhi iniziarono a diventare lucidi.
Mi sorrise , doveva aver pensato che ero una pazza da ricovero.
<< E’ tutto ok >> disse indicandomi di scendere dalle scale .
Entrai in casa sua , un dolce profumo di cornetti appena sfornati mi invase letteralmente .
Ethan mi tirò indietro la sedia , era davvero gentile quel ragazzo , mi fece accomodare.
Divorai tre cornetti alla cioccolata nel giro di dieci minuti , mi sentii momentaneamente in imbarazzo , ma Ethan era peggio di me , ne mangiò addirittura quattro.
Decisi di uscire e fare un giro sotto la neve , era incredibile la sensazione dei fiocchi di neve poggiarsi delicatamente sulla guancia e trasformarsi in acqua subito dopo.
Pochi minuti dopo mi raggiunse anche Ethan , rimanemmo sotto la neve a fissare il paesaggio che diventava sempre più bianco e il lago sembrò che iniziasse a ghiacciarsi .
Nonostante quel paesaggio sembrava farmi dimenticare di ogni cosa , il libro e quella frase non riuscivo a dimenticarli , come anche la vasca da bagno e i miei capelli.
<< Grazie per il libro Ethan è davvero gentile da parte tua e io sono stata scortese >> dissi voltandomi verso di lui.
<< Di quale libro parli Vivianne ? >> ma com’era possibile , era stato lui stesso a portarmelo .
<< Il libro che mi hai portato ieri sera , io stavo dormendo mi ha avvertito mamma questa mattina >> dissi facendo uno sguardo confuso.
<< Vivianne io non ti ho portato nessun libro >> disse guardandomi come se avessi detto una stupidaggine .
<< Ma è un libro verde senza nessuna scritti sopra tranne che una C.E sul dorso >> dissi incrociando le braccia.
<< Io non so di cosa parli >> iniziò ad indietreggiare , non sapevo se credere o meno , sospirai e rimasi a notare la brina che si formava in aria con il mio caldo respiro.





 
Angolo autrice...


Vivianne..


Buonasera :D questa ragazza quì sopra è come immagino Vivianne , ho modificato io stessa l'immagine
rendendola il più simile possibile a Vivianne nella storia ( spero di esserci riuscita T.T ).
Cosa ne pensate di questo capitolo ?
Fatemi sapere con una recensione , ne sarei davvero felice :D
Un grande abbraccio a tutti voi
- Chiara
  
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