***Till***
<< Sei stanco?>> mi chiese Eleonora ingonocchiandosi sul letto alle mie spalle e abbracciandomi, baciandomi una spalla.<< Abbastanza>>
<< Che altro è successo?>> domandò preoccupata, simulando un massaggio, che mi rilassava molto.
<< Devo parlare con mia figlia>>
Lei si fermò.
Mi girai a fissarla, teneva la testa bassa.
<< Ehi..>>
<< La mia presenza qui è un peso>>
<< No, Ele' non è vero>> risposi, vedevo quegli occhi spegnersi, cosa che mi dava fastidio.
<< Io non voglio creare tutti questi casini>>
<< Eleonora!>> le presi il viso tra le mie mani, i suoi occhi si riempirono di lacrime, me la strinsi a me, tutto il nervosismo che aveva portato con se negli ultimi giorni si stava riversando ora, stava uscendo fuori e magari se si fosse sfogata per bene si sarebbe anche calmata.
<< Si risolve tutto>>
Lei continuò a singhiozzare.
Sospirai.
In quel momento lei sembrava ancora più piccola di quanto già non fosse e io me la strinsi ancora più forte a me, << Non preoccuparti, risolviamo tutto>>
<< E se non dovesse succedere?>> chiese.
<< Noi ce la faremo>>
Lei si lasciò stringere di nuovo, almeno finchè non si rilassò.
Poi si addormentò.
Lei era stanca, lo vedevo e mi dispiaceva.
Mi alzai dal letto, scendendo giù nel salone e sedendomi sul divano con foglio e penna.
Non avevo molta ispirazione, ma preferivo assolutamente fare qualcosa piuttosto che pensare a come dovevo comportarmi.
Mi faceva male sapere che mia figlia, come al solito, andava contro alle mie scelte.
Fissai il telefono chiedendomi quanto tempo ci avrebbe messo Marie a chiamare.
Certo lei, in fondo, era rimasta male dalla separazione mia e di sua madre, ma ora stava andando troppo oltre.
Sembrava quasi una punizione.
Sbuffai, accendendomi una sigaretta.
Sentii il mio cellulare squillare e mi alzai, arrancando lentamente verso il tavolo dove avevo lasciato il telefono.
<< Pronto>>
<< Till>>
<< Oh Paul..ciao>> mi misi seduto.
<< E' successo qualcosa? Ti sento strano, stai bene?>>
<< No..cioè s...>>
<< Piano, va tutto bene?>> domandò lui e dal tono della voce sembrava quasi allarmato.
<< Io sto bene>>
<< Eleonora?>>
<< Anche lei...il problema è Marie>> ammisi, era brutto dire una cosa simile, ma era la realtà, mia figlia era il problema.
La sua rabbia era un problema.
Perfino la sua gelosia era un enorme dramma.
<< Che ha combinato ancora?>>
<< Ah prima mi ha chiamato Andrea, lei si è incazzata ancora>>
<< Perchè non le parli?>>
<< Sto aspettando che lei mi richiami, senti...mi faresti un favore?>>
Lui rimase zitto, forse stava pensando.
<< Dimmi>>
<< Domani, tu e chi vuoi tu, qualcuno dei ragazzi o Gianluca, ecco...potete portare in giro Eleonora...?>>
Domandai, passandomi una mano nei capelli, avevo bisogno di restare due minuti da solo e soprattutto avevo bisogno di parlare con mia figlia faccia a faccia.
<< Ok>> rispose lui.
Tirai un sospiro di sollievo sapendo che, in ogni occasione, gioia o dolore avrei potuto sempre contare sui miei più cari amici.
Hallo si lo so è un po corto lo so e chiedo scusa.
Chiedo scusa anche per il fatto che non ho aggiornato ieri ma, da brava amante di Tolkien mi sono piazzata davanti alla tv a vedere "Il Ritorno del Re" e a piangere commossa...
Per chi non lo sapesse io AMO IL SIGNORE DEGLI ANELLI....
Bhe passiamo ora alle cose più importanti, primo voglio ribadire che la storia è frutto della mia immaginazione...siamo chiari.
Poi ringrazio chi mi sta sostenendo ovvero: RoarGirl, UlissA e LitaLindemann, grazie siete fantastiche grazie davvero.
Bhe che altro dire...ringrazio chi sta leggendo e beh alla prossima.