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Autore: zoey_gwen    08/01/2014    4 recensioni
Gwendolyn Smith è una ragazza solitaria, insicura, esclusa da tutti e sola.
Nessuno, neanche suo padre, Jack Smith, sembr capirla.
Solo un piccolo ciondolo di ghiaccio delle steppe russe, la rappresenta, ed è la chiave di un oscuro passato a cui Gwen non può sfuggire..
E poi l'amore, quello vero, che Gwen non ha mai provato fino ad ora, sarà la chiave per la felicità.
Tratto dal capitolo 13:
"Smisi di ascoltare, per via delle calde e silenziose lacrime che da tempo sgorgavano dai miei occhi color pece, gli stessi di quella sgualdrina di mia madre. Aveva ingannato me e Crystal, con le sue false parole mielose... Come aveva potuto? Mi sedetti per terra, affondando i jeans nella terra umida e rigogliosa, mentre rivoli cristallini solcavano le mie guance"
---
"-E così sono la tua ragazza, adesso?- ironizzai, baciandolo per l'ennesima volta. Lui mi fissó intensamente, guardandomi con il suo solito ghigno beffardo -Certo, a meno che tu non lo voglia...- come risposta lo baciai appassionatamente, mentre un anello dalla struttura d'argento con due smeraldi ed un onice incastonato al centro si infilasse al mio dito come segno del nostro amore."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Sbattei con violenza la porta, facendo sobbalzare Jack.

Egli attaccò subito, cercando di nascondere il telefono.

-Cosa succede?- domandai debolmente, leggermente confusa.

Lui mi venne incontro, prendendomi il viso tra le mani.

-Gwen, non succede niente, va in camera adesso- mi disse, preoccupato per qualcosa che non intuivo.

Annuii, poi salii le scale ed entrai in camera mia.

La mia camera era piccola, ma era uno dei pochissimi posti in cui ero davvero me stessa.

Il soffitto era blu notte, con pitturate stelle argentate.

Tutto il resto era nel mio stile dark, nero, viola, blu notte.

Mi gettai a peso morto sul letto, contemplando le stelle argentate.

Improvvisamente mi squillò il cellulare.

-Pronto?- risposi seccamente, una volta preso.

-Non credevo la mia telefonata fosse così mal respinta...- Ironizzò una voce, una voce che conoscevo benissimo.

Duncan.

-Invece lo è. Cosa vuoi?- domandai fredda.

-Sapere se tra te e quel chitarrista c'è qualcosa-

Mi scappò un risolino: lui era geloso?

-Non ti interessa-

-Ma mi interessi tu!- sbottò d'un fiato.

Sorrisi.

-Ah sì? E dov'è finita ora la Barlow?- sibilai acidamente.

-Io... Io l'ho mollata- sussurrò.

Rimasi stupita.

-O-Oh- riuscii solo a dire.

-Già.-

-Io devo andare- inventai.

-Non hai risposto alla domanda. Ti interessa il chitarrista, Sì O NO?-

-Non lo so- attaccai, come sfinita da quella conversazione.

Già, mi interessava Trent?

 

***
 

 

 

L'indomani, uscii sempre presto per andare a scuola.

Un sole risplendeva nel cielo ingrigito dalle nuvole, e si intravedevano le prime foglioline primaverili.

Percorsi il breve tratto a piedi, quando incontrai una ragazza con in bilico una pila di libri.

-Posso aiutarti?- chiesi.

-Sì, grazie...- rispose lei.

Presi quattro o cinque libri, e la vidi in faccia.

Capelli neri e lunghi, occhi neri come la pece, pelle candida...

Mi assomigliava molto, davvero molto.

-Vai a scuola?- domandai.

-Sì, anche se sono nuova. Mi chiamo Crystal, Cristaly Azirya, e tu?

 

 

***

 

 

Quando mi svegliai, la prima cosa che sentii fu un odore dolciastro, come di sciroppo per la tosse.

Vidi davanti a me una donna in camice bianco, e finalmente la mia visione si fece nitida.

Ero in infermeria, più precisamente l'infermeria della scuola.

-Ben svegliata, bella addormentata!- scherzò una voce.

Vidi che di fianco a me c'era Trent.

-Ciao... Ma che è successo?- domandai, con la testa rimbombante.

-Una studentessa nuova ti ha portato qua, eri svenuta- raccontò lui, scostandomi velocemente un ciuffo di capelli corvini dal viso.

Una morsa mi attanagliò lo stomaco.

Crystal Azirya... Il mio stesso cognome...*

-Trent, tu cosa ci fai qua?- chiesi per cambiare discorso.

-Sono al tuo fianco, come ho sempre voluto- sussurrò dolcemente lui.

Poi si avvicinò lentamente, e mi baciò.

Un bacio passionale, certo, ma non pienamente ricambiato.

Mi staccai, e lo guardai negli occhi.

Meravigliosi occhi smeraldini, certo.

Ma come sempre, ai suoi occhi si sovrappose l'immagine di Duncan.

-M-mi dispiace...- mormorò lui, prendendomi la mano.

Io sorrisi, e feci le spallucce.

-Non fa niente-

tra noi partì un silenzio, che ruppe la voce dell'infermiera, entrata in quel momento.

-Smith, credo tu possa andare in classe- disse la donna.

Io mi alzai, ringraziai e insieme a Trent uscii.

Avevamo l'ora di ginnastica, l'ora che odiavo.

Entrammo in palestra.

-Allora dobbiamo separarci... Ciao!- si allontanò nello spogliatoio maschile.

Io mi allontanai in quello femminile, e trovai lì dentro Crystal.

Si stava legando i lacci delle sue Nike da ginnastica, e quando entrai alzò lo sguardo.

-Ciao! Come stai?- mi chiese allegramente.

Io deglutii, e impallidii.

-B-bene- mormorai.

Mi cambiai velocemente la maglietta, e mi infilai al suo posto la maglietta blu della divisa di ginnastica.

Quando fui pronta, uscii.

Tutti gli studenti erano allineati, e mi aggiunsi vicino ad una ragazza di nome Dawn.

-Nella tua aura leggo inquietudine e preoccupazione... Potrei sapere perchè?- mi domandò improvvisamente Raggio di luna, fissandomi con i suoi occhi color ghiaccio.

Non ebbi il tempo di risponderle, che l'allenatrice fischiò.

-Allora, ragazzi! Oggi si gioca a pallavolo!- come al solito, pensai.

Ci dividemmo in due squadre, io ero con Dawn, Bridgette, Trent, Crystal e altri che non conoscevo.

-Annientiamoli!- esclamò Bridgette, facendomi l'occhiolino.

Già.

Ma tu li annienterai, io non so neanche tenere in mano la palla.

L'allenatrice fischiò, e la partita inziò.

Courtney tirò, e fece una schiacciata che non so come Bridgette riuscì a parare.

Poi la bionda tirò, e fece un punto.

Courtney prese la palla, e fece una micidiale schiacciata su di me.

Ovviamente, non la parai.

Giocammo una partita davvero schifosa (per me).

Alla fine, l'allenatrice ci riunì, e tossichiò.

-Allora, vorrei presentarvi una nuova studentessa. Si chiama Crystal Azirya, viene dalle lontane steppe russe-



 

Angolo autrice:

 

Ciaoooooooooooo!!!!!

Finalmente ho aggiornato ^_^

Spero vi piaccia anche questo chappy, ora devo proprio fuggire via (??)

Baciotti :D

Gwen


  * Vi ricordate la lettera con scritto il cognome di Gwen
  
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